12-5-2000 |
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Si prevede che con Giovanni Paolo II, in occasione della beatificazione dei due piccoli veggenti Francesco e Giacinta Marto, il 13 maggio ci saranno a Fatima più di un milione di pellegrini, e probabilmente fra questi ci sarà Lucia, la terza confidente della Vergine, che oggi ha 93 anni e vive nel monastero delle carmelitane di Coimbra. Con Lucia ci sarà anche una donna portoghese, la signora Maria Emilia Santos, che ha ricevuto il grande miracolo che ha consentito la beatificazione dei pastorelli: infatti, concluso il processo con il decreto sull’eroicità delle virtù, la Chiesa attende un miracolo per procedere alla beatificazione. Riportiamo alcuni brani dell’intervista rilasciata dalla signora Santos al giornalista Renzo Allegri: "Ero paralizzata da oltre vent’anni: la mia colonna vertebrale si era calcificata e non potevo fare più alcun movimento. I piedi erano rattrappiti e contorti: si erano addirittura piegati all’indietro. Per otto anni sono stata ricoverata in ospedale, sottoposta a vari interventi chirurgici e poi dimessa con la qualifica di "inguaribile" da un ricovero per malati cronici. Vivevo a casa, distesa a letto, sempre immobile, come fossi di marmo. Alcuni sacerdoti mi suggerirono di pregare Francesco e Giacinta; ma non ne avevo il coraggio, perché loro si erano sacrificati per i peccati degli uomini e io ero insofferente del mio stato. Poi mi lasciai convincere e ogni giorno pregavo i due piccoli veggenti. La sera del 20 febbraio 1989 ero a letto e continuavo a pregare ricordando che il 20 febbraio era l’anniversario della morte della piccola Giacinta (1920). Ad un certo momento ho come sentito una voce dentro di me: "Alzati, alzati, puoi farlo". Pensavo ad una suggestione. Nessuno poteva aver parlato nella mia stanza. Ma la voce si fece sentire di nuovo in modo più distinto: "Alzati, cammina, puoi farlo". E poi c’era come una forza misteriosa che mi spingeva fuori dal letto. Venni invasa da una gioia immensa. Mi resi conto che pensavo alla guarigione, ma era come se avessi paura di un miracolo. Rimasi per un poco immobile nel letto, ascoltando. Poi provai a muovere una gamba e i piedi, e avvertii che non erano più piegati in modo innaturale ma che potevo muoverli liberamente. L’emozione crebbe. Rimasi ancora per un po’ ferma, incredula. E poi provai di nuovo. Allora mi feci coraggio e decisi di alzarmi, spinsi le gambe fuori dal letto e misi i piedi per terra… Mi spinsi con le braccia e mi raddrizzai. Stavo in piedi. Feci un passo, poi un altro. Anche la mia schiena era tornata dritta e elastica. Cominciai a camminare speditamente uscendo dalla mia stanza. Gridavo. Accorsero i familiari e videro, con sorpresa, che ero guarita. Il giorno dopo vennero i medici che per anni mi avevano curato. "Impossibile", continuavano a ripetere mentre mi visitavano. "Nessun potere umano può aver fatto una cosa del genere". Da allora sono stata bene". |