CORNUTO SARAI TU!
"Cornuto" e' un epiteto spregiativo ma non e' sempre stato cosi'.
Nell'antichita' gli dei venivano raffigurati con le corna, in segno di gloria e di potenza, e il poeta romano Tibullo, nelle Elegie, rappresenta il dio Bacco con le corna e cosi fa anche Orazio, che nelle Odi canta il "corno d'oro" di Bacco, e dice che il vino fa nascere le corna anche ai poveri, nel senso che infonde loro vigoria e ardore.
L' altro poeta latino Ovidio, nelle sue elegie, per indicare che ha ripreso coraggio, dice che gli sono spuntate le corna sul capo . Non solo, ma sappiamo che Alessandro e Pirro avevano elmi da cui spuntavano due corna per dimostrare le loro origini divine. A Roma c'era addirittura la potente famiglia dei Cornelii.
Dunque cosa diavolo e' successo perche' un epiteto cosi' onorevole sia diventato di colpo gravemente spregiativo?
La migliore soluzione al problema ce la offre la storia di un imperatore bizantino del Xll secolo, Andronico I Comneno, che regno' brevemente sul trono di Costantinopoli dal 1183 al 1185.
Egli era nato nel 1120, e fu sempre un ambizioso e un turbolento con uno spiccato debole per le donne, meglio se nobili o di alto rango. Sotto il regno del cugino Manuele I fu addirittura imprigionato per nove anni, dal 1155 al 1164, per aver partecipato a tutta una scoppiettante serie di una congiure di palazzo. Riusci' a evadere dalle carceri imperiali e si rifugio' a Kiev dove intrallazzo' imperterrito con gli Ucraini ai danni dell' impero bizantino. Per tenerlo buono Manuele l lo perdono' e lo nomino' governatore della Cilicia. Ma nemmeno qui stette tranqillo perche abbandono' la moglie e i tre figli e se ne ando' ad Antiochia, in Siria, dove, da quell'impenitente e volubile dongiovanni che era, sedusse la principessa Filippa di Poitiers. Stancatosi di lei e abbandonatala, si reco' a San Giovanni d'Acri, dove rapi' la regina Teodoras, vedova di re Baldovino III, e la porto' con se' prima a Damasco e poi in Georgia.
Con l'amante e con i due figli avuti da lei rientro' a Costantinopoli, dove si riappacifico' con l'imperatore Manuele e ottenne il governo di Sinope sul Mar Nero.
Morto l'imperatore Manuele I nel 1180, l'intraprendente Andronico si fece nominare tutore del giovane imperatore Alessio II (che regno' dal 1180 al 1183) poi, capeggiando la solita congiura di palazzo, uccise lo sventurato giovane, e ne sposo', gia' che c'era, la vedova Agnese di Francia.
Impadronitosi del potere regno', come gia' detto, dal 1183 al 1185, e si abbandono' a ogni sorta di nefandezze. Blandi' il popolo con misure demagogiche, si vendico' crudelmente dei suoi avversari e, soprattutto, si glorio' di fare conquiste femminili a ripetizione, imprigionando e confinando senza pieta' incomodi mariti, e facendo appendere sui loro palazzi, nelle varie citta' dell'impero, per supremo dileggio, teste di cervi e di animali cornuti da lui uccisi nelle cacce.
Nacque allora l'espressione greca "cherata poiein" (fare le corna) per indicare l'infortunio coniugale subito dai mariti ed e' interessante scoprire come questa espressione, nata nell'impero bizantino, si sia poi diffusa in tutta Europa.
Cio' avvenne esattamente nel 1185.
In quell'anno, infatti, le truppe siciliane del re Guglielmo II il Normanno, che intendeva punire Andronico I per la sua politica ostile agli interessi del regno di Sicilia, conquistarono Salonicco (l'importante citta' che i Romani chiamavano Tessalonica) il 24 agosto 1185 e rimasero stupite nel vedere quelle strane decorazioni a base di corna all' ingresso di numerose dimore nobiliari.
Saputo il perche' si divertirono molto della cosa e fecero conoscere l'oltraggioso epiteto in Sicilia, da dove si diffuse in Italia ed in tutta Europa.
Salonicco, che era ritenuta una piazzaforte imprendibile e che i soldati siciliani conquistarono dopo appena nove giorni di assedio, segno' anche la fine ingloriosa e orribile di Andronico I.
Saputosi a Costantinopoli dell'imprevedibile rovescio militare, il popolo si ribello'.
Andronico cerco' di fuggire ma fu ripreso e, accompagnato in citta' tra i lazzi della plebaglia, dopo essere stato orrendamente seviziato, fu ucciso l'11 settembre 1185, appeso per un piede ad una colonna.
Nulla ci vieta di pensare che tra i suoi peggiori seviziatori ci fossero numerosi mariti da lui "cornificati".
Torna Homepage di Massimo Galluzzi (Magall)
Torna Storia ed altre Storie