SE VERRAI A VISITARE QUESTA SPLENDIDA
CITTA'
TI PUO' FAR
COMODO UN PICCOLO VOCABOLARIO !
A TAVOLA
- Bicèr: bicchiere.
- Bicerìn: bicchierino.
- Bòssa: bottiglia.
- Caréga: sedia.
- Cassiòl: mestolo
- Cortèo: coltello
- Cusìna: cucina.
- Foghèr: focolare.
- Gòto: bicchiere.
- Padèa: padella.
- Piàdena: terrina.
- Pignàta: pentola.
- Piròn: forchetta.
- Sbrattacusìna: cucinino.
- Scuglièr: cucchiaio.
- Scuglierìn: cucchiaino.
- Supièra: zuppiera.
- Técia: tegame.
- Tòla: tavolo.
- Tovàgia: tovaglia.
- Tovagiòl: tovagliolo.
IN CUCINA
- Armeìni: albicocche.
- Articiòchi: carciofi.
- Astesi: astici.
- Baccalà: merluzzo seccato; una ricetta tipicamente veneziana
è quella del baccalà mantecato: il merluzzo secco viene tenuto
a mollo nell'acqua per qualche tempo e poi bollito nel latte, quindi dopo
l'eventuale aggiunta di qualche altro ingrediente lo si mescola lungamente
fino a ricavarne una saporitissima purea.
- Bagìgi: arachidi.
- Baicolétto: piccolo branzino.
- Baracòccoi: prugne.
- Bevaràsse: vongole.
- Bìgoli in salsa: spaghetti integrali conditi con un sugo
a base di sarde.
- Bisàto: anguilla; si prepara in umido oppure arrostita.
- Bransìn: branzino.
- Cagnétto: cagnoletto.
- Càolo: cavolfiore.
- Càpa santa: Coquille Saint Jacques.
- Cicchétti: stuzzichini vari che si mangiano in osteria
per accompagnare qualche bicchiere di vino. Ci possono essere fagioli lessati,
polpettine, pezzetti di formaggio, carciofi impanati e fritti, cipolle
lessate, fette di salumi con sottaceti, cozze al gratin, sarde fritte eccetera.
- Cocùmari: cetrioli.
- Fasiòi: fagioli.
- Fòlpi: polipi.
- Frìtola: frittella dolce con uva passa e pinoli.
- Fugàssa: focaccia dolce.
- Garùsoli: uno dei molluschi che si mangiano bolliti.
- Granséola: grancéola.
- Masanétte o moéche: piccoli granchi che si mangiano
bolliti oppure fritti.
- Pasta e fasiòi: minestra di pasta e fagioli.
- Pastasùta co le bevaràsse: spaghetti con le vongole.
- Peòci: cozze.
- Peòci gratinài: cozze gratinate. Vengono tenute
nei loro mezzi gusci cui si sono aggiunti parmigiano, pane grattugiato,
un goccio di brandy; si passa il tutto in forno per farle gratinare.
- Péri: pere.
- Pomi: mele.
- Pomidòro: pomodori.
- Radìcio: radicchio.
- Risi e bisi: risotto con i piselli.
- Rùcola: ruchetta.
- Salàta: insalata.
- Sardèle in saòr: sarde in carpione. Le sarde vengono
infarinate e fritte, poi sono collocate in una terrina a strati intervallati
con abbondante cipolla affettata; si condiscono con molto aceto e vi si
aggiungono pinoli e uva passa.
- Sépe nere in técia: seppie nere in tegame. Vengono
cucinate in umido usando anche la loro sacca di nero.
- Sfògi: piccole sogliole; vengono generalmente infarinate
e fritte.
- Siègoli: cefali.
- Sparesèe: asparagi verdi e piuttosto sottili.
- Stracaganàsse: castagne secche (il termine dialettale
significa letteralmente "stancaguance").
- Suchéte: zucchine.
- Tegolìne: fagiolini.
- Tripa: trippa. Le interiora del bue vengono ridotte a tranci
e bollite. Ùa: uva.
PER STRADA
- Andàr in grìngola: mettersi eleganti, tirarsi
a lucido.
- Caìgo: nebbia fitta.
- Ciacolàr: chiacchierare.
- Ciapàr la bela: sottrarsi, andarsene via nel mezzo di
una situazione imbarazzante o delicata.
- Fiàr caìgo: letteralmente "filare nebbia".
E' un modo di dire che significa insistere con petulanza su qualcosa di
poco conto o su cui comunque sarebbe più opportuno sorvolare.
- Listòn: Piazza San Marco è pavimentata con grandi
lastre grigie decorate da lunghe fasce bianche di marmo. Queste ultime
si chiamano "listoni" e da qui viene il termine "fare il
listòn" per significare che si va a passeggio in Piazza San
Marco.
- Mocàrsela: filare via "all'inglese".
- Ombra: bicchiere di vino bevuto all'osteria. Il termine viene
forse dalle bancarelle che vendevano vini in Piazza San Marco e che si
spostavano continuamente durante il giorno per restare sempre all'ombra
del Campanile di San Marco.
- Passàr traghéto: attraversare il Canal Grande
a bordo delle gondole che traghettano le persone da una riva all'altra.
- Smànfaro: furbastro.
- Smanfaréta: ragazza furba o maliziosa.
- Scravassàr: piovere a dirotto.
- Baréne: isolotti di fango, coperti di bassa vegetazione,
che vengono sommersi da una marea un po' più alta del normale.
- Brìccola: grosso palo (o gruppo di pali riuniti insieme)
che serve a delimitare il percorso dei canali lagunari.
- Dosàna: forte corrente causata dalla marea in fase calante.
- Favénte: forte corrente causata dalla marea in fase crescente.
- Féro de pròva: ferro di prua (ornamento e insieme
rinforzo, indica specialmente quello che si trova sulle gondole).
- Fòrcola: sostegno su cui si appoggia il remo per vogare.
- Ghèbo: canale stretto e sinuoso che si inoltra nelle
barene fino ad annullarsi nel fango.
- Pagiòl: pagliolo.
- Palìna: palo sottile a cui vengono ormeggiate le barche
lungo i bordi dei canali.
- Pòpa (o pòpe): poppa.
- Pòpe: poppa, ma anche gondoliere.
- Próva: prua.
- Remàr: remare.
- Rèmo: remo.
- Squèro: cantiere che costruisce o ripara piccole e medie
imbarcazioni di laguna.
- Stàzio: spazio acqueo in cui si ormeggiano le barche
(tipicamente, quello in cui trovano posto le gondole dei traghetti).
- Tràsto: tavola posta di traverso all'interno di alcuni
tipi di barca con funzioni di rinforzo strutturale e, talvolta, come supporto
per sostenere l'albero se si tratta di una barca a vela.
- Vèlme: affioramenti di fango che vengono sommersi a ogni
ciclo di alta marea.
- Vogàr: vogare.
- Vogàr alla valesàna: vogare da soli con due remi
incrociati.
TRASPORTI
- Batèo: come "vaporetto".
- Gòndola: gondola.
- Lància: motoscafo che fa servizio privato come taxi.
- Motonave: mezzo acqueo motorizzato di grandi dimensioni che
fa servizio pubblico tra Venezia e Murano, Burano, Torcello, Treporti;
oppure da Piazza San Marco all'isola del Lido.
- Motoscafo: oltre che nel suo uso più ovvio, questo termine
viene adoperato per indicare il mezzo acqueo motorizzato che fa servizio
pubblico più rapido (con meno fermate) rispetto al vaporetto.
- Pontìl: zatterone a cui attraccano i mezzi acquei in
servizio pubblico.
- Traghéto: traghetto. Punto del Canal Grande in cui è
possibile passare dall'una all'altra riva di esso per mezzo di un apposito
servizio di gondole.
- Vaporéto: vaporetto. Mezzo acqueo motorizzato che fa
servizio pubblico da Piazzale Roma, percorrendo tutto il Canal Grande,
fino all'isola del Lido.
MESTIERI
- Barbièr: barbiere.
- Batipài: piantatore di brìccole.
- Bechèr: macellaio.
- Biavaròl: venditore di generi alimentari vari.
- Caeghèr: calzolaio.
- Cornisèr: corniciaio.
- Fràvo: fabbro.
- Frittoìn: rosticcere.
- Impìrapérle: confezionatore di collanine con perle
di vetro.
- Indoradòr: doratore.
- Luganeghèr: salumiere.
- Marangòn: falegname.
- Murèr: muratore.
- Piriéta: aggiustatore di pentole.
- Pistòr: fornaio.
- Sartòr: sarto.
- Spassìn: netturbino.
- Strasséta: raccoglitore di stracci e cose vecchie.
- Squeraròl: costruttore di barche che lavora nello "squero".
ARCHITETTURA
- Altàna: terrazza in travi di legno poggiata sul tetto
della casa.
- Barbacàni: mensoloni in legno che sostengono le pareti
esterne delle case quando tali pareti si allargano verso il centro della
calle all'altezza del primo piano. Servivano ad aumentare lo spazio interno
delle abitazioni lasciando sufficientemente larga la calle medesima.
- Càe: calle, via tipica di Venezia. In tutta la città
esiste solo una "strada": Strada Nova; poi vi sono due "vie":
Via Garibaldi e Via XXII Marzo. Tutte le altre si chiamano "calli".
- Camìn: camino.
- Campièlo: piccolo campo. A Venezia esiste una sola piazza:
quella di San Marco; tutti gli altri spazi ampi si chiamano campi oppure
campielli.
- Cavàna: spazio acqueo interno a un palazzo cui si accede
da un apposito portone affacciato sul canale. Serve per far sbarcare le
persone direttamente in casa e per ormeggiare al coperto le barche.
- Copi: coppi (tegole).
- Fondaménta: strada che è fiancheggiata solo da
una parte dalle pareti degli edifici, mentre l'altro lato corre lungo
un canale o altro spazio acqueo.
- Fòntego: fondaco, ovvero magazzino per le merci.
- Lista: poco dopo la stazione ferroviaria, dirigendosi verso
la Strada Nova, si incontra una via detta Lista di Spagna: il termine "lista"
dovrebbe derivare dai "listoni" (fasce di pietra bianca) che
decoravano la pavimentazione stradale (tipici sono quelli di Piazza San
Marco) e che probabilmente indicavano i limiti territoriali di un edificio
che ospitava un'ambasciata.
- Rìo: canale.
- Rìo terà: calle o altro spazio pedonale ottenuto
interrando un canale.
- Rùga: viene dal francese rue e indica alcune vie abbastanza
larghe fiancheggiate da abitazioni e botteghe.
- Saizàda: si chiamano così le prime strade che
vennero pavimentate con le pietre grigie, a forma squadrata, tipiche di
Venezia (da "saìzo", ossia selce).
- Scùro: imposta in legno.
- Sestièr: sestiere. Venezia è divisa in sei parti,
i "sestieri", appunto: Cannaregio, Castello, Dorsoduro, Santa
Croce, San Marco e San Polo.
- Sotopòrtego: sottoportico, passaggio pedonale coperto.
- Véra da pozzo: vasca in marmo che costituisce la parte
esterna, cioè quella visibile, di un pozzo.