«Pare il successo dolcissimo
          a chi non l'ha conosciuto.
          Solo chi ne sa doloroso il bisogno
          conosce il sapore di un nettare.
                  Non uno della Folla purpurea
                  che oggi ha conquistato la bandiera
                  saprà con tanta chiarezza
                  dire ciò che vittoria è
          come chi - nell'agonia
          dell'esclusione - battuto - sente risuonare
          dilacerato e preciso
          lo stridore lontano del trionfo.»
                          (Emily Dickinson, Silenzi,)

Le donne, è innegabile, hanno avuto nei secoli un rapporto difficoltoso, complesso, contraddittorio con la cultura e la scrittura: moltissime donne raffigurate in opere letterarie, oggetti di indagine; pochissime donne autrici, soggetti di sapere. E' la Storia. Ma la storia può cambiare, sta cambiando, in parte è già cambiata; e non solo la storia presente o che deve venire, ma persino quella passata, letta e interpretata con occhi diversi, più attenti alla presenza e all'opera femminile. Uno sguardo mirato e alla ricerca di consapevolezza ci ha condotte a leggere parole di donne e ad ascoltarci, insegnanti e studenti (nota), come donne in cammino per riappropriarci del sapere e del linguaggio; abbiamo inteso la scuola come luogo di scambio e di relazione, convinte che il «pensare» non sia tutto «dentro», ma sia accostarsi al reale, al mondo, sia un essere davanti, dietro, accanto alle cose, sia vivere emozioni e sentimenti. Abbiamo tentato, come ambiziosa meta del percorso, di rapportarci alla parola poetica non solamente in un'ottica di omologazione, ma di coglierla e trasformarla con il nostro punto di vista.

Danila