30-9-2000 |
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Massimo Mamoli "Il ministro ha violato il codice penale". Ad aprire il fronte del "no" contro la pillola del giorno dopo è Alfredo Mantovano (Alleanza nazionale -AN). "Autorizzando la distribuzione del farmaco - spiega il deputato di Alleanza nazionale - il ministro della sanità si rende responsabile di una grave violazione della legge 194, che ha introdotto in Italia l'aborto". Se la pillola fosse venduta in farmacia o distribuita in ambulatorio al di fuori dai limiti previsti da questa legge, secondo Mantovano, "il medico e il farmacista sarebbero responsabili del reato previsto dall'art. 19 della stessa normativa, cioè l'aborto clandestino, che prevede la reclusione fino a tre anni". Per Riccardo Pedrizzi (Alleanza nazionale -AN), il provvedimento è un colpo di mano da parte di Veronesi. "Invece di presentare un disegno di legge sottoponendolo al Parlamento - spiega - ha prefeito firmare un decreto impedendo all'organo rappresentativo del popolo sovrano di esprimersi in materia". L'arrivo della pillola è invece "una buona notizia" per l'on. Gloria Buffo (Democratici di sinistra-DS), secondo la quale "finalmente avremo anche in Italia uno strumento in più per ridurre l'inizio di gravidanze indesiderate". Non la pensa così il presidente del Movimento per la Vita, Carlo Casini: "E' un atto gravissimo. Adesso il ministro dovrà rispondere di violazione della legge 194". Rincara la dose Olimpia Tarzia (Centro cristiano democratico-CCD): "Veronesi consente, con un suo decreto, la vendita nelle farmacie della pillola del giorno dopo - abortiva a tutti gli effetti, perché interviene dopo il concepimento - con evidente infrazione della normativa. Cosa ancora più grave, consentendone l'accesso anche alle minorenni". Alza gli scudi contro il "no" la lista Bonino, che si impegnerà in Italia per la legalizzazione del farmaco.
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