GATTI

Per queste cose considero la mia gatta Cipolla:
Perché per prima cosa si guarda le zampe per vedere se sono pulite.
Per seconda cosa solleva le zampe per pulirle.
Per terza cosa si stira.
Per quarta cosa affila le zampe su un legno.
Per quinta cosa si lava.
Per sesta cosa si rotola.
Per settima cosa si spulcia.
Per ottava cosa si strofina allo stipite.
Per nona cosa guarda in su aspettando istruzioni.
Per decima cosa va a cercarsi da mangiare...
Perché allontana la morte dandosi da fare con la vita.

( Giovanni Raboni )

- Grazie a mia madre -


BREVE INCANTO

E' rimasta qualche giorno
A casa mia una gattina
A tenermi compagnia:
Magra, patita,
Eppure graziosa,
Quella piccola cosa
Faceva ruotare
Attorno a sé
Cose più grandi
E cose più grosse:
Vedi me
Che la stavo a guardare
Con gli occhi perduti
A sognare un mondo
Di giochi.
Con pochi balzi
Si spostava
Di qua, di là
Lontano e ritornava:
Io la seguivo
Incantato e giulivo.

( R. Camber, "Gatti, vecchi, bimbi.")


DEL TUO TIMIDO GATTO

Del tuo timido gatto
Che scendeva la scala
Dell'orto la mattina
Con la sua ombra fina
Lungo le terrecotte

Che cosa è rimasto? Nulla
fuor che l'impronta impressa
Dalle sue zampe nella
Gettata di cemento
Dove annusava incerto

Fra le tue grida : "Via,
Via di lì, stupidino!"
Era luglio, era aperto
Il cielo. Pensai: "Certo
Rimarrà sempre un segno."

Ora il cemento è pietra
alle piogge d'ottobre.
Ostinate lo coprono
Le foglie senza forma.
Toglile e potrai leggere

L'orma di quegli unghioli.


( Franco Fortini, "Paesaggio con serpente.")


AD UN GATTO

Vieni gatto, pieno di saggezza, dimmi
Quanti topi tu, ai giorni tuoi,
Quanti sorci hai gloriosamente ucciso;
Quanto hai rubato - guardami in faccia
Con i tuoi fuochi - le tue lune - verdi, non graffiare.
Mi devi raccontare con voce leggera
Delle tue faide e delle tue battaglie,
Con pesci, topi, galline - parla schietto - senza tante storie.
Tu ti lecchi la zampina, guardi altrove,
Il tuo respirare si fa più pesante - qualcuno
Ti ha dato forse una battuta? -
Quale ingiustizia ti ha reso amara la vita:
Eppure la tua pelliccia è tenera come una volta di maggio,
Quando ti ho visto e ti ho amato su di un muricciolo
Pieno di cocci di vetro.

( John Keats )


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