L'Affare Maltese
Quanti morti a Bologna? quanti sul DC9 Itavia? ...Davvero nessuno conosce i responsabili? ...o "Loro" sono riusciti a coprirli sempre? Vi mando qualcosa da leggere, sono notizie vere, risapute dai "giornali Italiani" da sempre, ma voi che li leggete ...le conoscevate? ...le avete mai lette!? Chi si è perso l'elenco dei "suicidi" e degli "incidentati" di tutti coloro che sapevano qualcosa su Ustica, compresi i Gladiatori delle Frecce tricolori periti a Ramstein (Germania) (altri 51 morti) Mario Naldini e Ivo Nutarelli che si levarono in volo per intercettare il Mig 23 Libico sul cielo di Ustica il 27 Giugno 1980 me lo faccia sapere gliela rimando! Chi non è interessato non legga, è un altro cimitero di Italiani ...cancellati da "Loro" !!!
USTICA - Nota di risposta al Gen. Maletti. (Luglio '96)
L'Affare Maltese
Nota introduttiva:
L'Affare Maltese e' una crisi politico/militare che, nell'estate del 1980, contrappone l'Italia alla Libia.
Dura quasi un anno, ed all'apice della crisi avvengono fatti importanti e drammatici. E' quasi ovvio che chi si occupi della vicenda di Ustica abbia a dover valutare che rapporto ci possa essere fra l'Affare Maltese ed i fatti dell'estate 1980. Se si esclude il banale errore deve esserci un motivo serio per andare a tirare missili contro aerei civili in tempo di pace. Non e' detto che questo sia l'unico, di motivo serio. Forse ce ne' un'altro. Ma "L'Affare Maltese" va' sicuramente preso in considerazione, anche per alcune coincidenze sorprendenti, se tali sono.
Nota di risposta alle osservazioni critiche del Gen. Maletti
L'AFFARE MALTESE
L'isola di Malta divenne completamente indipendente dalla corona inglese nel Marzo 1979 dopo 150 anni di dominio. La Libia , fin dal 1973 , condusse una politica di buon vicinato con il governo della piccola isola , dando assistenza in campo economico e militare. Personale militare libico era presente sull'isola , con compiti di istruzione e direzione del traffico aereo. Societa' libiche furono incoraggiate ad investire nell'isola, che riceveva inoltre petrolio libico a prezzi agevolati (che veniva in gran parte rivenduto sul mercato di Rotterdam), aiuti e prestiti. (Nel Novembre 1973, diretti in Libia, vedemmo saltare l'operazione a causa dell'abattimento di Argo 16, il nostro aereo e questo ...puoi leggerlo su The Real...) Per il governo maltese il problema piu' grave era , una volta raggiunta l'indipendenza , come reperire le risorse economiche necessarie alla popolazione , visto che Malta aveva vissuto , fino ad allora , grazie al turismo e soprattutto all'affitto che l'Inghilterra pagava per l'uso del porto di La Valletta utilizzato dalla sua flotta militare in ambito NATO, anche se formalmente la NATO non avrebbe potuto avere basi militari all'infuori dei confini dei paesi membri.
La Gran Bretagna tento' ripetutamente di mantenere la disponibilita' del porto , ma il governo maltese guidato da Dom Mintoff fu irremovibile e la flotta inglese, poco tempo dopo l'indipendenza, dovette lasciare l'isola. Si trattava della perdita di una base importantissima per l'equilibrio strategico nel Mediterraneo e in Medio Oriente. L'isola rappresenta il crocevia delle rotte mediterranee e la sua importanza strategica e militare e' nota fin dall'antichita'. Perduti i proventi dell'affitto del porto venne in aiuto la Libia , la quale, nell'Ottobre 1979 , investi' 50 milioni di $ nell'economia dell'isola. La Libia gia' forniva petrolio a prezzi preferenziali , per l'accordo che consentiva la presenza sull'isola ai militari libici che in particolare, fra l'altro, gestivano la torre di controllo dell'aereoporto internazionale di La Valletta.
Ma un mese dopo , nel Novembre 79 , con un atto che sapeva avrebbe causato una crisi con la Libia e forse la rottura dei rapporti, il governo maltese notifico' a quello libico la sua intenzione di compiere ricerche petrolifere all'interno delle proprie acque territoriali. Malta sperava di poter emulare il suo ex padrone coloniale , e diventare autosufficiente con il petrolio sottomarino, o forse diventare addirittura esportatore di petrolio. A tale scopo firmo' un contratto con la Texaco Oil Company americana , che avrebbe dovuto eseguire ricerche sui "Banchi di Medina". I "Banchi di Medina " sono una zona di mare a basso fondale situata circa a mezza strada fra la Libia e Malta, rivendicata sia da Malta che dalla Libia.
Il governo maltese rivendico' come acque territoriali quelle fino a 98 miglia (180 Km) a sud della sua costa meridionale, opponendosi a quello libico che rivendicava la sua giurisdizione per 2/3 del tratto di mare compreso fra la Libia e Malta , e cioe' fino ad una distanza di 65,5 miglia dalle coste meridionali maltesi. Inutile dire che in un caso i Banchi di Medina erano territorio situato in acque maltesi, nell'altro in acque libiche. E' chiaro che nel mese di Novembre deve essere maturato qualcosa che ha convinto il governo maltese ad opporsi a quello libico. (Da dire inoltre che in base al diritto internazionale nessuno dei due governi poteva vantare una giurisdizione a oltre 100 miglia dalle proprie coste).
I due governi decisero che avrebbero portato la controversia al giudizio del tribunale internazionale dell'Aia entro il 30 Giugno 1980. Nel frattempo nessuno dei due paesi avrebbe eseguito ricerche petrolifere. Ma sembra che , mentre Malta rispettava questa clausola , la compagnia di stato Libica iniziasse invece ad eseguire ricerche petrolifere nella zona contesa.
E' ovvio che a questo punto il governo maltese avesse ben poche possibilita' di cavarsela nei confronti del potente e agguerrito vicino , se non fosse venuto in suo aiuto qualcuno. Malta trovo' aiuto da un altro potente vicino , l'Italia. Solo grazie all'appoggio italiano Malta pote' affrancarsi dalla dipendenza economica, e quindi politica che si andava prospettando nei confronti della Libia.
In Italia la situazione economica era , nel 1980 , pesante. L'inflazione sfiorava il 20% annuo e la piu' grande industria Italiana , la FIAT, aveva messo in cassa integrazione per 18 mesi 29.000 operai ed era stata costretta, per finanziare un esteso programma di ristrutturazione tecnologica, a vendere alla Banca di Stato Libica una importantissima quota azionaria, che faceva della Libia il secondo azionista della FIAT.
Dal punto di vista energetico poi la situazione era disastrosa, quasi da emergenza. Nel bel mezzo della seconda crisi energetica internazionale , causata dall'avvento del regime di Komeini , l'Italia aveva avuti tagliati i rifornimenti petroliferi dall'Arabia Saudita a causa dello scandalo poi definito ENI-Petromin , riguardanti il solito giro di mazzette e bustarelle che contraddistingue il costume politico nazionale. (Lo scandalo Eni-Petromin, avvenuto nel Marzo 80, potrebbe essere letto come un'azione occulta tesa a rendere l'Italia ancor piu' dipendente dal petrolio libico, e quindi di appoggio alla Libia nell'Affare Maltese. Si puo' inoltre affermare che in Italia esistesse allora ( e probabilmente ancora oggi) una robusta lobby filo-Libica).
La Libia era il maggior fornitore di petrolio dell'Italia, e l'Italia il primo partner commerciale della Libia. Migliaia di italiani lavoravano nel paese africano, centinaia di imprese italiane eseguivano le commesse richieste dallo Stato Libico, fra le quali le piu' importanti aziende pubbliche e private di praticamente tutti i settori industriali e commerciali. Da 1/3 alla meta' di quello che la Libia incassava con la vendita di petrolio, stimata quell'anno in 18/20 miliardi di $, veniva in Italia. Nel 1980 inoltre tutte le industrie militari italiane, quasi totalmente in mano pubblica (tutte tranne due, la Iveco (camion) e la Beretta (pistole e fucili), avevano in corso importanti commesse per le forze armate libiche. La cosa era di mole tale che, alla fine del 1980 l'Italia risulto' essere il maggiore esportatore di armi della CEE. ( Italia 113 Ml. di ECU, Germania 99, Olanda 76, Francia 39 )
Il sospetto che qualche maligno ha pur avuto che tutto questo vorticoso giro di miliardi (di dollari) si tramutasse anche in giganteschi finanziamenti alla quasi totalita' delle forze politiche italiane e' stato nettamente smentito dal fatto che le vicende giudiziarie che presero il popolare nome di "tangentopoli" non hanno mai rivelato episodi di questo genere. In sostanza non abbiamo avuto una tangentopoli Italo-Libica, segno che almeno in quel settore era tutto trasparenza e rettidudine. Non abbiamo che da compiacercene.
Cade di conseguenza anche il sospetto che a causa di affari e tangenti esistesse, per tutti gli anni '70 e '80, una complice acquiescenza nei confronti del terrorismo arabo presentandola come cinica ragion di Stato e lungimirante politica estera.
Certo in Italia esisteva una forte lobby filolibica legata a questi interessi. Fiorivano i comitati di amicizia, scrittori o giornalisti documentavano le atrocita' di cui si erano macchiate le truppe coloniali italiane ed il capo della loggia P2 (un tipo famoso!) si presentava alle delegazioni commerciali libiche come "il capo dei servizi segreti italiani". Il giornalista Mino Pecorelli, assassinato nel 1979, intitolava un numero del suo settimanale OP "Il partito del Colonnello".
Nonostante l'Italia non avesse proprio alcun interesse per creare attriti con la Libia offri' a Malta un trattato di assistenza politico militare, che prevedeva fra l'altro la DIFESA DELL'INTEGRITA' TERRITORIALE MALTESE ad opera, se necessario, delle forze armate italiane, un cospicuo aiuto finanziario e la disponibilita' a fornire mezzi per la ricerca petrolifera, in cambio di una politica di neutralita'. Questo trattato fu concepito proprio in funzione antilibica (come ci ha descritto nel suo pregevole libro "La minaccia e la vendetta" l'On. Zamberletti), ed e' ovvio che la "difesa dell'integrita' territoriale maltese " si riferisse anche alla difesa dei Banchi di Medina , considerati da Malta come territorio nazionale e come possibili banchi petroliferi (e che erano considerati allo stesso modo anche dalla Libia). Ma e' sicuramente riduttivo riportare la vicenda ad una semplice questione economica. In realta' l'importanza della vicenda era data da altri piu' complessi fattori.
L'URSS aveva da pochi anni (1974) perso la disponibilita' del porto di Alessandria D'Egitto , ed era virtualmente senza un punto di appoggio per la flotta che non fosse al di la' dei Dardanelli (a parte il marginale approdo di Tartus, in Siria, avete letto di questo porto Siriano nell'operazione Alexandria su The Real...). In caso di crisi militare sarebbe stata costretta a richiamare nel mar Nero la squadra navale , lasciando il Mediterraneo al dominio della NATO senza neppure combattere, (e quindi perdendo qualsiasi controllo sull'intera Africa). Diversa la situazione nel caso che , in qualsiasi modo , avesse potuto contare sull'isola di Malta.
Tutti conoscevano, grazie al ruolo avuto nella II Guerra Mondiale, l'importanza strategica dell'isola, che domina le rotte mediterraneee.
Nel 1973 (guerra arabo-israeliana dell’ Yom-Kippur) i paesi arabi giustificarono l'embargo petrolifero nei confronti dell'Europa adducendo il fatto che i rifornimenti USA a Israele erano partiti o transitati su territori europei. (le basi militari USA in Europa) In caso di nuova crisi militare i rifornimenti che gli USA avrebbero inviato in Israele dovevano necessariamente evitare di dover sorvolare qualsiasi stato europeo, ed erano ovviamente nell'impossibilita' di sorvolare gli stati arabi nordafricani.
Per ottenere questo scopo (rifornire Israele senza coinvolgere l'Europa ed internazionalizzare un conflitto regionale) gli aerei da trasporto USA potevano seguire solo una rotta, quella che attraverso l'Atlantico, con scalo alle Isole Azzorre, attraversava il Mediterraneo in tutta la sua lunghezza, sorvolando il cielo maltese. Una militarizzazione di Malta avrebbe di fatto condizionato la possibilita' di rifornire Israele e mutato i rapporti di forza strategici in tutta quella parte di mondo. Chi avesse avuto il controllo di Malta avrebbe potuto costringere ad un coinvolgimento europeo in un eventuale crisi arabo-israeliana che comportasse la necessita' di rifornimenti USA (come e' poi avvenuto nel 1982 (guerra arabo-israeliana Pace in Galilea) e nella guerra del Golfo (invasione del Kuwait da parte Irakena), oppure causare una spaccatura fra Usa ed Europa.... insomma una questione della massima importanza. (come si ricordera', nella crisi USA/Libia del 1986 Francia e Spagna non consentirono ai bombardieri USA F111 che andavano ad attaccare la Libia il permesso di sorvolo e si notera' che se la Libia avesse controllato Malta il bombardamento di Tripoli sarebbe stato impossibile).
Nel 1973, allo scopo di aiutare l'Egitto di Sadat in difficolta' nella guerra dello Yom Kippur, la flotta sovietica del Mediterraneo (SOVMEDRON) usci' dal porto di Alessandria D'Egitto per schierarsi davanti alle coste Israeliane, tenendo gli aerei USA impegnati nel ponte aereo per rifornire Israele sotto la minaccia dei missili antiaerei delle proprie navi.
Questo costrinse gli USA a fare pressioni per un armistizio su Israele, in quel momento in vantaggio risolutivo sul piano militare. Quella che sembrava una sconfitta militare divenne per l'Egitto una grande vittoria politica personale del Presidente Sadat, artefice della guerra e del riscatto delle armi egiziane. Ma nel 1974 l'Egitto cambio' alleanze, schierandosi con l'occidente e costringendo la SOVMEDRON a lasciare il porto di Alessandria. Sadat avvio' il processo di pace con Israele.
Chiunque avesse occupato militarmente Malta avrebbe potuto installare batterie di missili antiaerei a lungo raggio che minavano la credibilita' dell'aiuto militare USA a Israele, e piu' in generale la capacita' USA di intevenire in Medio Oriente in difesa dei campi petroliferi vitali per l'economia europea e giapponese. Tutto il Medio Oriente sarebbe risultato indifendibile e forse oggi la storia sarebbe diversa. Se la Libia fosse riuscita a portare le sue armi a Malta il prestigio di Gheddafi sarebbe cresciuto enormemente in seno al mondo arabo e avrebbe potuto esercitare un ricatto continuo di permettere l'approdo alla SOVMEDRON.
In nessun caso Malta poteva cadere in mano libiche, ma si doveva fare senza dare modo all'URSS di poter intervenire direttamente nella questione (ma si deve dire che l'URSS non mostro' mai la minima voglia di farlo). Si era nel momento di maggior potenza militare e politica dell'Unione Sovietica che fra l'altro, invadendo l'Afganistan, aveva messo i campi petroliferi dell'Arabia Saudita nel raggio d'azione delle sue truppe aereoportate. Per contro l'America era completamente fuori gioco, impegnata nella vicenda degli ostaggi dell'Ambasciata di Theran e senza capacita' di reazione diplomatica, politica e militare. (Il 22 maggio 1980, G.71, rientrato dalle operazioni Africane fu arrestato per la prima volta per "spaccio di maryjuana" (!?) e tenuto in carcere come avete letto su The Real... mentre ...fuori, si preparava tutto questo e, un anno dopo, il 13 Maggio 1981, anche l'attentato al Papa da parte di Agcà e ...quello che è scritto su The Real...) Anzi si deve ricordare che nell'estate del 1980 gli USA non eseguirono manovre nel Mediterraneo centrale, forse per non aumentare la tensione nell'area, ma forse anche per riguardo a Gheddafi a seguito dell'intervento da questi effettuato presso il regime iraniano di Komeini per chiedere la liberazione degli ostaggi americani.
I limiti politici della possibilità di un intervento diretto della NATO nella questione erano posti dal fatto che l'alleanza, per statuto, non puo', (o meglio non poteva all'epoca) intervenire militarmente fuori dai confini degli stati membri. Era una regola non scritta, ma tacitamente accettata e rigidamente rispettata sia dalla NATO sia dal Patto di Varsavia. (N.d.R.: Ma non dai Gladiatori del SID!).
Nel 1980 l'Europa era annichilita dallo schieramento dei sovietici SS20, missili nucleari di nuova generazione che rendevano non piu' credibile il deterrente atomico USA, dalla crisi economica, dal terrorismo interno. Decine di TIR dei paesi del Patto di Varsavia, trasformati in laboratori elettronici, giravano per l'Europa a controllare e catalogare la resistenza di ponti e strade al passaggio delle divisioni corazzate sovietiche. (N.d.R.: Noi lo sapevamo, ...stavano preparandosi all'invasione!, la strategia della tensione aveva preparato il terreno!).
Il 1980 e' sicuramente stato l'anno piu' pericoloso per la pace mondiale e l'eventualita' di una terza guerra non e' mai stata cosi' vicina. (N.d.R.: Con le divisioni corazzate Sovietiche già dilagate in tutta l'Europa, sarebbe finita prima di cominciare con una nuova Yalta! ...questo era il "Loro" piano!). L'estrema debolezza politica, economica e militare dell'Occidente, e soprattutto il virtuale annientamento di ogni capacita' di reazione potevano causare il disastro di una terza guerra mondiale.
A questo punto gli avvenimenti si susseguono incalzanti durante l'estate del 1980.
Il Primo Giugno il governo libico interrompe le forniture petrolifere a Malta.
L'11 Giugno inizia la mattanza degli esuli libici presenti in Italia, con il primo omicidio.
Il 27 Giugno viene abbattuto il DC9 Itavia , partito da Bologna e viaggiante con due ore di ritardo, mentre è seguito ad una distanza pari a meno di dieci minuti di volo da un Boeing 707 della Air Malta (volo KM153).
Il 10 Luglio vengono sequestrati dalla Libia due pescherecci italiani con a bordo 19 marinai (verranno rilasciati due anni dopo);
Il 18 Luglio viene ritrovato un Mig 23 libico sui monti della Sila, fu abbattuto dai Gladiatori delle Frecce tricolori (N.d.R.: I° Centuria Aquile) "incidentati" a Ramstein;
Il 2 Agosto prende posizione, sui banchi di Medina, la nave da ricerche petrolifere dell'ENI Saipem2, a dimostrazione, soprattutto ad uso interno maltese (N.d.R.: le elezioni si sarebbero tenute entro breve tempo) della giustezza della politica filo-italiana di Mintoff contro l'area politica filo libica molto forte nell'isola. E' la dimostrazione "politica" che l'Italia agisce seriamente e che il trattato produce i suoi effetti.
Il 2 Agosto l'On.Zamberletti , per conto del governo Italiano , firma il protocollo d'intesa con il governo Maltese relativo al trattato fra le due parti che esclude la Libia dal controllo dell'isola. E' il coronamento di un lavoro diplomatico iniziato l'anno prima che disinnesca, rendendola neutrale, una possibile futura crisi politico militare incentrata sull'isola di Malta.
Il 2 Agosto salta in aria la stazione di Bologna.
Il 6 Agosto una parte dell'esercito libico si ribella e tenta un colpo di stato contro Gheddafi.
I congiurati saranno sconfitti dall'intervento di unita' militari della Germania Orientale, (guidate da uomini del KGB), che riescono ad impedire la cattura del Colonnello Gheddafi. Di questo colpo di stato Gheddafi accusera' l'Italia, arrestando tre imprenditori italiani ritenuti fiancheggiatori degli insorti. (N.d.R.: III° Centuria "Colombe" - verranno rilasciati dopo sei anni). Per almeno uno di essi fu pubblicato per certo che fosse un funzionario o un confidente dei servizi segreti italiani: il suo nome venne fuori durante il rapimento Casella, come quello di un agente dei servizi segreti che tratto' con i rapitori del giovane (N.d.R.: si trattava di un agente della III° "Colombe"!?).
Il 24 Agosto un sottomarino ed una nave da guerra libici intimarono, con la minaccia di prenderla a cannonate , alla nave italiana Saipem-2 di interrompere le ricerche petrolifere sui banchi di Medina iniziate per rispettare le clausole dell'accordo Italo-Maltese, ed andarsene. Si sfiora la battaglia fra le navi italiane intervenute a difesa della Saipem e le navi libiche. Gli aerei F104 di Trapani Birgi pattugliano il cielo di Malta.
Il 26 Agosto il governo maltese mise in stato di all'erta la sua forza aerea (quattro elicotteri)
Il 27 Agosto il personale militare libico e' espulso dall'isola di Malta.
Il 2 Settembre l'Italia si IMPEGNA a garantire l’integrità territoriale di Malta. (dopo i fuochi, direbbero a Roma).
Il 3 Settembre il premier maltese Dom Mintoff vola a Roma per approfondire le intese Italia-Malta.
Il 4 Settembre, su richiesta Maltese , si riunisce il consiglio di sicurezza dell'ONU per esaminare " l'azione illegale" della Libia.
Il 9 Settembre si ratifica l'accordo fra Italia e Malta , che prevede fra l'altro l'esclusione delle navi americane e sovietiche dai porti dell'isola.
Il 20 Settembre Dom Mintoff rivela le clausole finanziarie dell'accordo con l'Italia :
1.Un aiuto ( regalo ) di 60 milioni di $ per il periodo 1979-1983.
2.Un prestito di 15 milioni di $.
3.Un contributo di 4 milioni di $ all'anno per 5 anni. Totale 95 milioni di dollari dell'epoca e Malta e' grande come un piccolo quartiere di Roma.
Il trattato Italo-Maltese, di durata decennale, e' stato rinnovato nel 1990 ed e' tuttora valido.Perche?
Non certo per tenere fuori da Malta le navi USA, di cui l'Italia e' tradizionalmente alleata, o le navi URSS, di cui e' "tradizionalmente amica".
Questa la storia della vicenda Italia - Libia - Malta dell'estate del 1980 che potrebbe rispondere all'interrogativo del Gen. Maletti sul perchè lanciare missili sul Tirreno in tempo di pace. Oggi ci sembra un'altra epoca, e sembra di parlare di storie vecchie di mille anni, ma nel 1980 chi controllava Malta aveva il potere di : Internazionalizzare qualsiasi conflitto arabo – israeliano; Abbassare la capacita' di proiezione di potenza degli USA, con conseguente cambiamento strategico di tutta la situazione in Medio Oriente, di Israele e dei campi petroliferi sauditi - Permettere l'approdo alla SOVMEDRON, con conseguente cambiamento di situazione strategica nel Mediterraneo, riportando la situazione ad ante 1974 (Vanificando quindi l'importanza strategica dell'aver portato l'Egitto in campo Occidentale).
Acquisizione di enorme prestigio, e quindi potere politico, da parte del leader che avrebbe "conquistato Malta", che dal punto di vista storico e' molto importante per i popoli arabi. (si ricorderà l'assedio della flotta Ottomana di Solimano e la resistenza epica dei Cavalieri di Malta).
E noi, l'italietta, ci siamo messi di mezzo ed abbiamo mandato tutto all'aria nonostante avessimo giganteschi interessi economici proprio con il paese che andavamo a contrastare. E contro gli interessi di potentissime lobbies politico affaristiche interne che qualche reazione, come ci spiega sempre l'On. Zamberletti, la hanno pur avuta.
Che ne dite tutti?, …c'erano i motivi per lanciare un missile in tempo di pace in mezzo al mar Tirreno?
Questo l'Affare Maltese, e questi i fatti. Controllabili e verificabili dove vi pare.
Basta andare a guardarsi i giornali e gli archivi storici dell'epoca. Ne potrebbero venire fuori parecchie di considerazioni interessanti in termini storici, politici, militari. Una che si può fare e' che quando, nelle successive crisi Mediorientali, gli aerei USA hanno attraversato il cielo di Malta sotto non c'erano né missili antiaerei né flotte militari. Per cui non e' stato nuovamente necessario coinvolgere l'Europa o occupare Malta facendo la guerra con la Libia.
Una bella fortuna! Costata però molto sangue Italiano! ...i traditori interni, dopo averci calunniato, ci hanno anche cancellato la storia, oltre i morti ed i vivi, anzi ...il vivo!
Per le altre considerazioni ognuno e' libero di farsele da solo. Forattini, nel lontano 1990, ci regalo' una bella vignetta: Tre Magistrati dei nostri nella posa delle tre famose scimmiette! …io non vedo, io non sento, io non parlo. (a proposito, grazie!. Con un po' di ritardo, ma meglio che mai).
Angola e valle del Katanga; Cocincina; Tonle Sap; Danubio; Siberia; mar Rosso; Golfo Persico; Sud Africa; Nord Africa; Medio Oriente ...nessuno ha chiesto niente, nemmeno i morti, ma almeno un po' di rispetto, non credete che ci sia dovuto?
In fede: Antonino Arconte
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