La revisione Aziendale

appunti di lezione

REVISIONE AZIENDALE

 

Ricavi di vendita (dei beni venduti nel periodo)

e costi di acquisto (dei beni acquistati in quel periodo)

non si possono confrontare:

perché non sono atti omogenei.

Dal pto di vista ragionieristico, il momento importante non è la stipula di un contratto ( come in diritto), ma la liquidazione della prestazione.

NB la bolla è stata sostituita dal DDT documento di trasporto (dove normalmente non figura il prezzo)

la bolla come il DDT non sono documenti contabilmente rilevanti.

E’ al momento della ricezione della fattura che il debito diventa liquido

 

PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA

si cfr valori omogenei

costi e ricavi devono essere attribuiti allo stesso periodo

.. ricavi e costi avvenuti nel periodo ¹ da ricavi e costi attribuibili a quel periodo

ci sono operazioni che iniziano in un periodo e che terminano in un altro o che iniziano e terminano nello stesso periodo.

Occorre quindi spezzare il continuum dell’attività economica

il metodo è di rettificare i COSTI tenendo fermi i RICAVI

si considera un valore certo: i Ricavi.

Poi si trovano i costi che hanno generato i ricavi.

Ma non è facile perché non ci sono valori certi (un operazione che è iniziata e terminata nello stesso periodo, magari contribuisce ad altre operazioni)

materia accessoria = quella che viene aggiunta alla materia prima

materia di consumo = viene distrutta per il prodotto finale (es. carburante)

materie in corso di lavorazione = bene non ancora completato

semilavorati = idem, ma possono essere venduti in quello stadio.

 

LA GESTIONE INTERNA

VALORI DERIVATI

Sono costi riferibili al venduto = costo del venduto. =

[costo dei fattori utilizzati] X [prodotto ottenuto]

GESTIONE ESTERNA

GESTTIONE INTERNA

RICAVI DI VENDITA

CONSUMO DEI FATTORI

COSTO DI ACQUISTO

OTTENIMENTO DEL PRODOTTO

 

 

se si confrontano ricavi di vendita e consumo dei fattori, si ottiene il computo economico costi e ricavi della produzione venduta

se si confrontano consumo dei fattori e ottenimento dei fattori, si ottiene il conto economico a costi e ricavi della produzione ottenuta

il risultato economico è dato da ricavi di vendita - costo di vendita

devo ricavare il costo di vendita

non potendo sapere qual è il consumo dei fattori per ogni prodotto si fa un RAGIONAMENTO DERIVATO:

si prende per ciascun fattore il VALORE DELLE GIACENZE ALL’INIZIO E FINE DEL PERIODO (attraverso l’inventario)

da qui si calcola il CONSUMO per differenza

 

 

 

 

 

 

 

se si vendono vestiti.. il ragionamento fila, ma per i SARTI?

Potrei fare consumo della stoffa 10+5-8=7 ma ho anche la manodopera (i servizi non hanno rimanenze)

allora i vestiti non venduti fatti con quella manodopera????

le rimanenze iniziali sono consumi da attribuire al periodo in corso

le rimanenze finali sono consumi da attribuire al periodo successivo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

abbiamo parlato di quantità .... ma il cartellino del prezzo non c’è .. qual è il prezzo della stoffa per fare il vestito?

Per ricavare il prezzo di un prodotto esiste la contabilità dei costi

costi diretti = per i quali è misurabile il quantitativo del fattore della produzione utilizzato per il prodotto
(esempio: £ al metro quadro )

costi indiretti = è impossibile o non economico fare la proporzione
(esempio: affitto del negozio)
però attraverso un processo di ripartizione si può attribuire al prodotto

 

ESEMPIO PRATICO DI CONTABILITA’ DEI COSTI

La fabbrica produce all’interno telai e forcelle.. mentre acquista dell’estero materie prime, fa produrre su proprio disegno il manubrio .. verniciatura.. e decalcomanie ...

di ciascuno di questi elementi deve conoscere il prezzo

descrizione della merce quantità prezzo in US$ importo complessivo in US$
cambio (bici a)

400

100$

40,000.$

catene (M. bike)

400

20$

8,000.$

cambi (bici da passeggio)

400

10$

4,000.$

       
totale    

52,000.$

+ insurance and freight    

680$

totale dovuto al fornitore    

52,680$

+ spese di trasporto £.310.000

+ facchinaggio £.200.000

 

però arrivano soltanto 390 cambi

il cambio del dollaro è 1610

CALCOLO DEL COSTO DELLE MATERIE PRIME

descrizione

cambio per bici da corsa

catene per M. bike

cambio per bici da passeggio

TOTALE

costo globale per acquisto: FOB

40,000$

8,000$

4,000$

52,000$

controvalore in lire

£.64.400.000

£12.880.000

£6.440.000

£83.720.000

oneri accessori

ripartiti a seconda del valore della merce

£.1.254.518

£.266.703

£.123.435

£.1.604.912

         

totale

£ 65.634.548

£.13.126.909

£ 6.563.455

£. 85.324.912

         

n° pezzi ricevuti

390

400

400

 

valore a pezzo

168.294

32.816

16.409

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

+costi sospesi

- costi d’esercizio

   
 

+ costi di esercizio

- costi sospesi

   

 

 

 

 

 

 

produzioni interne capitalizzate

macchine

produzioni interne da capitalizzare (- costi o + ricavi)

   

prodotti assegnati al titolare

conto prelievo utili titolare (sx dello stato patrimoniale)

prodotti assegnati al titolare

   

 

 

 

 

 

energia elettrica (non c’è obbligo e non si fa)

consumi energia elettrica

costruzioni in economia

   

prodotti assegnati ai dipendenti

retribuzione in natura (costi del personale)

prodotti....

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL CAPITALE NETTO DI FUNZIONAMENTO

non ha un significato proprio, è solo un parametro per il calcolo del risultato economico di periodo.

Esiste un principio generale secondo cui:

qualsiasi elemento dell’attivo ha un valore pari al valore di realizzo futuro, al netto dei costi da sostenere scontato alla data di valutazione (ad un tasso presunto di utile)

esistono molti modi per trovare il tasso: esempio: redditività media dell’impresa....

questo principio si scontra però con la difficoltà di stimare il valore realizzabile

.. è troppo complicato calcolare il valore.. si può fare solo se l’azienda è in equilibrio... perciò viene VALUTATO AL COSTO!!!

Il COSTO di acquisto di un fattore è componente elementare .. l’oggetto di riferimento è fattore elementare il cui costo è composto da più elementi elementari.

Es. materie prime: costo di acquisto + componenti accessori all’acquisto + costi di trasformazione + centro di costo (reparto o ripartizione aziendale)

il costo elementare è quello che riguarda un lotto ed è un valore originario globale e si trova alla voce "acquisti........"

MODALITA’ DI ATTRIBUZIONE DEI COSTI:

oggetti di riferimento

il fattore di produzione

il prodotto o il volume di produzione o mix di prodotti

ripartizione dell’attività aziendale

geograficamente

fisicamente

contabilmente

differenza tra
(vale per ogni oggetto di riferimento)

costi diretti

costi indiretti

classificazione tra
(sempre riferita ad un volume di produzione e un periodo di tempo)

costi variabili (variano proporzionalmente al volume di produzione)

costi non variabili

il costo diretto è da non confondersi col DIRECT COSTING che è il costo primo variabile

tecnica del direct costing: costo primo variabile

ci si riferisce alla modalità di valutazione delle rimanenze o di altri storni di costi inerenti il calcolo del risultato di periodo.

VALUTARE LE RIMANENZE FINALI, ATTRIBUENDO AI PRODOTTI I SOLI COSTI VARIABILI

conseguenza: i costi fissi (non variabili) saranno costi che incideranno sul risultato di periodo indipendentemente dal volume di vendita.

Cioè se il magazzino è variato positivamente, rinvio più costi variabili, quelli fissi sono solo del periodo.

Costi di prodotto: quelli che vengono rinviati al futuro

costi di periodo : quelli che gravano sul periodo.

Questa è nella cultura nord americana

Il c.c. usa la classificazione dei costi diretti/indiretti

i costi variabili intermedi o regressi sono costi direttamente proporzionali alla produzione, ma non alle vendite

caricare questi costi sulle rimanenze finali NON E’ CORRETTO!.

CONSEGUENZA DELL’USO DEL COSTO PRIMO VARIABILE:

ricavi di vendita (5 unita a 10) = 50

costi fissi intermedi = 26

costi variabili intermedi = 24

costi mercantili amministrativi = 10

tot = 60

SI PRODUCONO 6 UNITA’

( il costo variabile è di 24/6 = 4 ogni pezzo)

dobbiamo imputare al prodotto i costi variabili

50-4= -46 costo del venduto

sottraendo i costi amm. E mercantili (-10)

50-46-10 = -6

LE RIMANENZE FINALI = 4

INVECE NELL’ALTRO CASO SONO 8

nell’anno successivo:

vendita=11 * 10lire = 110

costi fissi industriali 26

costi variabili industriali 40

costi mercantili e amm. 12

come si calcola il costo unitario del prodotto venduto?

Rimanenze finali =0

conto economico METODO DEL COSTO PRIMO VARIABILE

Ricavi di vendita 110

costo del venduto

Rim Iniziali 4

costi industriali 66

tot= 70

costi mercantili e amm 12

tot 82

TOT +28

 

 

conto economico metodo del COSTO PIENO INDUSTRIALE

ricavi di vendita 110

Rimanenze iniziali 8

Costi industriali 66

cma 12

tot 86

TOT +14

 

 

i costi diretti si assegnano all’oggetto mediante misurazione

i costi indiretti invece.....

TECNICA DELL’IMPUTAZIONE DEI COSTI INDIRETTI

(nb.. un costo può essere indiretto per un oggetto e diretto per un altro)

costi da ripartire/oggetto di riferimento * 100% = tot %

 

LA BASE

è uno strumento di calcolo.. attribuisce quote a vari oggetti.

a base unica (una sola chiave di ripartizione)

a base multipla

la base unica aziendale

tutti i costi indiretti si imputano con una sola base di ripartizione.

Si vede quanti prodotto ci sono (scelta soggettiva) ..poi si fa la ripartizione

totale del costo / base di riferimento = coefficiente (£ per grammo)

per ridurre l’arbitrarietà si passa dalla base unica alla base multipla

 

la base multipla

dividere i costi indiretti in gruppi omogenei

per ciascun gruppo scegliere una base utilizzando alcuni principi

principio di causalità: la base è la cause diretta del sostenimento del costo
si instaura un rapportto di proporzione .. tanto è più alta la base, tanto più tale costo deve essere imputato es. energia elettrica (causa del consumo: durata del ciclo di lavorazione)

principio dell’uso-beneficio : scelgo la base che sia rappresentativa del beneficio che traggo dal fattore
es. sorveglianza .. lo stesso indice di prima: la durata del ciclo di lavorazione della macchina sorvegliata, è in questo caso indice del beneficio.

 

 

 

PARTE MANCANTE: PRIMA ORA DEL GIORNO 21-10-96

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

....SEGUE

IL foglio di distribuzione costi per centri, serve per far vedere i flussi di informazioni che passano da un centro all’altro.

Esistono 3 categorie di centri:

principali
dove avviene la trasformazione del prodotto

ausiliari
forniscono i servizi ai principali

comuni
servono al funzionamento di tutta l’azienda

CENTRO AUSILIARIO 1

   
   

CENTRO AUSILIARIO 2

   
   

CENTRO COMUNE

   
   

CENTRO PRINCIPALE 1

   
   

CENTRO PRINCIPALE 2

   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTABILITA’ ANALITICA

COSTI RICAVI E RISULTATI RELATIVI ALLA RIPARTIZIONE AZIENDALE

i sistemi per ottenere tali risultati sono:

 

sistema unico (contiene i conti sia della coge che della coa )

sistema duplice (tiene separati i conti)

sistemi contabili (entrambi.. coge e coa tenuti con la partita doppia.. e si ha la quadratura)

sistemi non contabili ( la coge con partita doppia, la coa con sistema libero)

 

il sistema duplice contabile

la coa riprende dalla coge tutti i costi e ricavi di esercizio

gli altri vengono trascurati; li elabora, li integra con dati propri, perviene a risultati parziali e restituisce informazioni alla coge evidenziando le differenze tra coge e coa attraverso dei conti. ..

sicuramente coge + coa + errore = 0 e questa è la QUADRATURA

 

 

La coan tende a separare gli elementi

pregi e difetti:

i risultati sono viziati di soggettività

obiettivo conoscitivo:

esite il conto ec. :

a costi ricavi e rimanenze

a costi e ricavi della produzione

a costi e ricavi della produzione venduta (è il risultato al quale vogliamo pervenire)

mette in relazione:

(+) ricavi di vendita

(-) costi del venduto

(-) costi industriali

(+) rimanenze iniziali

(-) rimanenze finali
-----------------------

COSTO DEL VENDUTO (che è il risultato a cui vogliamo pervenire)

esistono vari sistemi :

il sys duplice contabile è il migliore però richiede strutture più complesse (con il computer non ci sono problemi)

i dati di partenza sono gli stessi della COGE ... avviene un travaso da goge a coa

nella coge si ha sempre una contropartita, ( acquisti a cassa (cassa = contropartita)) qui non esistono valori numerari finanziari (cassa) di contropartita...

perciò si usano conti di riferimento che servono soltanto per la ripresa dei conti dalla coge

. si prende il piano dei conti della COGE e si trascrive tutto nei c/riferimento

.. quando carico un costo dalla coge alla coa è come se togliessi costi dalla coge.

SONO CONTI A SPECCHIO

ES. COSTO DEL PERSONALE:

 

COGE COA

costo del personale

10

 

7

 
   

stipendi c/rif

 

10

   

 

 

 

 
 

7

   

 

 

 

 

In coge vengono rilevate operazioni di gestione

 

In coa invece:

la cont. Esterna è ripresa dalla COGE

quella interna (che viene trascurata dalla coge, es trasferimento di materie da reparti): alla fine della gestione si fa l’inventario (foto per vedere i livelli) per rilevare la contabilità interna

in coa, i consumi non vengono calcolati, vengono MISURATI

(devono esistere documenti che documentano le operazioni interne)

conto dell’inventario permanente:

c/ elementare magazzino materie

Giacenze iniziali (esiste in coge)

Prelievi (NON esiste in coge)

Acquisti (esiste in coge)

 

in ogni momento si può vedere il saldo

 

 

 

Giacenze iniziali: sono costi=> in dare del c/mag. Materie... => devo metterlo in avere del c/riferiemnto

in coge: conto economico a rimanenze iniziali

rim.iniz è in avere!!!!! Perché anche il c/riferimento va in avere????????????????

Perché quella scrittura (c/ec a rim iniz) è un riassunto, in realtà avremmo dovuto scrivere

rimanenze iniziali(c/reddito) a rimanenze iniziali(c/patrimoniale)

cioè :

in coge:

 

¹

¹

attività

 

rimanenze

 
 

passività

 

capitale netto

 

 

 

 

 

 

il passaggio sarebbe:

R.iniziale c/reddito

X

X

   

R iniziale c/patrimoniale

X

 
   

C/economico

X

 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I centri di costo ricevono costi diretti e indiretti dai componenti elementari

per i costi diretti non c’è problema,

per i costi indiretti, occorre utilizzare una base (unica o multipla)

base multipla = quando il centro scarica sul prodotto si tratta sempre di base multipla.. ma può anche scaricare su un altro centro (sempre base multipla)

usare lo stesso criterio di ripartizione è errato.

 

centri di costo

(caricano componenti di costo o dal c/costo o da comp. elementari

   
   

C/riferimento

 

X

   

Componenti elementari

X

 
   

c/produzione

   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

i centri di costi devono sempre chiudere a 0

centri di costo

(caricano componenti di costo o dal c/costo o da comp. elementari

   
   

.. anche per il C/ produzione esiste un problema di inventario permanente perché avremmo produzione in corso all’inizio e alla fine del periodo.

Componenti elementari

Ri

 
   

c/produzione

Ri

 
   

C/riferimento

 

Ri

   

 

 

c/magazzino prodotti

Ri

 
 

viene scaricato al momento della vendita

 

 

 

 

 

 

 

 

in coge : c/finanziario a c/vendite

in co.an. la vendita è gestione esterna però può essere interpretata come gestione interna (come fuoriuscita)

 

c/magazzino

RI

tot rimanenze finali di prodotti finiti

   

c/ricavi e margini

   

costo industriale pieno della prod. venduta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

c. mag prodott. Fin.

   
   

conto prod

   
   

mag. Comp. elem

   
   

rim fin c/ rif

   
   

 

 

 

 

 

invece per le rimanenze iniziali.........

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

c/riferimento

   
   

centri di costo

   
   

c/ mag. materie

   
   

comp. elementari

   
   

c/produzione

   
   

 

 

c/ricavi e margini

 

RICAVI DI VENDITA

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

gli obiettivi conoscitivi della coge e della coa possono non essere gli stessi...

per la valutazione del magazzino devono essere gli stessi (vedi i 3 conti accesi magazzino materie).

Le rimanenze finali sono storni di costo (rinvio dei costi al futuro) è importante che la configurazione dei costi prescelti sia uguale alla coge (non possiamo rinviare costi che non abbiamo contabilizzato) NON VI POSSONO ESSERE DIFFERENZE..

le difformità vengono messe in evidenza in COA : nei c/ accesi alle differenze. Si distinguono in:

 

DIFFERENZE DI INCORPORAZIONE

differenze dovute a diversi criteri di valutazione (il termine diff. Di incorp. Significa che nel prodotto ci sono differenze nelle valutazioni degli elementi ad esso incorporati)

esempio a: le materie prime.

In coge si adatta il metodo del LIFO.. in COA il costo medio ponderato.

Si fanno 2 scritture: una come se la differenza non ci fosse, poi come se ci fosse (per semplicità)

c/ magazzino materie

tot

tot

   
   
 

saldo = 100

1. se non ci fosse differenza:

 

 

 

 

 

2. con differenza

in COGE valutando al LIFO si ottiene 90 invece di 100

il c/ di riferimento è < del c/ magazzino materie!

Ci sarà quindi una differenza in dare

r. finali c/riferimento

90

 
   

differenze di incorporazione

10

 
   

c/ magazzino materie

 

100

   

 

 

quel 10 in dare è per la quadratura della coa con la coge

il significato di quella differenza.. significa un meno costo .. cioè 100 viene diminuito di 10:

 

 

esempio b: gli ammortamenti

che succede se una macchina è completamente ammortizzata?

Se non si facessero variazioni, il prodotto che esce dalla macchina ammortizzata avrà un costo inferiore a quello di una macchina non ammortizzata.

Per tutte le macchine calcolo la quota di ammortamento in base al costo di una nuova ( per questo e per altri motivi)

in Coa si calcolano quote in valori diversi .. normalmente + elevati

ammortamenti (coa)

200

 
   

differenze di incorporazione

 

20

   

ammortamenti c/rif

 

180

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

elementi che si trovano solo in coa o solo in coge

si chiamano

componenti supplementari incorporati (se esistono solo in coa)

componenti non incorporati (se esistono solo in coge)

componenti supplementari incorporati (se esistono solo in coa)

i costi figurativi:

costi relativi a fattori della produzione posti in uso gratuito da parte del titolare o soci .. sono costi reali (realmente avvenuti) è solo l’origine contrattuale ad essere diversa. .. perché non ho un esborso.

Per tale motivo non si trovano in COGE...

i principali costi figurativi sono:

interesse di computo sul capitale investito

il prezzo di un prodotto dovrebbe essere indipendente dal fatto che un azienda abbia il capitale proprio e non debba pagare interessi per la produzione del prodotto.

il titolare o i soci possono svolgere altre mansioni che potevano essere svolte da terzi (servizi a titolo gratuito .. questi costi vengono definiti : SALARIO DIREZIONALE

beni di uso durevole messi a disposizione gratuita dell’impresa (es. fabbricato) : FITTO FIGURATIVO O AMMORTAMENTO FIGURATIVO.

!! (caso che in realtà non rientra nei costi figurativi veri e propri) differenze tra costi e ammortamenti
quando il ciclo di ammortamento del prodotto è terminato, in coge non viene rilevato niente e la macchina eroga servizi gratuiti... ma in realtà non è così!!!!!!! Quindi non è un costo figurativo. È un errore di valutazione. (prima si imputavano + costi)

alcuni costi figurativi possono essere considerati costi di opportunità, cioè costi relativi ad una occasione mancata.

Viene introdotto il BENEFICIO FONDIARIO.. es per un terreno utilizzato per magazzino... questo costo non viene ammortizzato in coge perché non si consuma.... i fautori del beneficio fondiario dicono di imputare il costo di una change mancata...

in realtà occorre imputare gli interessi dei soldi per comprare il terreno.
Ma il costo opportunità è estraneo alla coa.

 

 

I costi figurativi vanno inseriti in coa.

Componenti supplementari incorporati

 

X

   

Interessi passivi

X

 
   

 

 

 

 

 

cioè

interessi passivi a comp. Supplementari incorporati

 

 

 

 

 

 

2. componenti non incorporati (se esistono solo in coge)

COMPONENTI STRAORDINARI DI REDDITO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da quando è entrato in vigore il c.c. si distinguono a seconda che si manifestino in un ciclo normale di produzione o meno.

Il processo di ammortamento si basa su previsione NORMALIZZATA della vita di un cespite.

.. se si è ottimisti, viene dismesso prima della fine dell’ammortamento

..se si è pessimisti, viene dismesso in buone condizioni.

--- questi sono elementi saltuari, ma ricorrenti.. il concetto di straordinarietà non dovrebbe essere a loro attribuito.

Lo spostamento della seda, ristrutturazione, incendio, furti... sono elementi straordinari

LA COA tende a costi/ricavi/margini riferiti al prodotto, in condizioni di NORMALITA’

il conto da imputare ai prodotti in giacenza, deve essere un costo calcolato secondo il normale svolgimento dell’attività.

Se si sono verificati ELEMENTI SERIAMENTE STRAORDINARI, la coa li esclude.

Occorre disporre di conti accesi per quegli elementi:

¹

componenti non incorporati

y

z

   

minusvalenze c/riferimento

 

y

   

plusvalenze c/riferimento

z

 
   

 

 

 

 

 

 

 

le tipiche informazioni di ritorno dalla Coa alla coge sono date dal SALDO DEI CONTI (mag. Materie, produzioni, prodotti finiti)

il magazzino fisico è quasi sempre diverso da quello contabile per molti motivi:

errori

furti perdite

cali naturali

cali di lavorazione

difficoltà di misurazione

Rimanenze finali c/rif

180

 
   

magazzino materie

tot

tot

   
   
 

----------

R. finali =200

   

differenze di inventario

20

 
   

 

 

 

 

 

 

le 200 sono diverse da quello che troveremo in coge..

non possiamo però correggere la coge.. perciò

 

se sappiamo la natura dell’errore, e siamo ancora in tempo a correggerlo, possiamo farlo... ma di solito o è difficile o inconveniente .

se non riusciamo a correggere l’errore:

magazzino materie

 

x

 

y

 

-----

tot = z

prodotto a

X

 
   

prodotto b

y

 
   

 

 

 

rimanenze c/riferimento

z-n

 
   

differenze di inventario

n

 
   

 

 

 

 

I conti accesi a differenze di ratei e risconti in coa non hanno niente a che vedere con i ratei e risconti in coge.

Il periodo di riferimento è diverso.

In coa: gli stipendi sono diversi di mese in mese .... bisogna quantificare il costo in relazione a quel periodo...

la voce rateo è intesa come differenza tra coge e coa

es. la 14° che grava solo in un mese deve essere ripartita

MESE DI MARZO

 

costo del lavoro

100

 

10

(quota di competenza del mese)

 

costo del lavoro c/riferimento

 

100

   

differenze di ratei e risconti

 

10

 

10

 

10

 

10

 

.....

 

10

 

-----------

tot =110

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MESE DI DICEMBRE

IN QUESTO MESE CALCOLO LA TFT=120

costo del lavoro

100

 

10

 

differenze di ratei e risconti

 

10

110

10

 

10

 

10

 

.....

 

10

 

-----------

tot =110

 

costo del lavoro c/riferimento

 

100

   
 

120

 

 

 

 

 

 

 

13 GIUGNO: LA TREDICESIMA (STESSA COSA)

ULTIMA VOCE DELLE DIFFERENZE:

I COSTI STANDARD

costo preventivo = costo relativo a fattori della produzione che non sono stati acquistati, o acquistati ma non utilizzati.. calcolo il costo sulla base di previsioni (sono costi ipotetici)

costo consuntivo .. se dopo l’evento.

Ipotesi su cui si basa una previsione:

la fisso come obiettivo ..e agisco affinché si realizzi.

Così facendo fisso come obiettivo il costo:

un costo standard serve per valutare l’attività..è un costo:

preventivo

ipotetico

parametrico (serve da parametro)

diversi standard:

standard normale

standard buono

standard ottimistico

standard ideale (massimo teoricamente ottenibile)

 

possiamo quindi fissare degli standard

costo di utilizzo = quantità utilizzata * costo medio ponderato

costo standard = quantità che si presume di consumare * prezzo standard del fattore che si presume consumare

costo standard = Q standard * P standard

costo effettivo = Q effettivo * P effettivo

quindi

costo standard = Q standard (10) * P standard(100) =1000

costo effettivo = Q effettivo(11) * P effettivo (95) = 1045

la responsabilità di un maggior costo è il fatto che ci è stato bisogno di un unità in più

non esistono solo centri di costo, ma anche

centri di profitto: ... conti nei quali si ha un carico ad un valore di costo e lo scarico ad un diverso valore che potrebbe essere interpretato come ricavo... come se il centro, nel fare lo scarico vende il bene.

Un centro trasferisce ad un altro centro non al costo medio, ma al costo standard... e si trasforma in centro di servizi.

Si scarica dal centro (es. centro manutenzione) negli altri centri ...(ad es. in base alle ore per centro)

 

principio tecnico obiettivo (guardo al consumo effettivo)

si basa su un principio di "capacità contributiva" invece di causalità uso beneficio

guardo al prodotto: più è ricco, più può assorbire costi... guardo avanti..

criteri diversi:

come parametro metto ad es. il prezzo di vendita.. (ma ci potrebbero essere più costi)

la base che si sceglie è diversa tra il ricavo di vendita e i costi effettuati.

Centri amministrazione

 

55

 

50

100

-------

105

   

5

sovrassorbimento: la coa ha assorbito più costi della coge

 
   
   

Ricavi e margini a

   

55

 
   
   
   
   
   

¹ c. var

   
 

5

   
   
   
   
   

 

 

 

 

 

 

ricavi e margini B

   
   
   

50

 
   
   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

è corretto valutare il magazzino al costo standard? .. no, per lo stesso motivo per cui non uso i costi figurativi.

... inoltre parametri ottimistici ci dicono che qualsiasi costo sbagliato fa si che costo effettivo < costo standard

rinvio al fututro meno costi di quelli contabilizzati per NORMALIZZARE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C/ ricavi e margini

costo industriale del venduto

(1)

ricavi di vendita

(2)

costi amministrativi

 
   
   
   
   
   

1. costi industriali del venduto a ricavi e margini

 

2. c/ riferimento a ricavi e margini

 

 

c/ R & M (a)

   

costo industriale del venduto (A)

Ricavi di vendita (A)

costi amministrativi

 
   
   
   
   

conti DIVERSI

differenze di incorporazione

differenze di incorporazione

   
 

componenti supplementari incorporati

   

componenti non incorporati

componenti non incorporati

   

differenze di inventari

differenze di inventari

   

conguagli

conguagli

   

variazioni valori prestabiliti

variazioni valori prestabiliti

 

 

 

 

 

 

 

 

c/ R & M (b)

   

costo industriale del venduto (b)

Ricavi di vendita (b)

costi amministrativi

 
   
   
   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RICAVI E MARGINI DIFFERENZE CONTI DI RIFERIMENTO CONTI ELEMENTARI CENTRI DI COSTO CONTI PRODUZIONE CONTO MAGAZZINO
APERTI * APERTI * APERTI * CHIUSI CHIUSI CHIUSI CHIUSI

 

 

(*) Per chiudere quelle categorie si utilizza un conto di riepilogo risultati

 

 

 

c/ R & M (a)

   
   
   
 

----------

tot PB PERDITA

   
   
   

C/differenze

 

differenze di incorporazione

   
   
 

----------

tot C S inc

   
   
   

c/riepilogo risultati

 

VA

PB

 

differenze di incorporazione

differenze di incorporazione

c.s.inc

c.s. inc

   

tot= risultato della coge

10

 
   

c/ R & M (a)

   
   
   

-----------

tot VA UTILE

 
   
   
   

 

 

 

 

c/ riferimento

 

rimanenze iniziali

   

acquisti

 
   

------------

90

----------

100

   
   

rimangono aperti tutti i conti di riferimento

------------------------

¹

rimanenze iniziali c/riferimento

----------------------------

¹

vendite

costi acquisto fattori

rimanenze finali

-----------------------

----------------------------

 

con la scrittura ¹ a ¹ si ha la quadratura della Coa tenuta col sistema duplice contabile autobilanciante.

Da la garanzia di non aver commesso errori.

REVISIONE AZIENDALE

PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA

LA GESTIONE INTERNA

VALORI DERIVATI

ESEMPIO PRATICO DI CONTABILITA’ DEI COSTI

tecnica del direct costing: costo primo variabile

LA BASE

la base unica aziendale

la base multipla

CONTABILITA’ ANALITICA

il sistema duplice contabile

DIFFERENZE DI INCORPORAZIONE

elementi che si trovano solo in coa o solo in coge

I COSTI STANDARD