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segreto di Maria" di Innamorati di Maria.
Il
segreto di Maria
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INTRODUZIONE
IL SEGRETO
E LE SUE CONDIZIONI
l. Ecco un segreto, o anima predestinata, che l'Altissimo mi ha rivelato e che io non ho potuto trovare in alcun libro, né vecchio, né nuovo. Io te lo confido nel nome dello Spirito Santo, a patto:
1) di non rivelarlo a nessuno se non a quelle persone che ne siano meritevoli per le loro orazioni, le loro elemosine, le loro mortificazioni, le loro persecuzioni pazientemente sofferte, il loro distacco da ogni cosa ed il loro zelo per la salvezza delle anime;
2) di servirtene per diventare tutta santa e celeste, poiché questo segreto non diviene grande se non a misura di come un'anima lo adopera. Guardati quindi dal rimanere con le braccia conserte, senza far nulla; il mio segreto si cambierebbe in veleno e sarebbe la tua condanna;
3) di ringraziare Dio, tutti i giorni della tua vita, per la grazia che ti ha concesso di rivelarti un segreto che non meritavi affatto di conoscere e del quale capirai meglio il pregio e l'eccellenza (sulle prime però imperfettamente, a causa della moltitudine e della gravità dei tuoi peccati e del segreto amore a te stessa) di mano in mano che te ne servirai nelle azioni ordinarie della vita.
La preparazione per
riceverlo
2. Prima però di appagare il tuo desiderio ardente e
naturale di conoscere la verità, recita devotamente in ginocchio
l'Ave Maris Stella e il Veni Creator, per chiedere a Dio la
grazia d'intendere e gustare questo mistero divino.
A causa del poco tempo che io ho di scrivere, e tu di leggere,
dirò tutto in breve.
L'UFFICIO DI MARIA NELLA NOSTRA SANTIFICAZIONE
A) NECESSITA' DI
SANTIFICARSI PER MEZZO DI MARIA
Bisogna farsi
santi: Dio lo vuole
3. O anima, immagine vivente di Dio e riscattata dal
Sangue prezioso di Gesù Cristo, il tuo Signore vuole che tu
diventi santa come Lui in questa vita, e gloriosa come Lui
nell'altra.
L'acquisto della santità di Dio è la tua sicura vocazione; a
questo devono dunque mirare tutti i tuoi pensieri, tutte le tue
parole, tutte le tue azioni, tutte le tue pene, e tutti i
movimenti della tua vita, altrimenti tu resisti a Dio, non
facendo ciò per cui ti ha creata e ti conserva.
Oh, quale opera stupenda! La polvere cambiata in luce, la sozzura
in purezza, il peccato in santità, la creatura nel Creatore e
l'uomo in Dio!
Oh, opera stupenda! Lo ripeto, ma opera difficile in se stessa ed
impossibile con le sole forze della natura. Dio solo, con la sua
grazia, ed una grazia copiosa e straordinaria, può venirne a
capo; la creazione stessa dell'universo non è un capolavoro
così grande come questo!
Per santificarsi, bisogna praticare la virtù
4. Come farai tu, anima predestinata? Di quali
mezzi ti servirai per salire dove Dio ti chiama? I mezzi di
salvezza e di santità sono noti a tutti sono scritti nel
Vangelo, sono spiegati dai maestri della vita spirituale, sono
praticati dai Santi e necessari a quanti vogliono salvarsi e
giungere alla perfezione; essi sono l'umiltà del cuore, la
preghiera continua, la mortificazione universale, l'abbandono
alla divina Provvidenza, la conformità alla volontà del
Signore.
Per praticare la virtù, è necessaria la grazia di Dio
5. Per servirsi di tutti questi mezzi di salvezza e di
santità, la grazia del soccorso di Dio è assolutamente
necessaria, e questa grazia è concessa a tutti più o meno
grande: nessuno ne dubita.
Dico più o meno grande, poiché il Signore, benché d'infinita
bontà, non concede a tutti nella stessa misura ed intensità la
sua grazia, sebbene a ciascuno ne dia a sufficienza. Ora, l'anima
fedele con una grazia grande fa una grande azione, e, con una
grazia debole, ne fa una piccola; quindi il valore e l'eccellenza
delle nostre azioni sono in proporzione del valore e
dell'eccellenza della grazia concessa da Dio e corrisposta
dall'anima. Questi principi sono incontestabili.
Per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria
6. Tutto
dunque si riduce a trovare un mezzo facile per ottenere da Dio la
grazia necessaria per diventare santo: proprio questo mezzo
voglio indicarti e dico che per trovare la grazia di Dio, bisogna
trovare Maria.
A) PERCHE' MARIA CI E'
NECESSARIA
Perché Maria sola ha
trovato grazia davanti a Dio
7. 1) - Solo Maria ha trovato grazia davanti a Dio, per
sé e per ogni uomo in particolare; i Patriarchi e i Profeti, i
Santi tutti dell'Antico Patto non poterono trovare questa grazia.
Perché Maria sola è la Madre della grazia
8. 2) - Perché Maria ha dato l'essere e la vita
all'Autore di ogni grazia, e perciò è chiamata Madre della
Grazia.
Perché Maria sola possiede, dopo Gesù, la pienezza
della grazia
9. 3) - L'Eterno Padre, dal quale ogni dono perfetto ed
ogni grazia discendono a noi come dalla sua sorgente essenziale,
nel darle suo Figlio, le ha dato insieme tutte le sue grazie; di
modo che, - come dice San Bernardo, - la volontà di Dio le è
stata data in Lui e con Lui.
Perché Maria sola è la tesoriera di tutte le grazie di
Gesù
10. 4) - Dio l'ha scelta per tesoriera, economa
e dispensatrice di tutte le grazie; di modo che tutte le sue
grazie e tutti i suoi doni passano per le mani di Lei, e, secondo
il potere ricevutone, Ella dà, - come dice San Bernardino, - a
chi vuole, come vuole, quando vuole e nella misura che vuole, le
grazie dell'Eterno Padre, le virtù di Gesù Cristo e i doni
dello Spirito Santo.
Perché per avere Dio per Padre, bisogna avere per Madre
Maria
11. 5) - Come nell'ordine della natura, è
necessario che un figlio abbia un padre ed una madre, così
nell'ordine della grazia è necessario che un vero figlio della
Chiesa abbia Dio per padre e Maria per madre; di modo che, se
egli si gloriasse di avere Dio per padre e non avesse la
tenerezza di un vero figlio verso Maria, sarebbe un impostore,
che avrebbe solo il demonio per padre.
Perché i membri di Gesù devono essere formati dalla
Madre di Gesù
12. 6) - Avendo Maria formato il Capo dei
predestinati, che è Gesù Cristo, tocca pure a Lei di formare le
membra di questo Capo, che sono i veri cristiani; nessuna madre,
infatti, forma il capo senza le membra, o le membra senza il
capo.
Chi dunque aspira ad essere membro di Gesù Cristo, pieno di
grazia e di verità, deve essere formato in Maria, attraverso la
grazia di Gesù Cristo, che risiede in Lei pienamente, per venire
comunicata pienamente ai veri membri di Gesù Cristo e ai veri
suoi figli.
Perché per Maria lo Spirito Santo produce i predestinati
13. 7) - Lo Spirito Santo ha sposato Maria e prodotto in
Lei, per mezzo di Lei e da Lei Gesù Cristo, questo capolavoro,
il Verbo Incarnato; e siccome non l'ha mai ripudiata, così
continua ogni giorno a produrre in Lei e per mezzo di Lei, in
modo misterioso, ma reale, i predestinati.
Perché Maria è
l'incaricata di nutrire le anime e di farle crescere in Dio
14. 8) - Maria ha ricevuto da Dio un particolare dominio
sulle anime per nutrirle e farle crescere in Dio. Sant'Agostino
giunge a dire che in questo mondo i predestinati sono tutti
chiusi nel seno di Maria, e che non vengono alla luce se non
quando questa buona Madre li partorisce alla vita eterna: quindi,
come il bambino trae tutto il cibo dalla mamma, che lo
proporziona alla sua debolezza, così i predestinati traggono da
Maria tutto il loro cibo spirituale e tutta la loro forza.
Perché Maria deve abitare nei predestinati
15. 9) - A Maria Dio Padre ha detto: "Figlia mia,
abita in Giacobbe", cioè nei miei predestinati, di cui
Giacobbe è la figura. A Maria il Figlio di Dio ha detto:
"Mia cara Madre, abbi la tua eredità in Israele, cioè nei
predestinati". A Maria infine lo Spirito Santo ha detto:
"Mia fedele Sposa, getta le radici nei miei eletti".
Perciò, chiunque è eletto e predestinato, ha la Santa Vergine
che dimora dentro se stesso, cioè nella sua anima, e lascia che
Ella vi metta le radici di una profonda umiltà, di una carità
ardente e di tutte le virtù.
Perché Maria è il "modello vivente" di Dio e
dei Santi
16. 10) - Maria è chiamata da Sant'Agostino, e di fatto
lo è, il modello vivente di Dio, "forma di Dio"; vale
a dire che in Lei sola un Dio fatto Uomo è stato formato al
naturale, senza che gli mancasse alcun lineamento della
divinità, e in Lei sola altresì può essere formato l'uomo in
Dio al naturale, per quanto ne è capace l'umana natura,
attraverso la grazia di Gesù Cristo.
In due modi uno scultore può fare una statua o un ritratto al
naturale:
1) - servendosi della sua capacità, della sua forza, della sua
scienza e della bontà dei suoi strumenti per scolpire questa
statua o ritratto in una materia dura ed informe;
2) - gettandola nello stampo.
Il primo modo è lungo e difficile, e soggetto a molti pericoli:
spesso basta un colpo di cesello o di martello dato male, per
guastare tutta l'opera. Il secondo modo è pronto, facile e
dolce, quasi senza fatica e senza spesa, purché lo stampo sia
perfetto e rappresenti l'originale, e la materia di cui lo
scultore si serve, sia maneggevole, e non resistente alla sua
mano.
Modello perfetto in se stesso e che ci tende perfetti in
Gesù Cristo
17. Maria è il grande modello di Dio, fatto dallo
Spirito Santo, per formare al naturale un Uomo-Dio per mezzo
dell'unione ipostatica e per formare un Uomo-Dio per mezzo della
grazia. A questo stampo non manca nessun lineamento della
divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare, riceve
tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio, in modo soave e
proporzionato all'umana debolezza, senza tanta agonia, né tanto
travaglio; in modo sicuro, cioè senza timore di illusioni, dato
che il demonio non ha mai avuto, né avrà mai accesso in Maria,
santa ed immacolata, senza ombra della minima macchia di peccato.
In una maniera pura e divina
18. O anima cara, quale differenza tra un'anima formata
in Gesù Cristo con i metodi ordinari di coloro che, come gli
scultori, si fidano della loro abilità e si appoggiano sulla
loro capacità, e un'anima molto docile, distaccata da tutto, ben
fusa, e che, senza confidare affatto in se stessa, si getta in
Maria Santissima e si abbandona all'operazione dello Spirito
Santo! Quante macchie, quanti difetti, quante oscurità, quante
illusioni, quanto di troppo naturale e di umano c'è nella prima,
e quanto la seconda è pura, divina, simile a Gesù Cristo!
Perché Maria è il Paradiso e il mondo di Dio
19. Non c'è, né ci sarà mai creatura alcuna in cui
Dio sarà più grande, al di fuori di Lui stesso e in Lui stesso,
che nella divina Maria, senza eccettuare i Beati, i Cherubini e i
più alti Serafini, nel Paradiso stesso. Maria è il Paradiso di
Dio e il suo mondo ineffabile, dove il Figlio di Dio è entrato
per operarvi meraviglie, per custodirlo, per compiacervisi. Egli
ha creato un mondo per l'uomo pellegrino, ed è questo che
abitiamo; ha creato un mondo per l'uomo beato, ed è il Paradiso;
ma ne ha creato un altro per Lui stesso e gli ha dato nome Maria:
mondo, questo, sconosciuto a quasi tutti i mortali qui in terra,
e incomprensibile anche a tutti gli Angeli, i Beati Comprensori
del Cielo, i quali, meravigliati di vedere Dio così alto e così
distante da tutti loro, così separato e così nascosto nel suo
mondo, la divina Maria, esclamano giorno e notte: "Santo,
Santo, Santo!".
Paradiso dove lo Spirito santo fa entrare la nostra anima
perché vi trovi Dio
20. Beata, mille volte beata è quaggiù quell'anima, a
cui lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria, perché lo
conosca; a cui apre questo giardino chiuso perché vi entri;
questa fonte suggellata perché vi attinga e beva a gran sorsi le
acque vivificatrici della grazia! Quest'anima non troverà che
Dio solo, senza creatura, in quest'amabile creatura: ma Dio nello
stesso tempo infinitamente santo ed elevato, infinitamente
condiscendente e proporzionato alla propria debolezza. Dio,
essendo dappertutto, si può trovare dappertutto, perfino
nell'inferno; ma non vi è luogo in cui la creatura possa
trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria
debolezza quanto in Maria, poiché appunto per questo Dio si
incarnò in Lei. Dovunque egli è il pane dei forti e degli
Angeli, ma in Maria è il Pane dei figli.
Perché Maria, lontano dall'esserci di ostacolo, getta la
nostra anima in Dio e la unisce a Lui
21. Non si creda, dunque, come alcuni falsi illuminati,
che Maria, perché creatura, sia di impedimento all'unione con il
Creatore; non è più Maria che vive, ma Gesù Cristo solo, Dio
solo che vive in Maria. La sua trasformazione in Dio supera
quella di San Paolo e degli altri Santi, molto più che il Cielo
non superi in altezza la terra. Maria è stata creata solo per
Dio, e quindi, ben lontano dal ritenere per se stessa un'anima,
la getta in Dio e la unisce a Lui tanto più perfettamente quanto
più questa anima è unita a Lei. Maria è l'eco meravigliosa di
Dio, che non risponde che: "Dio", quando le si grida:
"Maria"; che glorifica soltanto Dio, quando, con
Sant'Elisabetta, viene chiamata beata. Se i falsi illuminati,
così miseramente ingannati dal demonio perfino nell'orazione
avessero saputo trovare Maria, e per mezzo di Maria, Gesù e, per
mezzo di Gesù, Dio, non sarebbero caduti così miseramente.
Quando si è trovata Maria e, per mezzo di Maria, Gesù e, per
mezzo di Gesù, Dio Padre, si è trovato ogni bene - dicono le
anime sante -, e chi dice ogni bene. non eccettua nulla: ogni
grazia ed ogni amicizia presso Dio, ogni sicurezza contro i
nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni facilità ed
ogni vittoria contro le difficoltà di salvarsi, ogni soavità ed
ogni gioia nelle amarezze della vita.
Perché Maria ci dà la grazia di portare con pazienza e
con gioia le croci
22. Non è detto che colui, che per mezzo di una vera
devozione ha trovato Maria, sia libero da croci e da patimenti;
al contrario! Egli, anzi, ne è assalito più di chiunque altro,
perché Maria, essendo Madre dei viventi, dà a tutti i suoi
figli pezzi dell'Albero di Vita, che è la Croce di Gesù;
bensì, se da una parte Maria taglia loro delle buone croci,
dall'altra ottiene loro la grazia di portarle con pazienza e
perfino con gioia; di modo che le croci che Ella dà a quanti le
appartengono, sono piuttosto canditi o croci candite anziché
croci amare; ovvero, se per qualche tempo sentono l'amarezza del
calice che bisogna bere necessariamente per essere amici di Dio,
la consolazione, poi, e la gioia che questa buona Madre fa
seguire alla tristezza, li anima incredibilmente a portare croci
ancor più pesanti e più amare.
Conclusione di questa prima parte
Per diventare santi, bisogna dunque saper trovare Maria,
la Mediatrice delle grazie, e ciò per mezzo di una 'vera
devozione' alla Santissima Vergine.
23. La difficoltà è quindi di saper trovare
realmente la divina Maria, per trovare ogni grazia in abbondanza.
Dio, perché assoluto padrone, può comunicare egli stesso
direttamente ciò che in via ordinaria non comunica se non per
mezzo di Maria, né senza temerarietà si può negare che qualche
volta, anzi, lo faccia; però, nell'ordine della grazia - come
dice San Tommaso Dio, visto l'ordine stabilito dalla sua divina
Sapienza, ordinariamente non si comunica agli uomini che per
mezzo di Maria. Per salire fino a Lui e unirsi a Lui, è
necessario servirsi dello stesso mezzo di cui Egli si servì per
scendere fino a noi, per farsi uomo e per comunicarci le sue
grazie: questo mezzo è una vera devozione a Maria Vergine.
LA VERA
DEVOZIONE A MARIA O LA SANTA SCHIAVITU' D'AMORE
A) SCELTA DELLA
VERA O PERFETTA DEVOZIONE
Ci sono parecchie vere
devozioni a Maria
24. Ci sono, infatti, parecchie devozioni vere a
Maria: vere, dico, perché qui non parlo delle false.
La devozione senza pratiche speciali
25. La prima devozione consiste nel compiere i doveri di
cristiano, evitando il peccato mortale, operando più per amore
che per timore, pregando di quando in quando la Vergine ed
onorandola come Madre di Dio, senza farla oggetto di particolare
devozione.
La devozione che comporta pratiche speciali
26. La seconda devozione consiste nel nutrire per la
Vergine sentimenti più perfetti di stima, d'amore, di confidenza
e di venerazione. Essa porta ad entrare nelle Confraternite del
Rosario, dello Scapolare, a recitare la Corona o il Rosario, ad
onorare le immagini e gli altari di Maria, ad esaltarne le
grandezze e ad iscriversi nelle sue Congregazioni. E questa
devozione, se si sta lontani dal peccato, è buona. santa e
lodevole: però non è tanto perfetta e tanto capace di ritirare
le anime dalle creature e di distaccarle da se stesse per unirle
a Gesù Cristo.
La devozione perfetta: la Santa Schiavitù d'amore
27. La terza devozione a Maria Santissima, conosciuta e
praticata da ben poche persone, è questa che sto per rivelarti,
o anima predestinata.
B) NATURA E PORTATA
DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA, DELLA "SANTA SCHIAVITU'
D'AMORE"
Natura di questa devozione:
Consacrazione a titolo di Schiavo d'amore, e Vita d'unione a
Maria
28. Essa consiste nel darsi interamente, come
schiavo, a Maria e, per mezzo di Maria, a Gesù: poi, nel far
tutto con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria. Mi
spiego:
Portata di questo sacrificio: è il totale abbandono di
sé fra le mani di Maria
29. Bisogna scegliere un giorno importante per darsi,
consacrarsi e sacrificare volontariamente e per amore, non per
forza, interamente, senza riserva alcuna, il proprio corpo e la
propria anima; i propri beni esterni di fortuna, come la casa, la
famiglia, le rendite; i propri beni interni dell'anima, cioè i
meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.
Qui è il caso di notare che con questa devozione si sacrifica a
Gesù per mezzo di Maria tutto quanto un'anima ha di più caro e
di cui nessun Ordine religioso esige il sacrificio, cioè il
diritto che abbiamo di disporre di noi stessi e del valore delle
proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e soddisfazioni; di
modo che se ne lascia l'intera disposizione alla Santissima
Vergine, perché l'applichi a suo piacere e alla maggior gloria
di Dio, che Ella sola conosce in modo perfetto.
Maria diventa padrona del valore delle nostre opere
30. Lasciato così a disposizione de Lei ogni valore
soddisfattorio ed impetratorio delle nostre buone opere, fatta
cioè una tale offerta, sebbene non legati da alcun voto, non si
è più padroni di tutto il bene che compiamo; e la Santissima
Vergine può applicarlo, ora ad un'anima del Purgatorio, per
suffragarla o liberarla, ora ad un misero peccatore per
convertirlo.
31. Con questa devozione, si mettono i propri
meriti nelle mani della Vergine, ma solo perché Lei li
custodisca, li aumenti, li abbellisca, non potendo noi
comunicarci a vicenda, né i meriti della grazia santificante,
né quelli della gloria. Le si danno invece tutte le preghiere e
buone opere, in quanto sono impetratorie e soddisfattorie,
affinché le distribuisca e applichi a chi le piacerà. Che se,
dopo esserci in tal modo consacrati alla Santissima Vergine,
vorremo sollevare qualche anima dal Purgatorio, salvare qualche
peccatore, sostenere con le nostre preghiere, le nostre
elemosine, le nostre mortificazioni, i nostri sacrifici qualche
nostro amico, dovremo chiederglielo umilmente e rimetterci alla
sua determinazione, senza volerla conoscere; essendo ben convinti
che il valore delle nostre azioni, distribuito dalla stessa mano
di cui Dio si serve per dispensarci le sue grazie ed i suoi doni,
non potrà non essere applicato alla sua maggior gloria.
Tre tipi di schiavitù: la Schiavitù d'amore è 1a più
perfetta consacrazione a Dio
32. Ho detto che questa devozione consiste nel darsi a
Maria come schiavo. Bisogna notare che ci sono tre tipi di
schiavitù.
La prima è la schiavitù di natura: gli uomini buoni e cattivi,
sono schiavi di Dio in questa maniera.
La seconda è la schiavitù per forza; e schiavi di Dio in questo
modo sono i demoni e i dannati.
La terza è la schiavitù d'amore e di volontà; ed è quella con
cui noi dobbiamo consacrarci a Dio per mezzo di Maria, cioè nel
modo più perfetto con il quale una creatura possa darsi al suo
Creatore.
Differenza tra un semplice servo e uno schiavo
33. Osserva anche che c'è una grande differenza
tra un servo e uno schiavo:
- un servo esige un salario per i suoi servizi; uno schiavo non
ne può esigere;
- un servo è libero di lasciare il padrone quando gli piace,
perché non lo serve che per qualche tempo; lo schiavo non può
giustamente abbandonarlo, appartenendogli per sempre;
- il servo non dà al padrone diritto alcuno di vita e di morte
sulla propria persona; lo schiavo invece gli si dà così
interamente che il padrone potrebbe farlo morire senza essere
molestato dalla giustizia.
Da qui si vede facilmente come lo schiavo forzato si trova,
rispetto al proprio padrone, in quella assoluta dipendenza in cui
l'uomo non può trovarsi che rispetto al suo Creatore; questo
spiega perché i cristiani non ammettono simili schiavi: soltanto
i Turchi e gli idolatri possono averne di tale specie.
Felicità delle anime schiave d'amore
34. Beata, mille volte beata l'anima generosa, che si
consacra come schiava d'amore a Gesù per mezzo di Maria, dopo
aver scosso con il Battesimo la tirannica schiavitù del demonio.
C) ECCELLENZA DELLA SANTA
SCHIAVITU': PERCHE' FA PASSARE TUTTA LA NOSTREA VITA SPIRITUALE
PER MARIA, LA MEDIATRICE
Passare per Maria è imitare le tre Persone divine
35. Quanta luce dovrei avere per esporre a
dovere l'eccellenza di questa devozione! Dirò soltanto
rapidamente:
1) - Darci così a Gesù per mezzo dì Maria è
imitare Dio Padre, il quale ci ha dato il suo Figlio solo per
mezzo di Maria, e solo per mezzo di Lei ci comunica le sue
grazie. E' imitare Dio Figlio, il quale è venuto a noi solo per
mezzo di Maria, e, avendoci dato l'esempio affinché facessimo
come Egli ha fatto, ci ha sollecitati ad andare a Lui per lo
stesso mezzo con cui Egli è venuto a noi, cioè Maria. E'
imitare lo Spirito Santo, il quale soltanto per mezzo di Maria ci
elargisce le sue grazie e i suoi doni. Non è forse giusto, -
dice San Bernardo-, che la grazia ritorni al suo Autore dallo
stesso canale per il quale è venuta a noi?
E' onorare Gesù
36. 2) - Andare a Gesù per mezzo di Maria è
onorare veramente Nostro Signore Gesù Cristo, perché è
riconoscere che non siamo degni di accostarci direttamente da noi
stessi alla sua infinita santità, a causa dei nostri peccati, e
insieme che abbiamo bisogno di Maria, sua santa Madre, perché
sia nostra Avvocata e nostra Mediatrice presso di Lui, che è
nostro Mediatore. E' nello stesso tempo accostarci a Lui come a
Mediatore nostro ed a nostro Fratello, ed umiliarci davanti a Lui
come davanti al nostro Dio ed il nostro Giudice: in una parola,
è praticare l'umiltà che rapisce sempre il cuore di Dio.
E' il mezzo di purificare e di abbellire le nostre buone azioni
37. 3) - Consacrarci così a Gesù per mezzo di
Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre buone opere, le
quali, benché sembrino buone, sono spesso macchiate e indegne
degli sguardi e del compiacimento di quel Dio, davanti al quale
le stelle stesse non sono pure. Preghiamo questa buona Madre e
Padrona affinché, avendo accettato il nostro misero dono, lo
purifichi, lo santifichi, lo nobiliti e l'abbellisca in modo da
renderlo degno di Dio. Davanti a Dio, il Padre di famiglia, tutti
i frutti della nostra anima hanno meno valore per attirarci la
sua amicizia e la sua grazia, di quanto non ne avrebbe davanti al
re la mela bacata di un povero contadino, colono di Sua Maestà,
per pagare il proprio affitto. Che cosa farebbe il meschino, se
fosse intelligente e sapesse di essere ben voluto dalla regina?
Non metterebbe forse la sua mela nelle mani di lei? e questa, sia
per bontà verso il povero contadino, sia per rispetto verso il
re, non toglierebbe forse dalla mela quello che vi fosse di
difettoso e di guasto, mettendola poi sopra un vassoio d'oro,
ornato di fiori? E il re potrebbe non accettarla, anche con
gioia, dalle mani della regina, che vuole così bene a quel
contadino? Se vuoi offrire qualche piccolo dono a Dio, - dice San
Bernardo mettilo nelle mani di Maria, a meno che non t'importi di
essere respinto.
Perché senza Maria le nostre azioni valgono ben poco
38. Dio mio! com'è poca cosa quello che facciamo! Ma
mettiamolo in mano a Maria con questa devozione; e quando ci
saremo dati interamente a Maria, tanto quanto è possibile,
spogliandoci di tutto in suo onore, Ella sarà infinitamente più
generosa verso di noi, poiché "per un uovo ci darà un
bove" comunicandosi a noi con tutti i suoi meriti e tutte le
sue virtù, mettendo i nostri meschini doni nel piatto d'oro
della sua carità, rivestendoci, come Rebecca fece con Giacobbe,
dei begli abiti del suo Primogenito ed unico Figlio, Gesù
Cristo, cioè dei meriti di Lui, che Ella tiene a sua
disposizione; e così, dopo esserci, spogliati di tutto per
onorarla quali suoi domestici e suoi schiavi, avremo doppia
veste: "Tutti i suoi familiari hanno doppia veste":
vesti, ornamenti, profumi, meriti e virtù di Gesù e di Maria
nell'anima di uno schiavo di Gesù e di Maria, spoglio di se
stesso e fedele nel suo spogliamento.
E' esercitare meravigliosamente la carità verso il
prossimo
39. 4) - Darsi così alla Santissima Vergine è
praticare nel suo più alto grado possibile la carità verso il
prossimo; poiché è dare a Maria tutto ciò che si ha di più
caro, affinché ne disponga a suo piacimento a favore dei vivi e
dei morti.
E' il mezzo di conservare e di aumentare la grazia di Dio
in noi
40. 5) - Con questa devozione si mettono al sicuro le
proprie grazie, i propri meriti e le proprie virtù, facendone
depositaria Maria e dicendole:
"Ecco, mia cara Signora, ciò che, per grazia di tuo Figlio,
ho potuto fare di bene; tienitelo, perché purtroppo, a causa
della mia debolezza ed incostanza, a causa del numero stragrande
e della malizia dei miei nemici, insorgenti contro di me giorno e
notte, io non mi sento capace di conservarlo. Si vedono, ahimè!
tutti i giorni cadere nel fango cedri del Libano, e diventare
uccelli notturni aquile che si innalzavano fino al sole; io vedo
altresì mille giusti cadere alla mia sinistra e diecimila alla
mia destra. Ma Tu, o mia potente e grandissima Principessa,
sorreggimi, perché non cada; custodisci ogni mio bene, perché
non mi sia rubato. a Te affido in deposito tutto quanto posseggo.
so bene chi sei, perciò tutto mi abbandono a te. Tu sei fedele a
Dio ed agli uomini, non lascerai quindi perire nulla di quanto ti
ho affidato; Tu sei potente, e nulla può nuocerti, né rapirti
ciò che tieni nella tua mano".
"Se la segui non ti smarrisci, se la preghi non disperi, se
pensi a lei non sbagli.
Sostenuto da lei non cadi, protetto da lei non temi, guidato da
lei non ti stanchi,
con la sua benevolenza giungerai ... " (San Bernardo, inter
flores, cap. 135; De Maria Virgine, pag. 2150).
Ed altrove aggiunge: "Maria trattiene il Figlio perché non
colpisca, il diavolo perché non nuoccia, le virtù perché non
fuggano, i meriti perché non spariscano, le grazie perché non
vengano meno". Parole di San Bernardo, che esprimono in
sostanza quanto ho detto. Se anche ci fosse solamente questo
motivo per invogliarmi a questa devozione, che mi offre il mezzo
sicuro di conservarmi anzi di crescere nella grazia di Dio, io
non dovrei spirare per essa che fuoco e fiamme.
É la vera liberazione della nostra anima
41. 6) - Questa devozione rende un'anima veramente
libera della libertà dei figli di Dio. Siccome noi, per amore di
Maria, ci riduciamo volontariamente in schiavitù, questa cara
Padrona, per riconoscenza, allarga e dilata il nostro cuore e ci
fa camminare a passi da gigante nella via dei comandamenti del
Signore. Ella scaccia la noia, la tristezza e lo scrupolo. Nostro
Signore stesso fece conoscere alla Madre Agnese di Langeac, morta
in concetto di santità, questa devozione, quale sicuro mezzo per
uscire dalle grandi pene e perplessità in cui si trovava:
"Fatti schiava di mia Madre e mettiti la catenella", -
le disse; Agnese acconsenti e nel momento stesso ogni pena
scomparve.
E' seguire il consiglio della Chiesa e l'esempio dei
Santi
42. Per autorizzare questa devozione, bisognerebbe
ricordare tutte le Bolle e le Indulgenze accordate dai Papi, le
Pastorali dei Vescovi, le Confraternite fondate in suo onore,
l'esempio di parecchi Santi e di grandi personaggi che l'hanno
praticata; ma tutto questo lo lascio da parte.
D)
PRATICHE INTERIORI DELLA SANTA SCHIAVITU' : SUO SPIRITO E SUOI
FRUTTI
1. La sua formula
"unica" di attività spirituale e il suo spirito
La formula
43. Ho detto, poi, che questa devozione consiste nel
fare tutte le proprie azioni con Maria, in Maria, per mezzo di
Maria e per Maria.
Lo spirito di dipendenza interiore da Gesù e da Maria. -
Prendere questo spirito e perseverarvi
44. Non basta essersi dato una volta a Maria, in
qualità di schiavo; nemmeno basta ripetere ciò tutti i mesi,
tutte le settimane: sarebbe questa una devozione troppo
passeggera e non potrebbe innalzare l'anima a quella santità a
cui può elevarla. Non vi è certo grande difficoltà ad
iscriversi in una confraternita, e neanche ad abbracciare questa
devozione, e a recitare ogni giorno qualche preghiera vocale,
come essa prescrive: la grande difficoltà è di entrare nello
spirito di questa devozione, che è di rendere un'anima
interiormente dipendente e schiava della Santissima Vergine e di
Gesù per mezzo di Lei. Ho trovato molte persone che,
esternamente si sono poste con mirabile ardore in questa
schiavitù; poche invece ne ho trovate che ne abbiano preso lo
spirito, e, meno ancora che vi abbiano perseverato.
2. - Le quattro
direttive della formula
Operare con Maria
45. 1) - La pratica essenziale di questa devozione
consiste nel fare tutte le proprie azioni con Maria, cioè nel
prendere la Santissima Vergine come modello perfetto di tutto
ciò che si deve fare.
Condizioni preliminari: rinuncia e unione di intenzione
che consegna l'anima all'azione di Maria
46. Prima dunque di dare inizio a qualsiasi cosa, è
necessario rinunciare a se stessi e ai propri progetti per quanto
eccellenti; bisogna annientarsi davanti a Dio riconoscendosi
incapaci da se stessi di alcun bene soprannaturale e di qualsiasi
azione utile alla salvezza; bisogna ricorrere alla Santissima
Vergine e unirsi a Lei e alle sue intenzioni, benché
sconosciute; bisogna unirsi per mezzo di Maria alle intenzioni di
Gesù Cristo, mettersi, cioè come uno strumento nelle mani di
Lei, affinché Ella faccia in noi, di noi e per noi, come le
sembrerà meglio, alla maggior gloria di suo Figlio e, per mezzo
di suo Figlio Gesù Cristo, alla maggior gloria del Padre; di
modo che non si compiano atti di vita interiore ed operazioni
spirituali se non dipendentemente da Lei.
Operare in Maria
47. 2) - Bisogna fare ogni cosa in Maria; bisogna cioè
abituarsi, a poco a poco, a raccogliersi in se stessi, per
formarvi una piccola idea od immagine spirituale di Maria. Ella
sarà per l'anima l'Oratorio per potervi fare tutte le sue
preghiere a Dio, senza timore di essere respinta; la Torre di
Davide dove mettersi al sicuro contro tutti i suoi nemici; la
Lampada accesa per illuminare tutto il suo interiore e
infiammarlo di amore divino; il sacro Tabernacolo per vedere Dio
con Lei; Maria, finalmente sarà per quest'anima il suo unico
Tutto presso Dio e il suo rifugio universale. Se prega, pregherà
in Maria; se riceve Gesù nella Santa Comunione, lo deporrà in
Maria perché vi si compiaccia; se opera, opererà pure in Maria,
e dappertutto e in tutto farà atti di rinuncia di se stessa.
Operare per mezzo di Maria
48. 3) - Non bisogna mai andare a Nostro Signore se non
per mezzo di Maria, per mezzo della sua intercessione e del suo
credito presso di Lui, non trovandosi mai soli nel pregarlo.
Operare per Maria
49. 4) - Infine, tutte le azioni devono essere fatte per
Maria: divenuti, cioè, schiavi di questa augusta Sovrana, non si
lavori più che per Lei, per il Suo profitto e alla Sua gloria
come fine prossimo, alla gloria di Dio come fine ultimo. Si deve
rinunciare, in tutto quello che si fa, all'amor proprio, che
impercettibilmente si prende quasi sempre come fine, e ripetere
spesso dal profondo del cuore: "O Mia cara Madre, per Te
vado qua e là, faccio questa o quella cosa, soffro questa pena o
questa ingiuria!".
3) Tre avvenimenti
importanti che riguardano lo spirito della Santa Schiavitù
Non credere cosa più perfetta l'andare direttamente a
Gesù senza passare da Maria
50. Bada di non credere, o anima predestinata, che sia
cosa più perfetta andare direttamente a Gesù, direttamente a
Dio con la tua opera e la tua intenzione: la tua opera, la tua
intenzione sarebbero di poco valore; se invece ci vai per mezzo
di Maria, allora è l'operazione di Maria in te, e quindi essa
sarà sublime e degnissima di Dio.
Non farsi violenza per "sentire e gustare"
-L'"Amen" dell'anima
51. Stai anche attento a non farti violenza per sentire
e gustare ciò che dici o che fai: ma dì tutto e fa' tutto in
quella pura fede che Maria ebbe quaggiù, e che Ella con il tempo
ti comunicherà. Lascia, o povera piccola schiava, lascia alla
tua Sovrana la chiara visione di Dio, i trasporti, le gioie, i
piaceri, le ricchezze, e prendi per te soltanto la fede pura,
piena di svogliatezze, di distrazioni, di noie, di aridità; e
dille: "Amen, Così sia, a tutto quello che Tu, mia Padrona,
fai in Cielo: per ora è ciò che posso fare di meglio".
Non inquietarsi se non si gode tanto presto della
presenza di Maria
52. Guardati inoltre dall'affliggerti se non godi così
presto della dolce presenza della Vergine nel tuo intimo. Questa
grazia non è concessa a tutti; e quando Dio, nella sua grande
misericordia, ne favorisce un'anima, questa può benissimo
perderla se non è fedele a raccogliersi spesso; qualora però ti
cogliesse tanta sciagura, ritorna dolcemente alla tua Sovrana e
chiedile umilmente perdono.
4. Frutti meravigliosi
di questa pratica interiore della Santa Schiavitù
Li insegnerà soprattutto l'esperienza
53. L'esperienza ti farà conoscere infinitamente più
di quanto io ti dico, e tu troverai, qualora sia fedele al poco
che ti ho insegnato, tante ricchezze e tante grazie nella pratica
di questa devozione, che ne resterai meravigliata e la tua anima
ne sarà colma di gioia.
Bisogna dunque procurare, con una pratica fedele, di
avere in sé l'anima e lo spirito di Maria
54. Lavoriamo quindi, anima cara, e per mezzo di questa
devozione fedelmente praticata, facciamo in modo che l'anima di
Maria sia in noi per glorificare il Signore, lo spirito di Maria
sia in noi per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore. Sono queste le
parole di Sant'Ambrogio: "Sia in ciascuno di noi l'anima di
Mariaper proclamare la grandezza del Signore, sia in ciascuno di
noi lo spirito di Maria per gioire in Dio Salvatore". E non
crediamo che vi sia stata più gloria e più felicità a dimorare
nel seno di Abramo, chiamato Paradiso, che nel seno di Maria,
perché Dio vi pose il suo trono. Così dice il dotto abate
Guerrico: "Non credere che il Paradiso, raffigurato dal seno
di Abramo, sia più felice del grembo di Maria, nel quale il
Signore ha posto il suo trono".
La Santa Schiavitù stabilisce soprattutto la vita di
Maria nella nostra anima
55. Questa devozione, fedelmente praticata, produce
nell'anima effetti innumerevoli. Il principale - vero dono
dell'anima - è quello di stabilirvi la vita di Maria, in modo
che non è più l'anima che vive, ma la Vergine che vive in lei,
poiché l'anima di Maria diviene, per così dire, la sua anima.
Ora, quando per una grazia ineffabile, ma vera, la divina Maria
è Regina in un'anima, quali meraviglie non vi opera! Siccome
Ella è l'artefice delle grandi meraviglie, specialmente nel
nostro intimo, perciò vi lavora in segreto, all'insaputa
dell'anima stessa, la quale se ne avesse conoscenza, guasterebbe
la bellezza delle sue opere.
Maria fa sì che, di continuo, la nostra anima viva in
Gesù, e Gesù viva nella nostra anima
56. E nello stesso modo, siccome Ella è dappertutto la
Vergine feconda, così porta in tutto l'intimo dove si trova, la
purezza del cuore e del corpo, la rettitudine delle intenzioni,
la fecondità delle buone opere.
Non credere anima cara, che Maria, la più feconda di tutte le
creature, tanto che giunse a produrre un Dio, rimanga oziosa in
un'anima fedele. Ella farà vivere incessantemente quest'anima
per Gesù, e Gesù in lei: "Figli miei, per voi io soffro di
nuovo i dolori del parto, finché non sarà chiaro che Cristo è
in mezzo a voi" (Gal. 4, 19), e se Gesù Cristo è così
veramente frutto di Maria per ogni anima in particolare, come lo
è per tutti quanti in generale, è certo che in modo
specialissimo Egli è frutto di Maria e suo capolavoro nell'anima
dove Lei risiede.
Maria diventa ogni cosa per la nostra anima presso Gesù
57. Infine, Maria, per quest'anima diviene ogni cosa
presso Gesù Cristo: Ella ne illumina lo spirito con la sua pura
fede, le approfondisce il cuore con la sua umiltà, glielo dilata
ed infiamma con la sua carità, glielo purifica con la sua
purezza, glielo nobilita ed arricchisce con la sua maternità. Ma
per che motivo insistere? Solo l'esperienza può rivelarci queste
meraviglie di Maria, meraviglie incredibili alle persone dotte ed
orgogliose, anzi al comune dei devoti e devote.
5. La santa schiavitù
alla fine dei tempi
Per mezzo di Maria il Regno di Gesù arriverà alla fine
dei tempi
58. Poiché per mezzo di Maria Santissima Dio venne la
prima volta al mondo, nell'umiliazione e nell'annientamento, non
potrebbe pur dirsi altresì per mezzo di Maria Santissima, che
Egli verrà un'altra volta, come l'attende tutta la Chiesa, per
regnare dovunque e per giudicare i vivi e i morti? Ma chi può
sapere come e quando ciò avverrà? So bene però che Dio, i cui
pensieri distano dai nostri più che non disti il cielo dalla
terra, verrà nel tempo e nel modo meno atteso dagli uomini,
anche i più dotti e i più versati nella Sacra Scrittura, che a
questo riguardo è molto oscura.
Per mezzo della Santa Schiavitù, praticata dai suoi
grandi santi, Maria farà che arrivi il regno definitivo di Gesù
59. Allo stesso modo, si deve credere che verso la fine
dei tempi, e più presto forse che non si pensi, Dio susciterà
grandi uomini ripieni dello Spirito Santo e di quello di Maria,
per mezzo dei quali Ella, questa divina Sovrana, opererà nel
mondo grandi meraviglie per distruggervi il peccato e stabilire
il Regno di Gesù Cristo, suo Figlio, sulle rovine di quello del
mondo corrotto; e che per mezzo di questa devozione alla Vergine,
di cui non so dare che una traccia, e ben pallida anche questa, a
causa della mia pochezza, quei santi personaggi verranno a capo
di tutto.
E) PRATICHE
ESTERIORI DELLA SANTA SCHIAVITU'
Loro importanza
60. Oltre alla pratica interiore di questa devozione, di
cui abbiamo ora parlato, ce ne sono altre che non bisogna
omettere, né trascurare.
La consacrazione e la sua rinnovazione
61. La prima è di darsi a Gesù Cristo, in qualche
giorno importante, per le mani di Maria, di cui ci facciamo
schiavi; di comunicarsi in tal giorno con questa intenzione e di
passarlo in preghiera: si rinnoverà questa consacrazione almeno
ogni anno, nello stesso giorno.
L'offerta di un tributo alla Santissima Vergine
62. La seconda è di pagare ogni anno, nello stesso
giorno, un piccolo tributo alla Vergine, quale prova di servitù
e di dipendenza; tale fu sempre l'omaggio degli schiavi verso i
loro padroni. Ora questo tributo consiste o in qualche
mortificazione, o in qualche elemosina, o in qualche
pellegrinaggio, o in qualche preghiera. Il Beato Marino, secondo
quanto racconta suo fratello, San Pier Damiano, si disciplinava
pubblicamente tutti gli anni, nello stesso giorno, davanti ad un
altare della Vergine. Non si domanda, né si consiglia tanto
fervore, ma se non si può dar molto a Maria, si deve però
offrirle con cuore umile e riconoscente quello che le si dà.
La celebrazione speciale della festa dell'Annunciazione
63. La terza è di celebrare ogni anno, con devozione
speciale la festa dell'Annunciazione che è la festa principale
di questa devozione, stabilita appunto per onorare ed imitare la
dipendenza in cui si pose il Divin Verbo, in tal giorno, per
amore nostro.
La recita della "Coroncina" e del
"Magnificat"
64. La quarta pratica esteriore è quella di recitare
ogni giorno, senza però obbligarvici sotto pena di peccato,
qualora vi si manchi, la Coroncina alla Santissima Vergine,
composta da tre Padre Nostro e da dodici Ave Maria; di recitare
spesso il Magnificat, che è l'unico cantico che abbiamo di
Maria, per ringraziare Dio dei benefici ricevuti ed attirarne
altri; soprattutto non bisogna smettere di recitarlo dopo la S.
Comunione, quale ringraziamento, come soleva fare la Santissima
Vergine stessa, secondo il dotto Gersone.
La catenella
65. La quinta è di portare una catenella benedetta al
collo, o al braccio, o al piede, o attraverso il corpo. Questa
pratica si può senza dubbio omettere, senza che ne soffra
l'essenziale di questa devozione: tuttavia, sarebbe male
disprezzarla e condannarla, nonché pericoloso volerla
trascurare.
Ecco le ragioni che consigliano questa pratica esteriore:
1 - per opporsi alle funeste catene del peccato originale ed
attuale, dal quale siamo stati avvinti;
2 - per onorare le corde ed i ceppi amorosi dalle quali Nostro
Signore si compiacque di essere strettamente legato, per renderci
veramente liberi;
3 - per farci ricordare che dobbiamo agire solo per l'impulso di
questa virtù, dato che questi vincoli sono vincoli di carità:
"Io li traevo con legami di bontà, con vincoli
d'amore" (Os 11, 4);
4 - infine, si usa portare simili catene perché abbiamo ognora
presente la nostra doverosa dipendenza da Gesù e da Maria, in
qualità di schiavi.
Molti grandi personaggi, che si erano fatti schiavi di Gesù e di
Maria, stimarono talmente queste catenelle, che si lamentavano
perché non era loro concesso di trascinarle pubblicamente ai
piedi, come gli schiavi dei Turchi. Oh, catene più preziose e
più gloriose delle collane d'oro e delle pietre preziose di
tutti gli imperatori, poiché ci avvincono a Gesù Cristo e alla
sua santa Madre, e ne sono le illustri insegne e livree!
E' conveniente che queste catene, se non d'argento, siano almeno
di ferro, per la facilità di procurarsele. Non si dovrà mai
deporle durante la vita, perché ci possano accompagnare fino al
giorno del giudizio. Quale gioia, quale gloria, quale trionfo per
un fedele schiavo, nel giorno del giudizio, se al suono della
tromba, le sue ossa si leveranno da terra, tuttora strette dalla
catena della schiavitù, evidentemente non consumata. Questo solo
pensiero deve stimolare molto un devoto schiavo a non togliersi
mai la catena, per quanto scomoda possa tornare alla natura.
PREGHIERA
A GESU'
66. Amabile mio Gesù, lascia che io mi rivolga a Te
per attestarti la mia riconoscenza per la grazia concessami, nel
darmi alla tua santa Madre con la devozione di questa schiavitù,
perché Ella sia mia avvocata presso la tua Maestà, e mio
supplemento universale nella mia grandissima miseria.
Ahimè! mio Dio, io sono tanto miserabile che, senza questa buona
Madre, di certo sarei irrimediabilmente perduto. Sì! Maria mi è
necessaria presso di te, in tutto: necessaria, per calmarti nel
tuo giusto sdegno, poiché ti ho tanto offeso ed ogni giorno ti
offendo ancora tanto; necessaria, per trattenere gli eterni
castighi della tua giustizia da me meritati; necessaria, per
guardarti, per parlarti, per pregarti, per accostarmi a Te, per
piacerti; necessaria, per salvare la mia anima e quella degli
altri; necessaria, in una parola, per fare sempre la tua santa
volontà e cercare in tutto la tua maggior gloria. Perché non
posso io manifestare nel mondo intero questa misericordia che mi
hai usato? Perché tutto il mondo non conosce che senza Maria io
sarei già dannato? Perché non posso mostrare una degna
riconoscenza per un così grande beneficio? Maria è in me. Oh,
quale tesoro! Oh, quale consolazione! E dopo di ciò non sarò io
tutto di Maria? Oh, quale ingratitudine sarebbe mai questa, mio
caro Salvatore! Oh, mandami piuttosto la morte prima che mi colga
tanta sventura, perché preferisco morire che vivere senza essere
di Maria.
Io l'ho mille e mille volte presa come ogni mio bene con San
Giovanni Evangelista ai piedi della Croce, e mille e mille volte
a Lei mi sono consacrato; ma se ancora non l'ho fatto come Tu
desideri. Gesù mio caro, adesso voglio farlo nel modo che a TE
piace; e se mai scorgi nella mia anima e nel mio corpo qualche
cosa che non appartiene a questa augusta Principessa,
strappamela, te ne prego, e gettala lontano da me, poiché non
appartenendo a Maria, è indegna di Te.
Invocazione
finale allo Spirito Santo
67. O Spirito Santo! Concedimi tutte queste grazie e
pianta, innaffia e coltiva nella mia anima l'amabile Maria, vero
Albero di Vita, perché cresca, fiorisca e rechi frutti di vita
in abbondanza. O Spirito Santo! Dammi una grande devozione ed una
grande appoggio sul suo seno materno ed un continuo ricorso alla
sua misericordia, affinché in Lei Tu formi nella mia anima Gesù
Cristo al naturale, grande e potente, fino alla pienezza della
sua età perfetta. Amen.
Preghiera
a Maria per i suoi fedeli schiavi
68. Io ti saluto, o Maria, Figlia diletta dell'Eterno
Padre; io ti saluto, o Maria, Madre ammirabile del divin Figlio;
io ti saluto, o Maria, Sposa fedelissima dello Spirito Santo: io
ti saluto, o Maria, mia cara Madre, mia amabile padrona e mia
potente Sovrana; io ti saluto, mia gioia, mia gloria, cuore mio
ed anima mia! Tu sei tutta mia per misericordia e io sono tutto
tuo per giustizia, però non lo sono ancora abbastanza; a Te,
dunque, di nuovo interamente mi dono, come eterno schiavo, senza
riserva alcuna, né per me né per gli altri.
Se scorgi in me qualche cosa che non è ancora tua prenditela, te
ne supplico, in questo momento, e sii la Padrona assoluta di
tutto quanto possiedo; distruggi in me, sradica, annienta tutto
ciò che spiace a Dio, e in me pianta, innalza, opera tutto ciò
che gli piacerà. La luce della tua fede diradi le tenebre del
mio spirito; la tua profonda umiltà si sostituisca al mio
orgoglio; la tua sublime contemplazione ponga un freno alle
distrazioni della mia immaginazione vagabonda; la tua vista
ininterrotta di Dio riempia la mia mente della sua presenza;
l'incendio della carità del tuo Cuore dilati ed infiammi il mio,
così tiepido e freddo; le tue virtù prendano il posto dei miei
peccati; i tuoi meriti siano mio ornamento e mio supplemento
presso Dio. Infine, o mia carissima e diletta Madre, fa', se è
possibile, che io non abbia altro spirito che il tuo per
conoscere Gesù Cristo e i suoi divini voleri; che io non abbia
altra anima che la tua per lodare e glorificare il Signore; che
io non abbia altro cure che il tuo per amare Dio con puro ed
ardente amore come Te.
69. Io non ti chiedo né visioni, né rivelazioni, né gusti, né
piaceri anche spirituali. A te si addice di vedere chiaramente
senza tenebre; a Te di gustare pienamente senza amarezze; a Te di
trionfare gloriosamente alla destra di tuo Figlio in Cielo, senza
umiliazioni di sorta; a Te di comandare in modo assoluto agli
angeli, agli uomini e ai demoni senza resistenza alcuna, e infine
di disporre, a tuo piacere, di tutti i beni di Dio, senza
eccezione alcuna. Ecco, o divina Madre, l'eccellente porzione che
il Signore ti ha fatto e che mai ti sarà tolta, ciò che mi
causa grandissima gioia.
Per mia porzione quaggiù, altro non voglio se non quella che Tu
avesti nel mondo, e cioè: credere puramente, senza nulla gustare
e vedere; soffrire con gioia, senza consolazione di creature;
morire, continuamente e senza tregua, a me stesso; lavorare molto
per Te, fino alla morte, senza alcun interesse, come il più vile
dei tuoi schiavi. La sola grazia che per pura misericordia ti
chiedo, e che, tutti i giorni e i momenti del mio vivere, io dica
tre volte: "Amen: Così sia", a tutto quello che tu
facesti sulla terra durante la tua vita mortale; "Così
sia", a tutto quello che adesso fai in Cielo; "Così
sia", a tutto quello che fai nella mia anima, perché ci sia
Tu sola a glorificare pienamente Gesù in me nel tempo e
nell'eternità. Amen.
LA COLTURA
E L'ACCRESCIMENTO DELL'ALBERO DELLA VITA
(Cioè il modo di far
vivere e regnare Maria nelle nostre anime)
La Santa Schiavitù
d'amore è il vero "Albero della Vita"
70. Anima predestinata, con la luce dello Spirito Santo
hai capito quanto sono venuto a dirti? Ringrazia Dio: è un
segreto quasi a tutti sconosciuto. Se hai trovato il tesoro
nascosto nel campo di Maria, la perla preziosa del Vangelo, devi
vendere tutto per farne acquisto; devi fare un sacrificio di te
stessa nelle mani di Maria e perderti felicemente in Lei per
trovarvi Dio solo. Se lo Spirito Santo ha piantato nella tua
anima il vero Albero della Vita, che è la devozione che ti ho
esposto, devi porre ogni cura nel coltivarlo, perché ti dia il
suo frutto a tempo opportuno.
Questa devozione assomiglia al grano di senape, di cui parla nel
Vangelo, il quale, mentre è, a quanto pare, il più piccolo di
tutti i grani, diviene però molto grande ed erge così alto il
fusto che gli uccello del cielo, cioè i predestinati, nidificano
sui suoi rami, e vi nascondono al sicuro dalle bestie feroci.
Il modo di
coltivarlo
Eccoti, o anima
predestinata, il modo di coltivarlo:
Nessun appoggio umano
71. 1) Quest'Albero, essendo piantato in un
cuore assai fedele, ama restare all'aria libera, senza alcun
appoggio umano: quest'Albero, essendo divino, rifugge sempre da
qualsiasi creatura che potrebbe impedirgli di innalzarsi verso il
suo principio, Dio. Pertanto, non bisogna appoggiarsi sulla sua
propria industria, o sui propri doni di natura, o sul credito e
l'autorità degli uomini: bisogna invece ricorrere a Maria e
contare sul suo aiuto.
Continuo sguardo dell'anima
72. 2) Bisogna che l'anima, dove quest'Albero è
piantato, sia occupata senza tregua, a guardarlo e riguardarlo,
come un buon giardiniere. Poiché quest'albero, essendo vivente e
dovendo dare frutto di vita, vuole essere coltivato e reso
rigoglioso da un continuo sguardo e contemplazione dell'anima; è
proprio infatti di un'anima, che aspiri a diventare perfetta, di
pensarvi di continuo, di farne la principale occupazione.
Violenza a se stesso
73. 3) Bisogna sradicare e troncare i cardi e le spine, che
potrebbero soffocare questo Albero o impedirgli di produrre il
suo frutto: bisogna, cioè, essere fedele a tagliare e troncare,
con la mortificazione e la violenza a se stesso, tutti i piaceri
inutili e le occupazioni vane con le creature; in altre parole,
crocifiggere la carne, osservare il silenzio, mortificare i
sensi.
Niente amor proprio
74. 4) Bisogna che i bruchi non lo danneggiano.
Questi bruchi sono l'amore di se stesso e delle proprie
comodità; essi mangiano le foglie verdi e distruggono le belle
speranze che l'Albero dava di produrre frutti: poiché l'amor
proprio e l'amor di Maria non si accordano affatto.
Orrore del peccato
75. 5) Bisogna tenere lontano le bestie, che
sono i peccati, i quali potrebbero seccare l'Albero della Vita
con il solo loro contatto; bisogna che nemmeno lo sfiori il loro
alito, cioè i peccati veniali, che sono sempre pericolosissimi,
qualora non se ne abbia dispiacere.
Facoltà agli esercizi
76. 6) Bisogna innaffiare continuamente
quest'Albero divino con Messe, Comunioni ed altre preghiere
pubbliche o private, altrimenti esso non darebbe più frutti.
Pace nelle prove
77. 7) Non bisogna crucciarsi se quest'Albero è
agitato e scosso dal vento; perché occorre che il vento delle
tentazioni lo investa per farlo cadere, e le nevi ed i ghiacci lo
circondino per farlo morire; il che significa; il che significa
che questa devozione a Maria Vergine sarà necessariamente
combattuta e contraddetta; ma purché si sia costanti nel
coltivarlo, nulla si deve temere.
Il frutto dell'Albero della vita è l'amabile ed adorabile Gesù
78. Anima predestinata, se coltiverai in tal
modo il tuo Albero della Vita, di recente piantato nella tua
anima dallo Spirito Santo, io ti assicuro che in poco tempo esso
crescerà così in alto, che gli uccelli del cielo vi abiteranno,
e diverrà così perfetto, che infine a tempo opportuno darà il
suo frutto di onore e di grazia, cioè l'amabile ed adorabile
Gesù, che fu e sarà sempre l'unico frutto di Maria.
Felice l'anima in cui è piantata Maria, l'Albero della Vita;
più felice quella in cui Maria ha potuto crescere e fiorire;
felicissima quella in cui Maria produce il suo frutto: ma fra
tutte felicissima quella che gusta e conserva questo frutto fino
alla morte e nei secoli dei secoli. Amen.
Qui tenet,
teneat.
DIO SOLO
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Ti ringrazio
Mamma Celeste perché so che ogni persona che ha visitato questa
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Ti chiedo di proteggere e di accompagnare queste anime nella loro
vita.
Fa ,o Madre, che tutti possano conoscere presto
l'Amore di Dio.
"Se
sapeste quanto vi amo piangereste di gioia."- Madonna di Medjugorje
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- 24-05-97 Maria
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