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Innamorati di Maria


Misteri del Rosario


Questa e' la pagina dedicata ai misteri del Rosario di Innamorati di Maria.


SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA IN JADDICO -BRINDISI-
MISTERI DEL SANTO ROSARIO NEL SUO SANTUARIO


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Parla Maria...

 

I MISTERO GAUDIOSO: L’ANNUNCIAZIONE

Eccomi, dissi quel giorno. Oggi il mio "eccomi" lo voglio dire insieme a te.
Non posso dire che mi costò quel giorno, perchè quando si è davanti alla Volontà di Dio, anche se si potevano avere altri programmi, altri progetti, si resta così presi da questi piani di Dio che ci si dimentica di noi stessi e ci abbandona completamente a quello che Lui ha scelto per noi.
Lo so che non è facile nella tua vita, perchè non è facile scoprire realmente qual è la Volontà di Dio.
Vedi, tu stai vivendo la Sua Volontà, anche se a te sembra che il tutto sia stato quasi completamente voluto da te.
Ma il signore non ti chiede delle cose straordinarie.
La tua vita quotidiana, l’hai scelta tu, ma è stato Lui a presentartela; tu non vi hai fatto caso: Lui l’ha disposta ed ha fatto in modo che tu la scegliessi, l’accettassi.
Anche la venuta in questo Santuario dedicato a me, è stata una tua scelta, ma è Gesù che ti ha spinto a farla.
Ora cos devi fare?
Continua a prendere la vita giorno per giorno come ti si presenta.
Devi accettare con serenità le difficoltà, le amarezze, le sofferenze che ti si possono presentare.
Mi domandi come si fa ad essere sereni quando certe difficoltà sembrano affogarci?
Con la fiducia.
Abbi fiducia in Dio ed abbi fiducia anche in me, perchè penserò io a dire al buon Dio quello che ti occorre.
Pregalo, abbandonati.
Pregalo anche per mezzo mio.
Ogni preghiera che rivolgi a me, io la trasmetto immediatamente a Lui.
Ripeti con me: "Eccomi!" e vai avanti non solo sereno, ma con gioia.
Questo è il dono che voglio farti in questa preghiera.
La gioia di fare la volontà di Dio ti deve sollevare, ti deve far sorridere.
Coraggio! Avanti!
Non ero sola quel giorno nel dire il mio "Eccomi", già c’era in me lo Spirito Santo.
Anche per te è così: non sei tu che dirai: "Eccomi", lascia che lo dica in telo stesso Spirito Santo; ti aiuterò anch’io insieme a Lui.
Eccomi, eccoci, io e te!

 

II MISTERO GAUDIOSO: MARIA VISITA ELISABETTA

Quando l’Angelo partì da me, sentii che non rimanevo sola: c’era già con me il mio Gesù.
Lo Spirito Santo mi fece subito percepire questa sublime esperienza.
Neppure tu devi mai sentirti solo: c’è sempre Dio con te, sempre!
Non restai a contemplare questo grande mistero che si compiva in me. Sì, adorai Dio che si stava manifestando al mondo per mezzo mio.
Adorai Dio che stava prendendo l’umanità attraverso di me.
Adorai quello che mi stava capitando, ma non mi fermai solo ad adorare: programmai subito di andare a trovare questa mia parente che certamente che certamente avrebbe avuto piacere di incontrarmi.
Programmai di andarle in aiuto: aspettava un bambino ed era anziana, avrebbe certamente avuto bisogno di compagnia, di solidarietà.
Pensai che solo io l’avrei potuta comprendere pienamente, perchè quello che lei aspettava faceva parte del progetto di Dio che stava coinvolgendo anche me.
E corsi. Sì, corsi. Non aspettai, andai di in fretta perchè la carità non ammette ritardi.
Ero piena di Amore di Dio e questo amore mi spingeva ad amare. Corsi da Elisabetta. le portai il mio Gesù, il nostro Gesù, perchè Gesù era di tutti e per tutti.
Elisabetta se ne accorse. Lo sentì lei e lo sentì il bambino che aspettava. Ci comunicammo l’Amore di Dio, ci comunicammo lo Spirito Santo, ci comunicammo la gioia di essere così vicine a Dio, nei Suoi progetti di salvezza.
Anche tu devi sentire la stessa gioia.
Questa gioia la voglio oggi donare a te. Voglio farti visita tutte le volte che solo pensi di venire da me. Ti voglio precedere, ti voglio venire incontro, anzi, già lo sto facendo; l’ho fatto tante volte nella tua vita.
Cerca di sentire questa mia presenza che è la presenza stesa di Gesù.
Sentila qui nel mio Santuario, Ti accolgo in questo luogo di raccoglimento e di preghiera, perchè tu possa incontrarti con Gesù per mezzo mio.
Poi fai anche tu altrettanto, come feci io: cerca di dare agli altri Gesù, Dio e l’Amore che ti sto facendo sentire.
Scopri le tue "Elisabette" nella tua vita, sapessi quante ce ne sono che aspettano la mia visita, che io voglio fare loro per mezzo tuo!
Pensaci un po' e muoviti anche tu in fretta.
Andiamo a portare Dio agli altri: io sono e sarò sempre con te in questo atto di carità, d’amore.
Lasciati guidare da me: insieme saremo guidati dallo Spirito Santo. Andiamo!

 

III MISTERO GAUDIOSO: LA NASCITA DI GESU’

Per mezzo mio venne al mondo. Dio volle nascere da me. Dio volle diventare uomo per mezzo mio e volle che fossi io a portarlo agli altri, al mondo a tutti.
Nacque da me, nacque nella povertà, nel silenzio di una notte, nel buio delle tenebre che avvolgevano il mondo.
Anche oggi ci sono tenebre e Lui vuole rischiararle con la Sua presenza, e lo fa e vuole farlo ancora oggi per mezzo di me.
Il segno col quale mi sono fatta riconoscere, qui a Jaddico, è stato proprio la luce: era la luce di Gesù che si rifletteva su questo affresco, su questo muro.
Gesù vuole nascere, rinascere in mezzo agli uomini per dare a tutti ancora la Sua luce, e per questo vuole ancora servirsi di me: eccomi qua, sempre pronta a fare la Sua volontà, cioè a collaborare per la salvezza degli uomini, di tutti.
Lo presentai quella notte ai pastori, ai Re Magi. Oggi lo presento a te che sei venuto a pregare in questa chiesa.
Sono io la mamma di Gesù che ti offro ancora oggi mio Figlio, perchè diventi tuo fratello.
Accoglilo, prendilo dalle mie braccia, adoralo mentre lo stringo a me.
Guarda nell’affresco che hai davanti: guarda me, guarda Gesù, adoralo mentre te lo offro.
Tienilo adesso tu tra le braccia e promettigli di non lasciarlo.
Teniamolo con noi Gesù, il mio Gesù che è diventato ormai anche tuo e perciò, il nostro Gesù.
Teniamolo e offriamolo insieme, agli altri. Il mondo ha tanto bisogno di Gesù.
Io e te, sempre insieme, dobbiamo e vogliamo darlo al mondo. Aiutami in questo compito tanto arduo, oggi più difficile perchè il modo è più distratto e più preso dalle cose materiali, pensa poco a Dio.
Dobbiamo lavorare insieme. Con noi c’è sempre lo Spirito Santo. Impegnamoci insieme a dare Gesù agli altri.
Studiamo insieme il modo di poterlo comunicare, donare a chi incontriamo, a chi soprattutto ci è molto vicino, perchè è più difficile accettare quotidianamente i limiti di chi ci sta vicino.
Diamo Gesù nella pazienza, nella dolcezza, nell’amore.
Diamo Gesù, diamo il Suo Amore; ti aiuterò io a non dubitare, facciamo nascere Gesù di nuovo, facciamolo nascere negli latri dopo che è nato dentro di noi!
Coraggio! Sei tu oggi la nuova Betlemme, la nuova Maria.

 

IV MISTERO GAUDIOSO: LA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO

Quaranta giorni dopo che Gesù era nato lo portammo al Tempio per presentarlo al Signore, come è scritto nella Legge.
Io e Giuseppe stavamo per compiere questo nostro dovere, quando ci venne incontro un vegliardo, Simeone, che mostrò interesse per la nostra famiglia.
Accarezzò il bambino, ed io glielo lasciai prendere tra le braccia, le sue braccia tremanti.
Si mostrò così pieno di gioia che rimanemmo confusi. Lodò e ringraziò il Signore perchè aveva visto la Luce: così chiamò Gesù.
Ci meravigliammo e ci commuovemmo per le sue parole.
Poi si rivolse a me e mi disse che avrei sofferto molto a causa di quel Bimbo, che avrei molto sofferto insieme a quel Bimbo, che sarebbe stato rifiutato da molti.
Mi sentii colpita al cuore, non tanto per le sofferenze che avrei dovuto sopportare, quanto per quelli che predisse a Gesù.
Purtroppo, nel mondo, Gesù continua a non essere accettato, ed io continuo a soffrire per Lui e con Lui. Soffro soprattutto per coloro che non lo accettano, perchè questo rifiuto può causare la loro rovina.
Non lo rifiutare tu Gesù: mi faresti soffrire, ci faresti soffrire; sciuperesti questo dono che oggi voglio farti.
Guardami nel quadro che hai davanti e pensa che lo sto deponendo tra le tue braccia, come quel giorno al santo vecchio Simeone.
Accoglilo come lo accolse lui e riconosci in Gesù la Luce della tua vita, quella Luce che ti farà conoscere Dio in tutti gli avvenimenti della tua vita.
Sono pronta a toglierlo dalle mie braccia per darlo a te. Vorrei quasi che si staccasse dal muro che ci rappresenta per offrirlo a te.
Ecco, lo depongo sul tuo cuore: Lui te lo aprirà alla speranza.
Fidati di Lui, fidati di me: con Gesù ti sentirai sollevato, con Gesù vedrai tutto più chiaro, con Gesù non avrai più paura di niente.
Hai tanto bisogno di Gesù.
Ne ha tanto bisogno il mondo che sta barcollando nelle tenebre senza di Lui, che crede nelle false luci del benessere e del piacere, e perde la pace.
Il vero bene sol Gesù lo può procurare. Adesso lo sta donando a te: senti, gusta la Sua pace nel tuo cuore e ringrazialo con me, ringraziamolo insieme e preghiamolo per quelli che non pregano.

 

V MISTERO GAUDIOSO: GESU’ DODICENNE RITROVATO NEL TEMPIO

Gesù aveva dodici anni; furono tre giorni di pena, di preoccupazione, di tormento.
Ci disse che doveva "stare nella casa del Padre Suo".
Non capimmo, ma accettammo quel che ci disse, perchè sapevamo che non era un bambino come gli altri. Le Sue parole restarono misteriose a me e a Giuseppe, e io le conservai nel mio cuore.
Ancora oggi le risento e voglio ricordarle per presentarle a te e riscriverle insieme a te. Gesù ci ha insegnato che sopra tutte le cose, e prima di ogni cosa, dobbiamo cercare e fare la Volontà di Dio: stare nella casa del Padre suo, significava proprio questo.
Essere a casa per noi uomini, significa trovarsi a proprio agio, stare bene.
Tutti cerchiamo di stare bene, di non avere affanni e preoccupazioni, tutti cerchiamo di trovare riposo nelle nostre fatiche quotidiane, ristoro nelle nostre stanchezze, conforto nei nostri pianti.
Dio ha mandato Gesù sulla terra, perchè attraverso il Suo Spirito doni a noi questo dolcissimo sollievo. Io l’ho gustato su questa terra con Gesù tanto vicino, ora lo godo in pienezza nel Suo Regno.
Ora tocca a te e voglio aiutarti perchè tu possa scoprire quanto sia dolce vivere con Lui anche quando non capisci, come capitò a me e a Giuseppe quel giorno.
Non capimmo e accettammo ugualmente.
Ci sentimmo consolati perchè lo ritrovammo, ma ci sentimmo consolati anche perchè accettammo quella Sua scelta che pure ci aveva fatto tanto soffrire.
Cerchiamolo insieme il Signore: io con te, io al tuo fianco, casomai lo avessi smarrito.
Gesù si farà trovare certamente, anzi quando ti accorgi di esserti allontanato da Lui, proprio in quell’istante ti sta venendo incontro, lo sto spingendo io da te.
Non avere paura: riconosci che ti manca, ferma la tua mente nella tristezza dello smarrimento. Questo vuol dire pentimento, e il pentimento è inizio della salvezza.
Ora sei qui in questo Santuario a pregare, a cercare con gli occhi quella presenza che tante volte ti consolò; vedilo tra le mie braccia, come nel muro.
Contemplalo adolescente al mio fianco, che mi aiuta, sottomesso, e gli chiederò di aiutare te che lo stai cercando.
Accettiamo tutto dalle mani di Dio, perchè tutto è Grazia, anche i momenti di vuoto, di smarrimento.
Con me, lo troverai sempre il Signore.

 

I MISTERO DOLOROSO: GESU’ PREGA NELL’ORTO DEL GETSEMANI

Gesù aveva parlato, insegnato ed operato per il bene degli altri. Si era consumato per gli altri.
Anche con me aveva mantenuto pochi rapporti negli ultimi anni, perchè doveva compiere la Sua missione; ora questa Sua missione volgeva la termine.
Tutto si sarebbe compiuto nella forma più drammatica.
Gesù lo sapeva, e sapeva che soprattutto quei giorni avrebbero segnato il prezzo della nostra salvezza.
Nella Sua vita terrena si era tante volte raccolto in preghiera; era prima delle grandi occasioni.
Ora che sta per affrontare le sofferenze più atroci, la croce, la morte, si apparta a pregare nell’orto del Getsemani.
Porta con se gli apostoli: tre vuole che veglino con Lui, ma dormono tutti. Lui prega, soffre, suda sangue. Si sente abbandonato anche da Dio.
E’ l’uomo dei dolori e si sente solo.
Da solo, prende su di se tutta l’umanità, il male di questa umanità malata, ferita dal peccato.
E’ qui davanti a te schiacciato dalle nostre colpe, forse dalle tue colpe...
Sembra non farcela più. Chiede aiuto al Padre... Poi si sottomette alla Sua Volontà, alla Volontà di salvezza per tutti gli uomini.
Non ero presente fisicamente, ma come mamma sentivo, intuivo questa Sua preghiera, questo lamento, questa sua sofferenza.
Avrei voluto stargli vicino, stare sveglia io al posto dei Suoi discepoli stanchi e addormentati.
E gli ero vicina, vicina con lo spirito. Anch’io quella notte non ho dormito; ho pregato, ho sofferto, ho pianto con Lui.
Ora ti presento questa scena perchè possa tu, oggi, prendere il mio posto, anzi, stare al mio fianco mentre io continuo a stare vicino a Lui che continua a soffrire per te, per l’umanità.
Oggi chiede a te, e lo fa per mezzo mio, di vegliare e pregare, di non lasciarti prendere dalla stanchezza, dallo scoraggiamento dalla noia.
Anche tu hai bisogno della preghiera per non lasciarti vincere dalla tentazione, dalle tante tentazioni che ti circondano.
Veglia e prega contemplando questa Sua preghiera, questa nostra preghiera: sarà un sollievo per il tempo della prova.
Dalla preghiera di Gesù nell’orto degli ulivi, impara come si deve pregare anche quando non ce la fai più.
Guarda Gesù, guarda anche me. Guardaci in questa chiesa che ho voluto proprio per starti più vicino, nel momento della tua prova.

 

II MISTERO DOLOROSO: LA FLAGELLAZIONE DI GESU’

Lo seguii da lontano, il mio cuore era vicino a Lui.
Sentivo sul mio corpo la violenza dei flagelli mentre colpivano Gesù: ogni colpo era come una spada che mi trafiggeva; Lui, l’innocentissimo, trattato come un malfattore!
Non era passato su questa terra che facendo del bene, ed ora riceveva flagelli, percosse, ferite.
Così ha agito l’uomo contro Gesù e così continua ad agire contro il suo simile.
La gratitudine nel mondo non c’è, anzi spesso si trasforma in odio e disprezzo.
Gesù fu vittima di questo odio resogli in cambio dell’amore, e continua ad essere odiato ancora oggi.
Ma Gesù continua ad amare ed amerà sempre.
Siamo cattivi, ci dilaniamo spesso a vicenda, forse ne sai qualcosa anche tu tu che stai contemplando Gesù flagellato, stai forse pensando ai flagelli che hanno colpito e colpiscono la tua vita.
Forse stai sperimentando su te stesso il dolore dei flagelli inflitti da chi hai amato, stai sopportando i colpi dell’apatia, del disprezzo, dell’odio: non ti scoraggiare, guarda Gesù.
Continua a guardarlo quando ti senti anche tu flagellato, ferito; non ti ribellare come Lui non si ribellò, come non mi ribellai io Sua Madre che avrei voluto correre per difenderlo, per aiutarlo. Chinai il capo anch’io a quei flagelli che mi laceravano il cuore.
Pregai con Lui mentre infierivano i colpi; oggi chiedo a te di pregare con noi, di accettare con noi le tue sofferenze. Facciamolo per chi non sa amare, facciamolo per chi ha nell’animo solo tristezza e odio, Gesù ed io stiamo al tuo fianco per aiutarti.
Vedici come ci vedi nell’affresco sul muro, con gli occhi del cuore cambia la scena: Gesù non è più un bambino, ma un uomo, è l’uomo dei dolori che accetta di soffrire per non far soffrire voi e sta con me, sempre con me, come lo vedi nel quadro.
Insieme, vogliamo stare al tuo fianco; tu non te ne accorgi ma già stiamo prendendo le tue sofferenze, pensa che non sarai più solo a soffrire, non sei più solo ad accettare i colpi del flagello.
Ora però io chiedo a te di stare vicino a noi, di non allontanarti da noi: soffrirai di meno perchè soffriremo insieme.
Se accetti con noi le pene e le sofferenze della vita, potrai arrivare anche a sentirne il piacere, perchè non saranno più cieco destino, ma grazia di purificazione e santità.
Questo dono, siamo pronti a concedertelo io e Gesù, se lo vuoi: chiedilo questa sera nella tua preghiera.

 

III MISTERO DOLOROSO: GESU’ MALTRATTATO E CORONATO DI SPINE

Non bastano i flagelli, ora Gesù vuol anche essere disprezzato, schernito, deriso, violentemente beffato. Vuole perchè è una scelta che può evitare, ma una scelta d’amore che non vuole evitare.
Ed io sto con Lui, spinta dalla medesima esigenza d’amore. Le percosse, gli sputi, gli insulti, li sentii tutti quel giorno, anche su di me e li sento ancora oggi, quando il mondo continua ad infierire contro i suoi fratelli, ormai miei figli.
Io, Sua madre e madre vostra, soffro con voi e soffro per voi, come allora soffrii per Lui e con Lui.
Certo, Gesù era mio figlio, era nato da me, e la pena fu grande. La stessa pena sento oggi per chi è trattato allo stesso modo, ma una pena maggiore sento nel cuore per coloro che disprezzano, deridono o beffano.
Gesù era Dio e poteva liberarsi dai persecutori, come tante volte aveva fatto; accettò e volle quella umiliazione solo per amore, per dimostrarvi il Suo amore.
E’ l’ora delle tenebre, delle nostre tenebre che saranno rischiarate solo dalla Luce della Sua immolazione, ma è anche l’ora dell’amore che lo sta consumando per voi.
Non una parola, non un lamento; fa impressione il silenzio di Dio davanti allo schiamazzo della nostra cattiveria. Gesù accetta la nostra crudeltà su di sé, ma non vuole che questa crudeltà continui tra voi; anzi vuole donarvi la forza della Sua accettazione perchè diventiate più comprensivi e più clementi tra voi.
Quanto siete lontani da fare vostri questi frutti della Sua passione!
Tutte le volte che disprezzate il vostro prossimo, voi disprezzate Lui, voi state coronando di spine Lui, e state facendo soffrire anche me.
Ti meravigli che quei soldati possano tanto accanirsi contro un innocente? Pensa quante volte forse hai fatto anche tu lo stesso nei confronti di altri...
Contempliamo insieme quel sacro volto tutto sanguinante; contemplalo ancora tra le mie braccia, come quando era bambino, come l lo vedi su questo muro.
E’ lo stesso Gesù, sorridente allora, sofferente oggi, ma sempre che benedice perchè nonostante tutto vuole continuare a benedirti.
Se invece sei tu che ti senti coronato dalle spine degli altri, abbassa il capo come Gesù, accetta come Lui e con me quella umiliazione; accettiamola insieme pregando per gli uomini che continuano ad essere violenti nei confronti degli altri.

 

IV MISTERO DOLOROSO: GESU’ CONDANNATO VA AL CALVARIO

Lo vidi: innocente e condannato!
Mi sentii condannata anch’io. Perchè? Mi venne da domandare, che male ha fatto?
Piombai con Gesù in un cupo silenzio interiore. Cupo per me che continuavo a non capire, ma non per Gesù che sapeva tutto, che voleva tutto.
Non credevo a me stessa, non credevo che gli uomini sarebbero giunti a tanto, non credevo che quel processo fosse finito in quel modo.
E Gesù prese la croce sulle spalle. Fu legato alla croce, ma non ce n’era bisogno, perché l’abbracciò. Lo vidi schiacciato da quel peso, barcollante e insicuro nel cammino, ma forte e deciso nel desiderio che lo stava consumando per l’umanità.
Come ricordo quel cammino! Ci incontrammo con gli occhi, ma il mio animo non si era mai allontanato da Lui. Ora stavo portando insieme a Lui quella croce, mi sentivo anch’io schiacciata sotto quel peso, e anche a me il desiderio e l’amore non mi facevano crollare.
Contempliamo insieme questo mistero, questo dolore: ti senti innocente e ti scopri condannato? Sei tu forse che condanni gli altri? Comunque sia, questo quadro deve entrare nella tua vita per cambiarti.
Il primo tuo cambiamento dev’essere quello nei confronti degli altri.
Non giudicare e non condannare mai nessuno.
Solo il male, il peccato può e deve essere condannato, ma mai il peccatore.
Lascia il giudizio a Dio: non prendere il Suo posto, sbaglieresti certamente e attireresti il Suo giudizio su di te e forse anche la Sua condanna.
Pensa a te, pensa ai tuoi sbagli. Non osservare continuamente gli altri, anche se ti colpiscono, ti feriscono; lascia fare a Dio, anzi, per loro ripeti la preghiera di Gesù: "Padre perdonali perchè non sanno quello che fanno".
Purtroppo la vita dell’uomo spesso si consuma sol nel giudicare e condannare. E si perde la pace, la serenità.
Gesù fu condannato e pregò per i suoi giudici e persecutori, e Lui era veramente innocente. Non giudicò, non condannò ed io insieme a Lui tacqui.
Mi incamminai con Lui al Calvario sotto il peso della croce, delle vostre croci in silenzio.
Benedetto silenzio, silenzio che ti offro come rimedio quando anche tu sei schiacciato dal peso della tua croce. Impara il silenzio, per ascoltare il silenzio di Gesù, che ti dirà più di qualsiasi altro discorso.
Questa chiesetta l’ho voluta proprio per farti raccogliere in silenzio e guardarLo. Uno sguardo silenzioso a me che offrirò’ a Gesù perchè ti comunichi la Sua forza per portare la croce.

 

V MISTERO DOLOROSO: GESU’ MUORE IN CROCE

Mi ritrovai ai piedi della croce; puoi immaginare il mio stato d’animo, il mio dolore.
C’era con me Giovanni, l’unico apostolo che seguì Gesù fino al calvario.
Gesù agonizzava.
Sento ancora oggi il Suo respiro affannoso, il Suo sguardo ogni tanto rivolto al cielo, il Suo sangue che aveva intriso il Suo corpo e irrorato la terra. Che momenti tremendi!
Mi guardò con profondità, guardò Giovanni: prese tute le Sue forze e mi disse indicando con lo sguardo Giovanni: "Ecco tuo figlio!" Poi fissò Giovanni, riprese fiato e disse: "Ecco tua madre!"
Ci guardò a lungo con un affetto così intenso da sentircene avvolti. Giovanni mi strinse a sè, ci allontanammo...che terribili momenti!
Continuai a guardarlo da lontano; guardavo il Cielo, guardavo Lui. Pregai il cielo per Lui. Sapevo che Lui lo stava facendo nella Sua agonia e mi unii alla Sua preghiera silenziosa di offerta.
Anche allora non capivo ma accettavo, accettavo come stava accettando Lui.
Mi passarono allora davanti alla mente tutti i momenti della mia vita, passati con Lui.
Mi risuonarono nelle orecchie le parole dell’Angelo, che mi aveva dato il primo annuncio: "Sarà grande... sarà re... regnerà per sempre..."
Era quello il trono? Era quella la grandezza? La morte? Non capivo.
Poi risentii le parole del vecchio Simeone, quando lo presentammo al tempio: "Il dolore ti colpirà come colpisce una spada" Mi sentii veramente trafitta il cuore.
Non capivo, ma accettai come sempre, conservando dentro di me quel dolore.
Poi pensai a te, a tutta l’umanità. Quel "Ecco tuo figlio!" mi apparve come una luce, un orizzonte nuovo. Mi sembrò di vederti in Giovanni, di vedere in Giovanni l’umanità, rinnovata da quel sacrificio, da quella morte, l’umanità che ormai stava diventando "mio figlio".
Sì, in quel momento capii che non ero più solo mamma di Gesù, ma mamma di tutti. Lo sentii, lo capii, lo accettai, come accettai straziata la Sua morte.
Gesù continua a morire per te, perchè la Sua morte è vita per tutti. La Sua morte segna anche l’inizio della resurrezione, della Sua resurrezione, della mia resurrezione già avvenuta e della tua futura.

 

I MISTERO GLORIOSO: GESU’ RISORGE

Il Sabato era passato, un Sabato triste senza di Lui.
Erano tristi gli apostoli, accasciati, stanchi e delusi. Stavo vicino a loro e silenziosamente cercavo di rincuorarli, almeno con lo sguardo, perchè il mio sguardo continuava a vedere Gesù vivo, anzi, già lo vedeva risorto.
Poi le donne, un via vai di donne che venivano a dare delle notizie sempre più strabilianti: il sepolcro vuoto, un giovane, due angeli, il custode dell’orto...
Gli apostoli rimanevano sempre più sgomenti. Io sola non mi meravigliavo. Ascoltavo in silenzio, anzi adoravo in silenzio quel mistero grandioso che si stava rivelando.
Poi lo vidi, lo vedemmo; il mio cuore si fuse col Suo. Il mistero della Sua morte era superato, la fede mi aveva sorretta, ora la certezza confermava la fede.
Resati illuminata, gioiosa, estasiata. Tutti i ricordi che avevo custodito gelosamente meditandoli dentro di me, ora brillavano di questa nuova luce, la luce della resurrezione.
Sembrava proprio che Gesù risorto, mentre si faceva riconoscere dai suoi discepoli, senza dire nulla, svelasse a me tutti i segreti della redenzione.
Il ricordo stesso, doloroso, della morte di poche ore prima, le Sue sofferenze, il Suo sangue, risplendevano come colpiti da un raggio della Sua resurrezione.
Avevo vissuto quegli ultimi momenti in un completo abbandono alla volontà di Dio, che mi riempiva il cuore di speranza. Ora questa speranza si trasformava in realtà, prima creduta, aspettata, ora goduta, constatata, gustata.
Gli apostoli continuavano a dubitare, io gioivo e cercavo di comunicare questa gioia anche a loro. Mi nascosi quel giorno dietro a loro: loro dovevano essere i testimoni della Sua resurrezione; loro dovevano toccare, vedere, essere certi. Io la certezza già la possedevo e la mia testimonianza l’abbandonavo al progetto di Dio che avrebbe superato il tempo e lo spazio, mandandomi nei secoli futuri nel mondo, per aiutarvi a credere.
Anche in questo luogo c’è stata e continuerà ed esserci una mia particolare presenza, una presenza luminosa, visibile all’inizio anche con gli occhi del corpo; il riflesso della luce di Gesù Risorto. Godi anche tu di questo dono, fatti illuminare da questa luce, voglio essere io a offrirtela: accettala dalle mie mani, è un regalo che voglio fare a tutti coloro che vengono qui a pregarmi.
Illuminato da Gesù, lo adorerai gioioso su questa terra, fino ad adorarlo con me per l’eternità.

 

II MISTERO GLORIOSO: GESU’ ASCENDE AL CIELO

Quaranta giorni volarono via come il vento: furono quaranta giorni di gioia e speranza.
Ogni giorno un apostolo, un discepolo veniva a condividere quella certezza, quella gioia che ci univa sempre più: Gesù era risorto e vivo!
Non li aveva lasciati sol i Suoi discepoli: continuava la Sua missione apparendo e riapparendo, insegnando e facendo scoprire le Scritture che parlavano di Lui.
Poi, un’altra pesca miracolosa: "Gettate le reti dall’altra parte!" Il perdono a Pietro con la triplice riparazione: "Mi ami tu?" Poi finalmente il commiato.
Ci portò verso Betania, ci benedisse e io lo abbracciai col cuore: non lo avrei più visto su questa terra. Sparì dal nostro sguardo salendo al cielo lentamente.
Ero piena di gioia, sentivo in me finalmente piena quella gioia con la quale l’Angelo quel giorno mi aveva dato il primo annuncio: "Gioisci piena di Grazia!"
Questa gioia invase tutti, mentre guardavamo in alto.
Non un ombra di tristezza, eppure Gesù se ne era andato, aveva fatto capire che tornava al Padre Suo e Padre nostro, che aveva compiuto la sua missione.
Gioia e solo gioia. Tutti continuavamo a sentire la Sua presenza spirituale in mezzo a noi. Prima di lasciarci, aveva anche promesso che sarebbe ritornato, e questa promessa, forse ritenuta imminente, riempiva il vuoto della Sua partenza.
Prima di salire al cielo, Gesù aveva infuso nel cuore di tutti la certezza della Sua presenza fino alla fine dei tempi: "Resterò con voi!"
Aveva aperto il cuore ad una nuova speranza, ad una nuova presenza di conforto, di difesa, di forza dall’alto per mezzo di un Altro che avrebbe preso il Suo posto e che avrebbe continuato la Sua opera nel mondo.
Lo Spirito Santo già aleggiava sui discepoli, quel giorno e faceva sentire i Suoi benefici effetti. Tornammo gioiosi a Gerusalemme. Capii che la mia missione di madre limitata a Lui, terminava con quella salita al cielo e capii che ne cominciava un’altra, prima in mezzo ai discepoli, poi in mezzo a tutti. Quel giorno mi sentii madre dell’umanità, madre perciò anche tua.
Sto svolgendo quel compito con la stessa gioia di quel giorno.
Lo sto svolgendo ora anche qui in questa chiesa, attraverso questo muro logorato dal tempo, ma che non ha logorato la vostra attenzione verso di me e soprattutto non ha logorato e non logorerà mai la mia premura per voi, per tutti coloro che verranno qui a supplicarmi, a pregarmi come mamma loro.
Gesù è salito al cielo, ma si è reso presente tra voi anche per mezzo mio: credilo!

 

III MISTERO GLORIOSO: LA DISCESA DELLO SPIRITO SANTO

Eravamo assidui nella preghiera; ci aveva detto di aspettare, perchè una potenza sarebbe venuta dall’alto. Con gli apostoli, aspettavamo, pregavamo.
Dio era presente in me, e avrei voluto comunicarlo anche agli altri. Mi sentivo avvolta dalla nube dello Spirito Santo e desideravo che questa nube avvolgesse anche gli altri.
Poi venne quel frastuono, quel terremoto, quel vento impetuoso: era la potenza di Dio che stava entrando nel mondo, era la potenza di Dio che stava invadendo il cuore, la vita dei Suoi discepoli, trasformandoli in coraggiosi testimoni.
Non più titubanza, non più paura, non più debolezza.
Un fuoco, una luce, vennero improvvisamente in mezzo a noi e quel fuoco si divise improvvisamente sul capo di ciascuno, comunicando calore e chiarezza.
Restai a ad adorare, com’era mio solito, mentre gli apostoli uscivano fuori pieni di fervore e di forza, trasmettendo a chi incontravano quella potenza che avevano ricevuto: era la potenza di Dio che stava facendo nascere la Chiesa.
Era lo spirito santo che, come Gesù aveva promesso, era venuto per ricordare, animare e soprattutto trasformare in testimoni della Sua resurrezione quei poveri uomini che erano stati deboli e pusillanimi fino ad allora.
Oggi anche tu stai sentendo gli effetti di quella discesa miracolosa, di quella potenza venuta dall’alto.
In forza di questo Spirito Santo stai qui in preghiera: è Lui che ti ha guidato, è Lui che continuerà a guidarti.
Lascialo fare nella tua vita: dagli spazio, dagli tempo. Ogni giorno ti trasformerà donandoti quello che ti manca, per essere anche tu un testimone della Sua Resurrezione. Lo Spirito Santo continua ad operare nel mondo, anche se il mondo non lo riconosce.
Purtroppo molti mettono ostacolo alla Sua opera, ma non farlo tu: apriti alla Sua luce, alle Sue ispirazioni. Apri il tuo cuore al Suo amore: lasciati amare e lascia che Lui ami in te e per mezzo tuo, anche gli altri.
E’ Lui che mi guida a te, è Lui che mi fa essere presente in questo luogo da tanti secoli. Per molto tempo non sono stata considerata, ma io vegliavo in questo piccolo avanzo di chiesa, che sembrava abbandonato.
Poi lo Spirito mi mandò da uno che fece rinascere l’attenzione a me e per mezzo mio, alla Sua stessa presenza, che continua ad aleggiare in questa chiesa, come in tutta la chiesa.
Non aver paura: apriti agli impulsi dello Spirito Santo, non sciupare questo gran dono di Dio! Fallo vivere in te! Ti aiuterò io, tua madre, che per prima ho visto i Suoi effetti salutari.

 

IV MISTERO GLORIOSO: L’ASSUNZIONE DI MARIA IN CIELO

Forse sarai curioso di sapere che cosa abbia fatto dopo la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo. Ti accontenterò dicendoti che vissi come avevo vissuto fino ad allora.
Certo, non c’era più Gesù da guardare, da seguire, ma c’era Gesù ora da far vivere in me. Prima potevo allontanarmi perchè viaggiava, si muoveva molto da un luogo all’altro: ora Gesù stava sempre con me. Lo sentivo tanto vicino a me, vivevo con Lui come prima che iniziasse la Sua missione.
Non era una presenza fisica, ma non per questo, meno reale e viva. Quante cose avevo appreso da Lui! Le cose che gli avevo insegnato da piccolo, ora me le ripeteva completandole con la Sua sapienza e mi lasciava incantata! Vedevo tutto sotto un’altra luce.
Lo sentivo, sentivo i Suo insegnamenti, rivivevo con Lu ile pene e le gioie della vita.
I giorni passavano e stavo nella casa di Giovanni che mi raccontava i prodigi che il Signore compiva per mezzo dei Suoi discepoli.
Godevo con Lui; godevamo insieme quella presenza misteriosa e soave che riempiva la nostra casa e riempiva soprattutto la nostra preghiera.
Com’era bello pregare. Molto tempo passavo col pensiero rivolto a Dio, al mio Gesù. Spesso parlavo di Lui con Giovanni, con gli altri, ma mi piaceva molto starmene appartata e silenziosa, perchè nel silenzio mi sembrava sempre di sentirLo più vicino.
Una vita serena. Non mancavano le consuete tribolazioni che però passavano come una nube attraverso la quale riuscivo sempre a vedere Gesù.
Lui continuava ad essere tutto per me e mi donavo agli altri, ai Suoi discepoli, ai nuovi credenti, come se mi fossi donata a Lui. L’amore per Lui ora si diffondeva e si irradiava sugli altri, un amore che cresceva sempre più.
Poi un giorno mi addormentai e fui risvegliata da Lui, il mio Gesù: fu Lui che mi portò in alto con sè.
Mi assunse con sè nel Suo Regno...
Non posso dirti altro perchè non potresti capire; devi aspettare.
Quando verrai anche tu dove mi trovo io vedrai, capirai, godrai. Oggi lasciati guidare da me; ti porterò io, quando sarà giunta la tua ora, vicino a Gesù in quella eternità di gloria che Lui ti ha destinato.
Lascia che oggi ti tenga per mano nella tua vita: fidati di me!
Continua a venire a visitarmi in questa mia casa, anche quando ti sembra di non averne bisogno. Vieni! Ti farò gustare fin da adesso qualcosa di quella felicità che già godo io.

 

V MISTERO GLORIOSO: LA GLORIA DI MARIA REGINA

Sono tua Madre e sono anche Regina: questo titolo me lo avete dato voi, me lo ha dato la Chiesa per farmi conoscere, nella potenza che Dio ha voluto donarmi.
Come Mamma vedo tutto, come le mamme della terra per i propri figli; come Regina posso tutto presso il Trono del Gran Re che è mio Figlio.
Questo appellativo deve rendervi più sicuri e spero che non mi allontani da voi, pensando che stia troppo in alto. Anche se Regina, sono pur sempre vostra Madre, anzi godendo della benevolenza di Dio, sono diventata per volere di Dio stesso nei confronti di ogni persona umana, la mamma più premurosa, più attenta e sollecita per farvi regnare con me e con mio Figlio.
Quello che io godo adesso nel Regno dei Cieli, è anche per te.
Gesù, mio Figlio, Figlio di Dio e Dio stesso col Padre e lo Spirito Santo, mi hanno scelta per mamma Sua, perchè voleva donare al mondo intero una mamma. Se Madre di Dio sono stata prescelta, questo privilegio mi ha fatta diventare Madre dell’umanità redenta da Dio, cioè di tutti voi.
Dio ha voluto che la salvezza venisse al mondo per mezzo mio: Gesù è la salvezza, ha salvato prima me, poi voi e la strada di questa salvezza, ha voluto che fossi io, la più piccola di tutte le Sue creature.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente! Grandi cose ha fatto e continua a fare anche in te l’Onnipotente, e le sta facendo ancora oggi per mezzo mio.
Guardami in Cielo, ma guardami soprattutto su questa terra al tuo fianco, al fianco di ogni uomo che voglio portare alla salvezza offerta da Gesù a tutti.
Se mi chiami Regina, non dimenticare che sono tua Madre.
Apri il tuo cuore alla fiducia in me: questo è quello che Dio ha stabilito per aiutarti ed accostarti alla Sua Misericordia.
Lascio che tutte le generazioni mi chiamino Beata, perchè nasca in tutti il desiderio della stessa beatitudine. Beata in Dio e Beata da Dio, come desidero anche per te.
Affianco al Regno di mio Figlio, non faccio che pensare a te, pregare per te, per le tue necessità.
Anche quando tu non mi pensi, sussurro all’orecchio di mio Figlio, come quel giorno alle nozze di Cana, quello che ti serve.
Che cresca la tua fiducia in me, ed io la farò crescere in mio Figlio, che come me e più di me, vuole il tuo bene!
Amami come Mamma e Regina, e l’amore che mi dai, lo trasformerò in amore di Dio.

 

A Lode e Gloria del Signore nostro Gesù e della Dolcissima Madre del Cielo.

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