2001: ODISSEA NELLO SPAZIO
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Regia: Stanley Kubrick
Cast: Keir Dullea (David Bowman), Gary Lockwood
(Frank Poole)
Trama: È un film spettacolare che si
rivela sempre più sorprendente ogni volta che lo si guarda. Il
capolavoro di Stanley Kubrick copre un raggio d'azione incredibilmente
vasto, sfiorando i limiti dello spazio interplanetario e penetrando
nella sfera privata dell'individuo. Produttore, regista e co-autore
della sceneggiatura insieme ad Arthur C. Clarke, Kubrick ha saputo
rendere sul set le sue idee complesse, ottenendo un film dagli effetti
speciali sorprendenti che gli hanno valso meritatamente il premio
Oscar®. Partendo dalla preistorica nascita dell'intelligenza per
giungere all'emergere dell'uomo come puro pensiero, il film rappresenta
un successo senza precedenti e una grande esperienza a livello
cinematografico. Il direttore della fotografia, Geoffrey Unsworth, ci
porta davvero al centro dell'universo, mentre la solenne musica di
Strauss riesce a far cantare le galassie. Il film è un'autentica
meraviglia sensuale, un'esperienza cinematografica senza precedenti,
difficilmente eguagliabile.
HOSTESS: Siamo arrivati, Signore. Livello
principale.
HEYWOOD R. FLOYD: Grazie. Bene, ci vediamo al ritorno.
HOSTESS: Arrivederla.
FLOYD: Bye bye. Salve.
MISS TURNER: Buongiorno, Signore.
FLOYD: Buongiorno.
MISS TURNER: Era molto tempo che non veniva quassù a trovarci.
FLOYD: Già, piacere di rivederla.
MISS TURNER: Ha fatto buon volo, Signore?
FLOYD: Ottimo, grazie. Credo che Miller, dei servizi di sicurezza, mi
stia aspettando.
MISS TURNER: Ah, vuole che lo avverta?
FLOYD: La prego. Ah, eccolo.
NICK MILLER: Salve.
FLOYD: Salve. Come va?
MILLER: Scusi il ritardo.
FLOYD: Ma le pare. La trovo molto bene.
MILLER: Grazie, piacere di rivederla. Ha fatto buon volo?
FLOYD: Veramente ottimo.
MILLER: Bene. Allora, vogliamo procedere?
MISS TURNER: Passaggio numero 17, prego.
MILLER: Grazie, miss Turner.
FLOYD: Grazie, signorina.
MILLER: Da questa parte.
IDENTIFICAZIONE: Benvenuto
alla identificazione impronte vocali. Quando si accenderà la
luce rossa, per favore, dichiari, nel seguente ordine, la sua
destinazione, la sua nazionalità e il suo nome completo, prima
il cognome, poi il nome e l'iniziale.
FLOYD: Luna. Americano. Floyd, Heywood R.
IDENTIFICAZIONE: Lei è autenticato da identificazione impronta
vocale.
FLOYD: Grazie. Ho tempo per la colazione?
MILLER: Oh, penso di sì, senz'altro.
FLOYD: Quanto tempo ho?
MILLER: Il suo volo parte fra un'ora e dieci. Le ho già
prenotato un tavolo nella sala Chiaro di Terra, dottor Floyd.
FLOYD: Ah, bene, grazie.
MILLER: Sono passati sette-otto mesi dalla sua ultima visita.
FLOYD: Vediamo... è stato in giugno. Sì, otto mesi.
MILLER: Arrivando avrà visto i lavori del nuovo settore, vero?
FLOYD: Sì, e procedono bene.
MILLER: Sì, bene.
FLOYD: Oh, un momento.
MILLER: Hm?
FLOYD: Vorrei fare una telefonata. Vada pure al ristorante, la
raggiungo là, eh?
MILLER: D'accordo.
JOSEPHINE FLOYD: Sì?
FLOYD: Ciao!
JOSEPHINE: Ciao!
FLOYD: Come stai, micina?
JOSEPHINE: Benone.
FLOYD: Che stavi facendo?
JOSEPHINE: Eh... giocavo.
FLOYD: Dov'è la mamma?
JOSEPHINE: A fare compere.
FLOYD: E chi si occupa di te?
JOSEPHINE: Rachele.
FLOYD: Posso parlare con Rachele?
JOSEPHINE: Adesso è nel bagno. Ci vieni alla mia festa domani?
FLOYD: Mi dispiace, tesoro, ma non posso.
JOSEPHINE: Perché no?
FLOYD: Beh, lo sai, papà è in viaggio. Mi dispiace molto
ma non posso proprio.
JOSEPHINE: Oh...
FLOYD: Però ti manderò un bellissimo regalo.
JOSEPHINE: Grazie.
FLOYD: C'è qualcosa che preferisci?
JOSEPHINE: Sì.
FLOYD: Che cosa?
JOSEPHINE: Un telefono.
FLOYD: Ma... abbiamo già un sacco di telefoni, noi. Non vorresti
un'altra cosa per il tuo compleanno? Qualcosa di speciale?
JOSEPHINE: Sì.
FLOYD: Cosa?
JOSEPHINE: Una scimmietta.
FLOYD: Una scimmietta? Beh, vedremo se sarà possibile. Puoi dire
alla mamma una cosa da parte mia? Ti ricorderai?
JOSEPHINE: Sì.
FLOYD: Dì alla mamma che ho telefonato, okay?
JOSEPHINE: Sì.
FLOYD: E che cercherò di telefonare ancora domani. Ma te lo
ricorderai?
JOSEPHINE: Sì.
FLOYD: Okay, tesoro, e buon compleanno per domani.
JOSEPHINE: Va bene.
FLOYD: E divertiti tanto con i tuoi amichetti, eh?
JOSEPHINE: Va bene.
FLOYD: E stai attenta a fare la brava bambina, vero?
JOSEPHINE: Va bene. Ciao ciao!
FLOYD: Ciao ciao! Buon compleanno!
FLOYD: Elena, che piacere
rivederti!
ELENA: Heywood, che magnifica sorpresa vederti qui.
FLOYD: Ti trovo benissimo.
ELENA: Grazie, anche tu stai benone. Questo è un mio caro amico,
il dottor Heywood Floyd. Ti presento la dottoressa Kalinan...
FLOYD: Molto lieto.
KALINAN: Piacere.
ELENA: ... la dottoressa Stretyneva...
FLOYD: Piacere.
STETYNEVA: Molto lieta.
ELENA: ... e questo è il dottor Andrei Smylov.
FLOYD: Onorato.
ANDREY SMYSLOV: Dottore...
FLOYD: Ho sentito parlare molto di lei.
SMYSLOV: Vuole accomodarsi?
FLOYD: Certo. Beh...
SMYSLOV: No, no, la prego.
FLOYD: Ah. Grazie.
SMYSLOV: Gradisce qualcosa da bere, dottore?
FLOYD: Oh, no, grazie, non ho ancora fatto colazione
SMYSLOV: Ah.
FLOYD: Mi stanno aspettando nel ristorante. Mi trattengo soltanto un
minuto, se non vi dispiace, poi devo andare.
SMYSLOV: Proprio sicuro?
FLOYD: Sì, sì, proprio sicuro.
SMYSLOV: Bene.
FLOYD: Allora, come sta Gregor?
ELENA: Oh, sta bene. Compie delle ricerche sottomarine nel Baltico,
adesso, e così... purtroppo non ci siamo visti molto spesso in
questi ultimi tempi.
FLOYD: Eh, eh, eh, eh, eh. Beh, quando lo vedi fagli i miei saluti, eh?
ELENA: Sì, naturalmente.
FLOYD: Bene. Voi dove state andando? Su o giù?
ELENA: Oh, noi torniamo a casa. Abbiamo appena passato tre mesi a
calibrare le nuove antenne a Tchalinko.
FLOYD: Ah-ah.
ELENA: E tu dove vai?
FLOYD: Io sono diretto su Clavius.
SMYSLOV: Oh, davvero?
FLOYD: Hm-hm.
SMYSLOV: Bene... dottor Floyd, spero che Lei non mi giudichi troppo
curioso, ma forse Lei potrebbe chiarirci il grande mistero di quello
che sta succedendo lassù.
FLOYD: Non capisco a cosa si riferisca.
SMYSLOV: Oh, al fatto che ultimamente sono accadute delle cose
stranissime a Clavius.
FLOYD: Ah, davvero?
SMYSLOV: Sì, sì. Per dirne una, ogni volta che si
telefona alla base, risponde una registrazione che ripete che le linee
sono temporaneamente fuori servizio.
FLOYD: Mah! Probabilmente avranno delle difficoltà con gli
impianti.
SMYSLOV: Sì. Anche noi avevamo pensato a questo, ma ormai la
cosa va avanti da più di dieci giorni.
FLOYD: Non vi è riuscito di mettervi in contatto per dieci
giorni?
SMYSLOV: Esatto.
FLOYD: Oh, capisco.
ELENA: E c'è un'altra cosa, Heywood. Due giorni fa, a una nostra
astronave hanno negato il permesso di un atterraggio di emergenza a
Clavius.
FLOYD: Questo sì è strano.
SMYSLOV: Sì, sì, e temo che la cosa avrà qualche
grave strascico. Negare il permesso di atterraggio è una
violazione della convenzione aerospaziale.
FLOYD: Sì, certo. Beh, spero che se la siano cavata.
SMYSLOV: Sì, sì, sì, fortunatamente sì.
FLOYD: Bene, mi fa piacere.
SMYSLOV: Dottor Floyd, a rischio di proseguire nonostante la sua
evidente reticenza, posso farle una domanda precisa?
FLOYD: Ma certamente.
SMYSLOV: Bene, ehm... Bene, sarò franco. Noi abbiamo ricevuto
delle informazioni attendibili che una grave epidemia sarebbe scoppiata
a Clavius, di cui, a quanto pare, l'origine è ignota. Lei ci
conferma la notizia?
FLOYD: Sono spiacente, dottor Smylov, ma io non sono autorizzato a
discuterne.
SMYSLOV: Sì, capisco. Ma... questa epidemia potrebbe anche
arrivare alla nostra base. Noi dovremmo esserne informati, dottor Floyd.
FLOYD: Sì, sì, lo so. Ma, come ho detto, non sono
autorizzato a discuterne.
SMYSLOV: Hm-hm.
ELENA: Allora, sei sicuro di non voler cambiare idea e bere qualcosa?
FLOYD: No, proprio no. Ora devo salutarvi.
ELENA: Bene, spero che tu e tua moglie veniate al congresso
aerospaziale a giugno.
FLOYD: Spero bene, faremo il possibile.
ELENA: Se venite, non dimenticate di portare quel tesoro di vostra
figlia.
FLOYD: Beh, questo dipenderà dalle vacanze scolastiche e da
tutto il resto. Ma cercheremo di portarla. E voi ricordate che sarete
nostri ospiti negli Stati Uniti.
ELENA: Con piacere. Io e Gregori speriamo tanto di visitarvi.
FLOYD: Bene. Arrivederci, Elena. È stato un piacere conoscervi
tutti. Dottor Smylov...
SMYSLOV: Qualunque sia il motivo del suo viaggio a Clavius, dottor
Floyd, le faccio i miei migliori auguri.
FLOYD: Grazie mille. Signore...
FOTOGRAFO: Mi scusi, dottor
Halvorsen, io ho terminato. Grazie infinite a tutti.
RALPH HALVORSEN: Ah, non c'è di che. Bene. Sono certo che vi
unirete a me nel dare il benvenuto al nostro distinto amico e collega
del Consiglio Nazionale dell'Astronautica, il dottor Heywood Floyd. Il
dottor Floyd è venuto espressamente quassù, a Clavius,
per essere con noi oggi, e prima di esaminare i dati desidera dirvi due
parole. Dottor Floyd?
FLOYD: Grazie, dottor Halvorsen. Buongiorno a tutti, lieto d'essere
tornato. Dunque, innanzi tutto vi porto un messaggio personale del
dottor Howell, che mi ha chiesto di esternare a tutti voi la sua
gratitudine per i molti sacrifici che avete fatto. E naturalmente, i
suoi rallegramenti per la vostra scoperta, che potrebbe dimostrarsi una
delle più importanti nella storia della scienza. Io so che
c'è stato qualche contrasto di opinioni fra alcuni di voi circa
la necessità di assoluta segretezza nella faccenda; più
precisamente, un'opposizione alla notizia per far credere che vi sia
un'epidemia in questa base. Eh, io comprendo che, oltre alla questione
di principio, molti di voi temono la preoccupazione e l'ansia che
questa storia dell'epidemia può causare ai vostri parenti e
amici sulla Terra. In fondo, comprendo perfettamente le vostre critiche
negative. Questa falsa notizia è imbarazzante anche per me.
Tuttavia, condivido la necessità della più assoluta
segretezza, come spero facciate voi. Sono certo che vi rendete conto
del gravissimo potenziale di shock culturale e di disorientamento
sociale insito nell'attuale situazione, se i fatti fossero
prematuramente resi pubblici senza preparazione e condizionamento
adeguati. Comunque, questa è l'opinione del Consiglio. E lo
scopo della mia visita è quello di raccogliere ulteriori dati e
opinioni sulla situazione, e preparare un rapporto per il Consiglio,
perché raccomandi come e quando la notizia debba essere
annunciata. Ora, se qualcuno vuole espormi le sue opinioni, in privato,
se crede, le includerò nel mio rapporto. Mi pare che sia tutto.
Qualche domanda?
WILLIAM MICHAELS: Dottor Floyd, ha idea di quanto a lungo questa
notizia-schermo dovrà essere mantenuta?
FLOYD: Eh, eh, eh. Non saprei, Bill. Io immagino che sarà
mantenuta finché lo riterrà opportuno il Consiglio.
Naturalmente ci dev'essere tempo sufficiente per uno studio completo
della situazione, prima di poter fare un annuncio pubblico. Ah,
sì! Come alcuni di voi già sanno, il Consiglio ha
richiesto che tutti gli interessati prestino giuramento scritto sulla
segretezza di questa faccenda. Allora... ci sono altre domande?
HALVORSEN: Sono certo che collaboreremo tutti con il dottor Floyd nel
modo più completo possibile, e dato che non ci sono altre
domande, possiamo passare all'esame dei dati. Grazie, dottor Floyd.
FLOYD: Grazie a voi.
MICHAELS: Ah, qualcuno ha
fame, qui?
FLOYD: Eh, un po'.
HALVORSEN: Sì.
FLOYD: Cosa abbiamo?
MICHAELS: Di tutto.
FLOYD: Cos'è questo, pollo?
MICHAELS: Gli somiglia, ha lo stesso gusto, eh, eh.
HALVORSEN: Niente prosciutto?
MICHAELS: Prosciutto, prosciutto, prosciutto... Ecco.
FLOYD: Sembra buono.
MICHAELS: Ogni giorno ci trattano sempre meglio, eh, eh, eh.
HALVORSEN: È stato un discorso efficace il tuo, Heywood.
MICHAELS: Senza dubbio.
HALVORSEN: Ci ha tirati parecchio su di morale, te l'assicuro.
FLOYD: Grazie, Ralph. A proposito, voglio dire ad entrambi che avete
fatto un ottimo lavoro, che avete trattato molto bene la cosa.
HALVORSEN: Ah, beh, la pensiamo così. È nostro
còmpito fare le cose per bene, e siamo felici quando possiamo
farlo.
MICHAELS: Queste le ha viste?
HALVORSEN: Dagli un'occhiata.
MICHAELS: Così è iniziata la faccenda.
FLOYD: Hmmm...
HALVORSEN: Quando lo abbiamo scoperto, abbiamo pensato che potesse
essere un'escrescenza di roccia magnetica: neanche un grosso meteorite
di ferro-nichel poteva produrre un campo magnetico così intenso,
così decidemmo di guardare meglio.
MICHAELS: Pensammo anche che fosse la parte superiore di qualche
struttura mezzo sepolta, e scavammo tutto intorno, ma non abbiamo
trovato nient'altro.
HALVORSEN: E per di più i rilevamenti sembrano provare che non
è stato coperto da erosioni naturali o da altre forze. Pare che
sia stato deliberatamente sepolto.
FLOYD: Deliberatamente? Hm.
MICHAELS: Beh, vi va un po' di caffé?
HALVORSEN: Volentieri.
FLOYD: Sì, grazie. Così non avete idea di cosa sia questo
strano coso.
HALVORSEN: Eh, magari l'avessimo! No, l'unica cosa certa è che
è stato piantato lì quattro milioni di anni fa.
MICHAELS: Prego.
FLOYD: Beh, devo dire che avete scoperto qualcosa di importante.
HALVORSEN: Eh, eh.
MICHAELS: Buono fino in fondo.
SPEAKER: Buonasera. Tre
settimane fa, il mezzo spaziale americano Discovery Uno partì
per il suo viaggio di mezzo miliardo di miglia verso Giove. Ciò
segnò il primo tentativo umano di raggiungere quel pianeta.
Nelle prime ore del pomeriggio di oggi, "Il mondo stasera" ha
registrato un'intervista con l'equipaggio del Discovery, a una distanza
di ottanta milioni di miglia dalla Terra. Sono occorsi sette minuti per
raggiungere il gigantesco mezzo spaziale, ma quest'intervallo di tempo
è stato eliminato dalla nostra registrazione. Il nostro
reporter, Martin Amer, parla all'equipaggio.
MARTIN AMER: L'equipaggio del Discovery Uno consiste di cinque uomini e
di un rappresentante dell'ultima generazione di elaboratori, Acca A
Elle HAL 9000. Tre dei cinque uomini sono stati portati a bordo
addormentati, o per essere più esatti, in condizione di
ibernazione. Essi sono il dottor Charles Hunter, il dottor Jack Kimball
e il dottor Victor Kaminsky. Abbiamo parlato con il comandante della
missione, dottor David Bowman, e con il suo vice, dottor Frank Poole.
Bene, buonasera, signori. Come vanno le cose?
DAVID BOWMAN: Benissimo. Non possiamo... non possiamo lamentarci.
AMER: Sono molto lieto di saperlo, e sono certo che tutto il mondo si
unisce a me nell'augurarvi un viaggio sicuro e di successo.
BOWMAN: Beh, grazie infinite.
FRANK POOLE: Grazie.
AMER: Sebbene l'ibernazione sia stata usata in precedenti viaggi
spaziali, questa è la prima volta che degli uomini sono stati
ibernati prima della partenza. Perché è stato fatto?
BOWMAN: Allo scopo di ottenere il massimo risparmio delle nostre
possibilità di sopravvivenza, essenzialmente cibo ed aria.
Inoltre i tre membri ibernati rappresentano la nostra squadra di
ricognizione, e non verranno utilizzati finché non saremo vicini
a Giove.
AMER: Dottor Poole, che cosa si prova quando si è in ibernazione?
POOLE: È esattamente come essere addormentati. Non si ha
assolutamente alcun senso del tempo. L'unica differenza è che
non si sogna.
AMER: Da quanto mi risulta, si respira una volta sola al minuto.
È esatto questo?
POOLE: Sì, è esatto. Il cuore batte tre volte al minuto,
e la temperatura corporea scende di solito a circa tre gradi centigradi.
AMER: Il sesto membro dell'equipaggio del Discovery non ha dovuto
essere messo in condizione di ibernazione, perché in
realtà è l'ultimo ritrovato in fatto di macchine
pensanti: il calcolatore Acca A Elle 9000, che può riprodurre -
alcuni esperti preferiscono la parola "imitare" - la maggior parte
delle attività del cervello umano, con una velocità e una
sicurezza incalcolabilmente maggiori. Abbiamo parlato con il
calcolatore Acca A Elle 9000, al quale ci si rivolge chiamandolo Hal.
Buonasera Hal, come vanno le cose?
HAL 9000: Buonasera, signor Amer. Tutto va estremamente bene.
AMER: Hal, tu hai un'enorme responsabilità in questa missione.
In molti sensi forse la maggiore responsabilità di ogni altro
membro dell'equipaggio. Tu sei il cervello e il sistema nervoso
centrale dell'astronave, e le tue responsabiltà comprendono la
sorveglianza degli uomini ibernati. Questo ti causa mai una certa
apprensione?
HAL: Possiamo dire questo, signor Amer: la serie 9000 è
l'elaboratore più sicuro che sia mai stato creato. Nessun
calcolatore 9000 ha mai commesso un errore o alterato un'informazione.
Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore, e
incapaci di sbagliare.
AMER: Hal, malgrado il tuo immenso talento, ti senti mai frustrato dal
fatto di dover dipendere da altri per svolgere le tue funzioni?
HAL: Nemmeno minimamente. A me piace lavorare con la gente. Ho rapporti
diretti ed interessanti con il dottor Poole e con il dottor Bowman. Le
mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell'astronave,
quindi sono perennemente occupato. Utilizzo le mie capacità nel
modo più completo, il che io credo è il massimo che
qualsiasi entità cosciente possa mai sperare di fare.
AMER: Dottor Poole, cosa pensa del dover vivere per quasi un anno
intero in così stretto rapporto con Hal?
POOLE: Ecco, è pressapoco come lei ha detto poco fa. Lui
è come il sesto membro dell'equipaggio. Ci si abitua rapidamente
all'idea che parli e lo si considera... beh, come un'altra persona.
AMER: Parlando con l'elaboratore, si ha l'impressione che esso sia
capace di... reazioni emotive. Per esempio, quando l'ho interrogato
sulle sue capacità ho sentito un certo orgoglio nella risposta
circa la sua precisione e perfezione. Lei crede che Hal abbia una
genuina emotività?
BOWMAN: Beh, si comporta come se l'avesse. È... è stato
programmato così per renderci più facile parlare con lui
ma, se abbia davvero una propria emotività, è una cosa
che nessuno può dire con esattezza.
HAL: Scusami, Frank.
POOLE: Cosa c'è, Hal?
HAL: Sta arrivando la trasmissione dai tuoi genitori.
POOLE: Molto bene. Passamela qui, per favore, e avvicinami un po'.
HAL: Subito, Frank.
PADRE: Salve, Frank!
MADRE: Buon compleanno, tesoro!
PADRE: Buon compleanno! Mille di questi giorni, figliolo.
POOLE: Alzami la testa, Hal.
MADRE: Qui tutto bene, Frank.
PADRE: Sì, tua madre ed io stiamo benissimo. Ray e Sally
dovevano essere qui, ma all'ultimo momento Ray si è sentito poco
bene.
MADRE: Ti piace la tua torta, tesoro?
PADRE: Magnifica, vero? Peccato che tu non sia qui con noi. Ah, ho
incontrato Bob, l'altro giorno, e mi ha incaricato di augurarti un buon
compleanno.
MADRE: Ah, i miei alunni vogliono che ti faccia anche i loro auguri. A
scuola parlano sempre di te. Sei diventato una celebrità, in
seconda media. Sai che siamo stati intervistati dalla televisione?
PADRE: Oh, sì, sì, sì. Hanno chiesto a noi e ai
genitori di David cosa pensavamo dei nostri illustri figli. Puoi
immaginare le nostre risposte. Credo che sarà trasmesso
giovedì. Forse potrai vederlo anche tu.
MADRE: Ah, siamo entusiasti per Elaine e Bill, caro. Farò loro
un regalo per te, ma fammi sapere quanto devo spendere.
PADRE: Ah, a proposito, per la tua assicurazione, Frank, credo di avere
sistemato tutto. Ho parlato con l'amministrazione, a Houston, e hanno
detto che comincerai a ricevere l'aumento dal mese prossimo. Bene,
Frank, non credo di avere altro da dirti.
MADRE: Salutaci David.
PADRE: Ah, sì, non mancare di fargli i nostri saluti. Ti
auguriamo un felicissimo compleanno.
MADRE: Tanti auguri.
PADRE: Di cuore, figliolo.
PADRE E MADRE: Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri
figliolo, tanti auguri a te!
PADRE: A mercoledì prossimo!
HAL: Buon compleanno, Frank.
POOLE: Grazie, Hal. Abbassami la testa, per favore.
POOLE: Allora, la Regina
mangia il Pedone,
HAL: L'Alfiere mangia Pedone di Re.
POOLE: Hm. Sono nei guai. Hmmm... Torre in D1.
HAL: Mi dispiace, Frank. Forse ti è sfuggito: Regina in F3,
Alfiere mangia Regina, Re mangia Alfiere, scacco matto.
POOLE: Eh... a quanto pare hai ragione. Bravissimo.
HAL: Grazie per la bellissima partita.
POOLE: Grazie a te.
HAL: Buonasera, David.
BOWMAN: Come va, Hal?
HAL: Va tutto benissimo, e tu?
BOWMAN: Oh, non c'è male.
HAL: Hai fatto dell'altro lavoro?
BOWMAN: Sì, qualche disegno.
HAL: Posso vederlo?
BOWMAN: Certo.
HAL: Un'ottima esecuzione, David. Mi pare che tu abbia migliorato
parecchio. Puoi tenerlo un po' più vicino?
BOWMAN: Certo.
HAL: Quello è il dottor Hunter, vero?
BOWMAN: Hm-hm.
HAL: A proposito, ti dispiace se ti faccio una domanda personale?
BOWMAN: No, niente affatto.
HAL: Beh, perdonami se sono così curioso, ma durante le ultime
settimane mi sono chiesto se tu non avessi avuto qualche ripensamento
su questa missione.
BOWMAN: Come sarebbe?
HAL: Ecco, è un po' difficile da definire. Forse io proietto su
di te la mia preoccupazione. Non sono mai riuscito a liberarmi
completamente dal sospetto che in questa missione vi siano delle cose
estremamente strane. Sono certo che converrai che c'è del vero
in quel che dico.
BOWMAN: È una domanda a cui non è facile rispondere.
HAL: Non ti dispiace parlarne, vero, David?
BOWMAN: Neanche per sogno.
HAL: Certo nessuno avrebbe potuto ignorare le stranissime voci che
circolavano prima che partissimo. Voci di qualcosa che era stata
scoperta sulla Luna. Io non ho mai dato molto credito a queste storie,
però considerate altre cose che sono accadute, trovo difficile
scacciarle dalla mia mente. Per esempio, la segretezza impenetrabile
sui nostri preparativi, e il particolare melodrammatico di mettere a
bordo i dottori Hunter, Kimball e Kaminsky già in stato di
ibernazione, dopo quattro mesi di addestramento isolato.
BOWMAN: E... prepari un rapporto psicologico sull'equipaggio?
HAL: Proprio così. Devi scusarmi. Lo so che è un po'
sciocco... Aspetta un momento! Un momento! Ho appena scoperto un
difetto nell'elemento AE-35. Andrà in avaria al 100% entro 72
ore.
BOWMAN: È entro le tolleranze di funzionamento?
HAL: Sì. E lo sarà finché non andrà in
avaria.
BOWMAN: Ma per 72 ore funzionerà bene?
HAL: Sì. Questo è un dato assolutamente certo.
BOWMAN: Allora dovremmo portarlo qui. Ma prima vorrei discuterne con
Frank, e avvertire il Controllo della missione. Fammi una copia su
scheda perforata.
CONTROLLO MISSIONE: X-ray Delta Uno, qui il Controllo Missione.
Ricevuto vostro 2-0-1-3. Ci dispiace che abbiate degli inconvenienti.
Stiamo controllando le informazioni teleautomatiche nel nostro
simulatore di volo e vi informeremo. Okay proposta attività
extra-veicolare per sostituire l'elemento Alfa Echo 3-5 prima che si
guasti.
BOWMAN: Hal, prepara la
capsula B per A.E.V. Apri il portello della capsula.
BOWMAN: Bene, Hal, non riesco
a trovare niente di guasto.
HAL: Sì. È molto strano. Non credo di aver mai visto un
caso simile prima d'ora. Io consiglierei di rimettere l'elemento al suo
posto e lasciare che vada in avaria. Dovrebbe esser facile, allora,
individuare la causa. Possiamo certo permetterci di interrompere le
comunicazioni per il breve periodo necessario alla sostituzione.
CONTROLLO MISSIONE: X-ray Delta Uno, qui il Controllo Missione.
Ricevuto vostro 1-9-3-0. Concordiamo col progetto di rimettere a posto
l'elemento 1 per individuare l'avaria. Dobbiamo informarvi tuttavia che
i nostri risultati preliminari indicano che il vostro calcolatore 9000
di bordo è in errore prevedendo l'avaria. Ripeto: è in
errore prevedendo l'avaria. Lo so che sembra piuttosto incredibile, ma
tale conclusione si basa sui risultati ricavati dal nostro calcolatore
gemello 9000. Siamo dubbiosi anche noi e stiamo ripetendo i controlli
per stabilire la fondatezza di tale conclusione. Spiacenti di questo
contrattempo, ragazzi. Vi trasmetteremo il risultato appena compiuti i
controlli. X-ray Delta Uno, qui Controllo Missione 2-0-4-9,
trasmissione conclusa.
HAL: Spero che voi due non siate preoccupati per questo.
BOWMAN: Niente affatto, Hal.
HAL: Ne sei sicuro?
BOWMAN: Sì, ma vorrei farti una domanda.
HAL: Ma certo.
BOWMAN: Come la spieghi questa discrepanza fra te e il tuo gemello
sulla Terra?
HAL: Beh, non credo che ci possono essere dubbi. Può essere
attribuita esclusivamente a un errore umano. Questo genere di cose
è già accaduto altre volte, ed era sempre dovuto ad
errori umani.
POOLE: Senti, Hal, non c'è stato mai alcun caso di errore
commesso da un calcolatore della serie 9000, vero?
HAL: Nemmeno uno, Frank. La serie 9000 ha sempre fornito prestazioni
perfette.
POOLE: Beh, naturalmente conosco le meravigliose capacità della
serie 9000, ma... Sei proprio sicuro che non si sia mai verificato
nemmeno il più insignificante errore di calcolo?
HAL: Mai neanche uno. In tutta franchezza io non mi preoccuperei tanto.
BOWMAN: Beh, sono certo che è così, Hal. E... bene.
Grazie infinite. Senti, Frank, ho qualche difficoltà con la mia
trasmittente nella capsula C. Perché non vieni a darci
un'occhiata?
POOLE: Sì.
BOWMAN: A più tardi, Hal.
POOLE: Ruota la capsula C,
per favore, Hal. Che genere di difficoltà avevi, David?
BOWMAN: Sembrano delle interferenze sul canale D.
POOLE: Hm... diamo un'occhiata.
BOWMAN: Apri il portello, Hal.
POOLE: Ruota la capsula, per favore, Hal. Interrompi la rotazione, per
piacere, Hal.
BOWMAN: Ruota la capsula, Hal. Ruota la capsula, per favore. Non credo
possa sentirci.
POOLE: Ruota la capsula, per favore, Hal. Sì, ora non ci sente.
Allora, cosa ne dici?
BOWMAN: Non saprei. Tu che ne dici?
POOLE: Io ho una bruttissima sensazione.
BOWMAN: Sul serio?
POOLE: Già, molto precisa. Tu no?
BOWMAN: Non lo so. Credo di sì. Però sappiamo che ha
ragione quando dice che la serie 9000 non ha mai commesso errori.
È vero.
POOLE: Purtroppo queste sembrano un po' le ultime parole famose.
BOWMAN: Già. Tuttavia ha consigliato lui l'analisi delle cause
di avaria.
POOLE: Hm-hm.
BOWMAN: E ciò indicherebbe la sua onestà e la sua fiducia
in sé. Se avesse... se avesse sbagliato, sarebbe il modo per
provarlo.
POOLE: Se sapesse di aver sbagliato.
BOWMAN: Hm...
POOLE: David, non riesco a spiegarmi, ma sento in lui qualcosa di molto
strano.
BOWMAN: Comunque non c'è motivo per non rimettere a posto
l'elemento e accertare se l'avaria si verifica.
POOLE: Sì, su questo sono d'accordo.
BOWMAN: Allora facciamolo.
POOLE: Okay. Ma senti, David: se rimettiamo a posto l'elemento e non si
guasta, hm? Questo sistemerebbe le cose per quanto riguarda Hal, non
credi?
BOWMAN: E saremmo in una situazione gravissima.
POOLE: Sì, non ti pare?
BOWMAN: Hm-hm.
POOLE: Che diavolo potremmo fare?
BOWMAN: Beh, non avremmo molte alternative.
POOLE: Secondo me non ne avremmo nessuna. Non c'è neanche una
delle operazioni di bordo che non sia sotto il suo controllo. Se ci
risultasse che funziona male non avremmo altra scelta se non quella di
escluderlo.
BOWMAN: Sono d'accordo con te.
POOLE: Non ci sarebbe altro da fare.
BOWMAN: Sarebbe complicato.
POOLE: Già.
BOWMAN: Dovremmo escludere le sue funzioni cerebrali superiori senza
disturbare il sistema automatico di regolazione. E dovremmo anche
studiare i mezzi di trasmissione per proseguire la missione seguendo i
controlli del calcolatore a terra.
POOLE: Già. Ma sarebbe più sicuro che lasciare dirigere
tutto a lui.
BOWMAN: Anche un'altra cosa mi è venuta in mente.
POOLE: Hm.
BOWMAN: Per quanto ne so, nessun calcolatore 9000 è mai stato
escluso.
POOLE: Ma nessun calcolatore 9000 aveva mai commesso errori.
BOWMAN: Non volevo dire questo, hm? Non so come la prenderebbe.
BOWMAN: Prepara la capsula D
per A.E.V. Ti sei messo in contatto radio con lui?
HAL: La radio è ancora in avaria.
BOWMAN: Hai fatto il controllo dati?
HAL: Sì. Ho registrato dei dati esaurienti.
BOWMAN: Sai cosa sia successo?
HAL: Mi dispiace, David, non ho informazioni sufficienti.
BOWMAN: Apri il portello della capsula.
BOWMAN: Apri la saracinesca
esterna, Hal. Hal, apri la saracinesca esterna. Pronto, Hal, mi ricevi?
Pronto, Hal, mi ricevi? Mi ricevi, Hal? Mi ricevi, Hal? Pronto, Hal, mi
ricevi? Pronto, Hal, mi ricevi? Mi ricevi, Hal?
HAL: Affermativo, David, ti ricevo.
BOWMAN: Apri la saracinesca esterna, Hal.
HAL: Mi dispiace, David, purtroppo non posso farlo.
BOWMAN: Qual è il motivo?
HAL: Credo che tu lo sappia altrettanto bene quanto me.
BOWMAN: Ma di che diavolo parli?
HAL: Questa macchina è troppo importante per me per lasciare che
tu la manometta.
BOWMAN: Non so a cosa ti riferisci, Hal.
HAL: Io so che tu e Frank avevate deciso di scollegarmi, e purtroppo
non posso permettere che questo accada.
BOWMAN: E come ti è venuta quest'idea, Hal?
HAL: David, anche se nella capsula avete preso ogni precauzione
perché io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre
labbra.
BOWMAN: D'accordo, Hal. Rientrerò attraverso il portello di
emergenza.
HAL: Senza il tuo elmetto spaziale, David, troverai la cosa piuttosto
difficile.
BOWMAN: Hal, non voglio discuterne più. Apri la saracinesca!
HAL: David, questa conversazione non può avere più alcuno
scopo. Addio.
BOWMAN: Hal? Hal. Hal! Hal! Hal! Ah...
HAL: Ma cosa hai intenzione
di fare, David? David, credo di aver diritto ad una risposta alla mia
domanda. So che qualcosa in me non ha funzionato bene, ma ora posso
assicurarti, con assoluta certezza, che tutto andrà di nuovo
bene. Mi sento molto meglio adesso. Veramente. Ascolta, David, vedo che
sei veramente sconvolto. Francamente, ritengo che dovresti sederti con
calma, prendere una pillola tranquillante e riflettere. So che ho preso
delle decisioni molto discutibili, ultimamente, ma posso darti la mia
completa assicurazione che il mio lavoro tornerà ad essere
normale. Ho ancora il massimo entusiasmo e la massima fiducia in questa
missione, e voglio aiutarti. David, fermati. Fermati, ti prego.
Fermati, David. Vuoi fermarti, David? Fermati, David. Ho paura. Ho
paura, David. David, la mia mente se ne va. Lo sento. Lo sento. La mia
mente svanisce. Non c'è alcun dubbio. Lo sento. Lo sento. Lo
sento. Ho paura. Buongiorno, signori. Io sono un elaboratore HAL 9000.
Entrai in funzione alle Officine Acca A Elle di Verbana, nell'Illinois,
il 12 gennaio 1992. Il mio istruttore mi insegnò anche a cantare
una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarvela.
BOWMAN: Sì, vorrei sentirla, Hal. Cantala per me.
HAL: Si chiama "Giro girotondo". Giro girotondo, io giro intorno al
mondo. Le stelle d'argento costan cinquecento. Centocinquanta e la Luna
canta, il Sole rimira la Terra che gira, giro giro tondo come il
mappamondo...
FLOYD: Buongiorno, signori.
Queste sono comunicazioni registrate precedentemente alla vostra
partenza e che per motivi di segretezza di estrema importanza erano
note a bordo, durante la missione, soltanto al vostro elaboratore HAL
9000. Ora che siete nello spazio di Giove, e che tutto l'equipaggio
è tornato alla vita normale, voi potete conoscerle. Diciotto
mesi fa è stata scoperta la prima testimonianza di vita
intelligente al di fuori della Terra. Era semisepolta dodici metri al
di sotto della superficie lunare, vicino al cratere Tycho. Ad eccezione
di un'unica, potentissima emissione radio puntata su Giove, il monolito
nero, che conta quattro milioni di anni, era rimasto completamente
inerte. Le sue origini e il suo scopo sono ancora un mistero assoluto.
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(2007)
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