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Un nuovo soggetto
politico per la Liguria e il
Nord-Ovest
Sintesi : Principi
- Finalità - Scopi
Documento elaborato nel
maggio 1998
Approvato dal Comitato
di Coordinamento Provvisorio il 30 Novembre
1998
La caduta delle ideologie e la crisi dei
partiti
Partiti - Enti Locali - Società
Riforme : rinnovamento - partecipazione
Riforma Federalista
Il nuovo "Soggetto Politico" : l'Unione del Nord- Ovest
(Alpazur)
Il Progetto : strategie e obiettivi
- la nuova Regione
- le
Comunità
- la Comunità
dell'Alpazur
Comuni - Consorzi - Unità
Comprensoriali
Liste Civiche
Orientamenti e strategie elettorali
La caduta delle ideologie
e la crisi dei partiti
Gli eventi che nell'ultimo decennio
hanno sconvolto lo scenario politico internazionale traggono
origine dalla crisi delle ideologie e dagli effetti che, da
queste, ne sono derivati sugli assetti istituzionali e
politici di molti paesi.
I conseguenti effetti generatisi con
il superamento della divisione del mondo in blocchi
contrapposti est-ovest, ha imposto l'esigenza di avviare un
radicale processo di revisione di carattere ideologico,
organizzativo e strategico soprattutto nei Partiti,
Movimenti e Organizzazioni Politiche in generale, che da
ciò traevano ispirazione, legittimazione e
ruolo.
Va rilevato che l'evidente malessere
e lo stato di disagio che attraversa la società
nazionale, trova significativo riscontro nella
difficoltà, ambiguità e spesso nello
smarrimento in cui si dibattono i partiti nazionali e la
classe politica che né è espressione,
impegnati nell'affannosa ricerca di superare la loro
crisi con soluzioni atte a recuperare identità,
funzione e ruolo, quali soggetti interpreti, credibili e
garanti, delle attese del corpo elettorale.
Ricerca sui cui esiti, peraltro, non
può che nutrirsi un diffuso scetticismo, non
disgiunto da interrogativi, per alcuni aspetti inquietanti,
sulla capacità e volontà dei partiti di
sottrarsi alle logiche prevaricanti di interessi
partitocratici. Logiche sostanzialmente mirate
all'autoconservazione di una classe politica logora,
superata e miope, colpevolmente carente di intenti e
volontà riformatrice necessaria per avviare a
risanamento la malferma salute delle istituzioni, incapace
di corrispondere e gestire il diffuso malessere sociale con
politiche a sostegno delle istanze di cambiamento e
modernizzazione che il paese richiede e invoca.
Limiti e lacune che hanno generato
un diffusa diffidenza, ed innescato processi di scollamento
tra partiti e società civile. Diffidenza che,
peraltro, non pare superabile con il proporsi, in aggiunta
alla già inflazionata rappresentanza, di nuovi
partiti politici nazionali quali, altro non appaiono, che
controfigure di un vecchio sistema partitocratico incapace
di rinnovarsi.
Sono da imputarsi a tali
realtà, unitamente ad altre concause, le ragioni che
hanno fatto emergere le profonde contraddizioni e palesi
anomalie che caratterizzano e condizionano il nostro sistema
politico-istituzionale, ai cui logoranti e negativi effetti
deve, tra l'altro, essenzialmente ricondursi
l'instabilità politica di cui soffre il nostro paese,
e per la quale si potrà porvi rimedio con l'avvio di
una coraggiosa e radicale azione riformatrice.
Presupposto essenziale e
qualificante della riforma a cui, in primo luogo, gli Enti
Locali e le comunità regionali sono chiamate a
confrontarsi e misurarsi, è rappresentato dal
definitivo superamento della concezione centralista,
statalista e burocratica dello Stato.
Il superamento di tale concezione
produrrà conseguenze rigeneranti ed effetti
qualificanti sulle istituzioni sia nazionali che locali,
propri di una società fondata sui valori della
partecipazione e responsabilizzazione dei propri
concittadini, e che potrà realizzarsi attraverso la
riforma in senso federalista dello Stato.
Partiti - Enti Locali -
Società
Occorre sottolineare che i rilievi
nei confronti dei Partiti nazionali non sono intesi a porne
in discussione ruolo e tanto meno la loro funzione
istituzionale.
Se da un lato i Partiti nazionali
sono l'espressione di una vitale e autentica democrazia
parlamentare, dall'altro non va ignorato che gli stessi,
ognuno con le proprie connotazioni e specificità,
sono essenzialmente portatori di esigenze e interessi
politici, economici e sociali globalmente intesi, e dei
quali peraltro si fanno legittimi interpreti in sede
Parlamentare.
Tuttavia, allorchè i partiti
nazionali, nella presunzione di dover e poter rappresentare,
interpretare e sostanzialmente gestire, sia direttamente che
attraverso le loro rappresentanze locali, la
pluralità degli interessi specifici e peculiari,
spesso confliggenti, delle variegate realtà
periferiche del paese, ognuno uniformandole e adattandole
alle rispettive strategie, finalità e scopi,
finiscono per alterarne e stravolgerne contenuti, obbiettivi
e significati, vanificando i reali intendimenti e delle
rispettive comunità locali..
E' in tale contesto che si sono
generate e instaurate le fuorvianti sovrapposizioni di ruoli
e compiti tra i partiti e gli Enti Locali con il
consolidarsi di metodi e procedure che ne hanno alterato il
corretto rapporto istituzionale, fondato sul reciproco
rispetto delle prerogative, funzioni e ruoli istituzionali
di ciascuno.
La decadente consuetudine dei
partiti di trasferire sui Consigli e Governi locali le loro
laceranti conflittualità e antagonismi politici,
relegandoli a strumenti utili e funzionali ai loro interessi
e strategie di potere, peraltro estranee, se non
confliggenti ai primari interessi delle popolazioni locali,
costituisce grave devianza rispetto i compiti ai quali gli
Enti Locali sono chiamati ad assolvere.
Devianza, origine e causa di non
pochi danni per la comunità, esposta ai contraccolpi
di un sistema che limita l'autonomia e capacità di
autogoverno delle proprie istituzioni locali, mortificandone
la funzione primaria di soggetti preposti alla difesa e
tutela degli interessi generali della collettività
che le ha espresse.
Realtà queste che inducono
ad affermare che solo affrancandosi da tali condizionamenti,
interferenze e servitù, gli Enti locali potranno
riacquistare la propria autonomia, recuperare pienamente le
loro funzioni istituzionali e la capacità di
esprimere e compiutamente assolvere alle attese della
comunità che rappresentano.
Obiettivi che possono essere
raggiunti se i nostri concittadini, superando apatie,
inerzie e sterili proteste, consapevoli che compete a loro,
e non ad altri, di decidere e governare il proprio futuro, e
che in tale impegno, con rinnovata volontà intendono
misurarsi e operare per la rinascita economica e sociale
della regione dove vivano e lavorano, decideranno di
assumere un ruolo protagonista nella gestione e
realizzazione di un Progetto profondamente innovatore, in
grado di sconfiggere rendite di posizione e di potere che
oggi immiseriscono e condizionano la società
regionale impedendole di rinnovarsi e progredire.
Intendimenti che potranno affermarsi
se, a prescindere da una più oculata e matura
capacità di valutazione nella scelta dei propri
amministratori locali, e se al di là dei molti
espedienti posti in essere dai partiti, anche attraverso
consunti richiami elettorali ed equivoche suggestioni,
propri di riti superati e ripetitivi, i cittadini delle
nostre comunità locali vorranno garantire il loro
sostegno e supporto elettorale ai Movimenti e formazioni
politiche di autentica espressione e ispirazione regionale.
Movimenti intimamente e solidalmente legati alla propria
terra, interpreti delle speranze e volontà della
comunità locale dalla quale gli derivano mandato e
delega di rappresentanza politica, e alla quale
risponderanno del proprio operato e coerente impegno
nell'attuazione e rispetto dei Progetti e Programmi che
costituiscono essenza e presupposto fondamentale del patto
elettorale sottoscritto.
Da tutto ciò ne consegue
l'esigenza di promuovere iniziative politiche atte a
ridimensionare e ridurre elettoralmente l'incidenza e la
rappresentanza della partitocrazia locale in seno agli Enti
locali, recuperandola, e in tal modo orientandola sui
principi della dialettica e del confronto, privandola
dell'arroganza, propria di un ruolo e potere anomalo, spesso
prevaricante e invasivo, mutuato dai rispettivi partiti
nazionali di riferimento, i cui legami e vincoli di
dipendenza incidono non poco sulla loro credibilità.
Ruolo che, occorre ribadire, è causa prima ed effetto
dei processi degenerativi che gravano sugli Enti Locali
territoriali, i quali dovranno necessariamente liberarsene
per corrispondere compiutamente alle attese delle proprie
comunità, riproponendosi e rilanciandosi quali
soggetti di riferimento, fondamentali e decisivi, per
l'avvio di un concreto e autentico rinnovamento del paese e
della società.
Riforme: rinnovamento -
partecipazione
E' in tale realtà che, in
questi anni, sono maturate, nella società civile,
nuove esigenze e istanze, generate da una più matura
e cosciente consapevolezza della funzione e ruolo che le
Comunità Regionali possono svolgere quali soggetti
propulsori e artefici di una nuova cultura riformista,
che in forza di nuovi modelli di organizzazione e
aggregazione politico sociale, siano in grado di recepire e
rispondere alla pressante domanda di partecipazione
democratica al processo di rinnovamento della nostre
istituzioni.
Istanze ed esigenze essenzialmente
riconducibili ad alcuni fondamentali obiettivi tra loro
strettamente connessi:
il compimento della riforma di riassetto istituzionale
che risponda alla necessità di ridefinire e regolare
su nuove basi i rapporti tra potere centrale e
Comunità locale, riconoscendo e assicurando a
quest'ultima un'accentuata autonomia, tale da renderle
protagoniste, a pieno titolo, delle scelte e decisioni che
interessano il proprio futuro.
l'affermarsi, a livello regionale, di Soggetti, autentica
espressione delle Comunità locali, quali nuovi
referenti politici, alternativi ai partiti, capaci di
promuovere e aggregare i settori più attenti e
illuminati della società regionale, accomunati
nell'intento di realizzare un "Progetto" fattibile e
credibile, orientato a perseguire il bene comune, in grado
di recepire e interpretare in termini autentici e concreti,
le reali necessità, aspettative e speranze di
crescita e sviluppo della comunità.
Progetto ispirato da una nuova
cultura dell'economia e della politica, in grado di incidere
profondamente sul tessuto sociale ed economico della
Regione, per la quale, al di là di esigenze politiche
o ideologiche, personali e di gruppo, si vincola a tutelarne
i legittimi diritti e interessi, orientando la
comunità verso un futuro che assicuri alle proprie
genti una diversa e migliore qualità di vita.
In tale ottica, i nuovi Soggetti
politici sono chiamati ad assolvere alla essenziale funzione
di stimolo e rinnovato impegno civile, sociale e politico
dei propri concittadini, nel dichiarato intento di
promuovere la formazione di una moderna e preparata classe
dirigente regionale, meritevole di poter aspirare e
legittimamente assumere la direzione politica amministrativa
degli Enti Locali della propria
comunità.
Riforma Federalista
Le richiamate premesse inducono ad
affermare l'improrogabile necessità che il
Parlamento, adeguandosi alle istanze di rinnovamento che
emergono dagli Enti Locali, dalle comunità Regionali
e dalla società civile, in armonia con i principi
ideali che presiedono alla costituzione degli Stati Uniti
d'Europa, dei popoli e delle regioni, assuma decisioni
coerenti e funzionali all'invocata riforma di riassetto
istituzionale, adeguando, e ponendo in grado le nostre
strutture di poter fronteggiare i mutamenti e misurarsi con
le grandi sfide che l'accelerato processo di globalizzazione
in atto su scala internazionale e europea richiede e impone.
Riforma che non potrà essere
a lungo disattesa stanti le negative e profonde implicazioni
che ne deriverebbero sia sul piano politico, con l'ulteriore
distacco tra società civile e classe politica, che
istituzionale, alimentando i richiami verso soluzioni,
azzardate quanto improprie, di un Federalismo arcaico,
astratto e velleitario, estraneo alla nostra cultura e
tradizioni democratiche. A tali incognite e ai molti
fermenti e tensioni che percorrono la società
necessità dare risposte coerenti e responsabili,
interpretando e recependo valori e principi, propri di una
società pluralistica, fondata sullo stato di diritto,
e porli a fondamento di una moderna, efficiente e compiuta
democrazia.
Principi che la Carta
Costituzionale dovrà definire e sanzionare nel nuovo
modello istituzionale a carattere Federalista dello Stato,
stabilendo un diverso sistema di distribuzione dei poteri e
delle risorse disponibili in termini definiti e certi,
regolando e garantendo, a ciascuno dei soggetti interessati,
competenze e responsabilità proprie della
sovranità nei rispettivi ambiti.
Un Federalismo maturo e
possibile, solidale e rispettoso dei valori altrui,
strumento di aggregazione e unità, capace di incidere
sul tessuto sociale recuperando ad un nuovo impegno civico
ampi settori della società, oggi emarginati e delusi
dalle molte speranze frustrate, il cui pessimismo,
alimentato dell'impotenza di poter superare le
contraddizioni di un sistema-paese arcaico, condizionato
dalle imperanti logiche burocratiche e partitiche che
impediscono al paese di evolversi su principi di garantismo
e autentica democrazia liberale, sono spinti verso la deriva
qualunquista che si alimenta con il distacco dalla politica
e si esprime con l'assenteismo al voto.
Il nuovo "Soggetto
Politico": l'Unione del Nord-Ovest
(Alpazur)
Dall'analisi dei fattori politici,
economici e istituzionali che caratterizzano la nostra
società, trae origine e motivazione il profondo
convincimento che l'affermarsi di Movimenti politici a
carattere regionale, autenticamente democratici ed
europeisti, riformisti e federalisti, portatori di una nuova
progettualità e cultura della politica e
dell'economia, possono rappresentare efficaci, se non
essenziali, strumenti per fronteggiare le diffuse e
molteplici emergenze che travagliano il paese.
E' su tale convinzione e che si
è costituito il nuovo Soggetto Politico a carattere
regionale : l' Unione del Nord-Ovest (Alpazur).
Movimento la cui azione e iniziativa
politica si esplicherà nell'ambito dell'area della
regione economica del nord-ovest, supportata e accreditata
da una strategia profondamente innovatrice,
consentirà di liberare il potenziale di energie e
risorse umane, intellettuali ed imprenditoriali, giovanili e
del mondo femminile, ponendole al servizio della propria
Regione, nel superiore interesse della Comunità dove
operano e vivono.
Motivazioni per le quali, con
alto senso civico e di servizio, le migliori energie locali,
oggi estranee ed emarginate dall'attività
politica-amministrativa, sono chiamate a misurarsi,
rimuovendo apatia e inerzia e promuovendo, in pari tempo, il
loro ingresso nell'amministrazione dei futuri Governi
locali.
Ciò consentirà la
formazione di una nuova e qualificata classe dirigente
regionale, selezionata in base al principio della
qualità e meriti, fortemente motivata, quale
soggetto referente e garante della realizzazione del
Progetto, legittimata ad assumere la tutela dei vitali
interessi, presenti e futuri, della nostra
Comunità.
Obiettivi questi che pongono
l'Unione del Nord-Ovest ispiratrice di un autentico
rinnovamento, in grado di affermare una nuova etica della
politica, mirato a qualificare e ridare dignità,
affidabilità e credibilità alla classe
politica locale, riproponendo una nuova immagine di
dirigente politico e amministratore pubblico.
Propositi che dovranno trovare
puntuale riscontro nell'operato e coerente comportamento
degli aderenti al Movimento, siano questi semplici iscritti,
dirigenti o amministratori, la cui testimonianza
potrà produrre effetti rigeneranti e le tensioni
ideali necessarie, sia per realizzare un nuovo e migliore
modello di società che un nuovo modo di essere
cittadini della propria comunità.
Possono iscriversi al Movimento
Unione del Nord-Ovest chiunque ne condivida e ne accetti
scopi, finalità, obbiettivi.
Non costituisce motivo ostativo
d'iscrizione l'appartenenza del Socio a Partiti nazionali, ,
Movimenti, Associazioni etc, fatto salvo l'obbligo
dell'associato ad uniformarsi affinchè gli interessi
superiori della Comunità, rappresentati a livello
regionale dall'Unione del Nord-Ovest, prevalgano su
qualsiasi interesse ed esigenza politica, sia personale, di
gruppo, o partito di riferimento nazionale. In relazione
a ciò, l'associato al Movimento potrà
esplicare attività elettorali a favore e sostegno del
partito nazionale di riferimento limitatamente in occasioni
di elezioni politiche nazionali, purchè i programmi e
strategie non confliganno con i principi statutari, progetti
e programmi sia politici che economici e sociali sostenuti e
perseguiti dall'Unione del Nord-Ovest.
Il Progetto: strategie e
obiettivi
Obiettivi e strategia di riferimento
a cui si ispira L'Unione del Nord-Ovest (Alpazur) sono
richiamati nel "Progetto" il cui essenziale assunto è
riconducibile alla pianificazione di una nuova strategia
dello sviluppo, incisiva e credibile, che associando le
istituzioni locali e le strutture pubbliche ai ceti
produttivi e associazioni di categoria, possono conseguire
comuni ed essenziali obiettivi di crescita attraverso la
realizzazione della nuova Regione Europea delle Alpi
Marittime che dovrà costituirsi nel contesto e in
conformità ai principi della riforma istituzionale in
senso federale dello Stato, nello spirito e significati
assunti con il Trattato di Maastricht, e previo referendum
delle popolazioni locali interessate.
L'Unione del Nord-Ovest - Alpazur
nell'assumersi il ruolo di primario interprete delle
aspirazioni di progresso civile e sviluppo economico-sociale
della comunità ligure, intende porsi e identificarsi
quale "Soggetto Politico" espressione autentica dei valori
della cultura e delle tradizioni storiche della nostra
Comunità, recuperando e rafforzando i valori del
localismo propri di un sentimento regionale teso a
salvaguardare le proprie specificità e
peculiarità.
La nuova Regione
L'Unione del Nord-Ovest individua
la nuova Regione d'Europa delle Alpi Marittime nelle attuali
Regioni del Piemonte, Liguria e Val d'Aosta.
Regione che assumerà il
suo definitivo assetto con l'auspicata adesione del
Dipartimento delle Alpi Marittime (Nizza -
Francia).
La nuova Regione delle Alpi
Marittime per dimensioni territoriali, per le
potenzialità e risorse umane e materiali di cui
dispone, potrà esercitare una forte influenza nel
contesto delle regioni Europee a cui storicamente, per
identità e tradizione, a pieno titolo appartiene.
Le Comunità
In ordine ai poteri conferiti con la
riforma, la Regione delle Alpi Marittime, abrogati gli
attuali Enti Provinciali, su iniziativa e proposta, dei
Comuni interessati, supportata da referendum popolare,
suddividerà il proprio territorio in ambiti
amministrativi, promuovendo la costituzione di nuovi Enti
intermedi di Governo locale per l'economia e lo sviluppo :
le Comunità - i cui compiti e funzioni,
istituzionalmente definiti, saranno esercitati su aree
territoriali omogenee, economicamente integrate.
Tali aree, pianificando le
rispettive economie, potranno utilizzare e razionalmente
impiegare tutte le potenzialità e notevoli risorse
disponibili da porre alla base di una "strategia comune di
sviluppo" i cui effetti produrranno vaste sinergie a
supporto di un nuovo modello di crescita e qualità
dell'economia che, ispirandosi a principi di giustizia
sociale e difesa ambientale, determinerà un reale e
concreto
progresso, in grado di incidere
positivamente sulla qualità di vita delle nostre
popolazioni.
Le Comunità, espressione e
strumento dei propri Comuni, referenti primari per gli
indirizzi di programmazione regionale, soggetti di
riferimento e guida preposti allo sviluppo, promuoveranno le
strategie e coordineranno le iniziative atte a conseguire
obiettivi e progetti di crescita economica e sociale
prefissati.
Il superamento degli attuali
Istituti Provinciali, la riaggregazione e trasformazione
degli stessi in Comunità, dovrà avvenire
con gradualità e sistematicità, mobilitando,
in funzione di tale riorganizzazione e riassetto
istituzionale, le forze più attente e interessate ad
assicurare funzionalità e dinamicità al
sistema delle autonomie locali.
In tale prospettiva, ed in armonia
con il fine di realizzare la Regione delle Alpi Marittime e
nel cui territorio costituire le Comunità a fronte di
strumentali contrapposizioni, ostacoli o pregiudizi che
dovessero insorgere a difesa di interessi politici o di
rendite di posizione, non debbono rappresentare motivi
tali da indurre il Movimento a soprassedere all'esigenza di
promuovere comunque l'avvio, ovunque possibile, della
costituzione di Comunità, adottando anche soluzioni
di carattere parziale e provvisorio, che tuttavia assicurino
l'esercizio e sostanziale capacità delle stesse di
adempiere e assolvere ai richiamati compiti e
funzioni.
In particolare tale iniziativa
dovranno essere perseguite nelle aree contermini più
mature sulle quali, da tempo, si sono attivati accordi di
parternariato, sperimentando e collaudando in tal modo, e
con esiti positivi, le ricadute economiche prodottesi con la
cooperazione e integrazione di settori significativi delle
rispettive economie; aree quali, ad esempio, quelle del
ponente ligure/basso Piemonte (Comunità Alpazur) e
quelle Genovesi-Alessandrino (Comunità del
Genovesato).
La Comunità dell'Alpazur
Comunità dell'Alpazur:
interessa i territori delle ex Provincie di Savona, Imperia,
Cuneo, alla quale, compatibilmente con l'autorizzazione
dei rispettivi Governi, fatta salva l'espressa
volontà delle popolazioni interessate, dovrebbe
aderire, o comunque partecipare, il Dipartimento Francese
delle Alpi Marittime (Nizza).
Le Comunità, quali nuovi
soggetti istituzionali, accrediteranno la propria
legittimazione in forza al principio della
"omogeneità" dei territori dell'area, i cui fattori
dominanti di aggregazione, oltre a quelli fisici e
culturali, troveranno concreta espressione nella
complementarietà delle rispettive economie e delle
conseguenti sinergie che si produrranno.
L'Unione del Nord-Ovest -
Alpazur, si caratterizza e vincola la propria azione
all'avvio di un processo di radicale e autentico
rinnovamento assegnando nuovo ruolo e funzione agli enti
istituzionali locali, i quali, in unità d'intenti con
le associazioni di categorie e le forze produttive della
nostra Regione, saranno in grado di dare nuovo impulso e
vigore all'economia, determinando un nuovo modello di
sviluppo e qualità di vita per la comunità
ligure e quella del Nord-Ovest italiano.
In tale contesto il Movimento si
pone l'obiettivo di riaffermare e recuperare i valori della
nostra identità, prerogative e
rappresentatività, colmando con ciò, a livello
locale, il vuoto politico determinatosi con la frattura tra
società civile e partiti politici nazionali e
loro aggregati, i cui limiti e insufficienze non li
accreditano quali strumenti capaci di garantire un'efficace
tutela degli interessi e aspettative della
Comunità.
Gli obiettivi del Progetto dovranno
essere perseguiti con coerenza e impegno e attuati con
gradualità e sistematicità.
Comuni - Consorzi -
Unità Comprensoriali
L'avvio del processo di riordino
funzionale degli Enti Locali, che trova il suo cardine nella
costituzione delle Comunità, consentirà in
primo luogo ai Comuni di assumere il ruolo di soggetto
essenziale e determinante nella programmazione dei piani di
sviluppo, esaltandone funzioni e compiti, ponendoli in grado
di assicurare una migliore qualità di vita della
propria cittadinanza.
E' in tale ottica che,
tendenzialmente, necessita promuovere iniziative atte a
favorire, la fusione, o comunque la cooperazione su base
consortile, di piccoli o medi Comuni, (Unità di
Comprensorio : sia di livello comunale che interprovinciale
quali ad esempio sanremese, imperiese, albenganese, Val
Bormida, savonese, etc.) non solo per rendere possibile e
fattibile la progettazione e attuazione di opere
significative e portanti per l'economia comunale e
comprensoriale, ma anche al fine di assolvere, con adeguati
standard di efficienza, la fornitura di
servizi essenziali che devono essere
garantiti alla comunità.
A tal fine gli indirizzi e gli
obiettivi del programma elettorale, dovranno interessare
un'area territoriale, economicamente omogenea di Enti locali
contermini (Unità Comprensoriali), riconducibili al
"Progetto" e strategie generali del Movimento. Ciò ne
esalterà portanza e significato, valorizzandone i
contenuti per effetto dei benefici che ne deriveranno sia ai
singoli Comuni che alle popolazioni dell'area interessata.
Liste
Civiche
Occorre anzitutto non equivocare
sulla natura e scopo di quelle Liste elettorali, che pur
qualificandosi, "Civiche" altro non sono che liste
camuffate, prodotto del trasformismo politico dei partiti,
concepite per acquisire il favore e la conquista di fasce
dell'elettorato diversamente non acquisibili. Liste che, per
molti aspetti, debbono equipararsi a quelle intese a
soddisfare ambizioni personali o esigenze di gruppi di
potere.
Valore ben diverso assumono le
Liste Civiche originate da motivazioni e esigenze maturate
in seno alla comunità cittadina, della quale
interpretano e rappresentano autentiche aspirazioni e
legittimi bisogni ; liste che vanno accreditate quali
strumenti autentici propri di una democrazia
partecipativa.
Tuttavia la consolidata esperienza
insegna che, in generale, tali liste civiche, al di la di
ogni lodevole intento e fatte salve alcune eccezioni, non
sono nella possibilità, al di là di una
attività amministrativa di routine, di conseguire gli
obiettivi di "alto profilo e valenza economica"
annunciati.
Motivo di ciò, a prescindere
dall'azione antagonista dei partiti che le sospinge in
ambiti marginali e di scarsa incidenza amministrativa,
è sostanzialmente da imputarsi ai limiti e
impedimenti propri di una proposta di programma
inevitabilmente e necessariamente circoscritta e confinata
nell'ambito, spesso angusto e ristretto, del singolo Comune.
Limite che riduce, e di fatto ne vanifica,
l'esito.
Necessita quindi, ed in particolare
per i Comuni medio, medio piccoli, impostare programmi di
"alto significato economico sociale", con la consapevolezza
che solo tracciando percorsi comuni e stabilendo rapporti
creativi con i Comuni contermini, e possibilmente a
dimensione di comprensorio (Unità comprensoriali), si
determinerà la spinta necessaria ad aggregarsi su
progetti che consentano di raggiungere obbiettivi
comuni.
Tutto ciò sarà
possibile se si eviterà di chiudersi nel particolare,
nello specifico, nel piccolo, erigendo steccati che
impediscano il superamento di vecchi campanilismi che
inaridiscono ogni stimolo al nuovo, riducono e immiseriscono
la qualità dellla proposta, rendendola non credibile
e difficilmente realizzabile.
Proposte e programmi che peraltro
possono assumere forti implicazioni e qualificanti
significati , se funzionalmente collegati ed omogenei con un
progetto politico di rinnovamento e sviluppo a scala
regionale.
Esigenza questa che può
essere recepita e soddisfatta dal Movimento Unione del
Nord-Ovest, la cui natura, intenti e scopi sono
sostanzialmente riconducibili a quelli delle Liste Civiche,
in quanto interpreti e garanti delle aspettative e esigenze
che emergono e maturano in seno alla comunità locale,
sia Comunale, che Provinciale e Regionale.
Per tali essenziali motivi il
Movimento si propone all'attenzione delle Liste Civiche
quale interlocutore primario delle stesse, al fine di poter
verificare possibili convergenze e intese elettorali che
favoriscano e consentano la realizzazione di comuni
obiettivi di crescita e sviluppo nell'interesse della nostra
collettività..
Orientamenti e strategie
elettorali
L'Unione del Nord-Ovest, assegna
al Progetto e ai programmi che dallo stesso derivano, valore
e vincolo di riferimento, al cui rispetto e coerente
comportamento sono chiamati gli iscritti e i propri pubblici
amministratori, i quali risponderanno sia politicamente che
moralmente del proprio operato agli elettori
A tal fine è costituito il
Collegio dei Garanti, a cui compete vigilare sulle
attività del Movimento, sui comportamenti di
probità e correttezza a cui ogni singolo Socio deve
attenersi, sull'attività degli amministratori eletti
nelle proprie liste. Il Collegio eserciterà
altresì la funzione di garante a tutela degli
elettori affinchè gli impegni programmatici assunti
dal Movimento siano mantenuti e perseguiti.
Posto che la prima significativa
scadenza elettorale interessa le elezioni Comunali e
Provinciali che si svolgeranno nella primavera del 1999, a
cui seguiranno quelle per il rinnovo del Consiglio
Regionale, il Movimento Unione del Nord-Ovest si impegna a
presentare proprie liste ovunque possibile.
Al fine di pianificare e dare
impulso alla propria strategia elettorale il Movimento
promuoverà alleanze, accordi e intese elettorali con
Movimenti, Liste Civiche, Comitati e Associazioni
affini, nell'intento di sviluppare un'azione comune,
coordinata e incisiva a sostegno del "Progetto" e in
funzione della auspicata nascita della nuova Regione delle
Alpi Marittime e delle rispettive
Comunità.
In tale ottica, ed in previsione
all'invocata riforma in senso federalista dello Stato, il
Movimento promuoverà ogni utile ed idonea iniziativa
per il riconoscimento della Liguria e del Piemonte quali
Regioni a "Statuto Speciale". Soluzione questa di carattere
transitorio, le cui implicazioni produrranno, in ogni caso,
alcuni positivi effetti, non ultimo quello di dotare le
Regioni di nuovi strumenti di governo in grado di imprimere
una spinta all'autogoverno e allo sviluppo, favorendo
altresì il diffondersi della cultura e coscienza
autonomista.
Nel riaffermare e ribadire che
l'Unione del Nord-Ovest è Movimento autonomo a
carattere regionale, alternativo ai partiti, rispetto ai
quali, pur collocandosi su posizioni ideali e politiche che
ne travalicano le logiche e le strategie, assume e si
rapporterà nei confronti degli stessi in termini
dialettici ancorchè costruttivi, tali da non
precludere, pregiudizialmente, accordi di collaborazione
limitati e circoscritti ; ciò a condizione, che i
presupposti, i programmi e gli obbiettivi posti alla base
dell'eventuale intesa, siano funzionali e compatibili con le
finalità del proprio Progetto, consentendo, in tal
modo, di estendere e consolidare la presenza e l'influenza
del Movimento nella società regionale.
Posto che, coerentemente a quanto
sopra affermato, il Movimento esclude la partecipazione con
proprie liste a consultazioni elettorali politiche di
livello nazionale, caratterizzando, in tal modo, la
specificità gli ambiti strettamente regionali della
propria iniziativa e azione politica, si riserva tuttavia di
porre in essere adeguate iniziative a sostegno e nei
confronti di partiti o schieramenti politici nazionali che
dovessero apertamente manifestare apprezzamento al Progetto
e sostenere concretamente i programmi dell'Unione del Nord
Ovest.
In relazione a ed a sostegno delle
posizioni sopra richiamate, l'Unione del Nord-Ovest ha
inteso determinare la soglia ideale tra due ambiti di
competenza, rispettivamente tra amministratore pubblico di
livello locale e quello di parlamentare, introducendo il
principio di incompatibilità che, disciplinando
possibili deleterie concorrenze, ingiustificati cumuli di
incarichi e sovrapposizioni di ruoli, eviti la
concentrazione di poteri sul singolo, favorendo, viceversa,
la distribuzione su una pluralità di soggetti,
l'attribuzione e esercizio di tali competenze poteri.
Per gli aggiornamenti e sviluppi del
Progetto assunto a propria strategia generale, l'Unione del
Nord-Ovest si avvarrà della consulenza
dell'Associazione culturale Gens Occitanica-Alpazur - Savona
che nel 1994 ha elaborato e sviluppato i principi generali
di programmazione e sviluppo dell'area del Nord-Ovest
richiamati nel "Progetto".
p. La
Segreteria
R. Dallaglio - S. Signorile -
D. Guido - E. Dupanloup
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