Per il femminile di alcuni termini (quali, per esempio, studente e poeta) abbiamo utilizzato le indicazioni tratte da Il sessimo nella lingua italiana, di Alma Sabatini - Commissione nazionale per la realizzazione della paritą tra uomo e donna, che a pag. 107, III.2 - Forme linguistiche sessiste da evitare e proposte alternative - dice:

NO SI
La studentessa (le studentesse) La studente (le studenti)
Il poeta (la poetessa) Maria Rossi La poeta Maria Rossi

 

NOTA:
Poeta, dal latino poeta, ae, di genere maschile, ma della prima coniugazione cui appartengono i nomi femminili; anche il plurale maschile poetae č foneticamente legato al genere femminile. Si suggerisce quindi di usare poeta anche per la donna, che non la diminuisce come il suffisso - essa e non la snatura con il titolo maschile e che, inoltre, ricalca foneticamente la maggioranza dei nomi femminili; in italiano abbiamo atleta che č epiceno.
A questo proposito abbiamo anche un esempio illustre e precorritore dei tempi: «Ne la penombra dell'ora quieta, sotto il tuo caro sguardo, a te vicina, madre, vorrei scordar che son poeta, e ritornar bambina.» (Ada Negri, Nenia materna, in Fatalitą)