Alberto Cavaliere
II° - CHIMICA ORGANICA
PREFAZIONE
Per correr peggior acqua alza le vele
ormai la caravella del mio ingegno,
che lascia dietro già mar sì crudele.
E canterò di quel secondo regno,
in cui si troverà più d'una purga,
lo spirito di vino e quel di legno.
La morta poesia qui non risurga,
ché lirismi io non faccio e non ispero
che la mia Musa al bel Parnaso assurga.
Io dolci fregi non intesso al vero:
cristallizzata ho l'anima e, nefando,
un acido mi bolle nel pensiero;
e com'altri non fo, che canta quando
l'ispira amor, ma come il Molinari
mi ditta dentro vo significando.
Se son li versi miei cotanto amari,
o uom che leggi, e se avverrà che spesso
- ahitè! - dovrai turarti ambo lee nari,
non ne ho colpa veruna: ebbi promesso
di completar la chimica ed - oh lasso
per questa scura strada io mi son messo.
Già gli elementi, ora in rivista passo
gl'idrocarburi e i loro derivati,
a cominciar dal termine più basso.
O miele, o saccarosio, o prelibati
prodotti che nascete da catene
d'atomi di carbonio interminati,
addolcite il mio canto! Acetilene,
m'illumini la mente con costanza
la bella fiamma che da te proviene!
Alcool feniletilico, fragranza
di gelsomino, e tu, citronellale,
e tu, nerolo, magica sostanza,
con vostro fiato che non ha l'uguale,
coprite il lezzo, qual di pesce sfatto,
che da compagni tristi orrendo sale!
O Musa, e tu perdona il rio contatto
di corpi complicati e puteolenti,
nemici del cervello e dell'olfatto.
Sii di conforto ai miseri studenti,
anche se gravi e màcabri alchimisti
sospireranno, digrignando i denti:
Ahi, dura terra, perché non t'apristi?
GENERALITA'
I composti del carbonio
sono in numero gigante
e compongon gli organismi
delle bestie e delle piante.
Una volta eran creduti
dei composti assai speciali,
non potendo riprodursi
con sistemi artificiali:
si pensava ad una forza
che negli esseri viventi
desse luogo a quei prodotti
così strani e differenti;
finché Wöhler, ottenendo
mercé sintesi l'urea
e con metodi inorganici,
non fugò la falsa idea.
E se organica e inorganica
restan campi separati,
è perché forma il carbonio
dei prodotti sconfinati,
in virtù dei suoi stessi atomi,
che si posson molto bene
collegare fra di loro
per formar lunghe catene;
vi concorre pure il fatto
che il carbonio, alla fin fine,
oltre che per altri corpi,
per se stesso è molto affine.
Fra i caratteri ai composti
del carbonio peculiari,
è che in essi assai prevalgono
i legami non polari,
e perciò gli atomi assumono
posizioni assai svariate,
dando origine a molecole
da stessi atomi formate,
mentre i corpi risultanti
differiscon tuttavia
ed è questa, in fondo in fondo,
la famosa isomeria.
Quindi accade qualche volta
di trovar cento composti
che la formula hanno uguale
e i caratteri hanno opposti;
onde spesso ci si trova
nella grave congiuntura
che la greggia non ci basti:
ci vuol quella di struttura.
E a cercarla gioveranno
due principi generali
che s'avverano pur sempre,
salvo casi eccezionali.
L'uno dice che un composto
per esistere - badate -
vuol che gli atomi abbian tutte
le valenze saturate;
l'altro afferma che il carbonio
può talor diversamente
comportarsi, ma di norma
si può dir tetravalente.
E s'è inoltre constatato,
senza tema ormai d'errore,
che le sue quattro valenze
han l'identico valore.
Le catene che fan gli atomi
son di due grandi sistemi:
o son chiuse, se ad anello
si congiungono agli estremi,
o, al contrario, sono aperte,
se ciascuna estremità,
dritta oppur ramificata,
per suo conto invece va.
A catena aperta sono
quei composti non invano
detti grassi, o detti pure
derivati del metano.
Chi di chimica è digiuno,
di comprendermi non speri:
non è facile afferrare
questi lugubri misteri!
SERIE GRASSA
IDROCARBURI SATURI
Gl'idrocarburi saturì
detti anche paraffine,
dal primo della serie
s'ottengono a dozzine.
Diciamo intanto subito
che solo due elementi,
l'idrogeno e il carbonio,
ne sono i componenti.
Il loro capostipite
metano vien chiamato:
quattro atomi d'idrogeno
con un carbonio a lato.
Togliendogli un idrogeno,
diventa CH3,
ch'ha una valenza libera
e non può star da sé;
ma quando la si saturi
con un secondo gruppo
uguale, a un corpo libero
dà subito sviluppo:
idrocarburo saturo,
con proprietà ben sue:
sei atomi d'idrogeno
e di carbonio due.
Questo è il secondo termine,
il cosiddetto etano;
e agli altri della serie
s'arriva a mano a mano.
La cosa un po' si complica
quando si giunge al terzo:
cominciano gl'isomeri,
che sono un brutto scherzo;
in questi corpi han, gli atomi
diversa la struttura,
benché la greggia formula
sia uguale addirittura.
Con l'aumentar degli atomi
è tale il loro aumento
che, giunti al tredicesimo,
superan gli ottocento;
fortuna vuol che il calcolo
sol in teoria si faccia,
perché dopo i primi termini
non ne troviam più traccia.
Propano è il terzo termine;
vi son poi due butani;
seguon, con nomi semplici,
pentani, esani, eptani .....
Un atomo d'idrogeno
togliendo a questi tali,
s'ottengono, non liberi,
i loro radicali,
che vengon detti alcolici
o solamente alchili:
i nomi si ricavano
cambiando gli ani in ili.
Gassosi i primi termini,
liquidi sono già
dal quinto al sedicesimo
e solidi al di là.
Col crescere degli atomi,
e non senza ragione,
vediamo insieme crescere
il punto di fusione.
Quasi inerti:, attaccabili
dal cloro solamente;
nell'alcool e nell'etere
si sciolgon facilmente.
METANO O GAS DELLE PALUDI
Ne ho detta già la formula;
è un gas ch'ha formazione
dalle sostanze organiche
per decomposizione,
ragion per cui sviluppasi
in quantità abbondante
quando dal carbon fossile
s'ha il gas illuminante;
in quantità notevoli
vien su dal putridume
delle paludi e il titolo
balsamico ne assume.
Si può ottener per sintesi
diretta, ma si badi
che di calore occorrono
milleduecento gradi.
Con acetato sodico,
a secco distillato
con soda, in modo agevole
vien pure preparato.
Ad un ultimo metodo
ancora accennerò:
carburo d'alluminio
con molta H2O.
Vi dirò le più semplici
fra le proprietà sue:
temperatura critica
a meno ottantadue;
in modo assai difficile
perciò si liquefà;
brucia con fiamma pallida,
colore e odor non ha.
Se in luoghi un po' reconditi
s'incontra a tu per tu
con l'aria e con l'ossigeno,
dà il tragico grisou,
che nelle spaventevoli
miniere di carbone
può, come spesso càpita,
causare un'esplosione.
Del resto, ha l'abitudine
ai pessimi contatti;
è noto che si mescola
con altri gas e infatti
fa capolino, subdolo,
fra quei vapor letali,
detti in puliti termini:
i gas intestinali.
PETROLI
Miscele multiple
d'idrocarburi
di norma saturi,
puri ed impuri,
chiamate in genere
nafte o petroli,
son nelle viscere
di certi suoli.
Constano in massima
di paraffine,
dai primi termini
fino alla fine.
Spontanei svolgonsi
a mano a mano
i gas volatili,
come il metano;
il greggio liquido
si sottopone
indi in metodica
distillazione.
Distilla subito
la gasolina
e ad usi varii
la si destina:
è in fondo, un liquido,
quasi per sano,
fatto dei termini
pentano, esano.
Ed altri liquidi
poi, dai settanta
fino ai centigradi
centosessanta,
vanno a raccogliersi
nei recipienti:
alcuni s'usano
come solventi,
mentre un'aliquota
che si raffina
dà un combustibile
ch'è la benzina,
prezioso liquido
d'uso sovrano,
indispensabile
per l'aeroplano,
per l'automobile
e - perché no?
anche per togliere
l'unto al paltò.
C'è quindi l'ultimo
frazionamento,
che arriva in genere
fino ai trecento,
e il vero e proprio
petrolio dà,
ossia quel liquido
che ognuno sa.
Resta il residuo
che si scompone
quando distillasi
senza pressione,
e da cui traggonsi
gli olii pesanti,
che son degli ottimi
lubrificanti,
nonché, notissima,
la vaselina;
s'estrae, per ultima,
la paraffina,
in una solida
massa incolora:
per le steariche
la si lavora.
Come il petrolio
s'è, mai formato?
Varie le ipotesi
ch'han formulato,
ma che si possono
ridurre a tre.
Alcuni credono,
come il Pictet,
che la sua origine,
a quella uguale
del carbon fossile,
sia vegetale.
Altri lo vogliono
far derivare
dalla preistorica
fauna del mare.
Altri sostengono
ch'esso risale
ad un'origine
sol minerale.
Tutti dimostrano
la loro tesi
con degli esempii
così palesi,
con tale spirito
di convinzione,
che sembra ch'abbiano
tutti ragione.
Certo è ch'è un liquido
non troppo aulente,
anzi è un po' fetido,
benché il potente
re del petrolio,
ricco a miliardi,
trovi ch'è un balsamo
fra i più gagliardi.
IDROCRABURI NON SATURI ETILENICI
Se prendianìo ad esempio il propano,
CH3 - CH2 - CH3,
e un idrogeno solo stacchiamo
da ciascuno dei primi due C,
saturandosi allora a vicenda
le valenze del gruppo in esame,
s'ha un composto ad un doppio legame,
che più saturo adesso non è.
Una novella serie,
dunque, così s'ottiene,
ed il suo primo termine
ha il nome d'etilene:
gas incoloro e - dicono -
d'un buon sapor dolciastro;
con l'aria anch'esso provoca
il solito disastro,
formando con l'ossigeno
miscugli assai esplodenti,
per cui, se lo s'adopera,
bisogna esser prudenti.
In quanto agli altri omologhi,
il nome lor proviene
sempre dall'ano solito,
cambiandolo in ilene.
E questa stessa regola
pel metilene vale,
che non è un corpo libero,
ma solo un radicale.
Come i colleghi saturi,
i primi son gassosi;
seguono dopo i liquidi,
assai più numerosi,
solubili nell'etere
e in alcool, ed infine
vengono i corpi solidi,
sostanze cristalline.
Son molto più dei saturi
propensi alla reazione,
dando il legame duplice
prodotti d'addizione.
Può addizionar due atomi
di cloro l'etilene
e, grazie a questa sintesi,
bicloroetan diviene:
per ottener la formula,
al verso un po' ribelle,
basta due volte scrivere
CH2Cl.
E' un oleoso liquido:
per questo solamente
l'etilene ebbe il titolo
di gas oleofacente;
e questo suo carattere
ha dato luogo, infine,
pei corpi della serie,
al nome d'olefine.
Gli idrocarburi saturi
resiston tutti quanti
anche all'azione energica
dei soliti ossidanti;
laddove, invece, s'ossida
la serie ora in esame:
si spezza la molecola
dov'è doppio il legame
e alle valenze libere,
che sono due, s'attacca
quel radical notissimo
ch'è l'ossidrile OH.
Quindi il legame semplice
risulta chiaramente
di quello doppio o multiplo
assai più resistente.
Lo so che a fil di logica
il fatto sembra strano:
eppure normalissimo
lo trova Parravano.
SERIE ACETILENICA
Idrocarburi esistono
in cui triplo è il legame
e son gli acetilenici,
che prenderò in esame.
Pei requisiti fisici
non sprecherò dei versi,
ché dai composti saturi
non sono assai diversi,
mentre il legame multiplo
rende la serie affine,
pei requisiti chimici,
piuttosto alle olefine.
Qui mi dovrò ripetere,
ma il nome lor proviene
dal primo della serie,
chiamato acetilene;
se ne vuoi aver la formula,
a un semplice CH
un altro gruppo identico
con tre legami attacca.
E' un gas il quale ha origine
mercè la combustione
parzial di corpi organici,
oppure dal carbone,
se nell'arco voltaico
la scintilla potente
trovi di gas idrogeno
il necessario ambiente.
Ma agevolmente in pratica
produrre lo si può
se con cloruro calcico
si tratta H20.
Quand'è compresso o liquido,
diventa un esplosivo;
con l'aria mescolandosi,
di rischi non è privo.
Poco nell'acqua sciogliesi
e molto in acetone;
sovente, anzi, s'adopera
in questa soluzione.
Allor che in becchi appositi
corretto il gas s'adduce,
dà, la sua fiamma, splendida
bianca accecante luce.
E' pure utilizzabile
nell'autosaldature,
dove si sa che occorrono
alte temperature.
Se da un metal l'idrogeno
sostituito viene,
carburo si denomina
il corpo che s'ottiene.
Avrebbe odor gradevole,
ma, quasi sempre impuro,
ha invece odor agliaceo
il nostro idrocarburo.
ALCOLI MONOVALENTI
Se in un idrocarburo l'idrogeno si stacca
e vien sostituito dall'ossidrile OH,
s'ottien senz'altro un alcool, il quale, se è presente
un unico ossidrile, sarà monovalente;
se gli atomi d'idrogeno sostituiti sono
due, tre, quattro si cambia in bi, tri, tetra il mono.
Se sol l'alcool metilico
deriva, dal metano
e corrisponde l'alcool
etilico all'etano,
invece il terzo termine
possiede, oltre al normale,
l'alcool isopropilico
di forma greggia uguale.
Con gli atomi carbonici
gl'isomeri alcoolici
crescono in modo rapido,
diventano iperbolici.
Può l'ossidrile - è facile
vederlo anche da sè -
sostituir l'idrogeno
del gruppo CH3:
in questo caso gli alcoli
si dicono primari
e studieremo in seguito
i loro aspetti vari.
Son secondari gli alcoli
in cui sostituì,
l'ossidrile, l'idrogeno
del gruppo H2C.
E nei terziari, in ultimo,
quest'ossidril s'attacca
al posto dell'idrogeno
del semplice CH.
Se s'assoggettan gli alcoli
primari a ossidazione,
le cosidette aldeidi
han tosto formazione:
due atomi d'idrogeno
- tutto consiste in ciò -
s'eliminan dall'alcool
formando H2O.
Il radicale alcolico
è legato così
ad un caratteristico
gruppo ch'è HOC.
I secondari agiscono
in modo assai simìle,
ma qui caratteristico
è il gruppo carbonile
(non vi spaventi il termine:
si tratta d'un CO):
chetone il corpo chiamasi
che l'alcool generò.
Se ad ossidar continuansi
le aldeidi in grande stile,
formano allora gli acidi,
dal gruppo carbossile;
ed anche per quest'ultimo
gruppo - COOH -
ecco, la rima escogito:
la testa mi si spacca!
Sostanze neutre, gli alcoli
son liquidi incolori,
che in acqua si disciolgono,
pei termini inferiori.
Dal quarto all'undicesimo
son liquidi oleosi;
comincian indi i solidi,
non molto numerosi.
L'idrogeno ossidrilico
può facilmente il posto
ad un metallo cedere,
dando un nuovo composto:
composto al sale simile,
che chiamasi alcolato,
scisso dall'acqua in alcool
e rispettivo idrato.
ALCOOL METILICO (Spirito di legno)
La formula ricavasi
dal radical metile
CH3, attaccandogli
OH, l'ossidrile.
S'ottiene nell'industria
in quantità assai forte
dal legno, distillandolo
a secco in ferree storte.
E' un incoloro liquido
che, puro, ha grato olezzo
Bolle a gradi centigradi
sessantaquattro e mezzo.
Forma l'aldeide formica,
H-CHO,
e poi l'acido formico,
dei quali parlerò.
E' forse più venefico
dell'alcool ordinario:
dei chimici germanici,
convinti dei contrario,
un liquore crearono,
in cui questo composto
sostituì l'altr'alcool,
dato il minor suo costo;
quel metodo economico
fu un clamoroso aborto
e, come spesso càpita,
ci scappò pure il morto!
ALCOOL ETILICO (Spirito di vino)
N'è semplice la formula:
C2H5 (etile),
a cui s'attacca - è logico -
il solito ossidrile.
S'ottiene nell'industria
dalla fermentazione
del semplice glucosio,
il quale si scompone
sotto la catalitica
azione di fermenti,
enzimi, che si formano
da cellule viventi.
Gli enzimi son moltissimi;
varian secondo i casi;
quello che forma l'alcool
ha il nome di zimasi.
L'anidride carbonica,
nel corso del processo,
si svolge dal glucosio,
insieme all'alcool stesso:
non è perciò da escludersi
che nelle sue cantine
qualche inesperto enologo
possa trovar la fine.
Poiché s'ottiene d'alcool
acquosa soluzione,
dopo lo si purifica
mercè distillazione;
si può in tal modo giungere
a un alcool concentrato,
non tuttavia purissimo:
dall'acqua è accompagnato.
Per aver l'alcool anidro,
che chiamasi assoluto,
ridistillar necessita
quello testé ottenuto,
con l'ossido di calcio
mettendolo a contatto:
dopo, il calcio metallico
lo disidrata affatto.
D'odor assai gradevole,
senza colorazione,
con l'acqua esso si mescola
in ogni proporzione:
anzi, se a tal proposito
un po' dubbiosi foste,
potreste assicurarvene
chiedendolo ad un oste.
Se come combustibile
s'adopra, lo s'inquina
con certi corpi estranei,
come la piridina,
per renderlo imbevibile;
ma qualche sciagurato
tracanna anche quest'alcool,
così denaturato.
Se puro, è assai venefico,
ma stando un poco accorti
e alquanto diluendolo,
resuscita anche i morti,
onde il liquore bacchico,
dai tempi più remoti,
ha sempre innumerevoli
legioni di devoti.
Di... vino alcool etilico,
magnifico demonio,
materia in cui l'idrogeno,
l'ossigeno e il carbonio
non sono aridi simboli,
ma con sapiente giuoco
son diventati... spirito,
luce, fragranza, fuoco,
tu che abbellisci agli uomini
l'inconcludente vita,
che ardenti sogni susciti
e con bontà squisita
uguagli al ricco il povero
e l'ignorante al dotto,
tu, tu sei dell'organica
il principal prodotto!
ETERI
Secondo me, son gli eteri
dei corpi assai diabolici;
pei chimici son gli ossidi
dei radicali alcolici.
Essi son misti o semplici,
in quanto i radicali,
da cui derivan, possono
esser diversi o uguali.
Per accennare a un metodo
con cui son preparati,
con i ioduri alchilici
si trattan gli alcolati.
Soltanto il primo, l'etere
metilico, un gas forma;
gli altri son tutti liquidi
o solidi, di norma.
Liquidi i primi termini,
volatili, han quel grato
odor caratteristico
ch'etereo fu chiamato.
Sono sostanze stabili;
con l'acqua riscaldati,
però, ridanno gli alcoli
da cui son derivati.
Il più comune è l'etere
etilico o solforico;
costui, senza descrivere
un metodo teorico,
s'ha quando l'alcool gocciola
sopra un miscuglio, appunto,
d'alcool e di quell'acido
del quale il nome ha assunto:
è concentrato l'acido,
ed il miscuglio stesso
si scalda sui centigradi
centoquaranta o presso;
distillan acqua ed etere;
poiché l'alcool l'inquina,
il distillato s'agita
con poca acqua alcalina.
Lo si dissecca in seguito;
poi va rettificato
e s'ha quel noto liquido,
ch'è tanto adoperato,
essendo un anestetico:
vi son delle persone
al mondo che non abbiano
subito un'iniezione?
Come solvente in chimica
impiego esso riceve.
Venefico, infiammabile;
ma c'è chi se lo beve!
TIALCOLI E TIOTERI
Negli eteri e negli alcoli
lo zolfo, a quel che pare,
il posto dell'ossigeno
talvolta può occupare;
tioeteri e tioalcoli
così son generati:
di radicali alcolici
solfuri e solfidrati.
Chi del solfuro etilico
la formula volesse,
può metter fra due semplici
C2H5 un S.
Pel solfidrato etilico,
è chiaro che s'attacca
al radicale solito
semplicemente SH.
Questo composto ha in pratica
un nome molto strano:
infatti (a dirsi orribile!)
è l'etilmercaptano.
E mercaptidi chiamansi
i sali derivati
dagli ossidi metallici
e i detti solfidrati.
Come tutti i tioalcoli,
il metilmercaptano,
ch''è il primo della serie,
spande un vapore insano:
è in parte il responsabile
di quel profumo reo
che a non produrre in pubblico
insegna il galateo.
AMMINE
Nascon dall'ammoniaca
(di cui certo non c'è
chi non sappia la formula
famosa NH3):
qui gli atomi d'idrogeno
Se si rimpiazza un atomo,
I radicali alcolici
Hanno proprietà basiche
Come per la medesima
Se, per averle, un metodo
una reazione multipla,
né sempre si sepàrano
Metilammina è il termine
E un gas assai solubile
Qual'è il secondo termine
nemica abbominevole
ALDEIDI E CHETONI
sono due serie isomere
sennonché questo - in chimica
e nel chetone legasi
Togliendo dell'idrogeno
laddove, anche per semplice
In quanto ai nomi, assumono,
oppur l'ano si tempera
Per i chetoni, in genere,
o si dà loro il termine,
infatti, è preferibile
ALDEIDE FORMICA
Risultati assai migliori
Anche, in ultimo, si vide
mentre ossigeno ha sviluppo,
E' un processo che non varia
Ma l'aldeide si trasforma
Mentre, dunque, essa subisce
ACIDI SATURI MONOBASICI
E' un incolore liquido,
Per ottenerlo, i chimici,
adesso lo ricavano
Vien poi l'acido acetico:
senza dover ricorrere
microrganismo classico
A questo scopo gocciola
che porta un certo numero
Quando sia puro l'acido,
ACIDI GRASSI SUPERIORI
Nell'acido stearico
Entrambi sono solidi,
forniscon le steariche
E senza oltre diffondermi,
la cera, che di vergine
RADICALI ACIDI - ANIDRIDI
s'ha dal formico, ad esempio,
Anche in chimica organica esiste
ETERI COMPOSTI
In questi, oltre all'alcolico,
il radicale alcolico
Sono i diversi termini
La proprietà notevole
ridan l'alcool e l'acido
per quel processo analogo
ALCOLI POLIVALENTI
all'ossidrile solito
Ha derivati multipli
Se con idrato sodico
mentre dall'altro ottengonsi,
Questi il sapone formano:
Peccato, perché, usandone
Sono sostanze analoghe
Non sono indispensabili
La glicerina è un liquido
Prodotto assai notevole,
Con l'acido fosforico
è un acido bibasico,
che sono consigliabili
NITROGLICERINA
s'ha un corpo importantissimo,
Facilita il solforico
E' un oleoso liquido,
vengon così in un solido,
Col nitrocellulosio
MANNITE
E' una sostanza candida,
Ricavasi dal larice,
In Calabria e in Sicilia
Ho detto dove trovasi
E' purga anche, ch'ai pargoli
ACIDI BIBASICI
L'ossalico è il più semplice
Amido, legno, zucchero,
Qualche suo sale libero
dapprima, di potassio
Sostanza bianca, solida,
OSSIACIDI
Mi toccherà (il pericolo
C'è un mezzo con cui s'indica,
Nell'alfa-ossibutirrico,
Se l'ossidrile trovasi
e gamma, delta seguono
ACIDO LATTICO
Vien da diversi zuccheri,
nei succhi ancor dei muscoli
Prodotto dalle cellule
quando, dopo, del placido
le cellule riprendono
STEREOISOMERIA
Spesso un composto, in tutto a un altro uguale,
poi che in entrambi in modo ugual si lega
Esaminati con minuta cura,
Eppur, diversa azione han sulla luce
o ne devia, lo che sembra pur strano.
Consideriamo invece i due composti,
se avviene che il carbonio si presenti
se voi nel centro lo considerate,
si può avere un isomero, che appare
stanno fra lor, cioè, nel modo stesso
L'atomo che nel centro abbiamo posto
è detto levo e l'altro destrogiro;
Se mescoliamo adesso in modo esatto
il composto novel ci si rivela
Questo corpo - racemico - i primieri
IDRATI DI CARBONIO
certi composti organici
l'idrogeno e l'ossigeno,
Alcuni d'essi zuccheri
Quelli con sei carbonii,
per quelli che contengono
I primi, che sarebbero
in generale, or prendono
chetosi, se contengono
Han per caratteristica
A seconda degli alcoli
biosi si denominan,
A questi vari termini,
Certi monosi trovansi
Queste sostanze, in genere,
nei frutti dolci trovansi
(La d dinanzi al termine!
Se un'elle invece s'applica
Per la caratteristica
Nell'uva esiste libero,
Poiché provien da un alcool
ha dodici d'idrogeno;
Mannosio e galattosio
Nell'identica formula
Molti altri stereoisomeri
Certe frutta gli devono
Ch'oltre a trovarsi libero
Ape, industre imenottero,
Di, questi, se la labile
prima la pianta omonima
poi dalla barbabietola
E' il saccarosio zucchero
era impiegato in pratica
ma certamente, in piccolo,
gente, però, più semplice
mentr'io son pronto a dirvene
Per opera d'un acido
dà glucosio e fruttosio,
ciò perché il saccarosio,
Tutti oramai conoscono
E pensar che lo zucchero
AMIDO
se sì dà loro il termine
Fra quei composti l'amido
e si presenta in granuli,
L'acqua non scioglie l'amido;
la cui caratteristica,
(è una virtù che ai chimici
Un enzima, che trovasi
lo scinde in più molecole
Il fatto, poi, che il liquido
a creder che nell'amido
Lettori, non chiedetemi
GLICOGENO
Polvere amorfa, insipida,
e vi si fa più povera
CELLULOSIO
Con termine generico,
e nel cotone idrofilo,
In piante molto giovani
ch'eliminar si possono
oppure se il legno scaldasi
In massa amorfa e candida,
Credo che tutti sappiano,
stracci di lino, canapa,
Perciò girar si vedono
Senza parlar del metodo
a questo punto, sembrami
NITROCELLULOSA
Sciolto in alcool ed in etere,
corpo elastico, sottile,
Con la canfora e con l'alcool
la comune celluloide:
anche ha il torto di prestarsi
Il cotone più nitrato,
Ha un aspetto non diverso
è, perciò ch'ebbe anche nome
Se per usi militari
E' il progresso sempre in atto:
a millenni di distanza,
E i sistemi della strage
Dopo studi assai fecondi,
DERIVATI DELL'ACIDO CARBONICO
UREA
Composti importantissimi
Poi che i gruppi ossidrilici
Questa seconda ha il termine
le sostanze proteiche
E' nell'orina, liquido
Fa capo a questa serie
Nel suo nome medesimo
ACIDO URICO
e si può dire, in genere,
Forma una bianca polvere,
Gli uomini l'han nei muscoli,
basta sentire i gemiti
SERIE AROMATICA
La sua formula? Un esagono
Se in un vertice qualunque
confrontando i sei prodotti
Se in due vertici l'idrogeno
poiché il gruppo o l'elemento
Così pure s'han tre isomeri
Se finora indegnamente
CATRAME DI CARBON FOSSILE
s'ottengon gli aromatici
ma d'altre in cui l'idrogeno
dell'importante industria
Dopo che lo si sèpara
forma un vischioso liquido,
Prodotti svariatissimi
Prima distillan gli olii
(benzene ed i suoi omologhi);
Gli olii pesanti constano
Infine, per por termíne
che dal catrame libera
il componente massimo
E poi ch'anche quest'olio
E' inutile descrivere
e che contien d'idrogeno
S'ha pece molle, media
per fare tubi asfaltici,
IDROCARBURI AROMATICI
Liquido molto mobile,
a secco distillandolo
e molto lo si adopera
In base a quell'esagono
TOLUENE
oltre al catrame, il balsamo
Con esso si preparano
profumi, ed in questi ultimi
ACIDI SOLFONICI
poiché al benzenico
(Gruppo benzenico
e però libero
Benzen-solfonico
se col cloridrico
Fuso con alcali,
acidi analoghi,
di far disciogliere
NITRODERIVATI
dall'NO2, che attaccasi
( Il solo acido nitrico
E' un incolore liquido
Dal toluolo, l'ultimo
Dei suoi diversi isomeri ;
vuol dire che i tre idrogeni
Composto molto stabile,
pochissimo solubile
Fra gli esplosivi bellici,
Esso non è igroscopico,
forma un'innocua polvere:
FENOLI
con differenti metodi,
Infatti, è alquanto simile
con ossidanti energici
Acidi a volte chiamansi,
sembra, però, che il chimico
Infine, essi presentano
dan con cloruro ferrico,
ACIDO FENICO
Lo si ricava, in genere,
mediante soda caustica,
ma con diversi omologhi
Adesso nell'industria
Se puro, è un corpo solido,
A quaranta è fusibile
Se l'acqua lo contamina,
lentamente ossidandosi,
Non l'usan solo i medici;
Dà con l'aldeide formica
s'ottien con vari metodi
dà in soluzioni alcooliche
essendo lavorabile
dai dischi per fonografi,
E spesso il buon nipponico,
FENOLI POLIVALENTI
L'orto è noto col termine
s'ha da diverse resine
Il meta, il quale ha il termine
è un corpo bianco, solido,
Il para, il terzo isomero,
è un corpo che il fotografo
Esistono tre isomeri
ma basterà descriverne
E' un corpo che, come indica
dopo lo si purifica
Quando è disciolto in alcali,
per questo nell'analisi
L'impiegano i fotografi;
poiché s'illudon gli uomini
NITROFENOLI
ma il corpo più notevole,
poiché il trinitro formano,
Con un moderno metodo,
e si fa dopo scendere
s'ottiene un corpo solido
E' vero che s'adopera
ma, in generale, è un subdolo
ma sa perfino eccellere
SERIE BENZOICA
sostituendo gli atomi
Un atomo d'idrogeno
invece, se a due atomi
se tutti quei tre idrogeni
Se nel suddetto emerito
s'avrà l'alcool benzilico:
infatti, come càpita
quell'aldeide benzoica
Si trova nelle mandorle
Se s'ossida, dà l'acido
Quest'acido benzoico,
si trova anche nel balsamo
Dà pur l'acido ippurico
E poi, se come farmaco
c'è ancor chi, senza scrupolo,
A voler far l'analisi
OSSIDI AROMATICI
si forman tre ossiacidi,
acido salicilico
(forse, la lusinghevole
La scorza di quest'albero
in alcool salicilico
E' una sostanza solida
In soluzione alcolica,
L'acido salicilico
Esso ha trovato in pratica
sia pei composti multipli
acetil-salicilico,
Sembra che faccia subito
così, chi ne vuol scrivere
In incolori e piccoli
Quando, disciolto in alcali,
E' usato in farmaceutica
Con esso, poi, si fabbrica
COMPOSTI POLICICLICI
NAFTALINA
Fra questi policiclici
per gli usi innumerevoli
In essa son due nuclei
questo composto è, in pratica,
su due comuni vertici
Perciò, non è difficile
La naftalina libera
ha odor caratteristico;
Dà derivati analoghi
Basta saper ch'esistono
e che da queste formansi,
per preparar innumeri
Ad essa infine salgono
il guardaroba affidano
come si sa per pratica,
ANTRACENE
Qui non più due, tre esagoni
nel modo molto semplice
Forma squamette lucide;,
son dal centrale esagono
E' un corpo molto stabile,
quella sostanza splendida
In begli aghi presentasi
per questo suo carattere
COMPOSTI ETEROCICLICI
Ci vorrebbe, a dirli tutti,
Il furano, che dal pino
Il pirrolo, che si trova
Senza dirvene la formula
Sotto forma si presenta
Questo corpo ha relazioni
Ossidato, forma il nero
son pigmenti neri o bruni
Ciò vuol dire chiaramente,
INDOLO
Altro non è che un solido,
Spande un odore orribile,
Un altro corpo analogo,
forma squamette candide
questo composto fetido,
Per questo, confortatevi
hanno trovato mummie
Da una pianta - Indigofera
Contiene essa un glucoside
in grandi vasche apposite
Un liquido giallognolo
l'ossigeno dell'aria
E l'indossil che s'ossida,
Puro, è un'azzurra polvere
e così in alcool, acidi,
in puro acido acetico
A caldo un po' sciogliendosi,
Non sempre fu una mummia,
e fare già dell'indaco
senza conoscer simboli
due atomi d'ossigeno
quando, in un mondo semplice
ALCALOIDI
data l'azione energica
nell'acqua non si sciolgono
Nei nuclei che li formano
ai tempi già d'Ippocrate,
Hanno complesse formule,
La coniina trovasi
La nicotina è il celebre
perché come comignoli
invece, è un potentissimo
Con altre innumerevoli
L'azione ch'essa esercita
Ha proprietà narcotiche,
Con vari altri alcaloidi,
stupefacente energico,
come se non bastassero,
IL CORPO UMANO
preso un cadavere,
L'ossa forniscono
e si ricupera
I grassi abbondano
Da tutto il fosforo,
mentre distillasi
Il ferro è in minime
fatto stranissimo
Ma ciò che supera
ne ottieni un numero
fece l'analisi
Volendo vendere
ci si ricavano
Che cifra misera!
oscuro o celebre,
Ed è ridicolo,
sia dian cert'arie
CONGEDO
Diamante mi son gli occhi delle belle
che troppo è lungi per i miei bisogni!
Quanti veleni studiai profonda-
Chimica astrusa, dunque, a che mi servi?...
Ah via, provette ed acidi! Via, via,
INDICE
CHIMICA INORGANICA
- son tre, non c'è che dire, -
possiam sostituire.
s'hanno primarie ammine;
se due, s'han secondarie;
se tre terziarie, infine.
loro costituenti
essere uguali possono
oppure differenti.
più energiche di quelle
della stessa ammoniaca,
che come base eccelle.
si fece già menzione,
anch'essi dan con gli acidi
prodotti d'addizione.
qualunque v'interessa,
alogenuri alchilici
ed ammoniaca stessa:
che dà l'inconveniente
che le tre ammine formansi
contemporaneamente,
con gran facilità.
Pazienza! Un altro metodo
la prosa vi dirà.
primo; in alcune piante
si trova e all'ammoniaca
ha odore somigliante.
e dicon che si possa
formar se si distillano
a secco il legno o l'ossa.
senz'altro s'indovina.
Il terzo è il più notevole:
la trimetilammina;
fin del più ottuso olfatto,
ha odor disgustosissimo
di pesce putrefatto.
Tra loro quasi simili,
le aldeidi ed i chetoni
(analoghi i caratteri
e le preparazioni)
che varian solo in ciò:
in tutt'e due ritrovasi
il radical CO;
chiamato carbonile -
si lega nell'aldeide
a idrogeno e a un alchile
sempre a due radicali
alcolici, che possono,
esser diversi o uguali.
agli alcoli primari,
s'hanno le aldeidi (esistono
procedimenti vari),
disidrogenazione,
da un alcool secondario
invece s'ha il chetone
infin, le aldeidi stesse
il termine dell'acido
corrispondente ad esse,
mutandosi in anale
così, l'aldeide formica
si chiama metanale,
c'è questa convenzione:
l'idrocarburo saturo
prende un'aggiunta in one;
che forse è più gentile,
dei radicali alcolici
legati al carbonile:
" metiletilchetone ",
anzichè dir che in chimica
esiste un butanone!
Con un metodo industriale
s'ha se verso i cinquecento
si riscalda una spirale
di metallo - rame o argento -
adducendovi man mano
aria mista con metano.
s'han però da quell'ordegno,
adducendovi i vapori
dello spirito di legno,
e con essi pure l'aria,
al processo necessaria.
che l'aldeide ha formazione
da carbonica anidride
in acquosa soluzione,
quand'è esposta all'onde dette
radiazioni ultraviolette;
col CO che resterà,
a formare un solo gruppo
l'H2 dell'acqua andrà,
producendo - è naturale -
quest'aldeide o metanale.
quando ha luogo nelle piante:
queste assorbono dall'aria
l'anidride che, all'istante,
della luce per azione,
come sopra si scompone.
senza un'ora di riposo,
sì che l'amido poi forma,
sì che forma il celluloso,
le sostanze tutte quante
che son carne delle piante.
questa sua trasformazione,
l'aria intorno s'arricchisce
d'altro ossigeno: ragione
per la qual - non si discute --
la campagna è la salute.
Il primo, acido formico,
d'odore alquanto ostile,
consiste in un idrogeno
legato al carbossile.
d'odor molto pungente,
solubile e miscibile
con l'acqua facilmente.
in epoche più antiche,
crudeli, distillavano
le povere formiche;
con più soddisfazione
dall'acido cianidrico
mediante idratazione,
metile e carbossile
ve, ne daran la formula.
S'ottiene in grande stile,
a dei processi vieti,
trattando alcool etilico
col mycoderma aceti,
ch'ha una specialità:
all'aria toglie ossigeno
e all'alcool poi lo dà.
1o spirito di vino
su numerosi trucioli
disposti dentro un tino,
di fori alle pareti;
i trucioli nutriscono
il miycoderma aceti.
i suoi cristalli sono
senza colore, stabili,
d'odor pungente e buono.
Esistono due acidi
diffusi assai in natura,
palmitico e stearico,
normali di struttura.
il carbonio è diciotto,
e l'altro è di quest'ultimo
due termini al disotto.
da ingrati odori immuni,
senza colore, e trovano
impieghi assai comuni:
e han grande applicazione
perché i lor sali sodici
compongono il sapone.
così, per sommi capi,
c'è l'acido cerotico,
quel che producon l'api,
ha il suggestivo titolo,
contien dunque quest'acido,
con cui chiudo il capitolo.
Se alla formula d'un acido
noi togliamo l'ossidrile,
resta un gruppo che si chiama
radical acido o acile:
il formile H. CO -.
I suddetti aggruppamenti
non son liberi, però.
l'anidride, che allor si sviluppa,
se un acil con un altro s'aggruppa
saturandosi a mezzo d'un O.
Le anidridi son semplici o miste;
è l'acetica un liquido ingrato,
d'un odor che fa perdere il fiato:
quest'orrenda novella vi do.
Quando all'azion degli acidi
vengono sottoposti,
gli alcoli dànno origine
agli eteri composti.
esiste un radicale
acido pure, organico
od anche minerale:
e l'acido, qui ancor,
per mezzo d'un ossigeno
s'uniscono fra lor.
di questa serie tutta
generalmente liquidi
d'un grato odor di frutta.
degli eteri composti
è che con acqua, a debito
calore sottoposti,
dai quali han formazione:
questo processo chiamasi
saponificazione
che un etere scombina,
dando ai saponi origine
ed alla glicerina.
Senza parlar degli alcoli
che nascon dall'etano,
Se ognuno degli idrogeni
che sono nel propano
dà il posto, si combina
quel corpo importantissimo
chiamato glicerina.
biologici e industriali:
gli eteri suoi si trovano
nei grassi naturali.
un grasso si combina,
questo si scinde e libera
da un lato glicerina,
fra loro mescolati,
sal' sodici degli acidi
con essa combinati.
un'ottima sostanza,
ma che non tutti gli uomini
conoscono abbastanza.
un poco ogni mattina,
sarebbe più accostabile
l'umanità meschina!
gli empiastri ed i cerotti,
che dai grassi con ossidi
di piombo son prodotti.
come il sapone: eppure
quant'uso fanno gli uomini
di simili misture!
oleoso, dolciastro; sa
sciogliersi in acqua e in alcool,
ma in etere non già.
che molti impieghi vanta,
bolle, decomponendosi,
a duecentonovanta.
dà un etere composto,
a cui nome di glicero--
fosforico fu posto;
da cui son derivati
quei sali ormai notissimi,
i glicerofosfati,
pei deboli di mente:
finita questa chimica,
farò una cura urgente!
Se, al posto dell'idrogeno
di tutti e tre gli OH
un NO2 nell'alcool
deseritto ora, s'attacca,
la nitroglicerina;
ciò avviene se col nitrico
quell'alcool si combina.
la loro reazione,
ma occorre, quando s'opera
enorme precauzione.
dolciastro ma bruciante;
fra gli esplosivi, in genere,
è il più terrificante.
Offrendo dei pericoli
(solo a guardarlo scoppia),
con la farina fossile
in pratica s'accoppia;
chiamato dinamite.
le sue virtù... dinamiche
alquanto affievolite.
dà poi le gelatine,
che tanto impiego trovano
in guerra e nelle mine.
E qui, senza ch'enumeri
le qualità infinite
d'esavalenti, nomino
soltanto la mannite.
che vende ogni speziale
e forma un vero e proprio
prodotto nazionale.
oppure dalla canna
da zucchero, o dal frassino,
da cui s'estrae la manna.
s'ottiene in abbondanza,
perché vi cresce l'albero
che dà questa sostanza.
con sì eccessivo zelo,
pel caso che l'ingenuo
l'aspetti ancor dal cielo.
però si raccomanda;
per digerir l'organica
quindi troppo blanda!
ACIDO OSSALICO
Se s'ossidan negli alcoli
suddetti due ossidrili,
s'han gli acidi bibasici:
vi son due carbossili.
di questa serie, in quanto
due gruppi carbossilici
lo formano, soltanto.
i corpi più svariati
producono quest'acido,
se vengono ossidati.
si trova anche in natura,
S'ha, con potassa caustica
fondendo segatura:
si forma l'ossalato,
il quale con solforico
dà l'acido e il solfato.
si scioglie in più solventi
ed è cristallizzabile
in prismi trasparenti.
Son quei composti organici
che, insieme al carbossile,
presentan nella formula
ancora l'ossidrile.
invano ormai depreco)
incomodar le lettere
dell'alfabeto greco.
rispetto al carbossile,
a quale gruppo trovasi
fissato l'ossidrile.
l'ossidrile s'attacca,
a mo' d'esempio, subito
sopra il COOH.
d'un posto ancor più sopra,
è la seconda lettera,
la beta, che s'adopra;
nel modo stesso: in fondo,
nulla è così difficile
come si pensa, al mondo!
E' l'alfa-ossiproprionico;
il nome è scaturito
dal fatto che ritrovasi
nel latte inacidito.
mercé un fermento, estratto.
Esso è nei succhi gastrici,
nel cacio putrefatto;
si forma e, quel ch'è bello,
è che si trova libero
perfino nel cervello.
del corpo affaticato,
mette il cervello e i muscoli
in un torpido stato;
Morfeo siam fra le braccia,
quest'acido ed altri ospiti
sgraditi il sangue scaccia;
poi le funzioni loro:
giova più, dunque, al cèrebro
il sonno che il lavoro.
Qui converrà che qualche lume Io dia
su un frequente fenomeno, lo quale
chiamar si suole stereoisomeria.
ha qualche anomalia che non si spiega
mercé la sola isomeria normale,
il lor carbonio e, scritta, la struttura
lor la più lieve differenza nega.
da chimiche reazioni si deduce
per entrambi i composti ugual natura.
polarizzata: l'uno a destra il piano,
mentre l'altro a sinistra ne conduce,
anziché in pian con gli atomi giacenti,
con nello spazio gli atomi disposti:
con le quattro valenze saturate
da atomi o da gruppi differenti,
ora, d'un tetraedro regolare
e le valenze ai vertici portate,
precisamente come il suo riflesso,
o meglio, la sua immagin speculare;
delle due mani, e che sia sovrapposto
l'uno all'altro, perciò, non è concesso.
e al quale i quattro vertici s'uniro
è il carbonio asimmetrico: un composto
la luce è deviata per un tratto
uguale sì, ma per opposto giro.
i suddetti composti, e la miscela
poi disciogliamo in un solvente adatto,
inattivo alla luce: i due poteri
neutralizzati, l'uno l'altro cela.
in vari modi sépara ed espelle,
quando si voglia. E qui, Dante Alighieri
sarebbe uscito a riveder le stelle!
Idrati di carbonio
od anche carboidrati,
con nome assai generico,
un tempo eran chiamati
senz'altro contenenti,
con sei carbonii o un multiplo,
ancora due elementi:
i quali uniti vanno
in quel rapporto identico
con cui nell'acqua stanno.
venivan definiti
per il sapor dolcissimo
di cui sono forniti.
la serie più diffusa,
eran monosaccàridi,
e il nome ancora s'usa;
non sei carboni soli,
ma un multiplo, cambiavasi
invece il mono in poli.
composti provenienti
da ossidazion degli alcoli
detti polivalenti,
il nome di monosi:
con il gruppo aldeidico
vengon chiamati aldosi;
il gruppo dei chetoni,
del quale la molecola
acquista le funzioni.
entrambi un ossidrile
unito ad un carbonio
attiguo a un carbonile.
cui son corrispondenti,
í quali posson essere
bi, tri, polivalenti,
triosi e così via;
anche gli esosi esistono:
esosi in fede mia!
per rendere completo
il lor atto di nascita,
s'aggiunge un aldo o un cheto.
pur liberi in natura,
così come il glucosio
nell'uva già matura.
son dolci di sapore,
cristalline, solubili,
senza color nè odore.
ESOSI
E' il gruppo più notevole
dei saccaridi mono;
d-glucosio e fruttosio
i più diffusi sono;
di differenti piante.
Fra tutti, il d-glucosio
è certo il più importante.
Direte: un nuovo tiro!
Ma no: lo stereoisomero
vuol dir ch'è destrogiro!
dinanzi ad un composto,
questo è uno stereoisomero
che agisce in senso opposto).
ottica, il d-glucosio
generalmente s'indica
col nome di destrosio.
come voi già sapete,
e nell'orina trovasi
nei casi di díabete,
esavalente, qui
è inutile ripetere
che in tutto avrà sei C;
è chiaro, allor, che avrà
sei atomi d'ossigeno,
per quanto ho detto già.
son destrogiri anch'essi;
si forman per idrolisi
di zuccheri complessi.
dell'altro ci s'imbatte.
Dà pure galattosio
lo zucchero di latte.
vi son, su cui sorvolo.
Fra i chetoesosi, nomino
il levulosio solo.
il lor sapor gradito.
Dà, misto col glucosio,
lo zucchero invertito.
nell'uva e in più d'un frutto,
il miele, il miel dolcissimo
compone quasi tutto.
meraviglioso insetto,
(ti sputi il levulosio:
chi te l'avrebbe detto?
POLIOSI
I carboidrati multipli,
(che scindonsi in monosi,
non più polisaccàridi,
ma chiamansi poliosi.
memoria non m'inganna,
fra tutti è il più notevole
lo zucchero di canna:
soltanto lo forniva,
elle in grande nell'America
e in Asia si coltiva;
estratto ancora fu:
anzi, in Europa, è il metodo
che s'applica di più.
comune, ed era noto
e usato già dagli uomini
in tempo assai remoto;
più il miele, ed è indiscusso
che allora era lo zucchero
un genere di lusso;
l'adoperava già,
qual dolce e quale farmaco,
la saggia antichità:
di noi sensata assai,
son certo che la formula
non ne cercaron mai,
la formula bislacca:
undici d'O, con dodici
di C, ventidue d'H.
acquoso o, in certi casi,
(d'un enzima che trovasi
nel lievito - invertasi -
che, come avete udito,
formano, mescolandosi,
lo zucchero invertito:
destrogiro, scomposto,
devia, mercé il fruttosio,
la luce in senso opposto.
Quant'esso sia diffuso
e come indispensabile
dir se ne possa l'uso.
tanta fortuna imbatte
perché nell'acqua sciogliesi
e più nel caffè e latte!
Passo ai polisaccàridi
detti superiori:
amorfi ed insolubili,
non dolci ma insapori,
di zuccheri complessi,
è perché, per idrolisi,
dànno i monosi stessi.
è certo il più importante:
si trova in semi e tuberi
di numerose piante
la cui grandezza e forma
per ogni pianta seguono
una diversa norma.
però, nell'acqua calda
esso si gonfia e genera
la cosiddetta salda,
ch'è d'un valore immenso,
è di svelar lo jodio
dando un color blù intenso
sembra stia molto a cuore:
per me la salda d'amido
non ha nessun valore! ... ).
nei semi in certe fasi
del lor germoglio, e il termine
ha assunto di diastàsi,
dando il glucosio e infine
dei prodotti intermedii,
che chiamansi destrine.
Di Fehling non riduce,
né le reazioni tipiche
ha dei monosi, induce
si leghino, perciò,
fra loro le molecole
col gruppo HCO.
di più, per cortesia:
Dante consiglia agli uomini
di star contenti al quia!...
La funzione ch'ha l'amido
nei corpi vegetali
è quella ch'ha il glicogeno
in seno agli animali.
bianca, questa sostanza
nei muscoli e nel fegato
ha sopratutto stanza
in seguito a digiuno,
mentre chi mangia... Immagino
quanto ne avrà qualcuno!
Alcune strofe dedico
a un'ultima sostanza
ch'oggi ha acquistato in pratica
la massima importanza.
si chiama cellulosio;
anch'esso si considera
un multiplo d'esosio,
nel sambuco, nel lino,
alla purezza chimica
l'abbiamo assai vicino.
è puro; in quelle vecchie,
invece, si contamina
d'impurità parecchie,
del cloro con l'ausilio,
secondo il noto metodo
che usava anche Pomilio,
in una soluzione
di bisolfito calcico,
però sotto pressione.
se è puro, si presenta.
E chi gl'innumerevoli
usi non ne rammenta?
ormai, come si parta
dal legno o corpi analoghi
per fabbricar la carta:
paglia, cotone, tutta
la cellulosa, in genere,
dei vegetal si sfrutta.
alcuni poveracci
ch'esercitan l'industria
di raccattar gli stracci.
moderno ed industriale
che cambia il cellulosio
in seta artificiale,
indispensabil cosa
ch'io tenti di descrivere
la nitrocellulosa.
Nell'industria si prepara
con cascami di cotone
- cellulosio quasi puro -
sottoposti a nitrazione.
il coton meno nitrato
si trasforma in quel collodio
che dai medici è impiegato:
come il vetro trasparente,
che si forma per l'appunto
quando evapori il solvente.
lavorandolo con cura,
forma un'utile sostanza,
omogenea, molto dura:
ha, però, l'inconveniente
che, per quanto non esploda,
brucia molto facilmente;
agl'iniqui cineasti,
che proiettan sullo schermo
i soggetti più nefasti.
la trinitrocellulosa,
ad altr'uso è destinato
ed è tutta un'altra cosa.
dal cotone primitivo.
ma nasconde quel candore
un terribile esplosivo;
di cotone fulminante:
se compresso, basta un urto
perché esploda in un istante.
Non s'adopra quasi più,
è perché c'è un altro corpo
che lo supera in virtù.
in età remote e tetre
i selvaggi primitivi
s'ammazzavan con le pietre;
divenuti più civili,
hanno gli Uomini inventato
i cannoni ed i fucili.
Ogni guerra perfeziona:
la trinitrocellulosa
oggidì non è più buona.
ci s'ammazza molto bene
caricando le granate
col trinitrotoluene.
Sappiamo che il carbonico
- ch'è l'H2CO3 -
è un acido bibasico,
che libero non è.
sono le ammidi sue,
dove il gruppo ossidrilico
diventa NH2.
son due, come si vide,
due derivati ottengonsi:
la mono e la diammide.
di carbammine o urea;
nel corpo dei mammiferi,
in genere, si crea:
le dànno formazione
come prodotto - l'ultimo -
di decomposizione.
fin troppo a tutti noto;
è un mezzo, in altri termini,
per mandar via l'azoto.
il noto veronale,
che per poter sonnifero
forse non ha l'uguale.
c'è un non so che di barba:
il dietil-barbiturico
è infatti, se vi garba.
Si forma nel ricambio
dell'organismo umano,
ma in quantità notevole
quest'acido è nel guano,
che, nei loro escrementi,
in grande lo producono
gli uccelli ed i serpenti.
insipida, inodora,
pochissimo solubile-
nell'acqua, a caldo ancora.
nel sangue e nell'orina,
ma, grazie a Dio, di solito,
in quantità meschina:
dei poveri gottosi
per capir di quest'acido
gli effetti perniciosi.
Il prodotto di partenza
della serie ora in esame
è il benzolo oppur benzene
o benzina del catrame.
ai cui vertici un CH
(un carbonio, vale a dire,
e un idrogeno) s'attacca.
di quei sei, ma in uno solo,
con un gruppo o un elemento
scambi un H del benzolo,
che si posson ricavare,
la più lieve differenza
fra di loro non appare.
vien, però, sostituito,
son possibili tre isomeri,
che dipendono dal sito,
possono essere disposti
in due vertici adiacenti,
alternati, oppure opposti.
con i tri-sostituiti,
quando i gruppi siano uguali
che al carbonio sono uniti.
della Musa ho fatto strame,
or m'accingo addirittura
a tuffarla nel catrame!
Se dai petroli ottengonsi,
dai termini più bassi
ai più complessi omologhi,
gl'idrocarburi grassi,
dal catrame; non solo
i corpi della serie
ch'ha inizio dal benzolo,
entra in minor rapporto.
Era il catrame in epoche
recenti un capo-morto
del gas illuminante:
oggi campeggia in chimica
a guisa di gigante.
dalle acque ammoniacali
-che sempre l'accompagnano,--
con metodi speciali,
nerastro pel carbone
che in particelle solide
contiene in sospensione.
ne sono i componenti,
alcuni acidi e basici
ed altri indifferenti.
leggeri, giallo-scuri,
da cui poi si ricavano
parecchi idrocarburi
distillan dopo gli oli
medi, da cui derivano
fenolo ed i cresoli.
di molta naftalina:
ad uso combustibile
l'industria li destina.
alla distillazione,
alquanto soffermiamoci
sull'ultima frazione,
quell'olio d'antracene,
ch'anche olio verde in pratica
denominato viene:
n'è l'antracene greggio,
ma corpi d'ogni genere
in esso trovan seggio.
già distillar si fece,
s'ha del catrame l'ultimo
residuo, ch'è la pece.
questo prodotto nero,
ch'è quasi di carbonio
formato per intero
cinque per cento solo,
parti d'azoto e ossigeno,
di zolfo e di fenolo.
o dura, a volontà.
S'adopra per proteggere
le strade di città,
cartoni catramati,
e spesso anche per tingere
le scarpe dei soldati.
BENZENE
Lo si ricava, in pratica,
dalla prima frazione
che dal catrame svolgesi
con la distillazione.
incolore, il benzene
dall'acido benzoico
purissimo s'ottiene,
con calce. E' rifrangente;
brucia con fiamma vivida,
fumosa; è un buon solvente,
in grazia alla virtù
di scioglier grassi, resine,
la canfora, il caucciù .....
di cui parlai più avanti,
consta di sei carbonii
e idrogeni altrettanti.
Sostituendo un atomo
d'idrogeno, uno solo,
col radical metilico,
s'avrà il metil-benzolo:
del Tolù lo contiene,
ed è perciò che in pratica
si chiama toluene.
parecchi ed importanti
prodotti farmaceutici,
materie coloranti,
anni sfruttato viene
per l'esplosivo principe:
trinitrotoluene.
Formarsi un acido
può dal benzene,
se col solforico
trattato viene,
gruppo s'attacca
in modo facile
SO3H.
detto è il benzolo
dietro la perdita
d'un'H, solo,
non è esistente:
è un resto arilico
semplicemente).
l'acido è detto;
sovr'esso gli acidi
non hanno effetto;
scaldato viene,
però, scindendosi,
ridà il benzene.
forma il fenolo.
Anche s'ottengono
dal toluolo
molto importanti
perché un gran numero
di coloranti
nell'acqua han cura,
meglio adattandoli
per la tintura.
Quando l'acido nitrico
si tratta col benzene,
un atomo d'idrogeno
sostituito viene
ad un carbonio solo
dell'anello benzenico
e dà nitrobenzolo.
nel metodo teorico:
in pratica quest'acido
si mesce col solforico).
- essenza di mirbana -
da cui d'amare mandorle
un grato odore emana.
prodotto che s'ottiene,
nitrandolo, è il notissimo
trinitrotoluene.
invano parlerei,
poiché s'impiega in pratica
solo il 2-4-6
qui sono rimpiazzati
dal radicale nitrico
nei vertici alternati.
è un solido in cristalli
allungati, prismatici
e leggermente gialli;
nell'acqua, molto bene
invece si può sciogliere
in etere e benzene.
è questo il più sicuro
e serve per proiettile,
per mina, per siluro.
agli urti non dà ascolto,
s'accende senza esplodere,
il che vuol dir già molto,
insomma, è un buon figliolo!
In Italia si fabbrica
col nome di tritolo.
Se nel nucleo benzenico
ai vertici s'attacca,
al posto dell'idrogeno,
uno o più gruppi OH,
s'han dei composti vari,
fenoli, che somigliano
agli alcoli terziari.
la lor costituzione,
né formano, ossidandosi,
l'aldeide od il chetone;
spezzato invece viene,
con formazione d'acidi,
l'anello del benzene.
in quanto che, trattati
con gl'idrati metallici,
producono i fenati;
più agli alcoli li accosti:
col radical degli acidi
dan gli eteri composti.
reazioni colorate,
che son, per riconoscerli,
sovente utilizzate:
in soluzione acquosa,
tinte caratteristiche,
azzurra, verde, rosa...
Chiamato acido fenico
in pratica, il fenolo
è il termine più semplice:
ha un ossidrile solo.
dagli olii del catrame,
quello di carbon fossile
e quello di legname,
in cui il fenol si scioglie
e da cui poi con acido
cloridrico si toglie;
mischiato lo s'avrà,
dai quali lo si sèpara
con gran difficoltà.
in grande lo s'ottiene
anche per via sintetica,
partendo dal benzene.
in lunghi aghi incolori.
Se sei stanco di vivere,
solo otto grammi e muori.
e bolle a centottanta.
Grandi virtù antisettiche
questo composto vanta.
divien, già ad ordinaria
temperatura, liquido;
se resta esposto all'aria,
s'altera e cambia aspetto.
Dà col cloruro ferrico
un bel color violetto.
gl'impieghi suoi son tanti:
ci dà l'acido picrico
e molti coloranti.
la nota bakelite,
di cui tanto utilizzansi
le proprietà infinite:
ed ha varia natura;,
è una sostanza plastica
o estremamente dura;
vernici resistenti
al caldo e inalterabili
da chimici reagenti;
al tornio ed alla sega,
per fare innumerevoli
oggetti la s'impiega,
ai pettini, ai bottoni,
a impugnature artistiche
d'ombrelli e di bastoni.
con l'aria più tranquilla,
la spaccia per avorio
al prezzo d'una... " lilla ".
Si formano tre isomeri
diversi, se contiene
sol due gruppi ossidrici
il nucleo del benzene.
di pirocatechina:
si scioglie in acqua e in alcool,
sostanza cristallina;
scaldate con potassa;
con il cloruro ferrico
dal bianco al verde passa.
di resorcina s'usa
estrarre anche da resine
con la potassa fusa;
che adopera il tintore,
ma, essendo un antisettico,
l'apprezza anche il dottore.
è poi l'idrochinone,
anch'esso bianco e solido,
soggetto a ossidazione;
avrà sempre in bottega,
in quanto come pratico
rivelator s'impiega.
fenoli trivalenti,
con un gruppo ossidrilico
in più dei precedenti;
il più importante, il solo
acido pirogallico,
ossia, pirogallolo.
il suo stesso prefisso,
s'ha dall'acido gallico
se dal calore è scisso;
e forma bianchi aghetti
lucenti, che non mancano
di velenosi effetti.
è un riduttor potente
e fissa allor l'ossigeno
dell'aria avidamente:
dei gas è assai opportuno.
Con il cloruro ferrico
si tinge in rosso-bruno.
inoltre fa prodigi
rendendo neri e lucidi
annosi capi grigi,
- nè solo i più imbecilli<
che i baffi neri bastino
a renderli più arzilli...
Se un solo gruppo nitrico
nel fenolo è, introdotto,
s'ottengono tre isomeri
di un unico prodotto;
come nel toluolo,
s'ha se tre gruppi nitrici
si piazzan nel fenolo,
che più comunemente
è detto acido picrico,
terribile esplodente.
s'ha dal fenolo molto
puro, se dal solforico
ben concentrato è sciolto
la massa solfonata
sul nitrico, agitandola
con aria riscaldata:
in piccoli cristalli
amari, un po' venefici
e leggermente gialli.
in medicina pure,
per attutir lo spasimo
che dan le scottature,
composto e, contro i vivi,
non solo va ad aggiungersi
ai perfidi esplosivi,
fra i mezzi fraudolenti
coi quali si sofistican
la birra e gli alimenti.
Sappiamo che la formula
del noto toluene
un radical metilico,
CH3, contiene:
d'idrogeno in quel gruppo,
composti molto simili
ai grassi hanno sviluppo.
con cloro nel metile
sostituendo, formasi
cloruro di benzile;
d'idrogeno si sale,
si forma in modo analogo
cloruro di benzale;
cede, l'idrocarburo
si muta nella formula
del benzo-tricloruro.
cloruro di benzile
il cloro cede, amabile,
il posto a un ossidrile,
s'ottiene in modo vario
e ha l'inclito carattere
d'un vero alcool primario;
pur nella serie grassa,
da questo, quando s'ossida,
all'aldeide si passa:
che un metodo industriale
ricava dal notissimo
cloruro di benzale.
amare e ha gran consumo
per una essenza classica
dal magico profumo.
secondo il noto stile
(al radical benzolico
s'aggiunge un carbossile).
d'aspetto cristallino,
si trova in certe resine:
così nel benzoino;
chiamato del Tolù,
ma non entusiasmatevi
per tante sue virtù!
in rombici cristalli,
prodotto che contengono
le urine dei cavalli!
è usato in medicina,
se usato è nei mirabili
colori d'anilina,
talvolta se ne serve
per preservar dagli acidi
il burro e le conserve.
di quel che ci dan gli osti,
che formulario chimico!
che celebri composti!...
ACIDO SALICILICO
Dall'acido benzoico,
se un ossidrile viene
al posto d'un idrogeno
del nucleo del benzene,
dei quali il più importante
è l'orto-ossi-benzoico,
ch'esiste in certe piante:
n'è il termine corrente;
scoperto fu dal Piria
nel salice piangente
rima in error m'ha tratto
ed era invece un salice
che non piangeva affatto).
contien la salicina,
sostanza che una semplice
ídrolisi scombina
e glucosio: s'ottiene,
dopo, dall'alcool l'acido,
se s'ossida perbene.
cristallizzata bianca,
che in alcool ed in etere
di sciogliersi non manca.
o nell'acquosa sola,
con il cloruro ferrico
colorasi in viola.
la principal materia
forma della pregevole
essenza di gaulteria.
gl'impieghi più importanti,
sia perché forma innumeri
sostanze coloranti,
che dà: così, trattato
con anidride acetica,
dà un acido, chiamato
che s'usa in medicina
- famoso antipiretico -
col nome d'aspirina.
passare il mal di testa:
lettori, utilizzatelo!
La chimica è funesta...
ACIDO GALLICO
E' un triossi-benzoico:
ha un solo carbossile
e a tre adiacenti vertici
legato ha l'ossidrile;
la formula, non falla.
E' in forma di glucoside
nelle noci di galla.
cristalli si presenta,
solubili, che fondono
verso i duecentotrenta.
all'aria viene esposto,
assorbe dell'ossigeno
ed imbunisce tosto.
ed altri impieghi ottiene:
produce nell'industria
il bruno d'antracene.
quel malfamato inchiostro,
del quale un fiume inutile
si spreca al tempo nostro.
Più d'un composto organico
esiste, che contiene,
anziché un solo nucleo,
più nuclei di benzene.
composti, una sostanza
ha indubbiamente in chimica
la massima importanza
a cui la si destina:
con nome ormai notissimo,
si chiama naftalina.
benzenici presenti,
uniti per due atomi
carbonici adiacenti:
perciò, rappresentato
da due semplici esagoni
ch'hanno in comune un lato;
resta il carbonio solo,
sugli altri otto c'è il solito
CH del benzolo.
capir che del prodotto
la risultante formula
è C10H8.
s'ottiene dal catrame
che s'ha dal carbon fossile;
bianca, in lucenti squame,
l'acqua bollente a stento
la scioglie, mentre l'etere
l'ingoia in un momento.
a quelli del benzolo
e con gli stessi metodi,
su cui però sorvolo.
qui pure, in modo affine,
i derivati nitrici
e le naftilammine,
a guisa dei fenoli,
trattandole con acido
nitrico, due naftoli,
colori molto adatti,
dai neri ai verdi, all'indaco,
dai gialli agli scarlatti.
le lodi dei " travetti ",
che, non avendo spiccioli
per rinnovar gli effetti,
con cura diligente
a questo corpo, candido
ma alquanto puteolente:
la naftalina è l'arma
che serve per combattere
la furia della tarma.
Un altro policiclico
composto, che contiene,
come s'è detto, il solito
catrame, è l'antracene.
fra loro son saldati
mediante quattro vertici
siti agli opposti lati,
che sopra osservar feci:
son dunque C quattordici
legati ad H dieci.
dà per ossidazione
un corpo importantissimo,
chiamato antrachinone:
gl'idrogeni spariti
e in vece lor due ossigeni
son al carbonio uniti.
dal quale è preparato
un suo notevolissimo
diossiderivato:
ch'è detta alizarina
e già gli antichi usavano
con arte sopraffina.
rosso-aranciati, e dà
con gli ossidi metallici
colori in quantità;
si spiega perché, sia
da tempo immemorabile
usata in tintoria.
Sono corpi in cui gli anelli
che ne sono i componenti
hanno al posto del carbonio
uno od anche più elementi.
uno sforzo sovrumano;
parlo solo, pel momento,
del pirrolo e del furano.
distillato ci proviene,
ad un vertice del nucleo
un ossigeno contiene.
nel catrame di carbone,
distillato vien dall'ossa
in più grande proporzione.
per intero, vi fo noto
che un idrogeno del nucleo
è legato ad un azoto.
d'incoloro olio leggero;
stando all'aria ed alla luce,
facilmente si fa nero.
d'importanza capitale
con prodotti della vita
animale e vegetale.
di pirrolo, molto affine
a sostanze poco note,
che si chiaman melanine:
insolubili, un po' strani,
elle, fra l'altro, hanno trovato
nella pelle agli africani.
che, geniali e sempre allegri,
questi chimici hanno, dunque,
scorticato pure i negri!
Dall'anello benzenico
con quello del pirrolo,
s'ha un corpo eteroclito
complesso, ch'è l'indolo.
il quale ha formazione
dall'albumina in seguito
alla putrefazione.
eppure, diluito,
acquista dell'acacia
l'odor tanto squisito.
beta-metil-indolo,
a cui vien dato, in pratica,
il nome di scatolo,
di forte odor fecale,
assai caratteristico;
eppure (è madornale!)
vilissimo e meschino,
è nelle essenze magiche
d'arancio e gelsomino.
sentendo un certo odore:
pensate che in quel balsamo
c'è l'anima d'un fiore!...
INDACO
E' un colorante solido,
azzurro, usato già
dai più remoti popoli
dell'alma antichità:
avvolte in certi panni
che furon tinti ad indaco
or son quattromil'anni.
tinctoria - si ricava,
che si coltiva massime
in India, in Cina, in Giava.
che uno speciale enzima
fa scindere in glucosio
ed indossil dapprima:
avvien l'operazione,
dove, scisso, il glucoside
rimane in soluzione.
e, così si forma, il quale
poi per tre ore s'agita
mediante ruote a pale:
in questo modo è fatto
venir con tutto il liquido
ad intimo contatto.
sbattuto in largo e in tondo,
dà l'indaco insolubile,
che si raccoglie al fondo.
insipida e incolora,
nell'etere insolubile,
nell'acqua meno ancora
alcali; un poco, e solo
a caldo, in cloroformio
disciogliesi, in fenolo,
e in qualche altro solvente.
Tinge le fibre tessili
senza nessun mordente.
colora l'anilina
in cupo azzurro, e in porpora
la fusa paraffina.
anzi, l'antico egizio
fu, in modo indiscutibile,
dotato di giudizio,
sapea l'uso più adatto,
senza cercar la chimica
natura d'ogni fatto,
latini arabi greci,
senza saper la formula:
C16H10,
ed altri due d'azoto.
Oh, che dolcezza vivere
in quel tempo remoto,
e alquanto più poetico,
non c'era Meister-Lucius,
né l'indaco sintetico!
Questi composti, in genere,
son basi vegetali
che molto impiego trovano
come medicinali,
sull'organismo. Amari,
solubili nell'alcool
ed in solventi vari,
e in alcali nemmeno.
In mezzo a lor s'annovera
più d'un fatal veleno.
non manca mai l'azoto;
se ciò agli antichi popoli
era del tutto ignoto,
i miseri mortali
a molti d'essi chiesero
rimedio ai loro mali.
poco ancor note, alcuni.
Fo un cenno molto rapido
su quelli più comuni.
nella cicuta: è questa
che del sapiente Socrate
troncò la vita onesta.
principio del tabacco;
alcuni forse credono
che sia un veleno fiacco,
fumano tutti quanti,
adesso anche le femmine,
fra poco anche i lattanti;
veleno, utilizzato
da quasi tutti i popoli
per arricchir lo Stato.
sostanze, la morfina
ritrovasi in quell'oppio
tanto diffuso in Cina.
sull'organismo umano,
non solo al morfinomane,
ma è nota anche al profano.
ma è tossico letale:
son molto preferibili
un libro od un giornale...
le foglie della coca
dànno il potente tossico
che tanta gente invoca:
che fiutano gli sciocchi
sborsando per la perfida
" cocò " fior di baiocchi,
a far stupir gli umani,
le cose che succedono
in questi tempi strani!...
Ecco un'analisi
non troppo amena,
che ha fatto un màcabro
dottore a Jena:
l'ha decomposto,
con molto scrupolo
stimando il costo.
tanta calcina
dal far l'intonaco
d'una cucina,
tanta grafite
da far al massimo
cento matite
- strano contrasto! -
pure in chi è solito
saltare il pasto.
piedi compresi,
al più ci scappano
mille svedesi,
dal corpo vile
d'acqua…potabile
tutto un barile.
tracce, di modo
che non ci fabbrichi
neppure un chiodo:
perché da vivi
di chiodi, in genere,
non siamo privi.
le previsioni
più catastrofiche
sono i bottoni;
fenomenale,
sì che un legittimo
dubbio t'assale:
quell'alchimista
sopra lo scheletro
d'un giornalista?
questi elementi
ai poco modici
prezzi correnti,
venti lirette:
alcune scatole
di sigarette!
Solo conforto,
se si considera
che l'uomo morto,
ricco o pezzente,
sciocco o filosofo,
vale ugualmente.
in fondo in fondo,
che, mentre vivono
su questo mondo,
tanti mortali,
se poi gli scheletri
son tutti uguali!
A che tentai la chimica snervante,
le formule accordando su la cetra?
Speravo forse di trovar la pietra
filosofale? di scoprir diamante?
innamorate: inutile tesoro,
che mi sorride e non mi tenta! E l'oro...
Conosco solo l'oro delle stelle,
E l'anima soltanto se ne sazia,
se in cerca di fantasimi si spazia
pei cieli, nelle notti dei miei sogni...
mente! E un veleno non ho mai trovato
che uccida il dubbio, o un solo preparato
che ossigeni la fede moribonda.
Glielo dicevo: - Babbo, ve lo giuro,
perdo quattr'anni... - Almeno, il tuo bromuro
fosse capace di calmarmi i nervi!
arida scienza! E lasciami soltanto
un bel crogiuolo, ch'io vi fonda in canto
il piombo della mia malinconia!...
Prefazione
Generalità
Serie grassa
Petroli
Idrocarburi non saturi etilenici
Serie acetilenica
Alcoli monovalenti
Eteri
Tioalcoli e Tioeteri
Ammine
Aldeidi e Chetoni
Acidi saturi monobasici
Radicali acidi - Anidridi
Eteri composti
Alcoli polivalenti
Acidi bibasici
Ossiacidi
Stereoisomeria
Idrati di carbonio
Derivati dell'acido car-bonico
Serie aromatica
Catrame di carbon fossile
Idrocarburi aromatici
Nitroderivati
Fenoli
Nitrofenoli
Serie benzoica
Ossiacidi aromatici
Composti policiclici
Composti eterociclici
Alcaloidi
Il corpo umano
Congedo