1-5-2000 |
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Il 7 maggio a Roma la celebrazione dei "testimoni della fede cristiana" vittime dei regimi totalitari e autoritari di Fabio Negro
ROMA - All'ombra del Colosseo che ricorda, almeno nell'immaginario collettivo, altre persecuzioni ed altri martiri. Così il 7 maggio saranno celebrati a Roma gli innumerevoli martiri di questo secolo. "Mai come ai tempi nostri, dopo quelli primitivi, la nostra Chiesa è stata Chiesa di martiri" ha detto ieri il cardinale Etchegaray, che presiede il comitato per le celebrazioni giubilari. E monsignor Crescenzio Sepe, segretario generale del comitato, ha ricordato la "montagna delle croci" eretta in Lituania per commemorare anonimamente tutte le vittime della fede cristiana in quel Paese. Vittime della fede cristiana, non solo cattolica, perché questa giornata dei martiri del XX secolo non ricorderà solo i cattolici, ma anche i battezzati seguaci di altre confessioni. E a fianco del Papa la celebreranno anche esponenti di altre fedi cristiane. Una novità di assoluto rilievo. D'altronde è difficile fare distinzioni, anche perché questa giornata del ricordo non è una beatificazione, cioè una cerimonia caratteristica del cattolicesimo. Come non ricordare poi che molte delle vittime della persecuzione in Russia erano ortodosse e che fra quelle dei campi di concentramento nazisti, oltre a cattolici già beatificati, c'è stata gente come il pastore luterano Bonhoffer, già comandante di U boot. |