NOTE STORICHE ED ICONOGRAFICHE
CARTE DA GIOCO OCCIDENTALI
È stato ipotizzato che le carte da gioco nacquero in Cina attorno
al X secolo dC. Si trattava probabilmente di carte da domino, cioè quelle che
rappresentavano un lancio di due dadi, assai simili a quelle ancora oggi usate in Estremo Oriente, e
appena diverse dalle comuni tessere da domino presenti in moltissimi altri paesi.
Qualche secolo dopo, le carte da gioco erano in uso presso gli Arabi, ed
entro breve tempo si diffusero anche al mondo occidentale.

10 di Denari dal
più antico mazzo arabo di cui si abbia traccia |
Questo fu il risultato degli scambi
commerciali e culturali che le popolazioni mediterranee avevano con la civiltà araba,
in particolare coi Mamelucchi che occupavano le coste dell'Africa settentrionale.
Il vocabolo italiano arcaico che indicava le carte da gioco
naibi, e il suo equivalente spagnolo
naipes, ancora usato, derivano entrambi
dall'arabo na'ib, cioè "delegato" o "deputato".
I deputati erano due figure dell'antico mazzo mamelucco: il "deputato del re" e il
"deputato in seconda". Tali carte non raffiguravano i personaggi relativi come figure umane,
nel rispetto della tradizione islamica, ma indicavano solo il nome di ciascun valore,
alla base.
Il più antico mazzo di questo tipo finora conosciuto, se si escludono singole carte
rimaste da mazzi precedenti, è conosciuto come Mulûk wa-Nuwwâb ("Re e Deputati"),
ed è conservato nel Museo Topkapi di Istanbul, in Turchia. La sua composizione constava
di quattro semi, ciascuno dei quali formato da quattordici carte (dieci numerali e
quattro figure), per un totale di 56 soggetti.
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I semi che componevano il mazzo arabo erano:
Denari

Darâhim |
Coppe

Tûmân |
Spade

Suyûf |
Bastoni da polo

Jawkân |
Sulle carte superstiti di Istanbul questi nomi sono scritti
alla base delle figure, assieme ai nomi dei personaggi; ne viene mostrato un esempio
nella
terza parte (rapporti fra le carte occidentali e orientali), dove si torna anche sul significato dei nomi e sulle relazioni che
sembrano legare queste carte ad un'antica origine cinese.
NAIBI, TAROCCHI E CARTE VENATORIE
Secondo attendibili fonti letterarie l'Italia è il paese europeo dove,
nella prima metà del '400, venne prodotto per la prima volta il tarocco; ma è in Spagna che,
con circa 50 anni di anticipo, le comuni carte da gioco comparvero per la prima volta in
occidente.
La relazione fra questi due tipi di mazzo viene spiegata dall'attuale teoria, secondo cui
ad un certo punto del XIV secolo le carte dei Mamelucchi raggiunsero la Spagna e l'Italia
a seguito delle strette relazioni fra le civiltà araba ed europea, che si fronteggiavano
sulle sponde del Mediterraneo. |

un trionfo dal tarocco
Pierpont-Morgan Visconti
(XV secolo) |
In Spagna la composizione del mazzo locale perse una delle
figure; un'altra modifica apportata a quest'ultime fu l'introduzione dei personaggi
illustrati anziché descritti a parole alla base della carta, ciò che le rese più facilmente
comprensibili. In Spagna venivano chiamate naibes o
naipes,
un termine di etimologia araba (come spiegato in precedenza), il cui mazzo con ogni probabilità
si componeva di 52 soggetti, cioè quattro semi con tredici carte l'uno.
Mazzi di questo tipo erano noti anche in Italia, riportati come
naibi (forme alternative erano naibbe,
nahipi, ecc.). Ma altre cronache della prima metà del XV secolo riferiscono di
"carte saracene" - un'altra indicazione della loro origine - e nella
seconda metà dello stesso secolo di "carte da giocare".

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Un diverso mazzo prodotto nel nord Italia era chiamato tarocco;
questo era formato da 78 soggetti. Molto probabilmente fu ottenuto fondendo la serie araba di carte
dei semi, cioè i naibi, con un gruppo di 22 carte illustrate di origine locale,
sostituendo una delle figure originali, tutte maschili, con un personaggio
femminile, e a volte più d'uno. Il mazzo così accresciuto venne presto denominato
trionfi, probabilmente da un'opera di Petrarca,
e questo era anche il nome del gioco che vi si praticava. Del termine tarocco
non se ne trova menzione in letteratura se non dagli inizi del XVI secolo.
Più di una fonte cita le "carte da trionfi" (o "carte di Lombardia") e le "carte da
giocare" (o "carte saracene") come oggetti separati. Quindi entrambi i tipi di mazzo, cioè
con e senza trionfi, erano in uso nello stesso periodo. Il diagramma qui a sinistra ne schematizza
la relazione con le carte originali arabe. |
Stranamente il più antico mazzo di carte da gioco pervenutoci non è un tarocco, né
tantomeno uno dei mazzi spagnoli, ma una creazione tedesca.
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figure del seme di Cervi (Stuttgarter Kartenspiel) |
Databile attorno al 1430, lo Stuttgarter Kartenspiel
("mazzo di Stoccarda") fu disegnato e dipinto nel sud-est della Germania.
Appartiene ad un particolare tipo di stile oggi indicato come "carte venatorie",
che non aveva trionfi e usava semi particolari. Era in uso nelle aree centro-europee di
cultura germanica già nella prima metà del XV secolo. |

3 di Segugi (Germania, 1440 c.ca) |
Questo genere di carte, delle quali oggi rimangono assai poche, erano splendidamente
illustrate con scene reali di caccia, e i semi adottati erano animali, come cervi, cinghiali,
falconi, ecc.
Alcuni di questi mazzi avevano un quinto seme, che raffigurava scudi.
Comunque gli esperti sembrano concordi nell'accettare la teoria secondo cui questa varietà di carte
comparve poco dopo il tarocco.
Un mazzo francese della metà del XVI secolo conosciuto come tarocco di Catelin Geofroy,
del quale sono rimaste alcune carte, aveva i 22 trionfi consueti, ma i quattro semi erano
fagiani, leoni, pappagalli e scimmie, un po' nella tradizione degli stili germanici:
in pratica, questo mazzo era una commistione di tarocco classico e carte venatorie. |

penetrazione e diffusione delle carte da gioco in Europa
(seconda metà del XIV secolo - prima metà del XV secolo) |
Infatti anche le carte germaniche probabilmente originarono da quelle arabe, considerata
la struttura di entrambi i tipi di mazzo (suddividione delle carte in semi, con figure e
carte numerali).

carta dal Hofämterspiel (Germania, 1460 c.ca) |
Un numero assai più esiguo di mazzi tedeschi, dei quali è rimasto solo un esemplare,
noto come Hofämterspiel, al posto dei simboli aveva diversi personaggi di una corte reale, quali il cappellano, la dama di compagnia, il mastro di stalla, ecc., ordinati
secondo la loro gerarchia sociale. Numeri romani da I a X indicavano il valore di ciascuna
carta; due soggetti privi di numero, la regina e il re, erano le carte più alte di ciascun seme.
Stemmi con le insegne nazionali degli stati centroeuropei ne costituivano i quattro semi
(vedi anche la galleria del Hofämterspiel per maggiori dettagli ed
illustrazioni).
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Mazzi tedeschi di questo tipo rimasero probabilmente in uso fino al XVII secolo, quando
si estinsero, al contrario del tarocco la cui popolarità, nel frattempo, andava crescendo.
Ciononostante, i particolari semi germanici sono stati con ogni probabilità i progenitori di
quelli ancora oggi in uso nella gran parte delle aree di lingua tedesca, come verrà detto
più avanti.
Dal XV secolo in poi, le carte da gioco si diffusero in molte corti
principesche, e attraverso gli stati confinanti raggiunsero presto buona parte del continente
europeo.
LA NASCITA DEGLI STILI REGIONALI
In tutti gli stati dove il passatempo era divenuto popolare le carte di origine araba
venivano apparentemente preferite dal popolo, perché il gioco del tarocco era più complesso,
non d'azzardo, richiedeva una buona cultura per comprenderne i soggetti, e anche perché
quest'ultimo tipo di mazzo era più costoso.
Sebbene il tarocco continuò ad essere praticato, specialmente fra i giocatori più facoltosi,
in molte parti d'Europa cominciarono a prendere forma mazzi con sole carte dei semi (cioè
modellati sul tipo arabo), ma con una composizione propria del luogo, ottenuta semplicemente scartando
alcuni dei soggetti non utilizzati di frequente; ovviamente la nuova composizione
era diversa da paese a paese, a seconda dei giochi che vi venivano maggiormente praticati.
Ciò portò alla nascita di un discreto numero di combinazioni, che un po' alla volta
divennero i mazzi regionali standard, usati ancora oggi.
- Nel nord Italia si usa tanto il sistema a 52 carte (valori da 1 a 10, e tre figure)
che quello a 40 carte (valori da 1 a 7, e tre figure).
- In Italia centrale e meridionale si usano 40 carte (come sopra).
- In Spagna si usano mazzi sia a 40 che a 48 carte (quest'ultimo tipo ha valori dall'1 al 9).
- Anche in Portogallo ora si usa un mazzo a 40 carte, ma un po' diverso da quello spagnolo:
ha valori dall'1 all'8 (ma senza il 7), e tre figure.
- In molte aree europee centrali e settentrionali, come la Francia, la Germania (fatta eccezione
per i länder meridionali), i Paesi Bassi, l'Ungheria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia,
la Croazia, si usano solitamente 32 carte, che cominciano dall'1 (quelle francesi) o dal 2
(se a semi tedeschi), e poi dal 7 al 10, più tre figure.
- In Germania meridionale, Austria e Svizzera si usano 36 carte (come sopra, ma
con l'aggiunta dei 6).
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lo schema si riferisce alla composizione degli
stili regionali usati per i giochi locali

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trionfo dal Tarocchino
di Mitelli (XVII secolo) |
Anche i segni dei semi vennero discretamente modificati:
- in Spagna la forma dei segni originali arabi divenne meno stilizzata:
l'aspetto dei Denari, Coppe, Spade e Bastoni divenne più
"concreto"; in particolare le originali mazze da polo, virtualmente sconosciute agli
spagnoli, si tramutarono in randelli.
- La Germania cambiò radicalmente i segni, forse ispirandosi ai primi "mazzi venatori",
e adottò simboli che richiamavano la vita rurale di tutti i giorni: Cuori,
Foglie, Ghiande e Campanelli.
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