Marvi Zanoni

LA MUSICA A ROVERETO. APPUNTI.

Con le dimissioni (1899) del M° Gianferrari tutto il sistema musicale roveretano entrò in crisi. Senza un coordinatore di prestigio si sfaldarono la Società musicale, la banda, l’orchestra, il coro e la scuola.

La musica non scomparve del tutto dalle piazze cittadine: i piccoli complessi della Società di Ginnastica e dei lavoratori, e per un breve periodo anche la Fanfara del Ginnasio-Liceo (promossa da Angelo Angeli), continuarono a rallegrare le feste e di tanto in tanto a sfilare per le strade. La stampa locale ne apprezzava la buona volontà "lasciando da parte il discutere sulle sensibili stonature".

Fu dunque inevitabile il ricorso alla Banda Cittadina di Trento per l’inaugurazione del busto di Valentino Vannetti, il 25 maggio del 1908…

Finalmente arrivò una decisione di importanza storica: il 20 gennaio 1908 l’amministrazione comunale (su proposta del podestà Valeriano Malfatti) deliberò l’istituzione di una Civica Scuola Musicale.

Nasceva così la struttura roveretana più importante per l’istruzione musicale dei giovani.

La direzione della scuola fu affidata al M° Alceo Toni; la classe di pianoforte al M° Roberto Rossi, quella di fiati al M° Adolfo Donati (l’anno successivo al prof. Ero Montevecchi) e la classe di violino alla prof.ssa Anna Maria Conzatti.

Una curiosa coincidenza (o "simpatia" per l’Italia?) volle che direttore e docenti provenissero dall’Emilia. L’unica roveretana del corpo docente era infatti la prof.ssa Conzatti, la quale si era diplomata al Conservatorio di Pesaro.

La nascita della scuola musicale favorì il recupero di vitalità del mondo musicale cittadino e contribuì alla ripresa dell’attività della Banda: i suoi strumentisti infatti potevano affinare la loro tecnica sotto la guida dei docenti della Civica Scuola Musicale senza pagare alcuna tassa.

Da parte sua, recuperati orgoglio e motivazioni, la Banda cittadina seppe riorganizzarsi e riguadagnare in pieno il ruolo di animatrice pubblica e di elemento portante delle feste cittadine. Il merito va certamente suddiviso tra i presidenti Attilio Balter (1907-1912) ed Erminio Toffenetti (1913-1915), e i direttori Quirino Cembrani (1902, che seppe dare il meglio nei periodi più difficili), Ero Montevecchi (1910-1911) e Paolo Ruperto (1911-1915).

Soprattutto a Paolo Ruperto, il quale ampliò il repertorio con partiture dal contenuto esotico e accentuò la funzione spettacolare del complesso senza mai rinunciare alla qualità. "Dall’esecuzione del bellissimo programma […], l’impressione generale è che il Corpo Bandistico di Rovereto è indubbiamente uno dei migliori che abbiamo nel Trentino.", scrive "L’Eco del Baldo" del 21 aprile 1914.

Per la Banda cittadina, il 1914 era iniziato sotto i migliori auspici.

La mobilitazione di massa, decretata il 31 luglio, distruggeva ogni sogno e chiudeva definitivamente un felice capitolo della sua storia.

Per approfondire:

Antonio Carlini-Annely Zeni, Rovereto e le sue tradizioni bandistiche, Ed. Musica Cittadina Riccardo Zandonai – Rovereto

Ottone Tonetti: "Settant’anni per la musica. Appunti di storia della Civica Scuola Musicale Zandonai nel settantesimo dalla fondazione", pubblicato sotto il patrocinio della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto