Attraverso il mirino:

E allora, perché farlo?

un po' di storia...

Nel periodo immediatamente precedente la II guerra mondiale, la ditta tedesca Leitz introdusse la Leica III B, che non era molto differente dalla precedente IIIa. Il periodo bellico fu invece ricco di innovazioni, fra cui è da ricordare la nascita del trattamento antiriflesso.

Dopo la fine del conflitto la Russia si trovò in possesso delle rinomate fabbriche Ihagee e Zeiss ikon, che furono trasferite a Kiev (Il marchio Zeiss Ikon divenne in seguito ad una disputa legale Pentacon, con sede a Dresda), mentre la Germania Occidentale riprendeva la produzione Zeiss Ikon a Stoccarda(Contalex,1953) seguita da altri marchi importanti: Agfa, Minox, Rollei.

Agli inizi degli anni '60 però la concorrenza giapponese mise in ginocchio la concorrenza europea: mentre la Leitz e la Rollei conservavano una certa stabilità, la Contax cessò la produzione nel 1962, mentre solo l'acquisizione da Parte della Zeiss della Voigtlander permise alla ditta tedesca di sopravvivere fino al 1971, anno in cui cessò la produzione della Contarex.

Gli anni seguenti sono dominati da prodotti russi a basso costo (Zenit) con innesto a vite e misurazione della luce stop - down ( cioè con il diaframma chiuso all'effettivo diaframma di lavoro) e di prodotti più costosi (la Asahi Pentax Electro Spotmatic 1971 ad es. , proponeva la lettura esposimetrica della luce a tutta apertura) con un sempre più ampio parco di obbiettivi dai primi grandangolari retrofocus f/4 a supertele fino 1000 mm e 2000 mm.

Gli anni seguenti segnarono l'affermazione dell' industria giapponese fra cui Nikon ed Olympus, che già erano presenti sul mercato con macchine simili alla Leica IIIa, con la produzione di fotocamere con innesti a baionetta per obbiettivi e macchine differenti a seconda delle varie marche, mentre al posto di soluzioni meccaniche complesse, fece il suo ingresso l'elettronica.

E allora, perché Farlo?

Usare una macchina meccanica d'epoca è più difficile, richiede più tempo, non garantisce migliori risultati: un obbiettivo degli anni trenta o cinquanta valutato sulla base degli odierni criteri di valutazione, mostrerà un contrasto meno elevato di un obbiettivo moderno e numerose aberrazioni ottiche
Inoltre nessuno di questi apparecchi od obbiettivi ebbe una intrinseca ed eterna superiorità: l'età e l'usura delle macchine d'epoca , ne sconsiglia l'acquisto senza un previo esame dello stato di conservazione .
La macchina fotografica di un'epoca diversa dalla nostra deve essere letta anche come uno strumento che ha influenzato il linguaggio di chi ha scritto con la luce, così come la penna induce ad un tipo di scrittura diverso da quello che nasce dalla tastiera di un computer. Il tempo di composizione dell'immagine non è solo una scuola di fotografia per principianti, come potrebbe accadere a chi inizi a fotografare con una Zenit, imparando a comporre e padroneggiare l'immagine da un punto di vista "strumentale", ma un modo diverso di pensare la foto, sfruttando le caratteristiche (ed i difetti) del mezzo, un recupero di modalità compositive di fotografi famosi senza pretese di antitecnologiche o di falsificazione della storia.
Le vecchie ottiche non trattate antiriflesso possono offrire controluci insoliti alla finestra, l'ampio angolo di campo di queste lenti profondità che sanno di antico,le ottiche Leitz d'epoca sono state progettate con un minimo grado di aberrazione ottica ed una minima curvatura di campo che privilegia la tridimensionalità del soggetto piuttosto che fornire un contrasto elevato,ed un alto potere risolutivo, più adatto a banali immagini bidimensionali: il campo dell'indagine rivela al collezionista ed all'appassionato molte nuove possibilità legate ad antichi strumenti.
Certamente non basta essere capaci di scrivere con una penna d'oca per esprimere talento , ma d'altra parte la cultura creativa ritengo non possa essere indifferente agli stili creativi.

Dunque avere in mano una Leica d'epoca non può certo fare di noi dei Cartier Bresson, ma può essere l'inizio approccio positivo ad uno stile compositivo e l'espressione della gioia del cosciente del comporre immagini.

 

Franci.a

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