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RACCONTI

 

Oh, battagliero

 

Quebrada del Yuro, 8 ottobre 1967.

- Signore, non ci crederà ma l’abbiamo preso! Ma sì, certo che è vivo, come da istruzioni! Evidente che se lasciavamo fare ai boliviani... No, Signore, non parliamo inglese tra camerati... come ha detto lei, Signore...

Come, Signore, non lo fuciliamo subito? Di che cosa dobbiamo farlo parlare, sappiamo tutto oramai! Va bene, la aspettiamo, ma se sta male un’altra volta cosa faccio, Signore, dove trovo le medicine per l’asma?

La Paz, 9 ottobre 1967.

- In qualità di neurochirurgo, Colonnello, le confermo la possibilità dell’operazione: posso effettuare la lobotomia. Nella veste di uomo mi permetta di dissentire sul metodo. Suppongo esistano altri modi per distruggere la credibilità di un essere umano, se è questo che il suo governo desidera, modi, diciamo, meno cruenti, mi intende? No? Bene, procediamo... ma davvero vuole assistere all’operazione? No, Colonnello, l’anestesia devo farla per forza, se no il paziente mi può morire d’infarto, e se ho capito bene volete che resti vivo! Mi lasci lavorare, per favore!

Washington, 10 ottobre 1967.

- Complimenti, Colonnello, da parte del Presidente e da parte mia. Ha avuto un’idea davvero grandiosa. Grazie al suo lavoro il mondo intero vedrà cosa è rimasto di quell’individuo... sarà un bello shock per tutti, un’umiliazione difficile da smaltire per quegli straccioni sovversivi, e soprattutto li spaventerà a morte. Se ci penso non mi sembra vero: il simbolo di tutto ciò che odiamo ridotto ad un burattino, docile, da utilizzare a nostro piacimento, senza vita eppure vivo, monito perenne a non coltivare sogni idioti... lei è più furbo del diavolo! Ci si aprono possibilità immense, Colonnello, praticamente con questa mossa vinciamo la guerra della propaganda, e credo che se il tizio avesse saputo che alla fine avrebbe servito noi non si sarebbe mai mosso dall’Argentina… dice di no, Colonnello? Io credo di sì... ancora complimenti, Colonnello, lei è un genio, altro che Sabin...

La Paz, 11 ottobre 1967.

- Signore, deve venire subito alla clinica, è successa una cosa tremenda. Lo hanno rapito... non so... erano in tre o quattro... ma sì, Signore... c’erano trenta nostri uomini, Signore, ma ce l’hanno fregato lo stesso... non lo so, Signore, come faccio a sapere cosa passa per la testa di quei balordi? Certo che sono già partiti a cercarli! Non sto gridando Signore, è che ho una pallottola nella spalla e mi fa un male cane! ... certo, Signore, anch’io avrei preferito averla nella testa, questa pallottola... farò del mio meglio, Signore...

Washington, 11 ottobre 1967.

- Colonnello, ho saputo! La situazione diventa molto complicata, non crede? Piano, Colonnello,... mi faccia capire bene... sostituirlo! Ma certo, Colonnello, penso che si potrebbe approvare la sua decisione... dovrebbe rimettere tutto a posto... no, Colonnello, non credo che tutto ciò possa influire negativamente sulla sua carriera! Del resto vi hanno attaccato in duecento!

La Paz, 12 ottobre 1967.

- Come ci ha chiesto Signore, abbiamo trovato questo cadavere che somiglia straordinariamente all’uomo che ci hanno sottratto. Ma è sicuro che sia meglio far credere al mondo la sua morte? Sia dove sia ora, parte del suo cervello è sempre alla clinica... non discuto, Signore, non mi permetterei mai, penso solo che, forse, sarebbe più opportuno accreditare una tesi meno... meno... definitiva, direi... per prudenza... che so, disperso a Valle Grande... Va bene, Signore, morto! Come vuole Signore, agli ordini!

Santiago del Cile, ottobre 1977.

- Buonasera, Generale, sono io! Volevo ancora farle le mie congratulazioni per la brillante operazione di ier l’altro. Se non ci fosse stato lei, e i suoi uomini s’intende, avremmo perso di nuovo questo splendido lembo di Sudamerica... vorrei davvero significarle la nostra profonda gratitudine per la sua opera svolta in questi anni...

Mosca, ottobre 1987.

- Credo sia meglio riportare a casa il... Comandante! Noi qui non sappiamo più cosa fare, sono passati vent’anni, cazzo! E poi mi sembra rischioso tenerlo qui, i tempi cambiano, vecchio mio... ma come posso sapere dove cazzo potete tenerlo, voi... avrete una qualche cazzo di clinica nascosta in una qualche stramaledetta foresta... No, a Stoccolma non lo voglio, è troppo pericoloso! Dovete pensarci voi. Che ne dici del Messico? So che verso il Guatemala c’è una Selva...

Selva Lacandona, ottobre 1997.

- É arrivata al Distrito Federal la dottoressa Marcella, ha telefonato mezz’ora fa. Credo che possa essere qui domani... lo so, è incredibile che ci metta meno ad arrivare da Dublino in America che dalla capitale alla Selva... Mah, sembra che lei abbia studiato un metodo per rimettere insieme i cervelli... sì, d’accordo rigenerare... mi dai fastidio quando puntualizzi... e poi puoi anche toglierti il passamontagna quando fumi la pipa, ci siamo solo noi due, qui...

Lima, ottobre 2000.

- Non si inquieti, Generale, deve essere solo un altro colpo di testa di quattro straccioni Tupac Amaru, e li facciamo a fettine un’altra volta, come tre anni fa con Cartolini. No, Generale, non credo che ci sia niente di cui preoccuparsi... solo... ma niente di confermato, s’intende... sa, Generale, voci... sembra che... sembra che a comandare i guerriglieri ci sia un vecchio, con molto carisma... un tipo strano... bello come un angelo, dicono... Generale! Generale! C’è ancora? Generale!

 

 

"Inferno e Paradiso, Demoni e Angeli, esistono sulla terra"

Emeraldo Diaz