Non posso


Perché, quando con dolce e maliardo
labbro mi narri di tua vita errante,
l'innamorato e cerulo tuo sguardo
par che tutto mi sugga il cor pulsante?
No, non chiamarmi ai morti sogni e ai baci ...
                           Non posso, taci! ...
Quando, raccolta e pensierosa, ascolto
la voce tua che come un'arpa vibra,
perché sale una vampa a te sul volto,
corre un brivido a me per ogni fibra? ...
No, non chiamarmi ai morti sogni e ai baci
                       ... Non posso, taci! ...
Altro fato m'incalza - Oh mai, nell'ora
voluttuosa in cui tutto s'oblia
e nel delirio rapida s'infiora,
labbro d'amante mi dirà: «Sei mia».
Su la mia bocca giovanile e pura
                           bacio è sciagura.
Tu mai non pensi l'amor mio? ... Raggiante
luce sarebbe di gioia e di gloria,
riso di giovenezza trionfante,
inno di speme e canto di vittoria;
d'anima e di pensier, dimente e d'ossa
                           magica scossa.
E pur, vedi, ti scaccio e m'allontano,
rigida e casta, ne la notte fonda;
non mi chiedr perchè di questo strano
tirannico mister che mi circonda;
non richiamarmi ai morti sogni e ai baci
                     ... Non posso, taci! ...