"Allora ella se ne stava lunghe ore raccolta, nel silenzio delle due stanzette imbiancate a calce e quasi nude di mobili, dove, tolte le ore di scuola, viveva attendendo il ritorno della madre."

(Il denaro, in Le solitarie, pag. 87)

Molto stretto è il rapporto tra Ada e la madre Vittoria. Quest'ultima le infonde coraggio e vitalità e rappresenta un'amica a cui confidare tutto.


 "Sono le sette, e la mamma torna dalla fabbrica: oh, adesso è ben altra vita!"

(Stella mattutina, pag. 220)

La mamma è il primo punto di riferimento: al suo ritorno dal lavoro Ada prova una gioia immensa.

 


 

"Quando, finiti i chiacchiericci delle serve in portineria, la bambina va a letto, verso le nove e mezzo, l'uscio fra le due stanze rimane aperto. Ella, quatta sotto le coltri e fingendo di dormire, ride ride nell'anima, perché sa che sta per scoccare l'ora meravigliosa. Di lì a poco, infatti, con la sua voce limpida, la madre, che crede la bimba addormentata, comincia a leggere forte."

(Stella mattutina, pag. 221)

Intima è la gioia della bambina nell'udire di nascosto la voce della madre che legge.

 


 "Quante maestre, dall'asilo infantile in poi! Perché, ad ogni nuova classe, si deve cambiar maestra? La mamma non è forse una sola? Ma nessuna di loro è buona come la mamma: nessuna ha sempre ragione, come la mamma."

(Stella mattutina, pag. 229)

La figura della madre supera in importanza quella delle educatrici fino ad ora incontrate.

 


 "All'altro pensi meno: forse perché non devi affaticarti per lui. Ma tu non ti accorgi di questo, e credi di volergli lo stesso bene che a me, povera mamma! È per me, per me sola, che hai detto di no al Ferragni. Tutti i sacrifici, tutte le carezze, tutto l'orgoglio per me. Ma io ti renderò quanto mi dai? E se domani sulla mia strada trovassi anch'io l'amore che mi portasse via come fa con tante, dove ti lascio, mamma? E tu che farai? Non m'hai forse dato troppo di te, mamma?"

(Stella mattutina, pag. 243)

Ada si rende conto che la madre dedica tutta se stessa non ai due figli, ma a lei sola; come potrà in futuro ricambiarla? È comunque consapevole che non è giusto che i genitori si sacrifichino eccessivamente per i figli, perdendo così la possibilità di realizzarsi come persone.

 


 "Di nulla e di nessuno, alla fine, le importa; fuor che di spiegare sé a se medesima.

La famiglia?

Che cosa è la famiglia?

Sua madre, e lei."

(Stella mattutina, pag. 274)

La famiglia è vista come rapporto madre-figlia, privo di figure maschili come il padre o il fratello. Il padre, infatti, morì quando Ada era molto piccola, mentre il fratello viveva presso uno zio.

 


"[...]

 

...Benedicimi, o madre. È per te sola

che combatto, che spero e che resisto.

 

[...]

 

ti guardo, o madre. - E così fiera e grande

m'appari, ne l'eretta e statuaria

fronte di solitaria

cinta di bianche ciocche venerande;

 

così pura mi sembri, ne la calma

intemerata de' tuoi anni estremi,

tu che i mali supremi,

provasti un giorno, e l'agonie de l'alma;

 

tanta luce ti splende ne le chiare

pupille e tanta dignità nel viso,

nel gesto e nel sorriso,

ch'io mi sento per te rinnovellare:

 

carne de la tua carne io ridivento,

forza de la tua forza, o santa, o vera:

rivive in me l'altera

quercia selvaggia che non crolla al vento."

(A te, mamma, in Tempeste, pag. 113-114)

Quando Ada Negri, già donna, è provata duramente dalla vita ("Fatalità" è stata messa all'Indice e l'uomo che ama, Ettore Patrizi, l'ha lasciata), guardando la madre sente di dover e poter continuare a combattere e a vivere.