GIOSUÈ CARDUCCI

(1835-1907)


RUIT HORA

O desïata verde solitudine
lungi al rumor de gli uomini!
qui due con noi divini amici vengono,
vino ed amore, o Lidia.
 Deh, come ride nel cristallo nitido
Lieo, l’eterno giovine!
come ne gli ochi tuoi, fulgida Lidia,
trïonfa amore e sbendasi!
 Il sol traguarda basso ne la pergola,
e si rifrange roseo
nel mio bicchiere: aureo scintilla e tremola
fra le tue chiome, o Lidia.
 Fra le tue nere chiome, o bianca Lidia,
langue una rosa pallida;
e una dolce a me in cuor tristezza súbita
tempra d’amor gl’incendii.
 Dimmi: perché sotto il fiammante vespero
misterïosi gemiti
manda il mare là giù? quai canti, o Lidia,
tra lor quei pini cantano?
 Vedi com che desio quei colli tendono
le braccia al sole occiduo:
cresce l’ombra e li fascia: ei par che chiedano
il bacio ultimo, o Lidia.
 Io chiedo i baci tuoi, se l’ombra avvolgemi,
Lieo, dator di gioia:
io chiedo gli occhi tuoi, fulgida Lidia,
se Iperïon precipita.
 E precipita l’ora. O bocca rosea,
schiuditi: o fior de l’anima,
o fior del desiderio, apri i tuoi calici:
o care braccia, apritevi.
 
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