Tribunale di Roma

VI° Sezione Penale

 

Procedimento Penale contro Antonino Arconte.

R.G 1797 -1995 N°.1427/94 anno 94.

 

Trascrizione Testimonianze di La Gioia Cosimo - Locci Renato - Pinna Graziella - e dichiarazioni spontanee rese dall’imputato. Rese in Udienza del 25 Settembre 1996.

(Verbale estratto in bollo con la richiesta n.° 009387 il giorno 11 Novembre 96)

 

Verbale di Udienza

Anno 1996 mese di Settembre giorno 25 ore 12 :47

 

Presidente Dr. Otello Lupacchini

 

 

Sono presenti il Pubblico Ministero Dr. Saviotti

l’imputato Antonino Arconte ed il suo difensore Avv. Liberati Gabriele del foro di Roma.

 

Imputazione: Calunnia.

 

PM : Oggi è come se rinizia il Processo con il nuovo Collegio. Acquisiamo, sull’accordo delle parti e su richiesta del Pubblico Ministero, il Verbale di prova della precedente Udienza con testi del Pubblico Ministero. Ammettiamo di nuovo i testi, fra cui quelli che erano stati già citati e ammessi nella prima parte del procedimento ; sentiamo i due testimoni già regolarmente ammessi a suo tempo e di cui richiediamo oggi, comunque, l’ammissione. Ciò posto però, sul teste a prova contraria non ho nulla da obiettare ovviamente, salvo la possibilità di chiedere nuovamente il nuovo esame del teste rispetto al quale si chiede la prova contraria perché non sono in grado adesso di valutare... (voci fuori microfono)... chi ha concepito il 468 credo che pensasse ad un Udienza in cui veniva il teste già ammesso sulla circostanza principale diretta e la prova contraria che veniva portata alla stessa Udienza in una sorta di contestualità da cui poteva sortire anche un confronto. Quindi ci troviamo con un teste che avrebbe già esaurito completamente la sua funzione testimoniale e per il quale chiediamo addirittura in questo processo, l’acquisizione documentale della prova già resa ; e con un teste a prova contraria che... sul quale, appunto, vorrei riservarmi la possibilità di verificare quello che dice e di approfondire eventualmente con il teste principale, col teste a prova diretta.

Avv. Liberati : Rimane il fatto che la difesa non sa che cosa vengono a dire questi testi che ha indicato il Pubblico Ministero e quindi ovviamente...

PM : La prova contraria è su quello che è stato già detto.

Avv. Liberati : Ecco, quindi, in anticipo, non può portare prove contrarie la difesa.

PM : In base agli argomenti di prova, la prova contraria è su quelli.

Avv. Liberati :C’è una documentazione in atti e poi c’è una testimonianza di questi testi che vengono da parte del Pubblico Ministero, però poi ci sono tante altre testimonianze.

PM : Io non mi sto opponendo alla prova contraria. Io sto dicendo solo : rinnovando oggi il dibattimento chiedo... Io chiedo sia l’acquisizione del verbale di prova già acquisita nella precedente udienza, sia la nuova ammissione, e quindi la l’eventuale citazione per la prossima udienza, del teste che ha già deposto. Non mi oppongo alla prova contraria.

Avv. Liberati : D’accordo, l’accordo è raggiunto.

Presidente : Le parti non si oppongono alla rinnovazione del dibattimento attraverso l’acquisizione degli atti già assunti, delle prove già assunte. Il Pubblico Ministero chiede l’acquisizione delle prove già assunte, ivi compreso l’esame testimoniale del commissario Antonio Mannoni, per il quale peraltro chiede nuova citazione in relazione alla richiesta di ammissione della testimone Graziella Pinna già anticipata dalla difesa con memoria pervenuta il 18 Luglio 96. La difesa nulla oppone alle richieste del pubblico Ministero ; insiste nella richiesta di ammissione della teste Pinna Graziella. Se ha ulteriori richieste di prove.

Avv. Liberati : Ecco, sempre a prova contraria della deposizione del commissario Mannoni e ad integrazione dell’integrazione dell’interrogatorio già reso, chiedo che venga sentito, e qui è stata fatta una memoria se posso depositarla, il sig. Arconte Stefano Rodolfo Antonino, fratello dell’imputato.

Presidente : Insiste per l’ammissione della teste Graziella Pinna e chiede assumersi, ammettersi come teste Stefano Rodolfo Antonino Arconte, ad integrazione della testimonianza già resa dallo stesso. Il Pubblico Ministero nulla oppone ; le parti concordemente chiedono infine la rinnovazione delle prove già ammesse, vale a dire i testi Locci Renato e La Gioia Cosimo. Il Tribunale dispone, come richiesto dalle parti, l’acquisizione degli atti dibattimentali sin qui svolti e ammette tutte le prove richieste. Dispone infine procedersi, in quanto presenti, all’assunzione dei testimoni Locci, La Gioia e Graziella Pinna. Legga quella dichiarazione e dia le generalità.

 

Esame del teste Locci Renato :

 

Locci Renato da lettura della formula di rito.

PM :Lei che attività ha svolto in relazione alla vicenda dell’Arconte Antonino Stefano ?

Locci : Nulla.

PM : Lei che attività svolge ?

Locci : DIGOS.

PM : Ufficiale di Polizia Giudiziaria alla DIGOS ?

Locci : Si.

PM : Lei conosce l’imputato o qualcuna delle persone coinvolte in questa vicenda, il fratello o altri ?

Locci : Il fratello conosco ed anche a lui.

PM : Lei conosce sia Antonino Arconte Stefano e sia Antonino Arconte Agostino ?

Locci : Non Agostino...

PM : Rodolfo

Locci : Rodolfo, si.

PM : Lei chi conosce ?

Locci : Tutti e due, ma meglio Stefano.

PM : Cioè l’attuale imputato.

Locci : No, l’altro.

PM : Lei ha partecipato alle indagini concernenti l’arresto ?

Locci : No.

PM : Era a conoscenza di queste indagini ?

Locci : A livello di radio, quando la squadra mobile stava cercando Antonino.

PM : Ha avuto modo di parlare di questa vicenda o con l’imputato o con il fratello dell’imputato o con altre persone ?

Locci : Se non ricordo male, era venuto Stefano in questura e aveva chiesto a me o a qualche altro... (voce fuori microfono)...

PM : Non so ?

Locci : Non sapevo di sicuro cosa era successo però l’aveva preso la squadra mobile.

PM : Le ha chiesto nient’altro ?

Locci : No, mi sembra di no.

PM : lei conosceva i colleghi della squadra mobile che hanno proceduto all’arresto ?

Locci : Si .

PM : Ha avuto modo di avere qualche notizia sulla gravità dei fatti, sulla concretezza degli elementi di prova nei confronti dell’arrestato ?

Locci : Non mi ricordo se ho chiesto a qualcuno.

PM : Si ricorda che posizione espresse il fratello quando l’avvicinò in questura, se le ha chiesto qualcosa per aiutare o addirittura per aggravare...

Locci : Per aiutarlo.

PM : Quindi nulla che potesse ricadere a danno dell’arrestato.

Locci : No per aiutarlo.

PM : L’attuale imputato la definisce connivente con con Stefano Rodolfo Arconte, nella denuncia che invia a varie autorità. Le può essere chiaro a che episodio si può riferire o per quale motivo possa essere stata indirizzata a lei questa accusa ?

Locci : Io lo conosco a Stefano perché in effetti ogni tanto ci vediamo a causa delle mogli che sono... insegnano assieme.

PM : Io non ho altro da chiedere.

Avv. Liberati : Signor Locci, ricorda se per caso quella mattina quando Stefano, fratello di Antonino, attuale imputato, venne da lei ?

Locci : No, non venne da me, mi vide nel corridoio.

Avv. Liberati :Se per caso, quando vi siete visti, se abbia riferito che quella mattina, poco prima, alle nove e mezzo, era con il fratello Antonino. Lo ricorda ?

Locci : Che Stefano disse a me ?

Avv. Liberati : Per caso le ha riferito così, che quella mattina lui era con Antonino ?

Locci : No, no.

Avv. Liberati : Non ricorda ?

Locci : No, non me lo ha detto.

Avv. Liberati : Esclude che glielo abbia detto ?

Locci : Si, si.

Avv. Liberati : Oppure che Stefano abbia insistito nel dire agli altri suoi colleghi che quella mattina...

Se ha sentito che Stefano abbia insistito che quella mattina, con gli altri colleghi, ha riferito che alle nove e mezzo era con il fratello.

Locci : Glielo ho detto prima, lui mi ha solo chiesto che cosa era successo al fratello.

Avv. Liberati : E non ha sentito... (voci sovrapposte)... Altre volte si è occupato lei di Antonino per altri episodi ?

Locci : 15/16 anni fa, quando è stato di nuovo arrestato per droga.

Avv. Liberati : E cioè. Che cosa avrebbe fatto in quella occasione ?

Locci : Avevamo trovato della droga dentro delle cose di lavoranti e roba del genere.

Avv. Liberati : Tempo addietro.

Locci : Si, quando ero alla squadra mobile.

Avv. Liberati : E dove l’hanno trovata, lo ricorda ?

Locci : L’Ispettore La Gioia se lo ricorda meglio.

Avv. Liberati : Lei non si è occupato, per caso, di qualche questione politica di Antonino ?

Locci : A livello... solo solo perché lui era in quel periodo Presidente dei Verdi, ma a livello di questura di DIGOS per sapere chi era il Presidente, chi lo formava e basta.

Avv. Liberati Quindi c’erano pure delle questioni Politiche in mezzo.

PM : No, aspetti non...

Locci : Nessuna questione Politica.

PM : Mi oppongo a questa domanda. Non c’erano questioni politiche.

Il teste ha risposto : ha svolto degli accertamenti investigativi sul ruolo... Non è una questione Politica questa.

Avv. Liberati : Nel senso che ha svolto indagini in ordine...

Locci : No, non erano indagini.

Presidente : Non indagini ma... (voce fuori microfono)...

Avv. Liberati : Un controllo di un movimento Politico che si era formato. Va bene, la risposta è soddisfacente.

PM : Presidente, la DIGOS in tutte le questure si deve occupare, anche a fini di vigilanza e di altro, di... (voci sovrapposte) non nei suoi intenti, ma potrebbe essere un motivo di equivoco. Il controllo di un momento Politico può evocare attività ... (N.d.R. : Le voci sovrapposte e/o fuori microfono, sono sempre le mie, che protesto per il modo in cui vengono pilotate dal PM "certe testimonianze". La stampa e la TV di regime, all’epoca, strombazzarono ai quattro venti le menzogne delle dichiarazioni di Carta Vincenzo e degli Agenti di cui leggerete ... Sottolineando che il Leader dei Verdi era stato arrestato in una pineta, con la droga in tasca, mentre la spacciava al "Loro complice" e, allegati agli Esposti, c’erano anche quegli articoli di stampa ...che vergogna, povera Italia, che brutta fine hai fatto... L !).

Presidente : Sapere chi erano i componenti di un nuovo gruppo politico che si era appena formato.

Avv. Liberati : la risposta per la difesa è soddisfacente.

Presidente : la risposta senz’altro, ma i toni della domanda potrebbero far presumere che ci fosse una prevenzione da parte della DIGOS nei confronti dell’Arconte, cosa che invece mi sembra che il teste abbia escluso. (N.d.R. : ... J Ha-Ha !...) .

Avv. Liberati : Questa domanda è stata rivolta in quanto, nella precedente deposizione del fratello Stefano, faceva un Po’ riferimento a qualche storia di questo genere.

Presidente :Ma quello che vorrei fosse chiaro nella risposta del teste è che non c’erano storie, né una prevenzione nei confronti...

PM : Lei ha avuto rapporti di qualunque genere, ed eventualmente ci spiega quali, con il Padre, Augusto Antonini ? (N.d.R. : Arconte)

Locci : No, nessun rapporto. Era un ex nostro, un appuntato o brigadiere.

PM : Il Padre Augusto, si interessò della vicenda relativa all’arresto del figlio, con lei ovviamente ?

Locci : Con me no.

PM : Le risulta che si sia interessato con altri ? (N.d.R. : Mio Padre, Augusto Arconte, denunciò tutto e tutti, questi corrotti falsari, alle massime Istanze Nazionali ed Internazionali nel Maggio 1992. Pluridecorato della PAI (Polizia Africa Italiana), morì in attesa di giustizia, derubato, come me, di ogni suo avere, il 20 Agosto 1993, in casa mia ... da soli ! Copia delle sue denunce erano allegate all’Esposto 23 Luglio 1993 in oggetto, che fine gli hanno fatto fare ? ... L ...).

Locci : Non lo so.

PM : Non le risulta o...

Locci : Non mi risulta.

PM : Grazie.

Presidente : Altre domande ?

Avv. Liberati : Nessuna.

Presidente : Può andare.

Presidente : Legga quella dichiarazione e dia le generalità.

 

Esame del teste La Gioia Cosimo

La Gioia Cosimo nato a Brindisi il 18 Giugno 1948 Residente a ... (da lettura della formula di rito)

Presidente : Prego.

PM : Lei si è occupato a qualche titolo, della vicenda relativa all’arresto di Antonino Stefano Arconte ?

La Gioia : Ricordo di aver partecipato a un operazione di Servizio con altri colleghi.

PM : Era un operazione di ?

La Gioia : Di stupefacenti.

Pubblico Ministero : Che si è conclusa con ?

La Gioia : Si è conclusa... adesso esattamente non ricordo ma, se non vado errato, avevamo trovato, recuperato della...

PM : Si è proceduto all’arresto ?

La Gioia : Si, all’arresto.

PM : lei conosceva la famiglia Arconte ?

La Gioia : Io conoscevo l’Arconte Antonino per un episodio molto precedente.

PM : Quindi per ragioni del suo ufficio.

La Gioia : sempre per ragioni d’ufficio, si.

PM : Rapporti personali non ne aveva di nessun genere ?

La Gioia : Di nessun genere, mai.

PM : Né con lui, né col fratello, né col Padre ?

La Gioia : mai avuti.

PM : Nell’immediatezza dell’arresto o anche immediatamente dopo, lei ha avuto modo di discorrere informalmente con qualcuno dei familiari, per la vicenda relativa all’arresto ?

La Gioia : mai.

PM : Ha avuto modo di discorrerne con...

La Gioia : Scusi Dottore, di quale arresto ? perché io ricordo due volte, uno nel 76 e... (N.d.R. : completamente falso, nel 1976 ero negli Stati Uniti, Libero e Felice, lontano da questi Mafiosi ! L )

PM : No, parliamo del più recente, del 1991. Nell’arresto del 91, lei ha avuto modo di parlare poi con i familiari, o con il suo collega Locci, di questa vicenda, informalmente ?

La Gioia : No, quando si finisce il lavoro, quando si finisce il Servizio finiscono...

PM : lei ha avuto segnalazioni in senso favorevole o sfavorevole all’arrestato, da parte dei suoi familiari ?

La Gioia : No, no. Io ho solo partecipato all’operazione, ma non ero io la persona interessata...

PM : Ho finito Presidente.

Presidente : Prego la difesa.

Avv. Liberati : Chiedo scusa Lei ha detto che ha partecipato insieme ad altri. In sostanza l’ha visto mentre andava in pineta con l’altro imputato Carta ?

La Gioia : No, il giorno c’erano diverse Pattuglie, diverse ... Io non l’ho visto, non ero su quella macchina perché il Servizio era dislocato in varie parti... nella zona c’erano parecchie pattuglie che controllavano tutta la situazione. Non ero proprio esattamente con la pattuglia della pineta che dice lei.

Avv. Liberati : ma ricorda la dichiarazione ha firmato in quella occasione e che è agli atti ?

La Gioia : Io se la leggo... Adesso non ricordo. Sono passati degli anni e poi sono già da tre anni in pensione e perciò non ricordo.

Avv. Liberati : Le carte sono tante e adesso qui non ce l’ho.

Presidente : sono quelle depositate nell’ultima tornata, con l’ultima memoria ?

Avv. Liberati : Adesso non lo so, perché sono atti del processo che io qui al momento non ho questa dichiarazione. Comunque nel processo famoso ci sono, ma adesso non ricordo se è depositata.

Presidente : Ma sono state depositate o no ? perché qui di carte depositate oltre a quelle...

PM : Presidente, nella scorsa udienza e forse anche nella udienza precedente, il Tribunale ed il Pubblico Ministero titolare del processo, concordavano per verificare nel proseguo se vi era necessità di integrare la documentazione con copia delle sentenze e con altro materiale che...

Avv. Liberati : Esatto, quindi se fosse possibile...

Presidente : Non lo vedo acquisito qui nel fascicolo.

Avv. Liberati : quindi già il PM aveva detto di acquisire tutti gli atti di quel processo dove c’è anche la testimonianza del...

Presidente : Mi dispiace ma qui non...

Avv. Liberati : la leggiamo quando arriva.

Presidente :Qui c’è una sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, depositata con memoria del 13 Febbraio 1986. Il Tribunale di Oristano dichiarava Antonino Arconte colpevole dei reati meglio specificati:  detenzione illegale di stupefacenti...

Avv. Liberati : D’accordo, però a noi interessano di più le deposizioni della squadra mobile e di chi ha fatto...

Presidente : Stavo dicendo che c’è questa sentenza.

Avv. Liberati : D’accordo, però il PM aveva detto di acquisire tutti questi atti.

Presidente : Io prendo atto...

Avv. Liberati : Al momento prendiamo atto solo di quanto ha detto.

PM : Qui ho il verbale di udienza, l’udienza dell’otto marzo 93 ore 10 :00, esame del teste La Gioia ... (voci sovrapposte)...

Avv. Liberati : Se non viene acquisito dal PM ci riserveremo di produrre la dichiarazione di allora del...

PM : Se lei è certo che ha reso deposizione.

Avv. Liberati : ha reso deposizione, si.

Dichiarazioni spontanee dell’imputato Arconte Antonino.

... (voce fuori microfono)... è agli atti el processo del marzo 91... (voci sovrapposte)... di cui il maresciallo La Gioia non c’entra che sta leggendo. Io sono stato condannato due volte per le accuse di ... (voce fuori microfono)... la prima volta, in corso di revisione a Cagliari, proprio in base alla Dichiarazione che dice che io sono stato visto andare in via Magellano , con Carta Vincenzo, in una pineta a trafficare droga, mentre io non fumo neanche sigarette e mi stanno perseguitando con questa storia della droga. Non ne so niente. E questa dichiarazione è agli atti del processo, chiedendo scusa, del marzo 1991, firmata da La Gioia Cosimo ; Marras ; Mannoni Antonio, che, poi, si sono negati di averlo dichiarato. Il Tribunale di Oristano mi ha condannato su quella dichiarazione. Non c’è altro, solo quello. E, adesso, nessuno mi ha visto, perché ? Perché via Magellano non era transitabile e l’ha dichiarato anche l’ufficio tecnico. Ci sarebbero centinaia di testimoni che lo potrebbero dire. Anche loro, che sono venuti a fare un sopralluogo con me.

Presidente : Comunque nella sentenza di Appello non si fa alcun riferimento a dichiarazioni del La Gioia. Ci si limita semplicemente ad esaminare le dichiarazioni di Carta ed uno scritto anonimo pervenuto ai Carabinieri su un biglietto pubblicitario della Ditta Anselmi di Padova. Non c’è stata sicuramente rinnovazione del dibattimento perchè nella sentenza non se ne parla e quindi evidentemente se dichiarazioni esistono, esistono in altri procedimenti che qui non sono stati acquisiti. Altre domande ?

Avv. Liberati : Nessuna domanda. Magari ci riserviamo di produrre questo documento.

Presidente : Si può accomodare.

La Gioia : Grazie.

PM : Mi permetto di contrastare... (voce fuori microfono)... il processo si svolge nel ’93.

Presidente : Si, nel ’93, quindi il processo è unico. Lei non ha subito due processi.

Imputato Antonino A. : Si, si, due processi.

Presidente : Ma, quando l’ha subito l’altro ?

Avv. Liberati : I fatti sono del marzo ’91.

Presidente : Si, i fatti sono del ’91, ma il processo si svolge davanti al tribunale di Oristano nel 1993...

Presidente : la contestazione è "in località Torregrande di Oristano, fino al 21 Agosto 1991."

Imputato Antonino A. : Esatto, posso sig. Presidente ? Se vuole posso testimoniare ...(voci fuori microfono)...

PM : Il processo per la contestazione relativa allo spaccio continuato di stupefacenti fino al 21 Agosto 1991, e quello che stavo prima menzionando io, che si è svolto dinanzi al Tribunale di Oristano nel ’93, l’8 marzo 1993.

Imputato Antonino A. : Si, però il maresciallo La Gioia non c’entra niente con quel Processo. Il maresciallo la Gioia riguarda la prima sentenza... Io sono stato arrestato il 2 marzo 1991 sulle accuse di Carta Vincenzo. Che c’entra il maresciallo La Gioia con quella dichiarazione ?. il processo si è tenuto il 20 marzo 1991 ed è in corso di revisione alla Corte d’appello di Cagliari e, poi, questi fatti del 21 Agosto ’91, sempre accuse di Carta Vincenzo, che è stato trovato di nuovo...

Presidente : Quindi sono due processi penali diversi.

Imputato Antonino A. : Due processi distinti, per uno dei quali sono stato assolto per non aver commesso il fatto.

Presidente : Allora avevo ragione io, qui ci sono gli atti solo del Processo che, poi, in Corte d’Appello, si è concluso con l’assoluzione, che è quello per i fatti d’Agosto.

Imputato : Si, però io ho inviato anche ... Questi i fatti di Agosto, però i fatti di marzo ho inviato la planimetria per...

Presidente : Si, questa c’è.

Imputato : Però io il processo non ce l’ho. Ho solo queste dichiarazioni dove dicono, alcuni agenti, di avermi visto andare in questa strada, che non è vero... (voci fuori microfono)...

Avv. Liberati : Poco fa è stato preso atto, almeno dalla difesa, che lei ha partecipato con altri e basta.

La Gioia : L’ho detto prima. Io prima ho detto : "eravamo diverse squadre, appostate in diversi posti, però vicino alla pineta, la pattuglia dove ero io non c’era." Che poi il verbale di fermo sia firmato da sette/otto persone operanti, quella è un altra cosa ... però li viene... Nel verbale di fermo, diciamo che viene sintetizzata quasi l’intera operazione.

Avv. Liberati : Perché qui dice :"diamo atto...

PM : aspetti Avvocato. Io suggerirei prima di chiedere l’acquisizione di quell’atto al tribunale, perché siccome non è un verbale di prova preso in... comunque è un documento, un verbale di arresto che può essere acquisito. Lo acquisiamo e su quella base poi facciamo qualche osservazione.

Presidente : Anche per vedere di che si sta parlando.

Avv. Liberati : Ecco, io potrei darne lettura addirittura.

Presidente : dia lettura ma, intanto, acquisiamo di che si tratta.

Avv. Liberati : è il verbale di arresto a carico di Carta Vincenzo, l’anno 1991 il 2 del mese di marzo alle ore 14 :30. Poi c’è anche il verbale di arresto...

Presidente : se ne dispone l’acquisizione.

Avv. Liberati : ...di Arconte Antonino Stefano, cioè l’imputato...

Presidente : sempre in pari data.

Avv. Liberati : Lo stesso giorno, il 2 marzo del ’91 alle ore 14 :40.

Presidente : Il Tribunale dispone l’acquisizione, su richiesta delle parti, dei due verbali del 2 marzo 1991 relativi agli arresti di Carta e Arconte.

Avv. Liberati : "Noi Ufficiali di polizia ... Diamo atto che alle ore 09 :30... Leggiamo quello di Arconte Antonino Stefano : "Diamo atto che alle ore 11 :15 odierne abbiamo proceduto all’arresto, in Torregrande, del noto pregiudicato Arconte Antonino (N.d.R. Non ero affatto un noto pregiudicato ...nemmeno ignoto, ero il leader di un movimento politico che è stato distrutto da queste calunnie e diffamazioni ... L !) in quanto resosi responsabile di spaccio di sostanza stupefacente. Alle ore 09 :00 circa, odierne, personale dipendente, nel corso di Servizio inerente lo spaccio di sostanze stupefacenti, notava il predetto Arconte entrare nel bar sito nella piazza di Torregrande ed uscire poco dopo in compagnia di Carta Vincenzo, in altri atti indicato. I due, a bordo della Fiat Panda, condotta ed in uso all’Arconte, si dirigevano sulla strada che, subito dopo il ristorante da Giovanni (via Magellano) , ed esattamente sul retro del ristorante da Giovanni da Giovanni ove è ubicata una pineta utilizzata da alcuni spacciatori per occultare sostanze stupefacenti. I due, dopo 15 minuti circa, facevano rientro sempre a bordo dell’autovettura dell’Arconte al bar suddetto. Dopo avere confabulato per alcuni minuti i due si allontanavano a bordo, l’Arconte della sua Fiat Panda ed il Carta a bordo di una fiat uno di colore rossa. L’auto del Carta, che si presumeva detenesse lo stupefacente acquistato poco prima dall’Arconte, veniva bloccata da personale di questo ufficio. Lo stesso, accompagnato in questi uffici, confermava oralmente di aver acquistato lo stupefacente dall’Arconte pochi attimi prima nella pineta retrostante il ristorante da Giovanni. L’Arconte che si era diretto a bordo della sua auto, verso Oristano e del quale si erano perse le tracce, veniva rintracciato mentre faceva rientro a Torregrande intorno alle ore 11 :00, da personale di questo ufficio che, subito dopo l’attività di spaccio lo ricercava attivamente. Accompagnato in questi uffici l’Arconte veniva... eccetera eccetera." Qui c’è la sua firma !

La Gioia : Si, ma io prima le ho detto, Avvocato, che il verbale di arresto viene compilato e nel verbale di arresto viene riassunta un pò l’operazione.

PM : Di tutte queste attività lei che ha fatto ?

La Gioia : Io facevo parte di una pattuglia che eravamo dislocati in vari posti non ho visto né l’Arconte entrare, né... Nel verbale d’arresto non dice che La Gioia ha visto l’Arconte entrare in via...

Avv. Liberati : Chiedo scusa, perché fra tutti quelli che portiamo, nessuno l’ha visto. Non si capisce allora come mai hanno firmato questo verbale.

Presidente : Questo è un problema che si affronterà in discussione. Adesso prendiamo atto che il La Gioia...

Avv. Liberati : Ha firmato questo verbale dove dice di avere visto...

Presidente : Faceva parte di una delle tante pattuglie che operavano nella zona. Più di questo non possiamo...

La Gioia : e al rientro ho firmato il verbale come tutti gli altri sottufficiali.

Poi si vedrà alla fine, è un problema di valutazione. Si accomodi.

La Gioia : Grazie.

Presidente : lei si chiama ?

Esame del teste Graziella Pinna

 

Pinna Graziella nata a Cabras il 6 Gennaio 1959 ...(legge la formula di rito)...

Presidente : prego Avvocato.

Avv. Liberati : Signora, lei ha rapporto di parentela con l’imputato, no ?

Graziella P. : Si, sono la moglie.

Avv. Liberati : Io ho qui un verbale della questura di Oristano squadra mobile, del 2 marzo 1991 ore 15 :00

PM : A che pagina è degli atti del PM ?

Avv. Liberati : Agli atti del PM non lo so, e poi... (voci fuori microfono)...

PM : Io chiedo all’Avvocato di precisare di che documento si tratta e che provenienza abbia perché...

Avv. Liberati : Questo è il verbale di perquisizione, questura di Oristano squadra mobile, del 2 marzo 1991, alle ore 15 :00, dell’abitazione di Arconte Antonino Stefano in frazione di Torregrande, Oristano.

PM : Quel documento da dove proviene ? dagli atti della questura, dagli atti del tribunale, è un originale, è una copia ?

Avv. Liberati : è il verbale che hanno dato ad Antonino Arconte la questura di Oristano, quando è stata perquisita casa sua e gli hanno rilasciato copia del verbale della perquisizione che lui stesso ha poi firmato. Ne ho due : della macchina e dell’abitazione.

Presidente : è l’originale quello che ha ?

Avv. Liberati : Glielo’hanno dato e quindi sono gli originali. Sono le copie originali.

Imputato Antonino Arconte :L’originale ce l’ho io non è quello.

Avv. Liberati : è una copia dell’originale.

PM : Sarebbe questo Avvocato ?

Avv. Liberati : Si, è questo qui ...(voci fuori microfono)... Lei era presente in quella occasione ?

Graziella Pinna : Si, sono arrivata durante la perquisizione. Io rientravo dal lavoro e ho trovato la perquisizione in atto che era evidentemente condotta da un signore che si era presentato come Antonio Mannoni, Commissario Antonio Mannoni.

Avv. Liberati : quindi era condotta da Mannoni.

Graziella P. : Si, era condotta da questo signore con altri della questura di Oristano.

Avv. Liberati : Ci può dire qualcosa in più ?

Graziella P. : io rientravo...

PM : Mi oppongo a questa domanda, Presidente.

Presidente : di più in che senso ?

Avv. Liberati : quello che sa. Ecco, ci dica quello che sa in ordine a questa perquisizione compiuta, che lei ci dice, dal commissario Mannoni.

Graziella Pinna : io rientravo dal lavoro a casa, erano le 13 :30, e trovo questi signori in casa e naturalmente, non essendo avvezza a questo tipo di situazioni, sono rimasta un pochino interdetta e chiesi che cosa stava succedendo a questo commissario, Antonio Mannoni, mi rassicurò dicendo che trattavasi di normali controlli, che stavano facendo un operazione di controllo. Mi rassicurò un pochino perché io mi sono spaventata e mi diceva che si trattava di una storia di droga e però non mi dava ulteriori informazioni rispetto a questa cosa. Perquisiscono casa mia e, dopo un pochino, non ricordo quanto sarà durato in tutto, dicono a mio marito che li doveva seguire e decidono che andavano... siccome mio marito era Presidente di una cooperativa edilizia in quel periodo, decidono che dovevano andare anche a perquisire la cooperativa edilizia. Quindi io li vedo uscire da casa, svoltare per via Magellano retrostante casa mia e mi sono incuriosita perché non capivo come mai passassero da lì dato che, essendovi le opere di urbanizzazione in corso, quindi c’erano montagne di terra da riporto, non si poteva passare con le macchine e, infatti, vedo che fermano le macchine, i mezzi della polizia, scendono e proseguono a piedi. Io vado in questura perché loro mi avevano assicurato che avrebbero semplicemente fatto delle domande a mio marito e che poi l’avrebbero rilasciato, alla guardiole due poliziotti peraltro mi rassicurano circa questa cosa, attendo 5 ore fuori e alla fine chiesi di salire perché volevo assolutamente capire da qualcuno che cosa stesse succedendo. Tutti mi rassicuravano, mi dicevano "non si preoccupi, adesso lo rilasciano, adesso lo rilasciano" e comunque mio marito non si vedeva. Alla fine io salgo agli uffici, mi fanno questa gentilezza, per parlare con mio marito, ritrovo lì il commissario Mannoni e chiedo se avevano finito con mio marito al che lui, molto frettolosamente, non mi da alcuna spiegazione e mi dice soltanto... ma basta questa cosa così, molto... in maniera anche un pochino rude, dal mio punto di vista, perché un onesto cittadino che si trova in una situazione di questo tipo, secondo me meriterebbe anche un pochino di rispetto, comunque questa è una mia valutazione, e praticamente mi demanda a un collega che, poi, io non lo conoscevo, ma comunque ho saputo essere... mi pare si chiamasse La Gioia, anzi senza mi pare, Cosimo La Gioia, e mi confermano entrambi che mio marito sarebbe stato arrestato, che sarebbe stato tradotto in carcere di Pia... al carcere di Piazza Manno. Io chiedevo spiegazioni "lo chieda a suo marito che cosa ha fatto. Questo e quell’altro" Allora mi concedono la grazia di salutarlo, mi fanno entrare in un ufficio ed in questo ufficio c’era un poliziotto, che tutti chiamavano Pinuccio, e che di fronte a me impianta una specie di sceneggiata dicendo a mio marito "confessa. Ti abbiamo visto, c’ero anch’io in pineta. Guarda, ho tutti i pantaloni pieni di fango, di erba, confessa." Io piangevo, diceva "questa è la parte più spiacevole del nostro ruolo, vedere le mogli che piangono". Insomma, cercavano di indurlo ad una confessione e mio marito, invece, molto serenamente, respingeva ogni addebito, ogni accusa. Comunque alla fine lo presero e lo portarono in carcere, io me ne tornai a casa e così si fece 18 giorni di carcere, poi lo condannarono e gli diedero gli arresti domiciliari, un anno di condanna. Dopo gli arresti domiciliari arrivò un telegramma, non so se si chiami così dalla Procura di Cagliari dove diceva che, mio marito, era stato liberato, gli erano stati revocati gli arresti domiciliari. Qualche tempo dopo avvenne un fatto molto spiacevole di cui purtroppo fui testimone perché parrebbe che certe persone, in alcuni periodi della loro vita, debbano assistere a chissà quali sfaceli. Comunque, venne pestato un signore proprio sotto casa mia ed io lo soccorsi. Chiamai la polizia e l’ambulanza, mio marito quella sera aveva avuto un incidente stradale e aveva un piede un pochino malridotto, quindi scesi io a soccorrere questo signore che tra l’altro fu ricoverato in ospedale e gli furono dati 67 punti in testa. Questo signore fu picchiato con dei bastoni provenienti dalla pineta, bastoni di eucalipti tanto grossi. Questo per dire che ho la certezza che a casa mia venne proprio il Commissario Mannoni, perché, anche quella operazione, fu condotta dal commissario Mannoni con quelli della scientifica che rilevarono le impronte. La cosa che mi dette da pensare fu che questi signori quando arrivarono mi chiesero dove fosse mio marito, quasi come che la cosa l’avesse provocata lui. Ad ogni buon conto, queste sono sempre sensazioni nostre, il Commissario Mannoni ci invitò a... mi invitò ad andare in questura per descrivere meglio che cosa fosse successo perché io avevo soccorso questo signore. Io tralasciai anche il lavoro ed il giorno dopo andai in questura ed in questura il Commissario Mannoni o l’Ispettore, non so, mi disse che gli dispiaceva moltissimo che... di quello che era successo a mio marito, che lui non intendeva assolutamente trarlo in arresto e mi disse di aver trasmesso al Magistrato, l’allora Mastrolilli, tutti gli atti delle indagini svolte circa la storia asserita dal Carta, che sarebbero andati assieme in pineta a prelevare non so che cosa a non so quanti chilometri di distanza e per cui si prevedeva che, per fare quel tragitto, ci sarebbero volute almeno due ore e invece il tutto, a detta di questo signore Carta, si sarebbe svolto nel giro di 10 minuti. In pratica, l’Ispettore Mannoni... io gli chiesi ripetutamente "ma è sicuro che lei al Magistrato ha riferito che c’era la terra di riporto ?" ha detto " si, si, infatti io ... per me suo marito non lo avrei assolutamente arrestato, perché c’erano prove evidenti che questo Carta stava esagerando quanto meno la storia, perché lì non si poteva arrivare neanche in macchina e figuriamoci a piedi in dieci minuti." Così, infatti, noi fummo convinti che la responsabilità dell’arresto di mio marito fosse dipesa dal Magistrato. Questo è quello che sono venuta a ribadire perché in questi sei anni ne stiamo vedendo di tutti i colori.

Avv. Liberati : Chiedo scusa, una sola domanda : ma ricorda se per caso Mannoni le disse, le confermò a lei che di là non si poteva passare ?

Graziella P. : Come, l’ho appena detto! Di là non si poteva passare, ci sono le planimetrie delle opere di urbanizzazione.

Avv. Liberati : però aveva preso atto e ha riferito a lei che di là non si poteva passare.

Graziella P. : si, si. Tanto più che glielo chiesi io direttamente perché li vidi andare a piedi, li vidi parcheggiare le macchine e dirigersi a piedi con mio marito.

Avv. Liberati : grazie nessun altra domanda. Io vorrei fare una richiesta : che venga riletta la deposizione del commissario Mannoni e poi faccio rilevare che, in questa copia, rilasciata al mio assistito subito dopo la perquisizione, compare la firma del Commissario Mannoni, mentre non compare nell’atto che ha il PM.

Presidente : A questo punto il Tribunale... acquisiamo le copie del verbale di perquisizione e di ispezione, entrambi in data 2 marzo 91, e l’Arconte si riserva di produrre gli originali ; acquisiamo altresì le due copie esistenti degli stessi atti, agli atti del Pubblico Ministero. A questo punto io ritengo che sarebbe opportuno sentire tutti alla prossima udienza e che quindi tornasse pure la signora Pinna.

Rinviamo all’udienza del 4 febbraio 1997, invitando la signora Pinna a ricomparire per quell’udienza, alla quale verrà citato, e questa volta a cura della cancelleria, il Commissario Mannoni.

-N.d.R. Visto che roba ?... in qualsiasi altro paese Democratico, la palese falsità di atti, utilizzati per arrestare e far condannare un cittadino innocente, con l’aggravante che ciò è stato commesso da parte di Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, avrebbe significato la sospensione del Processo e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica competente perché proceda per quei reati gravissimi ai sensi di legge ! ... Ma anche la Legge Italiana prevede la stessa cosa, solo che non la rispetta nessuno, né la legge, né i Diritti Democratici, anzi, vedrete nel prossimo Verbale che, addirittura, sono tutti impegnati a coprire gli abusi scoperti ... facendo finta di niente, come già successe ad Oristano ! Leggere per credere ... sono atti pubblici, mica barzellette ... anche se lo sembrano ! ... J...! - Povera Italia, che brutta fine...!)

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