"Siate sempre capaci di sentire nel più
profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte
del
mondo. E' la qualità più bella
di un rivoluzionario."
"La prima cosa che deve fare un rivoluzionario
che scrive la storia è tenersi aderente alla verità come
un dito in un
guanto."
"Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a
tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti,
tutti i poteri
che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare,
una volta di più, la capacità del popolo di costruire la
propria storia."
"Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra."
"Ogni goccia di sangue versato in una terra
sotto la cui bandiera non si è nati è un'esperienza che chi
sopravvive raccoglie
per applicarla poi nella lotta per la liberazione
del suo luogo di origine."
"Non dobbiamo temere la violenza, che è
la levatrice della società nuove; solo che quella violenza deve
scatenarsi
esattamente nel momento preciso in cui le
condizioni del popolosi trovino nelle circostanze più favorevoli."
"Non esiste esperienza più profonda
per un rivoluzionario dell'atto della guerra: non il fatto isolato di uccidere,
né quello
di portare un fucile o di stabilire una lotta
di questo o quel tipo. E' la somma dell'atto guerriero, il sapere che un
un uomo
armato vale come unità combattente
e vale come qualunque uomo armato e può ormai non avere paura di
altri uomini
armati."
"La storia del capitalismo è la storia della pirateria organizzata da pochi che si appropriano del lavoro di molti."
«Vi ho amato molto, ma non era facile
capirmi»
(Lettera ai genitori)
Primo aprile 1965
Miei cari, ancora una volta sento sotto i
talloni le costole di Ronzinante; mi rimetto in cammino col mio scudo al
braccio.
Sono passati quasi dieci anni da quando vi
scrissi un'altra lettera di commiato. A quel che mi ricordo, mi rammaricavo
allora di non essere miglior soldato e miglior
medico; la seconda cosa ormai non m'interessa, come soldato non sono
tanto male. Nulla è cambiato di essenziale,
salvo che sono molto più cosciente, e il mio marxismo si è
radicato e
depurato. Credo nella lotta armata come unica
soluzione per i popoli che lottano per liberarsi e sono coerente con le
mie
convinzioni. Molti mi diranno un avventuriero,
e lo sono, solo di un tipo diverso, di quelli che rischiano la pelle per
dimostrare le proprie verità. Può
darsi che questa sia la volta definitiva. Non lo cerco, ma rientra nel
calcolo logico delle
probabilità. Se è così,
questo è il mio ultimo abbraccio. Vi ho amato molto, solo che non
ho saputo esprimere il mio
affetto; sono estremamente rigoroso nelle
mie azioni e credo che a volte non mi abbiate capito. Non era facile capirmi,
d'altra parte; credetemi, almeno oggi. Ora
una volontà che ho perfezionato con compiacimento da artista sosterrà
due
gambe molli e due polmoni stanchi. Ricordatevi
di tanto in tanto di questo piccolo condottiero del secolo XX. Un bacio
a Celia a Roberto, juan Martín e Pototín,
a Beatriz, a tutti. A voi un grande abbraccio da figliol prodigo e ribelle
Ernesto.
«Starò molto tempo lontano, dai
un'occhiata ai fratellini»
(Alla figlia Hilda. Questa lettera e la seguente
furono scritte da Ernesto Che Guevara pochi giorni prima della sua
partenza per la Bolivia, dove sarà
ucciso il 9 ottobre 1967)
15 febbraio 1966
Ti scrivo oggi anche se la lettera ti arriverà
parecchio tempo dopo la tua festa; però voglio che tu sappia che
mi ricordo
di te e spero che tu stia passando molto felicemente
il tuo compleanno. Ormai sei quasi una donna e non ti si può
scrivere come ad un bambino raccontandogli
sciocchezze o piccole bugie. Devi sapere che sono ancora lontano e che
starò molto tempo separato da te, a
fare quel che potrò contro i nostri nemici. Non è che sia
una gran cosa però
qualcosa faccio, e credo che potrai essere
sempre orgogliosa di tuo padre cosi come io lo sono di te. Ricordati che
ci
vorranno ancora molti anni di lotta e anche
tu, quando sarai una donna, dovrai fare la tua parte in questa lotta. Nel
frattempo bisogna prepararsi, bisogna essere
una vera rivoluzionaria, il che alla tua età vuol dire imparare
molto, il più
possibile, ed essere sempre pronta ad appoggiare
le cause giuste. Inoltre obbedisci a tua madre e non credere di aver
capito tutto prima del tempo. Verrà
il momento per questo. Devi lottare per essere fra i migliori a scuola.
Migliore in ogni
senso, e lo sai cosa vuol dire: studio e atteggiamento
rivoluzionario e cioè buona condotta, serietà, amore alla
rivoluzione,
cameratismo ecc. lo non ero così quando
avevo la tua età, ma vivevo in una società diversa dove l'uomo
era nemico
all'uomo. Ora tu hai il privilegio di vivere
in un'altra epoca, un'epoca di cui bisogna esser degni. Non ti dimenticare
di
girare ogni tanto per casa per dare un occhio
ai fratellini e consigliarli a studiare e a comportarsi bene. Bada soprattutto
ad Aleidita che ti sta molto a sentire perché
sei la sorella maggiore. Be', vecchia mia, ti ripeto: spero che tu faccia
un bel
compleanno. Dai un abbraccio a tua madre e
a Gina, e ricevine tu uno grande grande e fortissimo che valga per tutto
il
tempo che non ci vedremo, dal tuo papà.
«Se un giorno leggerete questa lettera»
(Ai figli)
Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto,
se un giorno dovrete leggere questa lettera, è perché non
sarò più tra
voi. Quasi non vi ricorderete di me e i più
piccolini non mi ricorderanno affatto. Vostro padre è stato un uomo
che agisce
come pensa ed è certa mente stato fedele
alle sue convinzioni. Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto
per
poter dominare la tecnica che permette di
dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione
e che ognuno
di noi, da solo, non vale niente. Soprattutto
siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni
ingiustizia
commessa contro chiunque in qualsiasi parte
del mondo: è la qualità più bella di un rivoluzionario.
Arrivederci, bambini
miei, spero di rivedervi ancora. Un grande
bacio e abbraccio da papà.