Reviews
Alan Parsons - The Time Machine
Dopo il grande successo di opere come I
Robot e Pyramid, veri
classici del rock più raffinato, oggi il celebre
produttore-sound engineer di Dark
Side Of The Moon guarda da lontano l'industria discografica e
incide sporadicamente con parte della sua storica equipe. The Time Machine è il suo
quarto lavoro solista dal 1993 e include una notevole schiera di
"special guest": Tony Hadley (ex Spandau Ballet), Marie Brennan dei
Clannad, Beverly Craven e l'ottimo Colin Blunstone, cantante degli
Zombies negli anni '60, interprete di una struggente versione di For Absent Friends nell'album Genesis Revisited di Steve Hackett,
e valido collaboratore di Parsons in passato. Le note dolenti del nuovo
disco arrivano dalla qualità delle canzoni. Stili e
arrangiamenti risultano infatti troppo eterogenei per coinvolgere
l'ascoltatore. Dalle ballads romantiche (Ignorance Is Bliss e The Very Last Time) si passa a
sonorità etniche (The Call Of
The Wild) fino a strani tentativi dance-ambient come la
title-track (scelta come singolo e già in video).
L'utilizzo dei vari vocalist è l'arma vincente dell'album, lo
stesso Hadley è particolarmente efficace nella soffusa Out Of The Blue. Manca purtroppo la
magia e il fascino che caratterizzavano i dischi targati Alan Parsons Project. E manca
soprattutto il talento compositivo di Eric Woolfson, l'altra
metà del Project.
Paolo Ansali
Musikbox, novembre/dicembre 1999