LA NUOVA POESIA ITALIANA
NUOVI POETI
Guercio Marco
Sua scheda:
Dottore in legge, l'autore nasce il 5 aprile del 1971 e vive a Livorno dove è occupato come libero professionista.
CULT MOVIE
Non voglio più morire
prima di dormire
e poi resuscitare
la mattina dopo,
iniziare un percorso
di vita e di morte,
per morire ancora
un'altra notte.
Voglio vivere sempre
controllando il tempo
che mi scorre addosso,
eliminando le pause
come nei film
dove non si vede mai
il protagonista che dorme
o che sta al cesso,
che si legge il giornale
o che si fa la doccia.
Voglio essere l'attore,
di un film banale
col finale scontato,
che si sposa una donna,
che vince la gara,
che salva la patria,
che uccide i cattivi,
che non muore mai,
perché a un certo punto
c’è la scritta fine...
...e la gente sorride
5/7/1995
LA SCONFITTA
E fu in una notte maldestra,
bicchieri stuprati ed un gran mal di testa,
che vidi la storia di una sconfitta:
la notte era bella, la strada era dritta,
ma tutto era pronto per esser cambiato,
il mondo deciso era già preparato
a fare finire quel sogno d'amore
in un grido acuto di ansia e terrore.
Le armi da fuoco l'insonnia ed il sesso,
la fine scontata dell'ultimo amplesso,
rimpianti e fastidio del tempo passato.
La scena era aperta ed acceso il teatro.
Sali su questo dorso d'argento,
disse lui con il viso un po' spento,
corri con me per tutto il mattino,
da adesso in poi staremo vicino.
Lui si levò la spada e poi disse:
da adesso in poi, che il cielo cascasse,
tu non dovrai temere più niente,
io ti regalerò la mia mente.
Ma tutti lo sanno, è troppo evidente,
che l'uomo che ama è un gran deficiente,
e un giorno di notte lei scrisse un biglietto:
ti ho preso ogni cosa, ti lascio l'affetto;
sei come mio padre, sei come un fratello,
io cerco un eroe, un uomo più bello.
E lui si svegliò cercando il suo amore
che era sparito spaccandogli il cuore.
Tu sei fuggita con la mia vita,
della mia spada ti sei servita
ma non ti porto certo rancore:
ti voglio bene, viscido amore.
E un'altra donna salirà certo
su questo grande dorso d'argento
e correremo insieme un mattino
ma non sarai più tu li vicino.
17/6/1995
VECCHIAIA
Quando sarà
talmente tardi
che non sapremo più
se è stato vero o falso
quello che abbiamo detto,
che abbiamo fatto,
l’orgoglio non basterà
a non farci entrare in chiesa
a chiedere perdono.
Quando le ossa sole
saranno le stesse
ed il corpo ammuffito,
irriconoscibile a noi,
curvo, arriverà alla fine,
nessuno crederà
a quello che, ormai,
non ricorderemo più
24/4/1996
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