REGGIANE! REGGIANE!
Pagine dedicate agli appassionati dei velivoli della Casa di Reggio Emilia
(english version coming soon)
RE 2000
Il RE 2000 e la Regia Aeronautica
Per quanto riguarda l’impiego presso la Regia Aeronautica è da ricordare che solo nel 1941 venne decisa la costituzione di un reparto destinato al collaudo operativo del velivolo. In realtà parlare di reparto é forse eccessivo in quanto i velivoli interessati erano cinque ai quali si aggiunse il prototipo ricondizionato bellicamente ed andarono a costituire la “Sezione Sperimentale Reggiane” in seno alla 74ª Sq. (23° Gr. 3° St. CT) di base in Sicilia. La Sezione, comandata dal Cap. Calistri, viene sciolta nell’Agosto dello stesso anno e dalle sue ceneri nasce la 377ª Sq. sempre inquadrata nel 23° Gr. CT.
A quella data risultavano in carico al neonato reparto nove RE 2000 nella versione Bis; quest’ultima evoluzione, sicuramente la meno nota della famiglia, prevedeva sicuramente l’istallazione del motore Piaggio P XI bis ma non é noto se fosse presente il serbatoio in fusoliera, tipico della versione Grande Autonomia, e farebbe pensare ad una versione transitoria tra l’Intercettore ed il Grande Autonomia.
Comunque sia, l’attività della 377ª si concentrò sulle missioni di scorta convogli, grazie alla notevole autonomia del velivolo, proseguirono le esercitazioni, vennero effettuate crociere di protezione e ricognizioni alla ricerca di formazioni navali avversarie e cociere di vigilanza. Nel contempo cominciarono ad arrivare al reparto i primi RE 2000 nella versione Grande Autonomia; questa versione si differenziava dal precedente RE 2000 Intercettore e forse anche dalla versione Bis, per l’adozione di un serbatoio carburante supplementare in fusoliera, che aumentava la già pur notevole autonomia, la conseguente modifica all’impianto del lubrificante, la sostituzione delle superfici vetrate posteriori dell’abitacolo con una carenatura in lamiera dotata di sgusci laterali, l’incrementazione della strumentazione di bordo e l’adozione definitiva del motore P XI bis.
In realtà la versione Grande Autonomia era nata da un tardivo riconoscimento delle potenzialità del RE 2000 che avrebbe permesso di risolvere un problema apparentemente irrisolvibile: il trasferimento in volo di caccia destinati alle nostre forze aeree operanti in Africa Orientale Italiana. Purtroppo il velivolo giunse troppo tardi ma venne comunque deciso di sfruttarne, seppur in modo limitato, le possibilità operative; della versione G.A. verranno tuttavia realizzati solo 12 esemplari, alcuni dei quali estrapolati dalla versione “transitoria” Bis.
Il ciclo operativo dei RE 2000 della Regia Aeronautica si concluse nel Settembre 1942 quando i velivoli superstiti vennero trasferiti al 1° Nucleo Addestramento Intercettori di Treviso, lasciandosi alle spalle un bilancio non certo degno di nota in quanto gli episodi meritevoli di rilievo si limitarono all’abbattimento di un Blenheim, ad alcune riuscite incursioni notturne di spezzonamento sugli aeroporti maltesi ed all’avvistamento di una formazione navale al largo di La Galite che portò ad una fortunata azione delle nostre forze aeree.
La colpa del mancato successo non è comunque imputabile alle qualità del velivolo; bisogna infatti tener conto che il numero di velivoli impiegati fu estremamente ridotto e con uno schieramento lontano dallo stabilimento di produzione. Questo aspetto, apparentemente secondario, ebbe pesanti impatti sia per quanto riguarda le operazioni di manutenzione e di rifornimento dei ricambi, sia per quanto riguarda le modalità di impiego operativo che videro sempre pochi velivoli impiegabili allo stesso tempo.
Per quanto riguarda i velivoli in dotazione al 1° N.A.I., gli ultimi due esemplari in carico vennero demoliti dai tedeschi a seguito degli eventi armistiziali e analoga sorte subì un RE 2000 catturato presso il 3° C.S.A. di Furbara.
LA PRODUZIONE
I RE 2000 prodotti ed impiegati dalla Regia Aeronautica furono i seguenti:
Prototipo: MM 408 poi ricondizionato allo standard operativo e reimmatricolato MM 5074
Intercettore (Serie 1): 5 esemplari (MM 5068-5072) più il prototipo MM 408 portato allo standard operativo e reimmatricolato MM 5074. Quattro esemplari furono ricondizionati come Grande Autonomia
Grande Autonomia (Serie 2): 12 esemplari (MM 8059-8070). Alcuni di questi nacquero probabilmente in versione Intercettore per poi essere convertiti nella "versione transitoria" Bis ed infine portati allo standard G.A.; altra possibilità é che i suddetti siano già nati come Bis e poi convertiti in G.A.
DATI TECNICI
Tipo
caccia monoposto
Motore
Intercettore: un radiale Piaggio P XI RC 40 da 1000 cv (potenza massima al decollo) e quota di ristabilimento a 4000 m.
Bis e Grande Autonomia : un radiale Piaggio P XI Bis RC 40 da 1000 cv (potenza massima al decollo) e quota di ristabilimento a 4000 m.
Elica
Tripala metallica Piaggio P 1001 con passo variabile in volo
Lunghezza
m. 7,99
Altezza
m. 3,20
Apertura alare
m. 11,00
Superficie alare
mq. 20,40
Peso a vuoto
Intercettore e Bis: kg. 2080
Grande Autonomia: kg. 2190
Carico utile
Intercettore e Bis: kg. 750
Grande Autonomia: kg. 970
Peso a pieno carico
Intercettore e Bis: kg. 2839
Grande Autonomia: kg. 3160
Velocità massima a 5300 m.
Intercettore e Bis: km/h 530
Grande Autonomia: km/h 520
Tangenza pratica
Intercettore e Bis: m. 11200
Grande Autonomia: m. 10000
Autonomia
Intercettore e Bis: km. 663 (a m. 6000, alla velocità di km/h 530)
Grande Autonomia: km. 2000 (a m. 6000, a pieno carico e velocità di km/h 430)
Salita a m. 6000
Intercettore e Bis: 6’10’’
Grande Autonomia: 7’45’’
Armamento
2x Breda SAFAT 12,7 con 300 colpi per arma.
Predisposizione per la spezzoniera automatica Nardi suddivisa in quattro caricatori ventrali ciascuno capace di 22 spezzoni da 2 kg.
Entrata in servizio
Intercettore: 1941
Bis: 1941
Grande Autonomia: 1941
Il RE 2000: la genesi
Il RE 2000 e la Regia Marina
J20 ovvero il RE 2000 in Svezia
Héja, il Falco ungherese
Il RE 2000 a confronto
RE 2000: descrizione tecnica
LE MACCHINE
ARCHIVIO
PAGINA INIZIALE
Aeroseek's Aviation Banner Exchange