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IL CALCIO GIOVANILE CAPRESE
FRA TRADIZIONE E NOVITA'
Quali opportunità per i ragazzi isolani?
La nascita
di una scuola-calcio a Capri fornisce lo spunto per fare una riflessione
sulle opportunità che la nostra Isola offre a tutti i ragazzi che
amano praticare questo popolarissimo sport.
La "Football Club Capri '93",
questo il nome della suddetta scuola, rappresenta senza dubbio una novità
nella realtà locale per il suo carattere "privato" e per il fatto
che gli iscritti siano tenuti al pagamento di una quota mensile per poter
partecipare ai corsi tenuti dall'ex giocatore del Napoli, e isolano purosangue,
Costanzo Celestini.
Il sorgere di questa scuola
ha incontrato parecchie simpatie, come è giusto che sia, presso
i giovani di Capri, ma ha fatto sorgere anche molti interrogativi nell'opinione
pubblica. Ci si è infatti chiesto: essa è nata come
risposta ad una presunta inadeguatezza di "servizi" più o meno
simili già presenti in loco (basti pensare alla leva giovanile
che l'U.S. Capri Isola Azzurra organizza ormai da diversi anni) o come
esperienza totalmente nuova? Visto che si tratta di una scuola a pagamento,
non si rischia di trasformare il calcio a Capri in uno "sport d'élite",
cioé riservato solo ai ragazzi che godono di una felice situazione
economica?
Per chiarire alcuni di questi
punti abbiamo incontrato proprio Costanzo Celestini, il quale in una pausa
degli allenamenti si è così espresso: "A spingermi in
questa attività, che non vuole affatto ostacolare il lavoro di
quanti già si occupano di calcio giovanile sull'Isola, ma rappresentare
esclusivamente una delle possibili alternative, è stata principalmente
la curiosità di vedere se, lavorando seriamente e con professionalità,
si riesca a portare qualche ragazzo di Capri a giocare in una squadra
di serire A o di serie B o, comunque, ad alti livelli".
Quali sono le linee programmatiche
e la particolare "offerta" della tua scuola? "Il mio intendimento è
quello di estendere la programmazione al di là degli schemi
e dell'impostazione puramente calcistici. Avendo allestito una leva di
giovani con ragazzi anche di età di cinque/sei anni , non conta
solo il pallone, ma contano anche elementi quali l'educazione ed una sana
impostazione morale, principi basilari atti ad evitare distrazioni dalla
famiglia e dagli studi. Prima che potenziali calciatorri,
intendiamo proporre e costituire un' aggregazione di ragazzi seri e disciplinati,
con il calcio nel cuore".
Il programma della scuola "Football
Club Capri '93", illustrato da Celestini è senza dubbio completo
e apprezzabile. A questo punto, però, è lecito chiedersi:
è ancora possibile fare a Capri del calcio gratuito, cioé
vi è ancora la possibilità di permettere a tutti i giovani
locali di giocare a pallone, senza che la loro passione incida sul portafoglio
dei genitori?
Dall'argomento abbiamo discusso
con Marino Marsico, segretario del"Capri Sport Club" (l'ex Circolo
Sportivo Caprese), che ha dichiarato: "L'art .3 dello Statuto del Sodalizio
che in quest'occasione rappresento recita:" L'associazione, che non
ha fine di lucro, ha lo scopo di promuovere e di seguire,
senza qualsiasi fine politico e sindacale, tutte quelle attività
sia sportive che ricreative e culturali che contribuiscono allo
sviluppo fisico e mentale dei giovani di Capri, nonché di
partecipare a manifestazioni e competizioni sportive ".Tenendo ben
presente questo, il "Capri Sport Club" ha deciso di stringere un rapporto
di collaborazione con l'U.S. Capri Isola Azzurra per aiutare tale Società
nelle sue vicende agonistiche e per occuparsi direttamente della
gioventù isolana .In altri termini, i ragazzi che parteciperanno
alla leva gratuita promossa dal Capri Isola Azzurra potranno anche usufruire
di appositi locali situati nella sede del nostro Sodalizio.Qui, i
giovani potranno giocare a ping-pong, a biliardino e trovare, oltre ai
loro amici, sempre qualcuno pronto ad aiutarli e a scambiare con loro
opinioni e consigli".
Quanto finora detto dimostra
in modo esplicito che il calcio continua ad esercitare , come ha sempre
fatto, una forte attrattiva sui giovani di Capri. Sono passati gli anni,
si sono succedute varie generazioni, ma il punto di riferimento per i
ragazzi è rimasto sempre il pallone. Prima ci si incontrava e ci
si riuniva nel chiostro della Certosa di S. Giacomo per organizzare interminabili
partite, ora ci si ritrovate al "S.Costanzo"o al campo di "Palazzo a Mare".
Il calcio, quindi, soprattutto a Capri ha assolto ed assolve tuttora ad
un importante funzione, quella di favorire l'aggregazione sociale.
La presenza di due diverse
forme di fare calcio sull'Isola, una "privata" e l'altra"pubblica", permette
ai ragazzi di effettuare una scelta, in base alle loro possibilità
economiche ed in base ai loro gusti, fra due servizi ugualmente validi.
E si sa, quando vi è una leale concorrenza, lo stesso servizio
migliora da una parte e dall' altra, ma sempre per il bene della gioventù
caprese che, rincorrendo un pallone, evita di cadere in pericolose tentazioni.
Luca Catuogno
Pur rischiando di assumere gli aspetti di una vicenda
tipica alla quale il quadro e le prospettive della politica nazionale
sembrano sempre più incalzantemente predisporci, ossia il confronto,
molto spesso conflittuale, tra privato e pubblico, un dato di fatto
emerge , incontestabile, dal quadro relativo alla pratica del calcio
giovanile a Capri: il nesso, coscientemente o meno avvertito, tra calcio
e socialità, tra pratica sportiva ed educazione, tra attività
ludica e formazione umana.
L'intervista effettuata evidenzia l'esistenza di questo nesso tanto
tra i propositi di base della neo-scuola-calcio "Football Club Capri
'93" quanto tra chi, come il "Capri Sport Club" (ex Circolo Sportivo
Caprese), richiamandosi ad un'applicazione più attenta del proprio
statuto, intende rilanciare il calcio e le attività ludiche in
generale come servizio gratuito a favore della crescita morale e civile
dei giovani isolani.
Per la verità, forse misconosciuto o meno eclatato, l'inestricabile
rapporto tra calcio ed educazione è stato ed è, se solo
si considera lo spazio e l'occasione aggregativa che offre, alla base
dell'attività dell'Unione Sportiva Isola Azzurra che da anni,
tra difficoltà non poche, organizza e coordina, tra l'altro,
una leva calcistica.
Lasciando perdere ogni scala di valori e precedenze temporali - era
giusto se non altro precisare - il principio che con le dovute distinzioni
si avvicina all'antico mens sana in corpore sano sembra,
di fatto e nei propositi, fortemente radicato nella coscienza di quanti
si dedicano a Capri alla cura dei giovani aspiranti calciatori: fatto
questo che, al di là di tutto, fa onore a questi operatori e
torna a vantaggio dell'intera comunità.
E' inutile, tuttavia, negare che l'entrata di una scuola-calcio a pagamento
nell'ambito del mondo sportivo isolano ha costituito un motivo quanto
meno di dibattito nell'opinione pubblica: al di là dei legittimi
entusiasmi che hanno arriso ad un modo di imparare il calcio caratterizzato
da un investimento economico non esiguo e dall'impiego di professionalità
e competenze (ci si riferisce alla nuova scuola calcio), proprio chi
più rimarca il valore sociale del calcio giovanile a Capri -
tra cui noi - si chiede, con un tantino di preoccupazione, se sarà
ancora possibile imparare a dare calci ad una palla con la prerogativa
essenziale di un momento che sia sociale a tutti gli effetti: il carattere
gratuito.
La preoccupazione si accresce ed investe il discorso calcio in generale
a Capri se solo si pensa al limitato bacino di utenza rappresentato
dai giovani isolani rispetto ad un'attività, come il calcio,
che non è l'unica sull'Isola.
Senza dubbio, considerata la legittimità di tutte le parti, gli
elementi essenziali per ogni giusta convivenza saranno il buon senso
e la corretta concorrenza: quest'ultima meglio si concretizzerebbe,
a nostro modesto avviso, se si definissero più razionalmente
le sfere e gli ambiti di competenza (pensiamo ad una divisone per classi
d'età) in modo da creare una complementarità, più
che una concorrenza, tra il "privato" ed il "pubblico".
In ogni caso nessuno può negare che la "discesa in campo" di
nuove forze e professionalità comunque funziona da stimolo per
situazioni che magari languono.
A noi piace pensare che tra questi stimoli ci sia anche uno per il mondo
politico ed imprenditoriale isolano a che si profondano più interessi
e sforzi per il calcio gratuito a Capri: potenziare e migliorare un
servizio pubblico, rendendolo quanto meno in grado di concorrere con
il privato, sarebbe un atto di profonda coscienza civile, un gesto concreto
eppure insolito in una comunità caprese che è abituata
sempre più a piangere e commemorare con lapidi i suoi eroi-educatori,
ma che troppo spesso li dimentica quando sono in vita e tra le mille
difficoltà del loro operato.
Comitato di redazione
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