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Introduzione
Durante le calde sere d'estate è possibile osservare in piena
attività gli unici Mammiferi volanti, i pipistrelli. Essi svolgono
un ruolo fondamentale in molti ecosistemi del nostro pianeta. Oltre al
controllo degli insetti, sono responsabili dell'impollinazione e disseminazione
di un gran numero di alberi tropicali, tra cui, per fare un esempio conosciuto
da tutti, il banano selvatico.
Questi animali, benché rappresentino circa 1/3 dei Mammiferi italiani, con ben 30 specie, passano spesso inosservati. Tutte le nostre specie sono insettivore e, come ogni predatore, svolgono un’importante funzione nel contenimento numerico delle loro prede. Per fare un esempio concreto, un pipistrello del peso di circa 5 g (come quelli che volano sotto ai lampioni delle nostre città) in una sola notte è in grado di divorare fino a 5000 zanzare! Ogni anno, oltre a questi insetti che infastidiscono direttamente l'uomo, i Chirotteri catturano numerose specie dannose per le colture agricole e forestali, fornendo così un prezioso aiuto. Il servizio che ci offrono è quindi essenziale, e anche per questo motivo occorre mettere in atto alcuni accorgimenti per proteggerli e favorire la loro presenza.
Pur non avendo molti dati storici sulla loro abbondanza, negli ultimi decenni è stata osservata una forte diminuzione. Varie cause hanno determinato questo andamento negativo e, per la maggior parte, sono riconducibili all'attività umana sull'ambiente. I motivi principali della loro rarefazione sono: degrado delle foreste e taglio dei vecchi alberi, avvelenamento e diminuzione delle prede dovuti all'uso indiscriminato di pesticidi, eliminazione delle siepi e riduzione delle zone umide, disturbo nelle grotte, e per ultima, ma non meno importante, l'ignoranza da parte dell'uomo, che associa costantemente l'immagine del pipistrello ad ataviche superstizioni. La diffusa credenza che i pipistrelli possano attaccarsi ai capelli è totalmente infondata! Infatti hanno un sistema di orientamento nello spazio così perfezionato, il sonar, che riescono a sentire la presenza di oggetti più sottili di un capello, figuriamoci un’intera chioma! Altra cosa assolutamente falsa è che siano ciechi; i Chirotteri hanno occhi ben funzionanti, anche se non una vista acuta come un gatto!
Ma allora cosa possiamo fare per aiutare questi nostri amici alati? Innanzi tutto dovremmo mantenere un ambiente sano e il più possibile diversificato. Per esempio, i boschi dovrebbero essere composti da alberi autoctoni di età e specie diverse, e da esemplari secolari che più facilmente offrono rifugio ai pipistrelli di bosco. Non dovrebbero essere effettuati tagli rasi, mentre sono utili i tronchi marcescenti sul terreno, che permettono lo sviluppo di insetti. Molto importanti sono anche le radure e gli stagni all'interno delle foreste, utilizzate come zone di caccia e di abbeveramento. Per aumentare il numero di rifugi possiamo disporre sugli alberi i rifugi artificiali per Chirotteri (bat-box). Il loro utilizzo nei campi coltivati permette di diminuire l'uso dei pesticidi, poiché attirano nella zona questi nostri "insetticidi naturali", che operano una vera e propria lotta biologica. Si dovrebbero evitare le monocolture estensive e mantenere le siepi naturali, sia ai margini dei campi, sia lungo i viali e le strade; le siepi infatti, oltre a funzionare da frangivento e da "serbatoio" di specie utili all'agricoltura, sono utilizzate dai pipistrelli come corridoi di collegamento fra le diverse zone di caccia. Non meno importante è la presenza di stagni e corsi d'acqua con rive ricche di vegetazione, che oltre a permettere lo sviluppo di insetti con larve acquatiche, sono le uniche zone dove i pipistrelli si possono abbeverare!
Anche nelle nostre città così poco "verdi" possiamo creare un reticolo ecologico mantenendo parchi, giardini e altri piccoli spazi naturali. Nel giardino di casa possiamo realizzare un piccolo stagno, piantare essenze autoctone a fioritura scalata ed anche notturna, erbe aromatiche, rampicanti, arbusti ed alberi (soprattutto da frutto), così da ricreare zone di caccia per i pipistrelli. Può anche capitare che una piccola colonia scelga il tetto della nostra casa come rifugio; non bisogna avere paura, sono animali completamente inoffensivi! In tal caso, oltre ad avere dei "mangiazanzare" nelle vicinanze, potremo utilizzare i loro escrementi (che sono secchi e non macchiano) come ottimo concime per le nostre piante. Nei casi di ristrutturazione di edifici dovrebbe sempre essere valutata l'eventuale presenza di colonie, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, cioè in pieno periodo riproduttivo.
Per quanto riguarda le grotte, possiamo mettere in atto alcuni piccoli accorgimenti per ridurre al minimo il disturbo dovuto alla nostra frequentazione. Durante il periodo invernale si dovrebbero utilizzare soltanto torce elettriche e non lampade ad acetilene; queste ultime, con il loro calore, possono risvegliare i pipistrelli dal letargo, facendo consumare prematuramente le riserve di grasso accumulate per superare l'inverno, con conseguente morte degli esemplari. Le visite devono essere evitate nei mesi di luglio ed agosto in quelle grotte dove sono presenti colonie riproduttive.
Come abbiamo visto, con poco impegno possiamo dare un notevole contributo alla conservazione di questi nostri grandi alleati, che ogni notte, nel massimo silenzio, lavorano migliorando la qualità del nostro ambiente.
In questa sezione verranno illustrate le principali caratteristiche
sulla biologia di alcune specie di pipistrelli presenti in Italia. Alcune
di queste schede sono accompagnate da fotografie realizzate da Gianna Dondini
e Simone Vergari.
Ferro di Cavallo minore (Rhinolophus
hipposideros)
Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii)
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Nottola comune (Nyctalus noctula)
Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri) Nottola gigante (Nyctalus lasiopterus) Serotino (Eptesicus serotinus) Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus) Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii) Pipistrello di Savi (Hypsugo savii) Orecchione meridionale (Plecotus austriacus) Miniottero (Miniopterus schreibersii) |
Ferro di Cavallo minore (Rhinolophus hipposideros)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
37-45 mm; lunghezza coda: 23-33 mm; lunghezza avambraccio: 37-42.5 mm;
apertura alare: 192-254 mm; peso: 5.6-9 g.
Caratteristiche principali: è
il più piccolo dei Rinolofi europei; si distingue, oltre che per
le ridotte dimensioni, anche per la forma della foglia nasale. Il colore
della pelliccia è marrone chiaro-grigiastro, con la parte addominale
grigio chiaro. I giovani sono di colore grigio scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 75 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente due.
Il peso del neonato è approssimativamente 1.8 g.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a uno o due anni di età. La massima età registrata è
di 21 anni, ma mediamente possono vivere 3-4 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su piccoli insetti come farfalle, Ditteri, Coleotteri, ed anche
ragni.
Abitudini: i suoi rifugi sono le
grotte ed i vecchi edifici rurali. Per lo svernamento sono preferite le
cavità sotterranee, anche tunnel artificiali. Per la riproduzione
sono privilegiati gli attici degli edifici, meglio con numerose stanze,
che possono offrire diversi tipi di microclima. Solitamente stanno liberamente
appesi al soffitto, senza formare gruppi serrati. Per la caccia serale
si dirigono in boschi non fitti con ampie radure, ma anche parchi e coltivi.
Il volo è abbastanza lento e farfalleggiante, ad una distanza di
circa 5 metri dal suolo. Può cacciare le sue prede anche direttamente
a terra.
Status: in Europa è in forte
declino dagli anni ’50, e numerose popolazioni sono scomparse. In Italia
è abbastanza diffuso, ma con colonie di pochissimi individui. Specie
in pericolo.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei suoi rifugi ed il forte uso di pesticidi in agricoltura mettono in
serio pericolo la sua sopravvivenza.
Protezione: particolare attenzione
deve essere posta alla protezione dei rifugi, soprattutto delle grotte
per quanto riguarda lo svernamento. Preservazione degli edifici rurali
e ristrutturazioni mirate, evitando anche l’impiego di vernici tossiche
e di trattamenti antitarlo per le travi in legno. Conservazione degli habitat
di caccia, con piantumazione di siepi, protezione dei boschi e riduzione
di pesticidi negli ambienti agricoli.
Ferro di Cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
57-71 mm; lunghezza coda: 35-43 mm; lunghezza avambraccio: 54-61 mm; apertura
alare: 350-400 mm; peso: 17-34 g.
Caratteristiche principali: è
il più grande dei Rinolofi europei; si distingue, oltre che per
le grandi dimensioni, anche per la forma della foglia nasale. Il colore
della pelliccia è marrone, spesso tendente al rossiccio, con la
parte addominale bianco-grigiastra. I giovani sono di colore grigio cenere.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 75 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane di età, ma possono riprodursi
a due-tre anni di età. La massima età registrata è
di 30 anni, ma mediamente possono vivere 7-8 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di medie dimensioni come farfalle, cavallette, maggiolini.
Abitudini: i suoi rifugi sono le
grotte ed i vecchi edifici rurali, come il Ferro di Cavallo minore, con
il quale convive spesso. Per lo svernamento sono preferite le cavità
sotterranee, anche tunnel artificiali. Per la riproduzione sono privilegiati
gli attici degli edifici, meglio con numerose stanze, che possono offrire
diversi tipi di microclima. Solitamente stanno liberamente appesi al soffitto,
senza formare gruppi serrati. Per la caccia serale si dirigono in ambienti
agricoli con filari di alberi e di siepi, ma anche in giardini e scarpate
rocciose. Il volo è abbastanza lento e farfalleggiante, ad una distanza
di circa 3-6 metri dal suolo. Può cacciare le sue prede anche direttamente
a terra.
Status: in Inghilterra, Belgio,
Lussemburgo e Germania è in severo declino. In Italia è abbastanza
diffuso, ma in diminuzione numerica. Si conoscono pochissime colonie riproduttive.
Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei suoi rifugi ed il forte uso di pesticidi in agricoltura mettono in
serio pericolo la sua sopravvivenza.
Protezione: particolare attenzione
deve essere posta alla protezione dei rifugi, soprattutto di quelli utilizzati
per la riproduzione. Preservazione degli edifici rurali e ristrutturazioni
mirate, evitando anche l’impiego di vernici tossiche e di trattamenti antitarlo
per le travi in legno. Conservazione degli habitat di caccia, soprattutto
nelle zone agricole, con riduzione dell’uso di pesticidi. Incentivazione
delle tecniche di agricoltura tradizionale, evitando le monocolture estese
ed aumentando la biodiversità con piantumazione di siepi e filari
di alberi.
Ferro di Cavallo Mediterraneo (Rhinolophus euryale)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
43-58 mm; lunghezza coda: 22-30 mm; lunghezza avambraccio: 43-51 mm; apertura
alare: 300-320 mm; peso: 8-17.5 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni; si distingue dalle congeneri per la forma
della foglia nasale. Il colore della pelliccia è marrone-grigiastro,
con punte tendenti talvolta al rossiccio, con la parte addominale bianco-grigiastra.
I giovani sono di colore grigio.
Riproduzione: la durata della gestazione
non è conosciuta, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due. Il peso del neonato è di circa 4 g.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su Lepidotteri.
Abitudini: i suoi rifugi sono soprattutto
le grotte, più raramente i vecchi edifici rurali. Può svernare
insieme al Ferro di Cavallo minore ed al maggiore. Solitamente stanno liberamente
appesi al soffitto, anche stretti gli uni agli altri, e possono formare
colonie numerose. Prediligono zone calde con presenza di aree umide. Il
volo è abbastanza lento e farfalleggiante, caccia su terreni caldi,
anche in pendenza. E’ agile nel volo anche nella vegetazione densa. Talvolta
utilizza dei posatoi per appostarsi a predare gli insetti che passano nelle
vicinanze.
Status: in Europa è in declino,
soprattutto nella parte più settentrionale. In Italia è abbastanza
diffuso nella parte centromeridionale, ma in diminuzione numerica. Si conoscono
colonie composte da centinaia di individui. Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei suoi rifugi, soprattutto nelle grotte, ed il generale degrado degli
habitat mettono in serio pericolo la sua sopravvivenza.
Protezione: particolare attenzione
deve essere posta alla protezione dei rifugi, soprattutto dove sono presenti
le colonie più imponenti. Conservazione degli habitat di caccia,
soprattutto boschi con radure e zone umide.
Vespertilio di Capaccini (Myotis capaccinii)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
47-53 mm; lunghezza coda: 35-42 mm; lunghezza avambraccio: 38-44 mm; apertura
alare: 230-260 mm; peso: 6-15 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni. Ha lunghe setole sui piedi, e le narici
sono sporgenti dal muso. Il colore della pelliccia è grigio scuro
alla base, più chiaro sulle punte, con la parte addominale grigio
chiaro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-60 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due. Il peso del neonato è sconosciuto.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni.
Abitudini: i suoi rifugi sono soprattutto
le grotte. Può formare colonie numerose, anche insieme ad altre
specie del Genere Myotis. Per la caccia serale predilige aree ben
forestate e ricche di cespugli e siepi, con presenza di zone umide. Spesso
caccia insetti sopra la superficie di laghetti e stagni.
Status: Non si conosce bene la
consistenza delle popolazioni in Europa, ma in generale sono rare e probabilmente
in declino. In Italia sembra legata alle aree più mediterranee,
ed è stata segnalata in varie regioni. Specie in pericolo.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei suoi rifugi, le grotte, ed il generale degrado ambientale con la riduzione
della biodiversità nei vari ecosistemi, mettono in serio pericolo
la sua sopravvivenza.
Protezione: particolare attenzione
deve essere posta alla protezione delle grotte, soprattutto quelle utilizzate
per la riproduzione. Conservazione degli habitat di caccia, aumentando
la biodiversità con piantumazione di siepi e filari di alberi. Preservazione
delle zone umide e della vegetazione ripariale.
Vespertilio di Daubenton (Myotis
daubentoni)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
45-55 mm; lunghezza coda: 31-44.5 mm; lunghezza avambraccio: 35-41.7 mm;
apertura alare: 240-275 mm; peso: 7-15 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di dimensioni medio-piccole. Il colore della pelliccia è
marrone scuro alla base, marrone più chiaro all’apice, con le punte
lucenti. La parte addominale è grigio argentato. I giovani sono
di colore grigio.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-55 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due. Il peso del neonato è di circa 2-3 g.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età. La massima età registrata è di 20
anni, ma mediamente vivono 4-5 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti volanti di piccole dimensioni, in genere con larve
acquatiche.
Abitudini: i suoi rifugi invernali
sono grotte e tunnel, dove può alloggiare sia in strette fessure,
sia stare liberamente appeso in gruppi molto serrati. I rifugi estivi possono
essere in cavità di alberi o in strette fessure negli edifici e
nei ponti. Per la caccia serale predilige laghetti e corsi d’acqua, dove
vola a pochi centimetri dalla superficie. Può anche cacciare sopra
le chiome degli alberi, a 4-5 metri dal suolo. Il volo è veloce
e agile.
Status: in Europa è frequente,
soprattutto nella parte settentrionale. In Italia è abbastanza diffuso,
anche se le colonie non sono molto conosciute. Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nelle grotte, il taglio dei vecchi alberi cavi e il degrado ambientale,
soprattutto delle zone umide, mettono in pericolo la sua sopravvivenza.
Protezione: particolare attenzione
deve essere posta alla protezione delle grotte e tunnel. Conservazione
degli habitat di caccia, soprattutto le zone umide, favorendo lo sviluppo
della vegetazione ripariale e la presenza di argini naturali.
Vespertilio Mustacchino (Myotis mystacinus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
35-48 mm; lunghezza coda: 30-43 mm; lunghezza avambraccio: 32-36 mm; apertura
alare: 190-225 mm; peso: 4-8 g.
Caratteristiche principali: è
il più piccolo dei Myotis europei. Il colore della pelliccia
è marrone scuro. La parte addominale è più chiara.
I giovani sono di colore marrone-grigio, più scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-60 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età. La massima età registrata è di 19
anni, ma mediamente vivono 4-5 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti volanti di piccole dimensioni, come coleotteri e
farfalle.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto agli edifici, dove si localizza nelle fessure, ma talvolta
sfrutta anche le cavità degli alberi. Per l’inverno predilige le
grotte. I territori di caccia possono essere i più vari, perchè
è una specie adattabile.
Status: in Europa alcune popolazioni
sono in declino. In Italia non si conosce la sua distribuzione, anche perchè
è molto difficile da distinguere dal Myotis brandti. Specie
vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei rifugi, il taglio dei vecchi alberi cavi e il degrado ambientale mettono
in pericolo la sua sopravvivenza.
Protezione: protezione dei rifugi
e conservazione degli habitat di caccia.
Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
41-53 mm; lunghezza coda: 38-46 mm; lunghezza avambraccio: 36-41 mm; apertura
alare: 220-245 mm; peso: 7-15 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di media taglia. La metà superiore del bordo esterno
dell’orecchio ha una evidente smarginatura. La pelliccia, di consistenza
lanosa, è di colore marrone rossiccio. La parte addominale è
più giallastra. I giovani sono di colore grigio, senza tonalità
rosse.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-60 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età. La massima età registrata è di 16
anni, ma mediamente vivono 3-4 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni, come Ditteri, farfalle, ma
anche bruchi e ragni.
Abitudini: è una specie
con preferenza per climi caldi. Per i rifugi è legato sia agli edifici,
sia alle grotte. Molto gregario, lo si può trovare associato ad
altre specie. Caccia ad un’altezza dal suolo variabile tra uno e cinque
metri, anche sopra l’acqua. Può predare gli insetti anche direttamente
dal terreno o sulla vegetazione.
Status: in Europa è considerata
specie rara. In Italia è poco frequente, ed è segnalata in
poche regioni. Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nei rifugi e il degrado ambientale mettono in pericolo la sua sopravvivenza.
L’uso dei pesticidi in agricoltura riduce la quantità delle prede.
Protezione: protezione dei rifugi
e conservazione degli habitat di caccia.
Vespertilio di Bechstein (Myotis bechsteini)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
45-55 mm; lunghezza coda: 41-45 mm; lunghezza avambraccio: 39-47 mm; apertura
alare: 250-286 mm; peso: 7-12 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni. Gli orecchi sono grandi, la pelliccia è
relativamnete lunga, di colore marrone. La parte addominale è più
chiara. I giovani sono di colore grigio chiaro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-60 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a un anno di età. La massima età registrata è di 21
anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su farfalle, Ditteri e soprattutto Ortotteri che cattura sulle
foglie delle piante.
Abitudini: per i rifugi è
tipicamente legato alle cavità degli alberi. Per l’inverno predilige
le grotte. Caccia fra la vegetazione, predando in particolare gli insetti
a riposo sul fogliame.
Status: in Europa sono conosciute
piccole popolazioni. In Italia è raro, e non si hanno sufficienti
informazioni per stabilire il suo status.
Pericoli: il degrado delle foreste
e il taglio dei vecchi alberi cavi sono le principali cause di minaccia.
Protezione: protezione dei boschi
e posizionamento di rifugi artificiali per Chirotteri (bat-box).
Vespertilio maggiore (Myotis myotis)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
67-79 mm; lunghezza coda: 45-60 mm; lunghezza avambraccio: 54-67 mm; apertura
alare: 350-430 mm; peso: 28-40 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di grandi dimensioni. La pelliccia è densa e corta, di
colore grigio chiaro. La parte addominale è più chiara. I
giovani sono di colore grigio scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 50-70 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due. Il neonato pesa circa 6 grammi.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, ma possono riprodursi
a uno-due anni. La massima età registrata è di 22 anni, ma
mediamente vivono 4-5 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di grandi dimensioni, in particolare coleotteri
terrestri, cavallette, ragni e farfalle.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto alle grotte. I territori di caccia sono boschi aperti,
margini di foreste, pascoli e coltivi. Può volare a 5-10 metri di
altezza dal suolo, ma caccia per lo più sul terreno.
Status: in Europa molte popolazioni
sono in declino; sono state registrate diminuzioni dell’ottanta per cento
negli ultimi venti-trenta anni. In Italia forma colonie consistenti nelle
grotte, anche assieme alla specie sorella Myotis blythii, ed è
abbastanza diffuso. Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nelle grotte e il forte utilizzo di pesticidi sono le principali cause
di diminuzione.
Protezione: protezione delle grotte
e conservazione degli habitat di caccia.
Vespertilio di Monticelli (Myotis blythii)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
62-71 mm; lunghezza coda: 53-59 mm; lunghezza avambraccio: 52.5-59 mm;
apertura alare: 380-400 mm; peso: 15-28 g.
Caratteristiche principali: è
una specie molto simile al Myotis myotis, ma è leggermente
più piccola. Alcune volte presenta una macchia chiara sulla nuca
che la specie sorella non ha mai. La pelliccia è densa e corta,
di colore grigio chiaro. La parte addominale è più chiara.
Riproduzione: Usualmente nasce
un piccolo, più raramente due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età. La massima età
registrata è di 13 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di medie dimensioni, in particolare coleotteri terrestri,
cavallette, ragni e farfalle.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto alle grotte. I territori di caccia sono boschi aperti,
margini di foreste, pascoli e coltivi con cespugli e siepi. Ha un volo
agile e caccia per lo più sul terreno.
Status: in Europa molte popolazioni
sono in declino. In Italia forma colonie consistenti nelle grotte, anche
assieme alla specie sorella Myotis myotis, ed è abbastanza
diffuso. Specie vulnerabile.
Pericoli: il disturbo dell’uomo
nelle grotte e il forte utilizzo di pesticidi sono le principali cause
di diminuzione.
Protezione: protezione delle grotte
e conservazione degli habitat di caccia.
Nottola comune (Nyctalus noctula)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
60-82 mm; lunghezza coda: 41-60.6 mm; lunghezza avambraccio: 48-58 mm;
apertura alare: 320-400 mm; peso: 19-40 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di grandi dimensioni, caratterizzata da orecchi corti e ovali.
La pelliccia è densa e corta, di colore marrone. La parte addominale
è più chiara. I giovani sono di colore più scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 70-73 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente
due. Il neonato pesa circa 7.5 grammi.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane di età, ma possono riprodursi
a uno-due anni. La massima età registrata è di 12 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di grandi dimensioni, in particolare coleotteri
e farfalle, ma anche piccoli Ditteri.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto alle foreste, dove si localizza nelle cavità
degli alberi. Può trovarsi anche in costruzioni. I territori di
caccia sono boschi aperti, margini di foreste, laghetti, parchi. Usualmente
vola sopra le chiome degli alberi, ma può abbassarsi a cacciare
vicino al terreno.
Status: in Europa molte popolazioni
sono in declino, ma in alcuni stati è una specie comune. In Italia
sono conosciute pochissime colonie, e le segnalazioni sono relative per
lo più a singoli individui. Specie vulnerabile.
Pericoli: il degrado delle foreste
e il taglio dei vecchi alberi sono le principali cause di diminuzione.
Protezione: conservazione delle
foreste e posizionamento di rifugi artificiali per Chirotteri (bat-box).
Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
48-68 mm; lunghezza coda: 35-45 mm; lunghezza avambraccio: 39-46.4 mm;
apertura alare: 260-320 mm; peso: 13-20 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni. La pelliccia è densa e corta, scura
alla base e marrone sulle punte. La parte addominale è più
chiara. I giovani sono di colore più scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 75 giorni, e usualmente nasce un piccolo, più raramente due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane di età. La massima età
registrata è di 9 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni, in particolare Ditteri e
Lepidotteri (farfalle) che spesso cattura sopra la chioma degli alberi.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto alle foreste, ma in inverno può utilizzare fessure
negli edifici. I territori di caccia sono boschi aperti, margini di foreste
e laghetti. Il volo è veloce con rapide virate, in particolare sopra
le chiome degli alberi.
Status: in Europa è considerata
rara e conosciuta solo per piccole colonie. Sembra essere frequente solo
in Irlanda. In Italia le segnalazioni recenti sono pochissime e relative
a singoli esemplari, ed è conosciuta un’unica area di accoppiamento
sull’Appennino Tosco-Emiliano. Specie vulnerabile.
Pericoli: il degrado delle foreste
ed il taglio dei vecchi alberi sono le principali cause di diminuzione.
Protezione: conservazione delle
foreste e posizionamento di rifugi artificilai per Chirotteri (bat-box).
Nottola gigante (Nyctalus lasiopterus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
84-104 mm; lunghezza coda: 55-65 mm; lunghezza avambraccio: 63-69 mm; apertura
alare: 410-460 mm; peso: 41-76 g.
Caratteristiche principali: è
il più grande pipistrello europeo. La pelliccia è densa e
relativamente lunga, di colore marrone-rossastro. La parte addominale è
marrone-giallastra. I giovani sono di colore più scuro.
Riproduzione: usualmente nascono
due piccoli, più raramente uno. I neonati pesano circa 5-7 grammi.
Ciclo vitale: i giovani probabilmente
diventano indipendenti a circa 7-8 settimane di età.
Dieta: l’alimentazione non è
conosciuta.
Abitudini: per i rifugi è
legata alle foreste, dove alloggia nelle cavità degli alberi. I
territori di caccia sono boschi aperti e margini di foreste. Il volo è
veloce con rapide virate, e può cacciare sia in aria, sia sul terreno.
Status: in Europa è considerata
molto rara e pare più diffusa nella parte orientale. In Italia le
segnalazioni recenti sono pochissime, di cui alcune incerte. Si può
ragionevolmente ipotizzare che sia una specie in pericolo nonostante la
carenza di dati.
Pericoli: il degrado delle foreste
ed il taglio dei vecchi alberi sono sicuramente fattori determinanti la
sua rarità.
Protezione: conservazione delle
foreste e posizionamento di rifugi artificiali per Chirotteri (bat-box).
Serotino (Eptesicus serotinus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
62.6-82 mm; lunghezza coda: 46-54 mm; lunghezza avambraccio: 48-57 mm;
apertura alare: 315-381 mm; peso: 14.4-33.5 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di dimensioni medio-grandi. La pelliccia è lunga, di
colore marrone. La parte addominale è marrone-giallastra. I giovani
sono di colore più scuro.
Riproduzione: usualmente nasce
un piccolo, del peso di circa 5.2-6.2 grammi.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, e sono in grado di riprodursi
ad un anno. La massima età registrata è di 19 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di grandi dimensioni, come farfalle e coleotteri.
Abitudini: per i rifugi è
legato soprattutto agli edifici, in zone abitate dall’uomo, ma con forte
presenza di parchi e giardini. In inverno può trovarsi anche nelle
grotte. I territori di caccia sono giardini, margini di foreste e lampioni.
Può catturare le sue prede anche sulla vegetazione e sul terreno.
Status: in Europa è abbastanza
comune, sebbene le popolazioni appaiano in declino. In Italia è
segnalato in quasi tutte le regioni, sebbene si conoscono pochissime colonie.
Specie a basso rischio.
Pericoli: la diminuzione dei rifugi,
l’uso di trattamenti per le travi in legno e il degrado ambientale sono
le principali cause di diminuzione.
Protezione: conservazione della
biodiversità nelle aree urbane, con creazione di parchi e viali
alberati.
Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
36-51 mm; lunghezza coda: 23-36 mm; lunghezza avambraccio: 28-34.6 mm;
apertura alare: 180-240 mm; peso: 3.5-8 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di piccole dimensioni. La pelliccia va dal marrone castagna
al marrone scuro. La parte addominale è più chiara. I giovani
sono di colore più scuro.
Riproduzione: la gestazione dura
circa 44 giorni, e usualmente nascono uno-due piccoli. I neonati pesano
circa 1-1.4 grammi.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, e sono in grado di riprodursi
ad un anno. La massima età registrata è di 16 anni, anche
se mediamente vivono 3-4 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni, come farfalle e zanzare.
Abitudini: per i rifugi è
legato agli edifici, dove sfrutta le fessure. E’ una specie che si trova
spesso in ambienti rurali ed urbani, dove caccia sotto ai lampioni, nei
giardini e lungo i viali alberati.
Status: in Europa centro-settentrionale
sembra essere la specie più abbondante. In Italia non è così
frequente, e si trova più spesso nelle aree rurali che in quelle
urbane. Specie a basso rischio.
Pericoli: la diminuzione dei rifugi,
causata spesso dall’intolleranza delle persone, che li scacciano quando
vengono colonizzate le abitazioni, i trattamenti degli edifici con sostanze
antitarlo e le disinfestazioni, sono le principali minacce.
Protezione: conservazione di parchi
e giardini, preservazione delle colonie negli edifici.
Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
40-47 mm; lunghezza coda: 30-34 mm; lunghezza avambraccio: 31-36 mm; apertura
alare: 210-220 mm; peso: 5-10 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di piccole dimensioni. La pelliccia ha una colorazione variabile
dal marrone chiaro al marrone scuro. La parte addominale è più
chiara.
Riproduzione: usualmente nascono
uno-due piccoli, del peso di circa 1 grammo.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, e sono in grado di riprodursi
ad un anno. La massima età registrata è di 8 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni, come farfalle e zanzare.
Abitudini: è un pipistrello
molto legato agli ambienti urbani, dove si rifugia nelle fessure degli
edifici, sotto le tegole e nei cassonetti delle tapparelle. Lo si può
osservare mentre caccia sotto ai lampioni.
Status: in Europa non è
molto frequente, è distribuito soprattutto nella fascia più
mediterranea. In Italia è una delle specie più comuni.
Pericoli: l’intolleranza delle
persone verso le colonie che trovano rifugio negli edifici è una
delle maggiori minacce.
Protezione: conservazione dei rifugi
e aumento delle aree verdi negli ambienti urbani.
Pipistrello di Savi (Hypsugo savii)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
40-54 mm; lunghezza coda: 31-42.5 mm; lunghezza avambraccio: 30-36.5 mm;
apertura alare: 220-225 mm; peso: 5-10 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di piccole dimensioni. La pelliccia ha una colorazione marrone
scuro alla base, con le punte argentate o dorate. La parte addominale è
biancastra.
Riproduzione: usualmente nascono
uno-due piccoli, del peso di circa 1 grammo.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 6-7 settimane di età, e sono in grado di riprodursi
ad un anno di età.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di piccole dimensioni, come farfalle e zanzare.
Abitudini: è un pipistrello
frequente negli ambienti urbani, dove si rifugia nelle fessure degli edifici,
sotto le tegole e nei cassonetti delle tapparelle. Lo si può osservare
mentre caccia sotto ai lampioni. Può trovare rifugio anche nelle
fessure delle rocce o degli alberi.
Status: in Europa non è
molto frequente, è distribuito soprattutto nella fascia più
mediterranea. In Italia è una delle specie più comuni.
Pericoli: l’intolleranza delle
persone verso le colonie che trovano rifugio negli edifici è una
delle maggiori minacce.
Protezione: conservazione dei rifugi
e aumento delle aree verdi negli ambienti urbani.
Orecchione meridionale (Plecotus austriacus)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
41-58 mm; lunghezza coda: 37-55 mm; lunghezza avambraccio: 37-44.5 mm;
apertura alare: 255-292 mm; peso: 5-13 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni. La pelliccia è lunga, di colore
grigio. La parte addominale è più chiara. Il principale carattere
distintivo sono le enormi orecchie, che a riposo tende a ripiegare sotto
le ali. La specie sorella, il Plecotus auritus, è assai difficile
da distinguere.
Riproduzione: usualmente nascono
uno-due piccoli.
Ciclo vitale: la massima età
registrata è di 14 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su farfalle, Ditteri, piccoli Coleotteri.
Abitudini: è un pipistrello
molto legato alle costruzioni umane, in genere edifici rurali e chiese,
dei quali sfrutta le fessure e le intercapedini. Singoli individui possono
trovarsi nelle grotte. Durante il letargo si rifugiano nelle cavità
sotterranee. Ha un volo lento e farfalleggiante, e può catturare
le prede che riposano sulla vegetazione.
Status: in Europa sono conosciute
piccole popolazioni, che sembrano in declino. In Italia è abbastanza
diffuso.
Pericoli: il disturbo nei rifugi,
i trattamenti per il legno delle costruzioni, il degrado ambientale sono
le maggiori minacce.
Protezione: conservazione dei rifugi
e aumento della biodiversità con piantumazione di siepi, creazione
di boschetti e piccole zone umide.
Miniottero (Miniopterus schreibersii)
Misure corporee: lunghezza testa-corpo:
50-62 mm; lunghezza coda: 56-64 mm; lunghezza avambraccio: 45.4-48 mm;
apertura alare: 305-342 mm; peso: 9-16 g.
Caratteristiche principali: è
una specie di medie dimensioni. La pelliccia è folta ed eretta,
di colore grigio. La parte addominale è più chiara. Il muso
è piccolo e corto. Ha ali lunghe e strette, da grande volatore.
Riproduzione: è l’unica
specie nella quale la fecondazione dell’ovulo avviene subito dopo l’accoppiamento,
invece che dopo l’ibernazione. Usualmente nasce un piccolo, più
raramente due.
Ciclo vitale: i giovani diventano
indipendenti a circa 7-8 settimane di età, e sono in grado di riprodursi
a due anni. La massima età registrata è di 16 anni.
Dieta: l’alimentazione si basa
soprattutto su insetti di medie dimensioni, come farfalle, Ditteri e coleotteri.
Abitudini: è un pipistrello
molto legato agli ambienti sotterranei, come grotte e cavità artificiali.
E’ molto gregario, e può formare colonie assai consistenti. Ha un
volo molto veloce, alla maniera delle rondini, e caccia in ambienti aperti,
anche molto lontani dal rifugio.
Status: in Europa molte grandi
colonie hanno subito drastici declini o sono addirittura scomparse. In
Italia è abbastanza frequente, ma si sono registrate notevoli diminuzioni.
Specie a basso rischio.
Pericoli: il forte disturbo nelle
grotte, sia delle colonie ibernanti che riproduttive, è la maggiore
minaccia.
Protezione: conservazione delle
grotte.