31. Porfirio, Sentenze sugli intellegibili
Testo greco a fronte. Versione latina di Marsilio Ficino
Sotto il titolo Sentenze sugli intellegibili sono raccolte quarantaquattro sentenze che Porfirio scrisse intorno al 301 d.C. con l'intenzione di offrire un quadro sintetico, quasi didascalico, della dottrina del suo grande maestro. Di conseguenza, i temi filosofici di fondo che si ritrovano sono gli stessi di quelli di Plotino. Non e' strano allora che le Sentenze siano state considerate una sorta di introduzione alle Enneadi. Tuttavia - grazie agli studi di questi ultimi anni che hanno messo in luce, accanto al ruolo classico di Porfirio fedele discepolo di Plotino, l'originalita' teoretica del suo pensiero - si puo' affermare, e questo vale anche per le Sentenze, che vi sono alcune divergenze tra i due filosofi. Talune generiche, legate alla diversa personalita' dei due, altre piu' specifcatamente filosofiche: l'impostazione unipolare dei principi in Plotino e bipolare nel discepolo; la considerazione dell'Uno al di sopra dell'Essere per Plotino, mentre per Porfirio risulta coincidente con quest'ultimo in quanto puro agire; la distinzione di ipostasi tra Essere e Intelligenza nel discepolo e la loro sostanziale coincidenza nella dottrina del maestro. In verita' Porfirio ha si' ripreso la dottrina del maestro, ma l'ha rielaborata nel tentativo di conciliare l'henologia platonica e l'ontologia aristotelica a partire dall'idea, che permea tutta la sua filosofia, della sostanziale identita' delle filosofie di Platone e di Aristotele.
L'edizione e' curata da Giuseppe Girgenti studioso esperto di Porfirio e autore di numerose opere sul filosofo, tra cui recentemente un saggio dal titolo Il pensieroforte di Porfirio. Mediazione tra henologia platonica e ontologia aristotelica, Vita e Pensiero, Milano 1996. La sua introduzione mette in evidenza la dipendenza delle Sentenze dalle Enneadi di Plotino, la loro collocazione e originalita' all'interno del corpus porfiriano e la storia degli effetti che le ha caratterizzate. La traduzione moderna ma fedele, le note al testo, le parole-chiave e la bibliografia completano il volume, arricchito anche dalla traduzione latina in appendice di Marsilio Ficino. Il testo greco a fronte e' tratto dall'edizione di E. Lamberz: Porphyrii, Sententiae ad intellegibilia ducentes, Teubner, Leipzig 1975.
32. I. Kant, La religione entro i limiti della semplice ragione
Testo tedesco a fronte
Nel 1793 viene pubblicata La religione entro i limiti della semplice ragione. Sebbene sia composta di quattro saggi concepiti in periodi differenti, La religione e' un'opera profondamente unitaria sia sul piano dell'intenzione sia su quello dell'esecuzione. Tuttavia, a motivo delle censure che dovette subire, pone notevolissime difficolta' formali che ne fanno, forse, l'opera kantiana piu' intellettualmente tormentata, piu' sintatticamente e stilisticamente afflitta. Nel disegno teoretico di Kant, dopo l'indagine metafisica svolta con la Critica della ragione pura e l'indagine morale con la Critica della ragione pratica, segue quella religiosa che risponde alla domanda fondamentale: "Che cosa posso sperare?". Il motivo conduttore intorno al quale si sviluppa La religione e' dunque il tema della speranza di salvezza e di felicita' che anima ogni cuore umano afflitto dal male. L'uomo cerca senza posa quel vero bene che possa renderlo degno della felicita', e indaga il luogo e il tempo dove e donde iniziare tale "mutamento del cuore". Lo scritto e' diviso in quattro capitoli che riguardano: 1) il male radicale nella natura umana; 2) la lotta del principio buono contro il cattivo per il predominio sull'uomo; 3) la vittoria del principio buono e la fondazione del regno di Dio sulla terra; 4) il confronto tra la religione e il regime clericale. La vera religione, per Kant, e' soltanto quella naturale e razionale. E' la ragione che coglie nell'ambito religioso i nostri doveri morali come comandamenti divini; ed e' la ragione che coglie la legge morale universale insita in ogni uomo.
L'edizione e' curata da due attenti studiosi di Kant: Vincenzo Cicero e Massimo Roncoroni. Di quest'ultimo sono l'illuminante introduzione, le parole chiave e la bibliografa. Cicero ha invece curato la traduzione e le note al testo: sulla base di una puntuale decostruzione dell'ardua sintassi kantiana, egli ricostruisce con grande fedelta' terminologica il concatenarsi dei pensieri del testo originale adattandolo pero' a un italiano moderno.II testo tedesco a fronte e' quello contenuto nel IV volume delle opere di Kant pubblicate da Insel Verlag con alcune varianti indicate negli apparati.
33. Anselmo, Proslogion
Testo latino a fronte
Nel 1077 Anselmo compone il Proslogion: la seconda opera per importanza destinata, tuttavia, a diventare ben presto uno dei classici piu' straordinari della riflessione filosofica occidentale. Dopo che nel Monologion, partendo dalla formula sola ratione, ha cercato di provare l'autenticita' di tutte le verita' cristiane, Anselmo vuole ora tentare di far comprendere le stesse verita' a partire da un argomento di valore assoluto che dimostri l'esistenza di Dio e giunga alla "contemplazione" della realta' divina con l'ausilio dell'intellectus. Il Proslogion si presenta come un colloquio dell'autore con Dio, con la propria anima e con il lettore, nel tentativo di trovare e di affermare qualcosa sull'Essere sommo attraverso un lungo e inconcluso itinerario che, partendo dalla fede, tende per quanto e' possibile alla "visione" contemplativa di Dio. E' possibile distinguere nel Proslogion due parti essenziali: 1) il celebre argomento "ontologico" (capp. 2-4), vero cuore dell'opera, secondo il quale Dio e' cio' di cui non si puo' pensare nulla di piu' grande e, in quanto tale, non puo' non esistere; 2) la trattazione della natura o essenza di Dio (capp. 5-23) attraverso la tradizione inaugurata da Dionigi sui Nomi Divini (onnipotenza, giustizia, misericordia, vita, eternita', infinita'). Le stupende preghiere di purificazione, all'inizio (cap. 1), e di ritorno e di unione al divino, alla fne (capp. 24-26), compongono l'inno di lode che la "mente" rivolge a Colui che riconosce essere cio' di cui non si puo' pensare nulla di piu' grande, il sommo Bene, il vero Amore.
L'edizione e' curata da Italo Sciuto, esperto del pensiero di Anselmo (ha curato in questa collana anche il Monologion, n.o 17). La sua introduzione, ampia e approfondita, segue lo sviluppo dell'opera riuscendo nell'intento di guidare il lettore passo dopo passo. Le note al testo, le parole-chiave e la bibliografia aggiornata completano il volume, arricchito anche dai testi originali e dalle traduzioni dell'opera polemica di Gaunilone e della successiva Risposta di Anselmo a Gaunilone. Il lettore ha cosi' a disposizione in un solo volume la piu' celebre questione filosofica del medioevo. Il testo latino a fronte e' quello dell'edizione critica stabilita da F.S. Schmitt.
34. Boezio, Consolazione della Filosofia
Testo latino a fronte
Pavia 523 d.C.: Boezio, magister officiorum, viene arrestato con false accuse, rinchiuso nella torre cittadina nell'attesa di un processo che non avverra' mai, e di li' a poco ucciso per decreto di Teodorico. Egli, integerrimo sostenitore del diritto e dell'ordine romano; nato ed educato da colti e potenti patrizi; padre dei due consoli eponimi nominati con il favore dell'Imperatore e di Teodorico, ora - per mano di quest'ultimo - si trova ingiustamente incarcerato. All'acuta consapevolezza di essere vittima innocente di una congiura, si aggiunge la perdita improvvisa e totale di quei beni si' "inferiori", ma cari per lunga consuetudine e naturale gratificazione: onori, rispetto, liberta', affetti, sembrano svaniti e irrimediabilmente perduti. L'animo di Boezio, schiacciato e abbattuto, inveisce contro l'infausto destino e sembra reclamare quel che la sua intelligenza sa essere secondario e spregevole. E' a questo punto che interviene Filosofia, personificata in una donna maestosa che gli reca visita in carcere. Essa rappresenta la voce della retta ragione che riporta l'equilibrio e la serenita' attraverso una persuasione argomentata intorno ai veri e falsi valori della vita, alla felicita' vera, alla liberta' rettamente intesa e alla suprema verita' o Bene sommo, Dio, che tutto governa e regge con sapienza. Costituita dall'alternanza di versi sublimi e di una prosa limpida, la Consolazione, in cinque libri, presenta due temi nodali: l'analisi sui veri e falsi valori e il Bene sommo; la natura del libero arbitrio e la compossibilita' della prescienza divina. Il dialogo intenso tra Boezio e Filosofia si svolge interamente, e di proposito, all'interno del modus ratiocinandi filosofico. Ne risulta un messaggio tra i piu' alti e affascinanti che la storia del pensiero filosofico abbia mai offerto.
L'edizione e' curata da Luca Obertello, profondo conoscitore della filosofia medioevale e autore di numerosi studi su Boezio. La sua introduzione riporta le maggiori problematiche insite nel testo. La traduzione elegante, le note al testo, le parole-chiave, la bibliografia e i preziosi indici completano e rendono pregevole il volume. Il testo latino a fronte e' quello dell'edizione critica piu' recente e attendibile stabilita da L. Bieler (Brepols, Turnhout 1957).
35. Aristotele, Anima
Testo greco a fronte
La psicologia aristotelica si occupa di ricercare il principio del vivente in generale e, quindi, di quegli enti, gli esseri viventi, i quali posseggono in se' un principio di movimento. L'anima coincide con tale principio e risulta essere la forma sostanziale, I'"atto primo" del vivente.
L'edizione, curata da Giancarlo Movia, noto studioso di Aristotele, fornisce, oltre a un'introduzione e alle note, dei ricchi apparati (parole chiave, sommari, quadro generale dei contenuti, bibliografia e indici) e un confronto circostanziato con le corrispondenti dottrine platoniche sull'anima e con l'interpretazione hegeliana dell'Anima. Il testo greco a fronte e' quello dell'edizione di riferimento di W.D. Ross, Aristotle, De anima, Oxford 1961.
36. G.W.F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1830)
Testo tedesco a fronte
L'Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio viene pubblicata per la prima volta a Heidelberg nel 1817. Opera molto travagliata dal punto di vista compositivo - tanto da essere rielaborata in due successive edizioni, prima nel 1827 e poi, in versione definitiva, nel 1830 -, I'Enciclopedia e' concepita da Hegel come un "prospetto generale sull'intero ambito della filosofia"; uno strumento didattico da utilizzare nelle sue lezioni universitarie, elaborato appositamente per fungere da filo conduttore nella dialettica insegnamento-apprendimento: e, in quanto tale, "deve ricevere i suoi necessari chiarimenti nel contesto dell'esposizione orale" delle lezioni. E', inoltre, l'opera piu' sistematica di Hegel e puo' dunque essere considerata sotto tutti i riguardi come la summa piu' esatta e fedele del suo pensiero. In essa Hegel espone in forma assai concisa ed "esoterica" l'intero suo sistema filosofico, costituendo cosi' la sintesi speculativa di tutti quanti gli aspetti della realta' divina e umana: dalle strutture logico-metafisiche alla natura in generale, dallo spirito particolare dell'uomo allo Stato, dall'arte e dalla religione fino alla stessa filosofia, culmine del sistema. L'oggetto principale dell'intera trattazione e' l'Idea assoluta (il Dio cristiano uno e trino) nel ciclo completo delle sue forme speculative - Logica, Natura, Spirito - e quindi del suo automanifestarsi dialettico-speculativo. Nell'ultimo ciclo dello Spirito, che coincide con la Filosofia, "l'Idea eterna essente-in-se'-e-per-se' si attiva, si produce e gode di se stessa eternamente come Spirito assoluto".
L'edizione e' curata con la solita acribia da Vincenzo Cicero, studioso attento e profondo di Hegel. Si distingue per la novita' della traduzione, che tiene conto anche delle edizioni di Croce, Gandillac e Verra; per le note al testo precise e puntuali, concepite su quattro livelli diversi (rinvii ad altri testi di Hegel, riferimenti di Hegel ad opere altrui, rimandi storici e culturali di Hegel, richiami intratestuali), e per i ricchi apparati (catalogo delle opere citate, bibliografia e indici). Il testo tedesco a fronte della traduzione e' quello del 1830 nella recente edizione storicocritica di W. Bonsiepen e H.-C. Lucas contenuta nei Gesammelte Werke di G.W.F. Hegel, vol. 20, Hamburg 1992, con poche variazioni puntualmente indicate in apparato.
37. F.D.E. Schleiermacher, Ermeneutica
Testo tedesco a fronte
Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher (1768-1834) e' uno dei grandi rappresentanti della cultura tedesca e imprescindibile punto di riferimento per la filosofia e la teologia anche della nostra epoca. Egli riusci' a trasformare il pensiero ermeneutico della modernita' da semplice "arte dell'interpretazione" a una vera e propria metodologia in grado di comprendere scientificamente un discorso o uno scritto. In tal modo oggetto della comprensione non e' un oggetto determinato, ma il complesso procedimento attraverso il quale l'interiorita' del pensiero di un individuo giunge a manifestarsi nella lingua. A tal fine Schleiermacher ravviso' nella teoria ermeneutica il centro stesso del suo sistema del sapere, in cui lingua e pensiero si compenetrano l'un l'altro in un movimento circolare di reciproca implicanza, in una continua opera di mediazione. All'ermeneutica spetta percio' il compito di manifestare il sapere nella storia e di ricostruire la storia nel sapere: un compito infinito in cui ogni individuo, cercando di comprendere il senso della realta', decide del proprio destino.
L'edizione e' curata da Massimo Marassi, attento studioso della filosofia moderna. Suoi sono: l'illuminante introduzione, la chiara traduzione, gli apparati e la difficile impostazione editoriale dei vari testi. Ancora oggi, infatti, in attesa di un'edizione critica definitiva, disponiamo di un materiale ben lontano dal costituire un testo definitivo e completo, che Schleiermacher peraltro non si era mai curato di approntare. In questo volume vengono percio' raccolti, per la prima volta a livello internazionale, manoscritti, discorsi e lezioni finora disponibili soltanto in tre diverse pubblicazioni: I'Ermeneutica curata da Heinz Kimmerle (comprendente aforismi, abbozzi, compendi e discorsi redatti dal 1805 al 1833), le Lezioni di Berlino del 1832-1833, gia' pubblicate da Friedrich Lucke nel 1838, e l'Ermeneutica generale del 1809-1810 nella trascrizione di August Twesten, pubblicata soltanto nel 1985 da Wolfgang Virmond.
38. Abelardo, Teologia del sommo Bene
Testo latino a fronte
Il secolo XII e' un'epoca di indiscussa trasformazione non solo a livello economico-sociale ma anche nei piu' diversi campi del sapere. A cio' non fa eccezione la teologia, nella quale le esigenze di rinnovamento si devono confrontare con la verita' del testo sacro e con l'elaborazione teorica dei Padri della Chiesa. A partire da questa situazione si innesca una dialettica fra l'autorita' della tradizione culturale consolidatasi nel corso dei secoli e le esigenze di autonomia del pensiero che punta ad utilizzare, anche in campo teologico, gli strumenti intellettuali messi a disposizione da un rinnovato rapporto con la cultura pagana. Il confronto con la tradizione, nel quadro di una sostanziale rottura delle convenzioni, e' certamente uno dei caratteri fondamentali del pensiero di Abelardo. Nella Theologia "Summi boni", prima fra le opere teologiche del maestro palatino, emergono con chiarezza gli elementi fondamentali della successiva elaborazione teologica abelardiana, in particolare l'uso degli strumenti logici per l'esame dei punti fondamentali della fede cristiana. Abelardo, attraverso un serrato e rigoroso confronto con le opinioni degli avversari, da un lato individua nel linguaggio lo spazio in cui il lavoro del teologo si puo' esercitare nella piu' completa autonomia, mentre dall'altro mostra di avere piena consapevolezza di come cio' modifichi il valore di verita' delle affermazioni del teologo le quali, perdendo la propria assolutezza, entrano nel libero gioco del confronto critico dialettico fra opinioni diverse.
L'edizione, in prima traduzione italiana, e' curata da Marco Rossini che da anni svolge attivita' di ricerca nell'ambito della filosofia medioevale, con particolare riferimento al pensiero teologico dei secoli XII e XIV. L'introduzione ricostruisce la struttura e le fonti della Theologia; le note al testo, le parole chiave, la bibliografia e gli indici completano il volume. Il testo latino a fronte riproduce l'edizione critica curata da C.J. Mews per il Corpus Christianorum Continuatio Mediaevalis, con alcune correzioni.
39. F. Suarez, Disputazioni metafisiche (I-III)
Testo latino a fronte
Pubblicate per la prima volta a Salamanca nel 1597, le Disputazioni metafisiche del gesuita spagnolo Francisco Suarez sono un'opera che ha fatto "epoca". Doveva essere proprio uno dei piu' celebri teologi del Siglo de Oro a tentare, per la prima volta, un trattato autonomo di "Metafisica", non concepito piu' come fedele commento al testo di Aristotele, secondo l'usanza medioevale, ma come discussione critica e sistematica di quella disciplina essenzialmente "moderna" che e' l'"ontologia". Le Disputazioni possono essere considerate come l'ultimo, grande "compendio dell'intera filosofia scolastica", li' dove, in un estremo tentativo di sintesi della linea tomista e di quella scotista, vengono prese alcune delle decisioni interpretative che faranno, appunto, "scuola" per i filosofi moderni - da Descartes, Spinoza e Leibniz, sino a Wolff e a Kant -, fornendo loro un vero e proprio lessico concettuale di riferimento. E non e' un caso che le Disputazioni di Suarez siano divenute un testo di studio fondamentale non solo nelle Universita' cattoliche, ma anche in quelle protestanti del XVII e del XVIII secolo. Esse rappresentano un momento decisivo per comprendere appieno la storia della metafisica, in quel suo fondamentale problema di origine aristotelica che e' il rapporto di ontologia e teologia.
L'edizione - la prima in italiano - e' curata da Costantino Esposito (Universita' di Bari), che si occupa di storia della metafisica con particolare riferimento a Kant e Heidegger. Dell'immensa mole delle 54 Disputazioni vengono tradotte qui le prime tre, per il fatto che esse si presentano, in maniera serrata e compiuta, come una vera e propria "introduzione alla metafisica", un'autentica monografia, in cui e' presentata la natura, l'oggetto e il metodo di questa scienza. L'introduzione fornisce un primo approccio sintetico all'opera. Negli apparati e' riportato l'indice completo di tutte le Disputazioni; l'indice delle fonti antiche, medioevali e rinascimentali discusse da Suarez; le parole-chiave del testo e una bibliografia comprendente il prospetto degli Opera omnia di Suarez, l'elenco delle diverse edizioni delle Disputazioni e una raccolta esauriente degli studi sulle Disputazioni apparsi nel Novecento. Il testo latino a fronte riproduce l'edizione parigina di Vive's, a cura di C. Berton (1861), che funge tutt'ora da riferimento e che e' stata ripresa anche nell'edizione bilingue apparsa a Madrid nel 1960.
40. Voltaire, Il filosofo ignorante
Testo francese a fronte
Il filosofo ignorante si presenta al lettore sotto una forma assai curiosa e stimolante. Esso infatti e' il libero indagare di una ragione che, ben consapevole dei propri limiti e della propria inadeguatezza a comprendere i piu' alti segreti dell'universo, si rivolge alla filosofia per trovare quelle risposte che va cercando. L'incalzante domandare, pero', riesce solo a mettere in ridicolo i vari sistemi metafisici di volta in volta incontrati e a insinuare dubbi sulla consistenza stessa delle domande. Questo agile volume, apparso per la prima volta nel 1766, ha il pregio di fornire una visione di insieme del pensiero di Voltaire, riuscendo allo stesso tempo a metterne in risalto i temi centrali e gli interessi piu' vivi.
L'edizione e' curata da Michela Cosili, studiosa del pensiero di Voltaire. La sua introduzione, oltre a indicare il contenuto dell'opera, cerca di fornire alcuni punti di contatto e di distanza con altre opere. Le note costituiscono un essenziale strumento per la lettura e la comprensione del testo. Le parole-chiave permettono di illuminare immediatamente i concetti attorno ai quali ruota l'intero scritto. L'indice analitico consente di rintracciare con facilita' i nomi e i concetti principali. La bibliografia essenziale e aggiornata completa il volume. Il testo francese a fronte e' quello dell'edizione critica oggi di riferimento: The complete works of Voltaire, curata da "The Voltaire Fondation" (R. Pomeau, S. Taylor, e altri), Oxford 1968, vol. 62.
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