La democrazia
L’Italia, nella sua vacanza di guerra, ha un improvviso
rigurgito patriottico. L’Italia fascista ed eroicomica si ritrova come al solito
unita: crocefisso, a noi!, piange i suoi morti dal ridere, i nostri eroicomici.
Uno Stato che controlla se stesso che attraverso i suoi apparati di polizia (ma
non di pulizia) ci spia e ci richiede i documenti (“scattano le manette”, ahi
noi). Ma io non piango, sputo sopra tutto e soprattutto, perché alla fine ho
capito che: pecunia non olet.
L’infinita moltiplicazione delle cellule,così come avviene in politica, dà
origine, con la loro scissione, a mostruosi e leviatanici gruppi politici mangia
tutto. Appena sono al governo annusano e divorano tutto quello che gli sta
vicino e oltre (o ultra). Sorridenti magnati del soliloquio e della barzelletta
ci irretiscono anche con la dittatura dei mezzi mediatici e non. Cesari di
un’Italia che non esiste, se non nelle menti distorte dei loro avversari.
L’opposizione ha sempre la garanzia di avere ragione e di dover governare,
perché solo lei lo sa fare: ma quali Leviatani ma quali creature da barzelletta,
questo è un pollaio e anche senza gallo. Questa è la democrazia del voto quasi
pari che governa, e gli altri da chi sono garantiti con il loro voto, chi
rappresenta i loro diritti e la scelta di voler vivere in un altro modo che non
sia quello di regime (ma manco comunista, e grondante ancora di sangue umano e
cannibalico). Le democrazie nascono già morte o se continuano a vivere, si fa
per dire, sono distrofiche e paraplegiche insomma aborti come se ne vedono nelle
facce della politica. La libertà di parola e azione è nuda e risultando ceca,
gobba e nana è completamente impotente e il cottolengo democratico può dire ciò
che vuole , tanto tutti la schifano (la libertà). E’ come un’oca ingrassata con
l’imbuto e a cui alla fine scoppia il fegato. Es. guardate i politici che ci
circondano sempre dall’alto del loro seggio e ci vomitano in testa, noi non
possiamo neanche sputargli in faccia ma una bella schioppettata la possiamo
anche tirare, almeno virtuale, come si usa fare adesso. E così siamo in Europa:
l’Europa fascista e/o “democratica”. Ormai la conosciamo tutti, li conosciamo
tutti, acrobati di astuzie, voltafaccia e voltagabbana.