L'Alleanza

Parte quarta

Karnygh non attese dunque gli altri guerrieri riuniti a Ty, ando' da solo a prendere i cavalli nella stalla del padre e li attacco' al suo carro (neppure il suo carrettiere si era fatto vedere quella mattina, ma questo non lo meravigliava, perche' Kjunna era certamente ancora troppo sbronzo per alzarsi). Monto' sul carro e prese a risalire la Valle, sulla strada di terra battuta che i nostri padri avevano costruito per venire da oltre le montagne in questa terra. Ci volle molto tempo perche' qualcuno pensasse a lastricare quella strada con la pietra, oggi e' scomparsa, dimenticata nei secoli, mentre la torre eretta dagli oppressori ancora si erge a guardia, ma della nuova strada grigia degli uomini della valle.
Karnygh stava dritto e fiero sul carro, con il mantello colorato di verde che sventolava dietro le spalle e gli occhi che fissavano le montagne verso cui si dirigeva. Ad ogni passaggio nei pressi di un piccolo villaggio o di un gruppo di case gli uomini e le donne lo salutavano augurandogli la vittoria e grande fortuna. Karnygh fingeva di guardare sempre avanti, ma dentro di se' si sentiva orgoglioso del fatto che la gente lo salutasse come il loro campione. Nonostante la maschera impassibile del suo volto, ornato dei disegni che i guerrieri portano in battaglia, meditava anche sulle parole di Karhannon. Chiedendosi cosa avrebbe dovuto affrontare e quale sarebbe stato il modo per portare la testa del drago a Ty senza usare la spada.
Arrivo' alla grande salita della strada che lo avrebbe condotto alla parte piu' alta della Valle, dove si trovavano la Sorgente ed il drago; fece rallentare i cavalli, perche' non ce l'avrebbero fatta a salire al trotto, ma anche perche' la paura si faceva strada nel suo cuore, come in quello di tutti i combattenti prima dello scontro, quando Dagda viene a proiettare immagini di morte nel loro pensiero. Karnygh si volto', vide il corvo volteggiare dietro le sue spalle e grido' 'Oggi non mi porterai via, di' a Dagda che puo' volgere lo sguardo altrove!', il corvo volteggio' e sfreccio' via. Questo fatto lo risollevo', ma l'idea che Dagda lo tenesse d'occhio non era piacevole.
La strada che porta al passo a quei tempi era frequentata, ma Karnygh non inconto' mercanti. Evidentemente la voce del risveglio del drago alla Sorgente era giunta anche ai villaggi oltre le montagne e nessuno osava avventurarsi lungo la strada per paura di incappare nella ferocia del mostro.
Finalmente la parete a picco della Montagna dei Camosci comparve davanti agli occhi di Karnygh, ai suoi piedi si trovava la Sorgente, poco oltre un piccolo gruppo di case abitato da poche famiglie di pastori di capre. Lo scontro si avvicinava e la fiera certezza della vittoria iniziava a venire meno nel cuore del giovane guerriero. L'onore gli imponeva comunque di proseguire, non vi erano alternative oltre a quelle di tornare vincitore o morto. Il senso dell'onore e' una cosa curiosa, quando la nostra gente ne ebbe veramente bisogno, per fronteggiare quelli che ci avrebbero tolto le nostre case nella valle, il tradimento e la vigliaccheria abbondarono, ma ai tempi di Karnygh quei giorni tristi erano ancora a venire. Quando giunse a quelle ultime case, poco distanti della Sorgente, abbandono' il carro, portando con se' solamente la lancia, lo scudo e la spada, come usa fare un combattente coraggioso. Nessuno dei nostri guerrieri ha mai indossato un elmo o una corazza in battaglia, queste venivano portate solo durante le feste che si svolgevano per celebrare le vittorie, o erano il bottino di chi conquistava un villaggio e venivano offerti in sacrificio alle acque.
Karnygh sali' circospetto verso la Sorgente, tutti i suoi sensi erano acuiti dalla tensione, nel tentativo di intuire la presenza del suo avversario. Ma quando risali' il torrente che esce impetuoso dalla Sorgente Sacra, il giovane non incontro' alcun drago, ne' vide segni della sua furia. Giunse quindi nel punto dove l'acqua sgorga dalla roccia e si fermo'. Pianto' la lancia a terra e grido' 'Drago della Sorgente, io sono Karnygh mic Redohdi Ty e sono venuto a sfidarti!', non vi fu alcuna risposta alla sua sfida e, per un certo tempo, nessun rumore, se non quello dell'acqua che scendeva spumeggiante verso il sottostante fiume, turbo' il silenzio della montagna. Poi Karnygh senti' un sordo brontolio provenire dalla sua destra e poco dopo delle pietre caddero rotolando lungo il pendio. Il guerriero afferro' la lancia ed attese. La sua mano stringeva l'asta con tanta forza che le nocche gli vennero bianche, anche un grande combattente ha paura prima dello scontro, scordarlo significherebbe non riconoscere la realta'".

Quinta parte