Caro Gianni, leggo il tuo messaggio, leggo la tua storia e ti faccio i miei complimenti!
Anche io ho una storia simile alla tua, mi sono licenziato con 120 assenze 4 in matematica e 4 in fisica, forte solo di un 10 in italiano, (che poi allo scientifico non conta molto...) e di una fortissima passione per la filosofia.
A Differenza di te non ho mai ripetuto anni ma sono sempre stato rimandato, principalmente per forti contrasti con il corpo docente. Di fatto tutto ciò non ha portato altro se non la rovina delle mie estati, passate inutilmente a ripetere noiosissimi esercizi di matemetica e latino. Il Biennio si è concluso con un espulsione per cattiva condotta da una noto collegio privato Romano e conseguente entrata in un altro convitto, questa volta pubblico, ben più duro dove però ho avuto la fortuna di incontrare alcuni professori che hanno saputo smuovere la mia voglia di sapere e di studio consentedomi di apprendere gli strumenti fondamentali per poter continuare a studiare.
Perchè il problema del sapere è proprio nella sua impossibilità di accesso se non dotati di solide basi. Leggicchiare,studiacchiare, così, alla cazzo di cane, non serve a nulla, può essere divertente, può essere un allegro passatempo ma non ti lascia dentro nulla.
E sopratutto oggi, qualunque cosa si voglia fare, fosse anche solo il barbone, se non "sistematizziamo" il nostro sapere rimaniamo poco più che merce di scambio in mano a compilatori di statistiche per supermercati.
La scuola è inadeguata ma è solo un mezzo, una palestra, non si studia per i professori o per passare l'esame: si studia per se stessi, perchè se non lo facciamo siamo in mano a chi ha accesso a più informazioni di noi e che non vede l'ora di mettercerlo in quel posto, di appropriarsi del nostro spazio della nostra aria del nostro cibo, della donna con cui stiamo.Tutto l'universo si muove solo in virtù di un passaggio di informazioni da un ciclo all'altro. Ogni singola molecola per poter esistere necessita di un periodo di Training, di una informazione, di un ordine se non vuole entrare a far parte dell'informe, dell'entropico.Ed anche il caos è incanalato da regole e leggi sue proprie!
Quindi è sempre meglio piegarsi a quelle che possono sembrare regole inique sino a quando questo ci è concesso per grazia e sotto l'egida dei nostri genitori, perchè la vita, fuori di casa, è dura, spietata,crudele e la filosofia non serve a un beneamato cacchio e sopratutto non ti riempie la pancia. Ma sopratutto come tutte le arti "liberali" necessita di una pancia piena e di larghezza di mezzi per poter essere bene esercitata. Nella nostra terribile società si vive in gioventù un mito sciocco ed imposto dal mercato: il mito di poter fare ciò che si vuole. Il Mito della totale libertà, della totale possibilità. Sono tutte palle.
L'orribile senso del dovere (anche a me fà schifo) in realtà non è nei confronti di nessuno se non di se stessi, è lo strumento che ci consente di fare ciò che ci piace come ci piace negli stretti limiti che la natura stessa del mondo ci impone.Tu dici di voler seguire la tua aspirazione e non ti rendi conto che la materia che hai scelto è quella che più necessita di una totale visione sul sapere umano. Non si può studiare bene la filosofia, non si può neanche parlare di filosofia, senza saper di matematica, storia, sociologia,Fisica,lingue straniere(una per ogni filosofo che vuoi davvero comprendere), chimica e chi più ne ha più ne metta.Altrimenti si rimane filosofi da salotto, si fanno ipotesi senza costrutto, piacevoli giochini di società sul sesso degli angeli ed altre amenità di simile levatura.
Vedi purtroppo non è possibile vivere "fuori della società" o meglio non è possibile vivere fuori da una "qualsiasi società". Intendendo questa come "patto" che un ente stringe con un altro ente.Anche chi vive "fuori"si ritrova a far parte di un altro cerchio sociale con reole e saperi ben consolidati. Se vuoi andare a vivere su di un isola deserta con essa devi stipulare un patto societario per poter sopravivvere altrimenti rischi di morire di fame e di sete: devi sapere cosa puoi mangiare e cosa no, devi saperti costrurire un rifugio,devi saper dove trovare l'acqua, quali bestie sono pericolose e quali no, etc. etc.Siamo esseri deboli e la nostra unica arma vincente sta nella capacità di manipolare ed immagazzinare informazioni, cultura, ordine, anche per capire il disordine e trarne vantaggio.
Te lo dico a ragion veduta perchè anche io ho sofferto di quel ribellismo giovanilista tracotante presuntuoso ed idiota che ti gonfia come un tacchino di: "io sono diverso da tutti, io ce la posso fare dal solo.'Ffanculo il senso del dovere,la responsabilità etc. Etc. Cagate per percore...".
Iscritto a Filosolfia e mai laureato, alle prime lezioni si è spalancato l'abisso delle mie innumerevoli lacune. Il primo giorno che ho iniziato a lavorare, come aiuto cuoco in un sordido ristorante del centro, in nero 400.000 al mese per 14 Ore al giorno-visto che di fare l'università non mi andava proprio giù mio padre si è giustamente rifiutato di mantenermi nonostante ne avesse abbondantemente i mezzi-quanto mi sono dovuto piegare ed ingoiare e ringraziare e studiare per poter continuare a lavorare. IO ricco rampollo di buona famiglia, pieno di boria, insultato dalla mattina alla sera da un feroce quanto bravissimo cuoco, in una cucina dove d'estate si raggiungevano i 45 gradi e dove non riuscivo a fare niente bene, le mani tutte un taglio ed una bruciatura; ed ogni volta che sbagliavo, perchè non avevo la giusta informazione, il giusto sapere, la giusta disciplina, insulti e risate e l'ombra del licenziamento evitato solo in virtù del super lavoro e della mancanza di manodopera. E quella gente: camerieri, cuochi, commis, neanche parlavano italiano correttamente! Oh, quanto mi sono dovuto piegare e quanto ho dovuto imparare. Quanto ho rimpianto il non aver avuto la forza di volontà di studiare bene la matematica e tutto il resto. Quanto mi sono sembrati vuoti e stupidi i 120 giorni di assenza del'ultimo anno.
Ci ho messo quattro anni, particamente una laurea a uscire da quel posto per fare il mestiere che faccio oggi : il fotografo e sono riuscito a farlo solo perchè sono tornato a studiare come un pazzo matematica, fisica, chimica, storia dell'arte e quando i miei compagni di corso all'ied se la ridevano pensando che fare il fotografo fosse solo metter un occhio in macchina e che la disciplina fosse roba per coglioni, stupidaggini con cui i professori ci spaventavano per tenerci sotto,paventando la possibile concorrenza che rappresentavamo, io imparavo a fare soluzioni, a montare e smontare generatori ed otturatori, e riuscivo a prendere lavori come assistente e piano piano a liberarmi del ristorante.
Oggi ho trentasette anni ed ancora odio il senso del dovere ma mi rendo conto che la costanza ed il senso del dovere permettono ai meno dotati, agli ottusi, ai mediocri di recuperare molto terreno rispetto agli incostanti ed agli exploiter la cui mancanza di disciplina e vaghezza rappresentano il maggiore ostacolo al raggiungimento degli obiettivi che si sono proposti.
Così, quelli come te restano al palo e passata la gioventù piena di belle speranze e di ideali preconfezionati e tutt'altro che originali, si ritrovano a non sapere come sbarcare il lunario, incapaci anche solo di gudagnarsi i soldi per comprare l'ultimo libro di Vattimo, piuttosto che la nuova edizione dei commentari di Wiggtenstein.
Il mondo va come vuole lui e se la ride altamente dei tuo deliranti e presuntuosi discorsi. Perchè se davvero vuoi fare quello che vuoi non c'è che una strada: saperne più di loro. Se davvero vuoi che non ti rompano i coglioni devi essere in grado di romperglieli tu dieci volte tanto.
Comunque nella vita ti troverai di fronte a gente che vale meno dell'uno per mille di quanto vali tu e che in virtù della società di mediocri in cui viviamo, coperti da questa larghissima rivoltante maggioranza, ti faranno le scarpe, ti impediranno di andare avanti, complici tanti "pezzi di carta" chiamati lauree o diplomi che si ottengono sin troppo facilmente ma che sono l'inevitabile lasciapassare per poter realizzare i propri sogni.
Quello che tu proponi potrebbe anche venirti concesso proprio da quanti, coscienti, di cosa significhi il sapere, e di quanto costa in termini di fatica e dolore, siano intenzionati a svuotare lo studio di ogni spessore, riservandosi il ristretto margine conquistato a fatica pur nella mediocrità, in modo da poter continure a soffocare chi potrebbe essere più capace di loro e mettere a repentaglio la loro malmeritata carriera.
Perchè pensi che le cose vanno così male nella scuola nella politica, nella cultura in generale? Te lo dico io il perchè, la gente passa la maturità con il minimo dei voti e poi continua all'università a passare esami con il minimo dei voti e poi trova qualcuno a cui leccare il sedere o a cui chiedere "la raccomandazione" e che, ben felice di esercitare il meschino potere che possiede, concede ad un altro mediocre di prender il posto che spetterebbe a chi è più capace. Così ci sono sempre più medici incompetenti che delegano la loro responsabilità ad altri che a loro volta la delegano ad altri ancora, e così ingegneri, veterinari,filosofi, storici, e via di questo passo. Ed allora può darsi anche che i tuoi professori ti facciano andare avanti ma non ti farebbero un favore, anzi sarebbe la prima badilata in preparazione della tua fossa.
Dammi retta: se non ti piace la scuola o la società abbi il coraggio di mollare totalmente e fatti una vacanza su di un isola deserta o impara un mestiere dove puoi eccellere solo allora potrai permetterti di sputare in testa agli altri senza commettere un suicidio, e questo non per la carriera o cacchiate di questo genere ma per poter avere a propria disposizione tempo e spazio vitali. Tempo e spazio per la mente e le sue esigenze anche a discapito della tanto odiata società.
Se alla maturità si passasse solo con il massimo dei voti ed all'università anche, in giro non ci sarebbero tanti "dottori" disoccupati che poi a ben guardare sono tipi alla "voglia de lavorà sarteme adosso e famme lavorà meno che posso", consumatori improduttivi, figli di un benessere che non gli appartiene e che con la loro stessa inutile esistenza dequalificano il lavoro "non intellettuale" che pure necessita di sapienza ed abilità infinite. Sapienza ed abilità che sono bagaglio culturale indispensabile al funzionamento del nostro complicato mondo e che piano piano vengono sostituiti da approssimazione e pressapochismo che tanto inficiano la qualità del nostro vivere. Una società di soli filosofi non può esistere, non saprebbe come sopravvivere ma ancora di più una società fatta di soli deboli consumatori è destinata a soccombre sotto la spinta dei popoli "barbari e sottosviluppati"che per secoli essa stessa ha creato. Nutriti solo dal revanchismo e dall'odio si impadroniranno prima di tutti quei mestieri essenziali alla sopravvivenza dei "dotti mediocri" per poi spazzarli via giustamente, oramai inutili nella loro "aurea mediocritas".
Quindi se non vuoi fare parte dell'onda fognaria che inevitabilmente spazzerà l'occidente tra non molto tempo, e sopratutto se vuoi cambiare anche solo un pelo di questo mondo, ingoia il rospo e supera le forche caudine degli esami senza discorsi idioti: studia come un pazzo, rovinati la salute a furia di studiare e se non ce la fai quast'anno riprovaci l'anno prossimo. Ma non per superare l'esame, ma per mettergliela al culo con il TUO sapere, con la TUA cultura, con le TUE Abilità. Fai capire a quella massa di frustrati e mediocri dei professori della commissione che la sedia che stanno scaldando da decenni inizia a tremargli sotto il sedere.
E che se per anni, complici i programmi ministeriali, hanno fatto di tutto per scoraggiarti, avvilirti, defraudarti del sapere che neppure loro sanno che cosa sia, oggi gli sbatti in faccia tutta la loro pochezza e meschinità.
E se al contrario tra i tuoi professori ce n'è un paio di quelli che il mestiere di insegnante lo fanno con passione e non per quelle quattro lire e mezzo che passa lo stato, ti dimostrerai all'altezza dell'enorme sforzo che devono fare e che non è ripagato da nulla se non dal piacere infinito di aver trasmesso un pò di Conoscenza con la c maiuscola. Quella che nessuno ti può portare via e che un domani può veramente fare la differenza tra vivere alla grande o sopravvivere vilmente alla spalle di qualcunaltro.
Luca Lionello