Ponte di Lodi, i tuoi plumbei pilastri abbracciati dall'impeto del fiume rivedo, i freschi spruzzi delle schiume candide a fior dei vortici verdastri. Come una volta ancor vorrei poggiarmi alle tue sbarre, e riaver quel vento in faccia; e mirar nuvole d'argento specchiate in acqua, e d'esse saziarmi. Ma esser quella d'allora, con quel volto e quell'anima, scarna adolescente livida di superbia, impaziente di vivere, con sensi aspri in ascolto; e tutto innanzi ai larghi occhi selvaggi: l'onda e la vita!...- Ma su via trascorsa non si ritorna. Il tempo spinge, in corsa: altri fiumi, altri ponti, altri miraggi. E vado e vado. Finché, un giorno, "Addio" dirà l'anima al corpo. E sarà il fiume natal, che, in sogno, sotto il ponte, a lume d'astri, mi condurrà verso l'oblio.
(Esilio)