Copertina del
1-6-2000
IN BUONA COMPAGNIA
Pagina a cura di Massimo Martinucci

Siti consigliati e presentati con riquadri di anteprima che riproducono le caratteristiche delle pagine alle quali rimandano

Chiesa Cattolica
- La Santa Sede
- Magistero pontificio
- Concili ecumenici
- Congregazione per il Clero
- Totus tuus
- Servizio Accoglienza alla Vita di Ferrara
- Centro Culturale Cattolico Carlo Caffarra
- Insegnamenti su Matrimonio e Famiglia dell'arcivescovo Carlo Caffarra
- Associazione Medici Cattolici Italiani - Ferrara
- Centro Culturale San Francesco d'Assisi
- Bibliotheca Alphonsiana IntraText

Dottrina sociale naturale e cristiana
- Armeria
- In difesa della libertà di educazione
- Per una politica dei valori
- Per la verità storica
- Cronache della Contro-Rivoluzione e Recensioni librarie
- Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale
- Cesnur (Il Centro Studi sulle Nuove Religioni)
- Alleanza Cattolica
- Alleanza Cattolica in Crotone
- Societas Sancti Gregorii
- Istituto per la Storia delle Insorgenze
- Scuola di Educazione Civile
- L'urlo silenzioso
- Una voce grida...!
- Le pagine di Eugenio Corti
- Arbil. Apostando por los valores

Pubblicazioni
- Cristianità, mensile di Alleanza Cattolica
- Il timone, bimestrale di formazione e informazione apologetica
- Percorsi di politica, cultura, economia

Altri siti sono compresi in queste due "enciclopedie":
- Siti Cattolici Italiani (l'elenco pił completo)
- Polo per le Libertą (elenco completo anche se non condivisibile in toto)

Mailing list e Newsgroup moderati
- Newsgroup "it.politica.cattolici": pubbliche discussioni inerenti la politica e i valori cattolici
- Newsgroup "it.cultura.cattolica": pubbliche discussioni inerenti la cultura cattolica
- Mailing list "Piccolo gregge": lista cattolica moderata
- Mailing list "Sacerdos": lista di sacerdoti cattolici
A proposito del Gay Pride

[sintesi da diversi quotidiani]

"[.] L'intervento con cui Katia Bellillo annunciava che il suo ministero stava "valutando l'eventualità di concedere il patrocinio del Dipartimento delle Pari opportunità ad alcuni eventi" legati al Gay Pride si è svolto tra le proteste dei deputati del Polo, uno dei quali è stato invitato a lasciare l'aula.
[.] Il ministro Bellillo ha ribadito che la manifestazione si farà: "Ci siamo impegnati a garantire lo svolgimento dell'intera manifestazione compresa la marcia dell'8 luglio".
[.] Dall'affermazione di questi principi, ha concluso Bellillo, "discende la legittimità di forme famigliari e di stili di vita non tradizionali, l'ammissibilità di qualunque decisione, libera e consapevole, relativa all'uso del proprio corpo e alla propria salute, la necessità che alcune scelte di vita non siano discriminate rispetto a quelle maggioritarie".
Prima ancora che Palazzo Chigi bocciasse l'ipotesi formulata da Bellillo, era intervenuto il capogruppo di An Gustavo Selva per chiedere ad Amato: "Cosa ne dice il presidente del Consiglio: il Gay Pride è ancora "inopportuno" o è invece, come sostiene il ministro per le Pari opportunità "espressione costituzionale dei principi di libertà"".
© La Repubblica

"La ministra delle Pari opportunità in aula si era certo sbilanciata un po' troppo, contando forse sul fatto che il Dipartimento - come riconosce la stessa nota di Palazzo Chigi - "da tempo" aveva proposto il patrocinio di alcuni eventi, e in un clima che si andava vieppiù surriscaldando in aula.
Bellillo aveva infatti cominciato a rispondere riferendosi alla festa della Repubblica del 2 giugno "fondata per garantire i diritti di libertà degli uomini e delle donne". "Che c'entra questo?" aveva subito interrotto Fortunato Aloi. E altre rimostranze erano venute quando la ministra citava la Costituzione "che ha individuato principi per garantire uguali livelli di vita e di libertà per tutti e per tutte, nel rispetto delle diversità...". "Queste sono sciocchezze, lo dico da professore di Storia", continuava il deputato di An, ricevendo dal presidente il primo invito a lasciare l'aula. Finchè, arrivata al Gay Pride 2000, la ministra informava del "forte impegno" del dipartimento Pari opportunità, a garantire "lo svolgimento dell'intera manifestazione", promuovendo anche un protocollo d'intesa col ministero della Pubblica Istruzione e l'associazione dei genitori di omossessuali". Le rimostranze a questo punto diventavano un coro: "Brava!", "Questa è una vergogna!", "Anche la scuola!", attirandosi risposte perfino dai banchi del governo.
[.]
Intanto continuano a crescere le polemiche.
Mentre la Cei ribadisce il suo giudizio di "inopportunità" della marcia, intervengono anche i protestanti e la massoneria. La federazione Chiese Evangeliche esprime preoccupazione "perchè i governanti, anzichè tutelare la laicità dello Stato, qualificano i diritti di libertà conquistati dal popolo italiano come un impedimento sul cammino di una totale acquiescenza alle pretese della Conferenza episcopale". Il Grande Oriente d'Italia apprezza invece - dandola ormai per scontata - "la scelta, sia pur tardiva, di autorizzare questa manifestazione, di fronte ai rigurgiti di vera e propria intolleranza religiosa". Il riformatore Marco Taradash stigmatizza il comportamento del sindaco Rutelli, che sulla Stampa , ha paragonato il Gay Pride a un raduno nazista davanti alla Sinagoga: "Dovrei ricordargli che ebrei e omosessuali erano recintati negli stessi campi di sterminio".
E Alessandro Meluzzi (Udeur) invita addirittura il Papa a "porre fine, con un gesto di saggezza, a quello che è diventato "un dibattito querulo e inconcludente".
© La Stampa

[...]
Il Ccd stasera a largo Chigi, ha organizzato la proiezione del filmato del Gay Pride si san Francisco, cavallo di battaglia del vescovo della città americana per documentare il carattere oltraggioso della manifestazione.
[...]
E ieri gli esponenti del Circolo Mario Mieli che sta organizzando il raduno romano, hanno assicurato che alla parata ci saranno carri, musica, ma niente papi e papesse con guepiére. "La nostra parola d'ordine è niente papi e papesse, come si erano visti anche al Gay Pride dello scorso anno [...]. "Così come non è da aspettarsi un corteo con seni al vento e falli allo scoperto. "Qualcuno potrà anche esibirli, ma ognuno può manifestare come meglio crede e del resto questo è nello spirito della manifestazione che è quello della visibilità dell'omosessualità".
© L'Unità

Archivio delle copertine precedenti

Se usi Microsoft Internet Explorer puoi aggiungere questo sito alla lista dei preferiti semplicemente cliccando qui .