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INSODDISFAZIONE E VOLONTA’
Ambizione o coscienza dei propri limiti? In effetti, voler dare vita ad
un foglio, soprattutto nell’ambito dell’isola di Capri, porta spesso,
anche inconsciamente, a trovarsi di fronte a questa alternativa, quasi
come Eracle al bivio. La ricerca di novità, di originalità
e di diffusione può indurre ad alzare il tiro, ad evitare il terreno
della mischia, a coltivare sogni di una cultura elitaria o a realizzare
quelli di una mera cultura d’immagine che, nel caso specifico, potrebbero
avere il demerito di non produrre mai fermenti e stimoli ad un dibattito
esteso e ad un’auspicabile riflessione e crescita della comunità
isolana. Dall’altra parte, la coscienza dei propri limiti può agire
in senso contrario, dando vita ad una spinta auto-limitante che produce
il silenzio oppure ad una coscienza attivista che generalmente fa leva
sulla tuttologia o sulla ricerca spasmodica di uno scoop.
Chi si e riunito intorno a
questo foglio in fondo ha un’ambizione: quella di non voler essere, perché
non potrebbe essere, una voce accademica che distanzi ed abbia una élite
di lettori. Ma accanto alla decisa repulsione per ogni forma di cultura
ristretta, esiste ed è forte anche la consapevolezza che la comunicazione
e l’informazione, se immediate e semplificate all’eccesso oppure romanzate,
creano la distorsione.
Pertanto il dibattito, oltre
che una naturale informazione, è lo scopo primario che questo foglio
si prefigge, la creazione di uno stimolo che miri al superamento di ogni
consapevole ed inconsapevole stagnazione e normalizzazione, la volontà
di manifestare insoddisfazione per l’immagine trasognata ed oleografica
di Capri; uno strumento, in definitiva, non di controcorrente, ma di riflessione
non limitata all’evento in sé, bensì aperta all’inquadramento
del fondo ideologico a cui ogni evento normalmente e legittimamente si
ispira.
Di qui la necessità
di aprire le porte a contributi di osservatori esterni, non isolani,
ossia di chi sa andare al di là dello stereotipo amore per Capri,
ravvisando le problematiche, i fattori di arretratezza e di sviluppo nonché
auspicabili prospettive: il tutto alla luce di precise competenze e responsabilità.
Tutto questo anche perché
si è intorno a questo foglio fermamente convinti che le risposte
per Capri non debbano solo e comunque provenire da Capri: è opportuno
creare un ponte, un contatto tra l’ambiente isolano e l’intellettualità
che lo frequenta, superare la statica divisione tra cultura dei frequentatori
e cultura dell’isolanità. Se ai frequentatori culturalmente
di peso si può e si deve chiedere il loro valido contributo per
Capri, e comunque urgente che l’ambiente isolano si disponga ad accogliere,
attraverso la crescita di una intellettualità locale, le
ventate (quelle pulite, naturalmente) che vengono dal continente: un cammino
comune nel superamento delle rispettive barricate.
In questo senso si è
voluto muovere un piccolo e modesto passo, convinti che il mito dell’isolanità
conduce qualche volta all’isolazionismo, che l’"amore e la passione" per
Capri, se non sorretti da un valido confronto e se non calati nella realtà
socio-economica almeno regionale, diventano sterili atteggiamenti, privati
interessi che possono concedere via libera alle politiche più perverse
ed irriguardose.
Un impegno per Capri che, pur
mirando indiscutibilmente al rispetto ed alla valorizzazione del suo patrimonio
storico-culturale-ambientale, fugge da ogni tentativo di autoconservazione
e di nostalgico ripiegamento, che parte anzi da un’insoddisfazione per
i limitati orizzonti che inevitabilmente un’isola crea.
Da qui la decisione di voler
titolare questo foglio Oebalus, in ricordo ed in relazione ad un
antico principe caprese che, come narra Virgilio, insoddisfatto del suo
piccolo regno di Capri, volle estendere il suo dominio in terraferma.
Spogliato di ogni mira espansionistica (ci mancherebbe!) il mito del giovane
Oebalus assurge proprio a simbolo di un’insoddisfazione per un’ambiente
che ristagna e di una volontà di uscire dai limiti imposti. È
tutto questo ambizione e megalomania? Staremmo quasi per dire di sì,
ma la volontà di scommettere è forte e...ci sia concesso
di farlo.
Il Comitato di Redazione
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