KILL BILL VOLUME 1
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Regia: Quentin Tarantino
Cast: Uma Thurman (Sposa), Lucy Liu
(O-Ren Ishii), Vivica A. Fox (Vernita Green), Michael Madsen (Budd),
Daryl Hannah (Elle Driver), David Carradine (Bill), Sonny Chiba
(Hattori Hanzo), Julie Dreyfuss (Sofie Fatale), Chiaki Kuriyama (Gogo
Yubari), Gordon Liu (Johnny Mo), Michael Parks (Earl McGraw)
Trama: Kill Bill Volume 1 racconta le vicende di
una donna conosciuta come "la sposa", che subisce una terribile
imboscata durante la sua festa di nozze, nella quale tutti gli
invitati, suo marito nonché il figlio che ha in grembo, vengono
brutalmente sterminati. Dopo essersi svegliata da un coma di quattro
anni, la donna intende vendicarsi nei confronti dei responsabili del
massacro, che sono per altro vecchi compagni di una vita che si
è lasciata alle spalle: si tratta infatti dei membri di un
gruppo elitario di killer, guidato dal personaggio di spicco di nome
Bill, noti come "Squadra Assassina Vipere Mortali".
"La
vendetta è un piatto che va servito freddo".
- Antico Proverbio Klingon -
BILL: Mi trovi sadico? Sai, scommetto
che adesso potrei friggerti un uovo in testa, se solo volessi. Sai
bimba, mi piace pensare che tu sia abbastanza lucida persino ora da
sapere che non c'è nulla di sadico nelle mie azioni. Forse nei
confronti di tutti quegli altri, quei buffoni, ma non con te. No,
bimba, in questo momento sono proprio io all'apice del mio masochismo.
SPOSA: Bill... È tua figlia...
SPEAKER: Capitolo Uno. 2.
VERNITA GREEN: Arrivo! Sarah, non ci posso credere, sei già qui.
Ora che vuoi fare? Che vuoi fare, brutta faccia di culo? Facciamola
finita, avanti! Fatti sotto, brutta troia. Avanti. Fammi godere.
NIKKI BELL: Mamma, sono tornata.
VERNITA: Ciao, piccola. Tutto bene a scuola?
NIKKI: Mamma, che è successo a te e al soggiorno?
VERNITA: Oh... Quel buono a nulla del tuo cagnetto ha deciso di farsi
venire venire una crisi qui in soggiorno. Questo è successo,
piccola.
NIKKI: È stato Barney?
VERNITA: Piccola, non... non puoi venire qui. Ci sono vetri rotti
dappertutto. Potresti tagliarti. È un'amica della mamma, non la
vedevo da tanto tempo.
SPOSA: Ciao, tesoro. Mi chiamo... Tu come ti chiami?
VERNITA: Si chiama Nikki.
SPOSA: Nikki. Un nome carino per una bambina carina. Quanti anni hai,
Nikki?
VERNITA: Nikki, ... ti ha fatto una domanda.
NIKKI: Ne ho quattro.
SPOSA: Hai quattro anni, eh? Lo sai, anch'io avevo una bimba. Avrebbe
quattro anni anche lei, ora.
VERNITA: Senti, cucciolo, la mamma e la sua amica devono parlare di
cose da grandi. Tu va' nella tua stanza e non ti muovere finché
non vengo a chiamarti io. D'accordo? Nikkia! Nella tua stanza. Subito.
Vuoi del caffè?
SPOSA: Sì, grazie.
SPOSA: La nostra casalinga di Pasadena
si chiama Jeanne Bell. Moglie del dottor Lawrence Bell. Ma quando la
conoscevo io, quattro anni fa, si chiamava Vernita Green. Il suo nome
in codice era Copperhead, Testa di Rame. Il mio, Black Mamba. Hai una
salvietta?
VERNITA: Tieni.
SPOSA: Grazie.
VERNITA: Lo prendi sempre con zucchero e latte?
SPOSA: Sì.
VERNITA: Suppongo che sia un po' tardi per farti le mie scuse, eh?
SPOSA: Supposizione esatta.
VERNITA: Senti, troia, hai intenzione di fare altre stronzate davanti
alla mia bambina?
SPOSA: Rilassati, per ora. Non ho intenzione di ammazzarti davanti a
tua figlia, va bene?
VERNITA: Sei più razionale di quanto Bill ti ritenesse capace.
SPOSA: Sono la pietà, la compassione e il perdono che mi
mancano, non la razionalità.
VERNITA: Senti, lo so, ti ho fregata, è vero. Ho fatto il gioco
sporco. Vorrei non averlo fatto, ma l'ho fatto. Capisco che tu voglia
pareggiare i conti.
SPOSA: No, no, no, no. No. Per andare pari, pari veramente, dovrei
uccidere prima te, poi andare su da Nikki, ucciderla, aspettare tuo
marito, il dottor Bell, e uccidere anche lui. Così saremmo pari,
Vernita. Quel che si dice "quadratura".
VERNITA: Se per magia potessi tornare indietro nel tempo, lo farei. Ma
non posso. Voglio solo dirti che sono una persona diversa, ora.
SPOSA: Oh, che bello. E chi se ne frega?
VERNITA: Non mi faccio illusioni. Lo so che non merito né la tua
pietà né il tuo perdono. Turttavia, ti supplico di averli
entrambi, in nome di mia figlia.
SPOSA: Che merda. È meglio che ti fermi dove sei. Ti ho detto
che non voglio ammazzarti sotto gli occhi di tua figlia, ma questo non
significa che spiattellarmela davanti come stai facendo ora mi ispiri
compassione. Tu e io abbiamo una faccenda in sospeso. E nessuna delle
stramaledette cose che hai fatto in questi ultimi quattro anni,
compresa quella di farti ingravidare, cambierà la situazione.
VERNITA: Allora, quando li chiudiamo i conti?
SPOSA: Dipende solo da te. Quand'è che preferisci morire?
Domani? Oppure dopodomani?
VERNITA: Perché non facciamo stanotte?
SPOSA: Splendido. E dove?
VERNITA: C'è un campo di baseball dove alleno la squadra dei
piccoli a circa un miglio da qui. Ci vediamo lì alle 2:30 di
questa notte, vestite completamente di nero. Copri i capelli con una
calza nera. E vediamo chi è più brava con il coltello.
Non ci disturberà nessuno. Ora, devo preparare i cereali per
Nikki.
SPOSA: Bill diceva che eri una delle migliori a maneggiare un'arma da
taglio.
VERNITA: Vaffanculo, troia. Non le ha mai dette, certe stronzate.
Quindi tu infilatele nel culo le tue puttanate, Black Mamba. Black
Mamba... Doveva essere il mio nome in codice, Black Mamba...
SPOSA: Che arma scegli? Se vuoi continuare col coltello da macellaio
per me va bene.
VERNITA: Ah, ah, ah! Molto divertente, troia. Molto!
SPOSA: Non era mia intenzione farlo davanti a te. E questo mi dispiace.
Ma puoi credermi sulla parola. Tua madre se l'è cercata. Quando
sarai grande, se la cosa ti brucerà ancora e vorrai vendicarti,
io ti aspetterò.
HATTORI HANZO: [Per chi è considerato guerriero, durante il
combattimento l'annientamento del nemico deve essere l'unica
preoccupazione. Reprimete qualsiasi emozione o compassione. Uccidete
chiunque vi ostacoli, ancorché fosse Dio, o Buddha in persona.
Questo è il cuore dell'arte del combattimento].
SPEAKER: Capitolo Due. La SPOSA
imbrattata di sangue.
RADIO: Ehi, gente, venite a Dallas, capito? Questi erano i Ritmi
Rockabilly da KTRN, Wichita Falls. E ora, un mito di casa nostra, lo
scatenato Charlie Feathers.
EARL McGRAW: Allora? Dammi i dettagli cruenti, figlio numero uno.
EDGAR McGRAW: È un vero massacro, papà. Hanno fatto
secchi tutti gli invitati al matrimonio. Un'esecuzione.
EARL: Dammi una cifra.
EDGAR: Nove cadaveri. E parliamo di tutta l'allegra comitiva. Sposa,
sposo, reverendo, moglie del reverendo. Hanno sparato anche a quello di
colore che suonava l'organo.
EARL: Forse qualcuno contrario al matrimonio non è riuscito a
tacere per sempre. Porca d'una miseriaccia infame!
EDGAR: Che ti avevo detto, papà? Sembra che è passato uno
squadrone della morte nicaraguegno, cazzo.
EARL: Lavati quella boccaccia di merda. Sei in un luogo di culto, cazzo.
EDGAR: Scusa, papà.
EARL: È un lavoro da professionisti. A occhio e croce, sicari
della mafia messicana. Quattro, forse cinque killer.
EDGAR: Come fai a dirlo?
EARL: Non è opera di un dilettante squinternato. È gente
dalla mano ferma. Questo è il lavoro di uno navigato. Si
intuisce dalla precisione nella carneficina. Vedi, per quanto sia
evidente la follia assassina, hanno fatto un lavoro senza sbavature. Se
uno fosse un maniaco potrebbe quasi ammirarli. Chi è la sposa?
EDGAR: Non si sa. Sul certificato di matrimonio c'è scritto
Arlene Machiavelli. Ma è falso. Noi l'abbiamo chiamata "La
Sposa", per via del vestito.
EARL: Si vede bene che è incinta. Solo un cane rabbioso
può aver sparato in testa a una ragazza così carina.
Guardala. Capelli color grano, occhi grandi. Un angioletto imbrattato
di sangue. Figlio numero uno?
EDGAR: Sì?
EARL: Questa pertica succhiacazzi è ancora viva.
SPEAKER: Elle Driver, Squadra
Assassina Vipere Mortali. Nome in codice: Serpente montano della
California.
ELLE DRIVER: Diciamo che non mi sei mai piaciuta. Hm, per la
precisione, diciamo che mi fai schifo. Ma questo non significa che non
ti rispetti. Passare dal sonno alla morte è un lusso che a
quelli come noi capita raramente. È il mio regalo per te. Cazzo!
Ciao, Bill.
BILL: In che condizioni è?
ELLE: Stato comatoso.
BILL: Dove si trova?
ELLE: È qui, davanti a me, sul letto.
BILL: Brava, la mia ragazza. Elle, devi annullare la missione.
ELLE: Perchè?
BILL: Le dobbiamo di meglio.
ELLE: Tu non le devi proprio un cazzo!
BILL: Puoi abbassare la voce?
ELLE: Tu non le devi un cazzo!
BILL: Posso dire una cosa?
ELLE: Parla.
BILL: Avete pestato a sangue quella donna, ma non l'avete uccisa. E io
le ho ficcato una pallottola in testa, ma il suo cuore ha continuato a
battere. L'hai visto tu stessa, col tuo splendido occhio azzurro, non
è così? Abbiamo fatto molte cose a questa signora, e se
mai si sveglierà, gliene faremo molte altre. Ma una cosa che non
faremo è strisciare in camera sua di notte, come dei topi di
fogna e ucciderla, nel sonno. E la ragione per cui non lo faremo
è perché questo ci farebbe cadere in basso. Sei
d'accordo, Miss Driver?
ELLE: Suppongo di sì.
BILL: E hai bisogno di supporlo?
ELLE: No, non ho bisogno di supporlo. Lo so.
BILL: Torna a casa, tesoro.
ELLE: Affermativo.
BILL: Ti amo moltissimo.
ELLE: Anch'io ti amo. A dopo. L'hai trovato un sacco divertente, vero?
Hm? Questo è un avvertimento, testa di cazzo. Ti conviene non
svegliarti mai.
SPOSA: Aaah!
BILL: In questo momento, sono proprio io all'apice del mio masochismo.
SPOSA: Bill... È tua figlia... Aaah! La mia bambina. Ah...
Quattro anni. Quattro anni.
BUCK: Il prezzo è 75 dollari a botta, amico. Non ti attizza
l'esperienza?
CAMIONISTA: Ah, come no?
BUCK: 20, 40, 60, 75... Sì. Ecco le regole. Regola numero uno:
niente botte. Se domani l'infermiera scopre un occhio nero e qualche
dente in meno, il gioco è finito. Quindi niente pugni in bocca,
in nessuna circostanza. E a proposito, la cagnetta sputa. È un
riflesso motorio, niente di che. Ma che sputi o no, niente pugni.
Allora, ti è entrata bene nella zucca la regola numero uno?
CAMIONISTA: Sì.
BUCK: Bene. Regola numero due: niente morsi e niente succhiotti. In
pratica, niente segni di alcun genere. A parte questo, puoi
sbizzarrirti come vuoi.
CAMIONISTA: Eh, eh, eh, eh!
BUCK: Ah, le tubazioni interne non le funzionano più, quindi
puoi venirle dentro quanto ti pare. Non fare casino e non sporcare.
Torno tra venti minuti.
CAMIONISTA: Eh, eh, eh, eh!
BUCK: Ecco. Oh, cazzo! Eh, dimenticavo: non sempre, ma a volte, quella
troia ha la fica più asciutta di un bidone di sabbia. Se
è secca, lubrificala con questa e datti da fare. Divertiti,
amico!
CAMIONISTA: Eh, eh, eh, eh! Oh, sì. Oh, sì, sei la
più bella che mi sono scopato, oggi. Aaah! Aaah!
BUCK: Ehi, stallone, il tempo è scaduto. Finito o no, io entro.
Ehi, amico, te la sei spassata, bello? Oh... Aaah!
SPOSA: Dov'è Bill? Dov'è Bill?
BUCK: Ti prego, smettila.
SPOSA: Dov'è Bill?
BUCK: Non so chi sia Bill.
SPOSA: Cazzate!
BUCK: Bene, ma guarda che bel bocconcino. Non identificata, eh? Non
sappiamo un cazzo di te. Io sono di Huntsville, Texas. Mi chiamo Buck e
sono qui per fottere. Ah, ah, ah, ah!
SPOSA: Tu ti chiami Buck, vero? E sei venuto per fottere. Vero?
BUCK: Un momento, aspetta...
SPOSA: Pussy-wagon. Fanculo.
SPOSA: Texas. Okay. Avanti, muovi
l'alluce. Avanti, muovi l'alluce. Avanti, muovi l'alluce. Avanti, muovi
l'alluce. Avanti, muovi l'alluce. Mentre stesa nel furgone di Buck
cercavo di costringere le mie membra a uscire dall'entropia... Avanti,
muovi l'alluce. ...rivedevo le facce delle troie e dello stronzo che mi
avevano ridotta così. Tutti membri del parto mentale di Bill, la
Squadra Assassina Vipere Mortali. Quando la fortuna sorride a una cosa
violenta e torba come la vendetta, sembra essere la prova assoluta non
solo che Dio esiste, ma che stai facendo la sua volontà. Nel
momento in cui sapevo poco o niente dei miei nemici, la prima persona
della mia lista di morte, O-Ren Ishii, era la più facile da
trovare. Ma è ovvio: quando si riesce nell'impresa di diventare
la regina del crimine di Tokyo, non lo si tiene segreto, o no?
SPEAKER: O-Ren Ishii, Squadra Assassina Vipere Mortali. Nome in codice:
Mocassino acquatico.
SPEAKER: Capitolo Tre. Le Origini di
O-Ren.
SPOSA: O-Ren Ishii era nata in Giappone in una base militare americana
a Tokyo. Metà giapponese e metà cinese, la mocciosa
dell'esercito americano fece il suo primo incontro con la morte a nove
anni. Tanti ne aveva quando assistette alla morte dei suoi genitori per
mano di uno dei più spietati boss della Yakuza, il boss
Matsumoto.
O-REN ISHII: Gemito... Mamma...
SPOSA: Giurò di vendicarsi. Per sua fortuna, il boss Matsumoto
era un pedofilo. A undici anni ebbe la sua vendetta.
O-REN: [Guardami, Matsumoto. Guarda bene il mio viso. Guarda i miei
occhi. Guarda la mia bocca. Ho un'aria familiare? Non assomiglio a
qualcuno che hai ucciso?]
SPOSA: A vent'anni era già una delle migliori donne-killer al
mondo. A venticinque fece la sua parte nell'uccisione di nove
innocenti, compresa la bimba che portavo in grembo, in una piccola
cappella a El Paso, Texas. Ma quel giorno di quattro anni fa, fece un
solo grossissimo errore. Avrebbe dovuto ucciderne dieci. Comunque,
prima di prendermi la mia soddisfazione, dovevo risolvere un problema.
Avanti, muovi l'alluce. Il più è fatto. Ora non resta che
muovere gli altri fratellini.
AGENTE VIAGGI: Benvenuta alla Air O.
Posso aiutarla?
SPOSA: Okinawa. Solo andata.
SPEAKER: Capitolo Quattro. L'uomo di Okinawa.
SPOSA: Salve.
HATTORI: [Benvenuta]. Benvenuta. Tu inglese?
SPOSA: Beh, quasi. Americana.
HATTORI: Americana. Benvenuta, americana.
SPOSA: Domo.
HATTORI: Io parlo molto bene tua lingua. Tu detto "domo"? Parli
giapponese?
SPOSA: No, no. Solo qualche parola che ho imparato l'altro ieri. Ehm...
Posso sedermi qui?
HATTORI: Oh, certo, certo, certo. Prego, siedi. Oh... Quale altre
parole hai imparato?
SPOSA: Ah...
HATTORI: Oh, solo un momento. [C'è una cliente. Porta del
tè, sbrigati.]
TIZIO PELATO: [Sto guardando la mia soap opera.]
HATTORI: Oh, merda! [Pigro bastardo. Al diavolo la soap opera.] Muoviti!
TIZIO PELATO: [Il tè è caldo. Perché non lo servi
tu per una volta?]
HATTORI: Sta' zitto! Alza le chiappe e vieni qui! Oh, mi scuso... Oh,
che altre parole giapponesi conosci?
SPOSA: Oh, vediamo... "Arigatò".
HATTORI: "Arigatò". Bene.
SPOSA: Ehm... Oh, l'ho già detto "domo", vero?
HATTORI: Sì. Sì, sì, sì, sì.
SPOSA: "Konnetiewa".
HATTORI: Ah, ah, ah, ah... "Kon-nichi-wa". "Konnichiwa". Prego, ripeti.
SPOSA: "Konnichiwa".
HATTORI: Perfetto. Bene, bene, bene. Tu dici parole giapponesi come se
tu giapponese.
SPOSA: Ah, adesso mi prende in giro!
HATTORI: No, no, no, no, no. Sono molto serio in questo. Pronuncia tua
molto buona. Tu dici "arigatò" come noi dice "arigatò".
Oh, oh, oh!
SPOSA: Beh, grazie. Cioè, arigatò.
HATTORI: Dovresti imparare giapponese. Molto facile.
SPOSA: Ah, ah, ah! Avevo sentito che è un'impresa dura.
HATTORI: Molto difficile. Ma tu hai lengua giapponese.
SPOSA: Ah, ah, ah, ah!
HATTORI: Okay, okay. [...] Oh, mio Dio. [Che diavolo è successo
al tè? Sbrigati, per la miseria! Pelandrone.]
TIZIO PELATO: Che cosa vuoi?
SPOSA: Come dice, scusi?
HATTORI: Cosa bevi.
SPOSA: Oh, sì. Vorrei del sakè caldo, grazie.
HATTORI: Vuoi sakè caldo? Molto bene. [Un sakè caldo!]
TIZIO PELATO: [Sake? A metà giornata?]
HATTORI: [Mattina, sera, pomeriggio. Che ti frega, porta il
sakè!]
TIZIO PELATO: [Perché devo portarlo sempre io il sakè?
Ascoltami bene. Da 30 anni tu prepari il pesce e io porto il
sakè. Se fossimo nell'esercito, sarei già Generale.]
HATTORI: [Saresti Generale, dici? Se tu fossi Generale io sarei
Imperatore, e tu porteresti comunque il sakè. Quindi porta il
sakè, pelato!] Chiaro il concetto?
TIZIO PELATO: [Non sono pelato, mi sono solo rasato.] Chiaro il
concetto?
HATTORI: Scusa. [...] Oh, prima volta in Giappone?
SPOSA: Ah, ah.
HATTORI: Che cosa porta te in Okinawa?
SPOSA: Devo incontrare un uomo.
HATTORI: Oh, sì? Hai un amico che vive a Okinawa?
SPOSA: Non proprio.
HATTORI: No è amico?
SPOSA: Non l'ho mai visto.
HATTORI: Mai? Ah, ah! Chi è lui? Posso chiedere?
SPOSA: Hattori Hanzo.
HATTORI: [Cosa vuoi da Hattori Hanzo?]
SPOSA: [Acciaio giapponese.]
HATTORI: [A che ti serve l'acciaio giapponese?]
SPOSA: [A uccidere dei parassiti.]
HATTORI: Devono essere parassiti molto grossi, se ti serve l'acciaio di
Hattori Hanzo.
SPOSA: Enormi.
SPOSA: Posso?
HATTORI: Puoi. Aspetta. Prova la seconda dall'alto. È buffo. A
te piacciono spade di samurai. A me piace baseball. [Volevo mostrarti
queste. Anche se tu che sai tante cose, saprai sicuramente che non
fabbrico più strumenti di morte. Ho tenuto queste soltanto per
il loro valore estetico e sentimentale. Sono fiero del mio lavoro, ma
ormai sono in pensione.]
SPOSA: Allora mi dia una di queste.
HATTORI: Queste non sono in vendita.
SPOSA: Io non ho detto "mi venda", ho detto "mi dia".
HATTORI: Ah, ah, ah! E perché dovrei aiutarti?
SPOSA: Perché il mio parassita, in passato, è stato uno
dei suoi allievi. E considerato l'allievo, direi che lei ha un obbligo
piuttosto rilevante verso di me.
HATTORI: [Puoi dormire qui. Mi ci vorrà un mese per fare la
spada. Puoi passarlo ad allenarti. Ho fatto ciò che 28 anni fa,
davanti a Dio, avevo giurato di non fare più. Ho creato
"qualcosa che uccide le persone". E in questo ho avuto successo. L'ho
fatto perché, filosoficamente, sono favorevole al tuo scopo.
Senza presunzione, questa è la mia spada migliore. Se nel tuo
viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai. Bionda guerriera, vai.]
SPOSA: Domo.
SPEAKER: Capitolo Cinque. Resa dei
Conti alla Casa delle Foglie Blu.
SPOSA: Un anno dopo il massacro di El Paso, Texas, Bill appoggiò
finanziariamente e filosoficamente la sua progenie giapponese nella sua
shakespeariana lotta per il potere contro gli altri clan della Yakuza
per chi dovesse regnare sulla malavita della città di Tokyo.
Quando anche l'ultima spada venne ringuainata, furono O-Ren Ishii e il
suo potente entourage, "Gli 88 Folli", a risultare vincitori. La bella
signora a destra di O-Ren, vestita come un cattivo di Star Trek,
è l'avvocato, la migliore amica e il luogotenente di O-Ren, la
mezza francese e mezzo giapponese Sofie Fatale. Un'altra ex favorita di
Bill. La ragazzina in uniforme scolastica è la guardia del corpo
personale di O-Ren, la diciassettenne Gogo Yubari. Gogo sarà
anche giovane, ma ciò che le difetta in età è
compensato dalla sua follia.
UOMO D'AFFARI GIAPPONESE: [Ti piacciono le Ferrari?]
GOGO YUBARI: [Spazzatura italiana. Vuoi scoparmi? Non ridere. Vuoi
scoparmi, sì o no?]
UOMO: [Sì.]
GOGO: [E adesso, grand'uomo? Vorresti ancora penetrarmi o sono io... o
sono io... ..che ho penetrato te?]
SPOSA: Capite cosa intendo? Il tizio pelato col vestito nero e la
maschera Kato è Johnny Mo, generale capo dell'esercito personale
di O-Ren, "Gli 88 Folli". E se per caso vi steste chiedendo come abbia
fatto una mezzosangue nippo-cinese-americana a diventare il boss di
tutti i boss di Tokio, in Giappone, ve lo dirò. L'argomento
della discendenza e della nazionalità di O-Ren emerse una sola
volta in Consiglio, la notte in cui O-Ren assunse il comando del
Consiglio del crimine. L'uomo che sembra deciso a rovinare l'atmosfera
è il boss Tanaka. E quello che pensa il boss Tanaka è...
BOSS BENTA: [Boss Tanaka! Perché questo scatto d'ira? Oggi
dobbiamo festeggiare!]
BOSS TANAKA: [E cosa festeggiamo, esattamente? La degradazione del
nostro Consiglio?]
BOSS HONDA: [Tanaka, sei impazzito? Non tollererò altro!
Così manchi di rispetto a nostra sorella.]
O-REN: [Tanaka-San, di quale degradazione parli?]
TANAKA: [Mio padre, insieme al tuo e al vostro, ha dato vita a questo
Consiglio. E mentre voi ridete come stupidi somari, loro piangono
nell'aldilà... Silenzio! ...per questa evidente degradazione!]
BOSS OZAWAH: [Oltraggioso! Tanaka, sei tu che insulti il Consiglio!
Bastardo!]
TANAKA: [Stronzo!]
O-REN: [Signori. Evidentemente Tanaka è preoccupato. Lasciate
che si esprima.]
TANAKA: [Parlo della degradazione raggiunta dal Consiglio, che io amo
più dei miei stessi figli, nel fare di una troia
nippo-cinese-americana il proprio capo!]
O-REN: [Perché capiate quanto faccio sul serio, vi
parlerò in inglese.] Come vostro capo, vi incoraggerò, di
tanto in tanto, e sempre in maniera rispettosa, a discutere delle mie
scelte. Se non siete convinti di un piano d'azione che io invece
ritengo il più saggio, dovete ditemelo. Ma permettete a me di
convincervi, e di promettervi come sto facendo, che nessun argomento
sarà mai considerato tabù. Tranne, ovviamente,
l'argomento di cui si discuteva ora. E il prezzo che si paga, per
parlare della mia discendenza cinese o americana in maniera negativa,
è che io mi prendo la vostra testa. Come è successo a
questo stronzo qui. Se qualcuno di voi figli di puttana ha ancora
qualcos'altro da dire, lo dica subito, in questo momento! Non avevo
dubbi. [Signori, la riunione è aggiornata.]
SPOSA: Un biglietto per Tokio, per
favore.
SOFIE FATALE: Moshi moshi.
O-REN: Gogo.
PROPRIETARIA: [Devi dire "sì, sì", qualunque richiesta ti
facciano.]
CHARLIE BROWN: [Ma richiedono cose ridicole.]
PROPRIETARIA: [Sta' zitto! Lo sai cosa ti capita se ti sentono?]
CHARLIE BROWN: [Cosa mi capita?]
PROPRIETARIA: [Hai sentito del clan Tanaka? Ti farai staccare la testa.]
CHARLIE BROWN: [No, non voglio.]
SOFIE: [Sì, sono io. E se ci lascia un recapito, la
richiameremo.]
I SCAGNOZZO: [Ehi. Tu! Chi mi ricordi,
tu? Charlie Brown!]
PROPRIETARIA: [Hai ragione, somiglia proprio a Charlie Brown.]
II SCAGNOZZO: [Charlie Brown, quattro pizze al salame.]
CHARLIE BROWN: [Non sono nel menù.]
II SCAGNOZZO: [E allora? Portamele, maledizione!]
SCAGNOZZA: [Ehi Charlie, dammi un bacio.]
SPOSA: O-Ren Ishii! [Abbiamo una faccenda in sospeso!]
SOFIE: Aaah!
O-REN: [Charlie Brown, sparisci. Miki. Fatela a pezzi!]
SPOSA: Allora, O-Ren? Hai altri scagnozzi da farmi uccidere?
GOGO: Ciao.
SPOSA: [Gogo, vero?]
GOGO: [Bingo. E tu sei Black Mamba.]
SPOSA: [La nostra reputazione ci precede.]
GOGO: [Già.]
SPOSA: Gogo, so che ti senti in obbligo di proteggere la tua padrona,
ma ti supplico, vattene via.
GOGO: [E lo chiami supplicare? Puoi supplicare molto meglio.]
SPOSA: È quel che penso che sia?
O-REN: Non credevi mica che sarebbe stato facile, vero?
SPOSA: Lo sai che per un attimo... sì, l'ho creduto.
O-REN: Sciocca bambolina.
SPOSA: Questo gioco non fa...
O-REN: ... per te.
JOHNNY MO: Aaah!
SPOSA: Ecco quello che ti meriti per esserti smerdato con la Yakuza!
Torna a casa da mamma! [Chi di voi ha la fortuna di avere ancora una
vita, se la porti via! Però, lasciate qui gli arti perduti. Ora
appartengono a me.] Tu no, Sofie! Tu resta ferma dove sei.
O-REN: Il tuo strumento è
davvero notevole. [Dov'è stato creato?]
SPOSA: A Okinawa.
O-REN: [Chi ha creato quell'acciaio a Okinawa?]
SPOSA: Questo è l'acciaio di Hattori Hanzo.
O-REN: [Tu menti! Le spade però non si stancano mai. Hai
risparmiato le forze, spero. Altrimenti, non durerai neanche cinque
minuti. Come ultimo sguardo sul mondo, non è male, vero?] La
sciocca ragazza bianca ama giocare con le spade dei samurai. Non saprai
combattere come un samurai, ma potrai morire come un samurai.
SPOSA: [Attaccami con tutta la forza che hai.]
O-REN: [Prima ti ho schernito. Scusami.]
SPOSA: [Perdonata. Pronta?]
O-REN: [Avanti. Era davvero una spada di Hattori Hanzo.]
BILL: Sofie. Sofie. Mia Sofie. Mi
dispiace tanto.
SOFIE: Ti prego, ti prego, perdona il mio tradimento.
BILL: Non parliamone più.
SOFIE: Eppure... io...
BILL: Eppure... niente. A parte il mio cuore addolorato per quello che
ha fatto alla mia bellissima e brillante Sofie.
SPOSA: Ti ho tenuta in vita per due ragioni. La prima ragione sono le
informazioni.
SOFIE: Brûle à l'Enfer, espece de salope! Blonde, je n'ai
te dire rien!
SPOSA: Ma io te le farò lo stesso, delle domande. E ogni volta
che non mi darai una risposta, io ti taglierò qualcosa. E ti
giuro che saranno cose che ti mancheranno molto. Dammi l'altro braccio!
Io voglio tutte le informazioni che hai sulle Vipere Mortali...
BILL: Se tu dovessi immaginare...
SPOSA: ... quello che hanno fatto...
BILL: ... perché ti ha lasciato in vita...
SPOSA: ... e dove posso trovarle.
BILL: ... cosa diresti?
SOFIE: Immaginare non è necessario. Mi ha informata. Ha detto
che potevo tenermi la infame vita per due ragioni.
SPOSA: Come ho già detto, ho permesso che ti tenessi la tua
infame vita per due ragioni. E la seconda ragione è
perché tu possa raccontare a lui di persona tutto quello che
è successo stasera. Voglio che conosca la misura della mia
misericordia vedendo il tuo corpo mutilato. Voglio che tu gli dica
quali sono le informazioni che hai dato a me. Voglio che sappia tutto
quello che so io. Voglio che lui sappia che io voglio che sappia. E
voglio che tutti loro sappiano che molto presto saranno tutti morti,
come O-Ren.
HATTORI: [La vendetta non è mai
una strada dritta. È una foresta. E in una foresta è
facile smarrirsi. Non sai dove sei, né da dove sei partito].
BUDD: Quella donna merita la sua vendetta. E noi meritiamo di morire.
ELLE: Deve soffrire, fino all'ultimo respiro.
SPOSA: Come hai fatto a trovarmi?
BILL: Io sono io. Ancora una cosa, Sofie. Lei sa che sua figlia
è ancora viva?
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(2007)
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