ESI - ENTE SCUOLA ITALIANA NEI PAESI BASSI
EGASIT - ENTE GESTORE ASSISTENZA SCOLASTICA AGLI ITALIANI

PRIMA CONFERENZA DEGLI ITALIANI NEL MONDO

L'ASSISTENZA SCOLASTICA ITALIANA IN OLANDA

1) La presenza italiana

La presenza italiana in Olanda è caratterizzata da una doppia tipologia:
- italiani (definitivamente) emigrati negli anni '60/'70, con una consistenza di circa 30000 unità, dislocati su tutto il territorio;
- funzionari e professionisti italiani distaccati in Olanda a partire dagli anni '80/'90 per periodi più o meno lunghi, con una consistenza di qualche centinaio di unità, concentrati essenzialmente nella zona di Den Haag.

Nel primo caso si è assistito ad una progressiva integrazione (quasi mai assimilazione) dovuta a matrimoni misti e all'inserimento totale dei figli nella realtà scolastica locale. Per questi ultimi e per la generazione successiva l'integrazione è totale e anche l'assimilazione può considerarsi un fatto compiuto. Caduta quindi la necessità di "mimetizzarsi" nel tessuto sociale locale, queste ultime generazioni stanno riscoprendo l'orgoglio di una "diversità" culturale d'origine e si accostano ora all'Italiano come mezzo per riappropriarsi questa "diversità".

Da questa realtà emergono pertanto richieste di assistenza destinata a: a) adulti della seconda generazione e, per effetto di trascinamento, ai loro familiari olandesi e ai loro figli, b) giovani tra i venti e i trenta anni, che necessitano talvolta di una (ri)qualifica professionale e per i quali la conoscenza della lingua italiana può rappresentare un'opportunità supplementare di lavoro.

Nel secondo caso, caratteristico delle località sede di organizzazioni internazionali, non può parlarsi di integrazione, raramente ricercata, ma di permanenza dell'identità italiana, con l'Italiano che resta la lingua parlata in famiglia e comunque la lingua di riferimento anche per i figli, almeno sino ai primi anni di scuola. L'utenza è costituita da giovani allievi inseriti in realtà scolastiche internazionali (essenzialmente di lingua inglese), che talvolta hanno iniziato il loro curriculum scolastico in Italia e/o che potrebbero ritornarvi. Per questi allievi si tratta di sistematizzare la lingua parlata, di ampliare il bagaglio culturale italiano e inserire l'Italiano tra le materie dell'esame di Maturità, da utilizzare eventualmente in caso di rientro in italia.

2) Dispersione geografica

Non ostante la limitata estensione del territorio olandese, la presenza italiana è caratterizzata da una notevole dispersione, con la conseguenza di difficoltà nella costituzione di gruppi omogenei di allievi e nella possibilità di aprire corsi in alcune località ad utenza limitata.

La dispersione ha delle conseguenze anche nella gestione degli insegnanti. Per evitare spostamenti giornalieri di parecchi chilometri, gli Enti Gestori sono costretti a reperire un numero elevato di insegnanti "in loco", da impiegare spesso per un numero limitato di ore settimanali, con evidenti appesantimenti gestionali. Infatti, qualora l'area geografica operativa di un insegnante fosse troppa vasta, non solo i costi di viaggio graverebbero pesantemente sui bilanci degli Enti, ma l'efficacia stessa dei corsi rischierebbe di essere compromessa, a causa della stanchezza fisica degli insegnanti.

3) Efficacia dei corsi

Le esigenze di bilancio e la necessità di rispettare la regolamentazione sul numero minimo di allievi per corso, rendono inevitabile una composizione dei corsi eterogenea, con allievi di età e di livello alquanto differenti nella medesima classe.

In questi casi l'efficacia del corso dipende interamente dalla capacità dell'insegnante di gestire una "pluriclasse" nel breve tempo a disposizione e di mantenere vivo nei bambini l'interesse all'apprendimento dell'Italiano, che non si manifesta spontaneamente, ma che viene normalmente recepito come un'imposizione da parte (di uno) dei genitori, per di più in supplemento al normale carico scolastico.

Oltre alle doti dell'insegnante, questo interesse può essere alimentato dall'impiego di materiale multimediale e dagli scambi culturali con realtà scolastiche italiane. L'impiego di materiale multimediale è comunque ostacolato dalla dispersione geografica, che rende necessario l'affitto di molte aule per poche ore settimanali, rendendo di fatto difficile l'installazione di materiale multimediale ed impossibile l'allacciamento ad una rete telefonica.

Viceversa, uno strumento insostituibile si sono rivelati i soggiorni di approfondimento culturale in Italia, effettuati da gruppi di giovani allievi e dai loro insegnanti presso scuole italiane. Questi soggiorni consentono ai bambini di "sentire" che l'apprendimento dell'Italiano è qualcosa di più del semplice apprendimento di una lingua straniera, ed è uno stimolo a mantenerne vivo l'interesse.

Da questo stesso punto di vista, molto efficaci si sono dimostrate le manifestazioni culturali italiane, come le tournées di teatri italiani specializzati in rappresentazioni per ragazzi. Questo tipo di eventi dovrebbe essere incoraggiato anche dalla collaborazione con gli Istituti di Cultura, come felicemente avvenuto in questi ultimi anni in Olanda.

4) Status giuridico e Istituzioni

L'aspetto amministrativo dell'assistenza scolastica ha subito negli ultimi anni profonde modifiche ed altre sono state annunciate.

Da emanazione diretta dei consolati, i comitati di assistenza scolastica (COASCIT) si sono trasformati in Enti autonomi, privati, responsabili di fronte alle Autorità del Paese ospitante, senza intermediari e senza coperture. Lo scorso anno la Commissione Esteri del Senato ha addirittura impegnato il Governo a riformare nuovamente il sistema con la soppressione degli Enti Gestori ed il trasferimento delle competenze agli Istituti di Cultura. Parallelamente, il Ministero degli Esteri si è impegnato a ridurre progressivamente il numero di insegnanti di ruolo (inviati e retribuiti direttamente dal Ministero) fino a sostituirli tutti con insegnanti reperiti in loco.

Questa situazione genera non solo incertezze nella conduzione degli Enti Gestori, ma anche situazioni di imbarazzante drammaticità. Valga per tutti la recente situazione in cui, una settimana prima dell'apertura del nuovo anno scolastico, il Ministero comunicò la non-sostituzione di un insegnante di ruolo rientrato in Italia, senza fornire alcun compenso economico. Non disponendo di fondi per retribuire un insegnante locale (non previsto a budget), tutti i corsi di quell'insegnante furono soppressi e non sono stati più riaperti!

Poiché gli Enti Gestori sono Enti di diritto olandese, essi hanno tutti gli obblighi derivanti da questo status, in particolare il versamento degli oneri sociali e pensionistici relativi agli insegnanti da essi retribuiti. Questo implica che tanto maggiore è il numero di insegnanti locali utilizzati, tanto maggiori devono essere i finanziamenti attribuiti agli Enti.

Un altro grave problema è l'obbligo esistente in Olanda di assumere con contratto a tempo indeterminato un insegnante che abbia lavorato per più di un anno per l'Ente stesso, cosa evidentemente impossibile nello stato di perenne incertezza economica e giuridica degli Enti. Una copertura giuridica da parte delle Istituzioni italiane (accordo italo-olandese?) appare dunque indilazionabile, al fine di evitare seri problemi legali agli Enti Gestori. Questa situazione è stata da tempo fatta presente alle Autorità italiane con opportuna documentazione.

5) Direzioni Didattiche

Nella nuova situazione di autonomia degli Enti Gestori, l'utilizzo contemporaneo di insegnanti ministeriali ed insegnanti reperiti dagli Enti, può creare situazioni conflittuali tra gli Enti Gestori e le Direzioni Didattiche che, in assenza di nuove direttive sulle loro funzioni, che tengano conto del mutato quadro di riferimento, possono tendere a creare, di fatto, delle distinzioni tra i corsi tenuti dagli insegnanti "di ruolo" e quelli tenuti dagli insegnanti "degli Enti".

Tenuto quindi conto delle nuove caratteristiche giuridiche degli Enti Gestori, è indilazionabile la ridefinizione chiara e precisa del ruolo e delle competenze delle Direzioni Didattiche.

6) Finanziamenti

Poiché è illusorio pensare a introiti propri degli Enti Gestori che vadano al di là delle simboliche quote di iscrizione ai corsi popolari, la vita e la vitalità degli Enti è legata direttamente al livello di cofinanziamenti ministeriali ed alla loro puntualità. Quest'ultimo costituisce l'aspetto più drammatico, più drammatico ancora dell'eventuale scarsezza dei cofinanziamenti totali concessi. Quello che accade attualmente è che ogni anno, nel mese di settembre, gli Enti devono decidere se, quali e quanti corsi aprire, quanti insegnanti impiegare, quante aule affittare, senza sapere se e quando disporranno di fondi per pagarli: gli Enti vengono infatti a conoscenza dell'entità del cofinanziamento solo nella primavera dell'anno in corso, quando cioè l'anno scolastico è già prossimo al termine!

Altro dramma è che i finanziamenti attribuiti vengono materialmente concessi con ritardi da uno a tre anni. Ciò obbliga gli Enti Gestori ad una scelta incresciosa (ed inaccettabile): chiudere dei corsi in funzione delle risorse di cassa disponibili, oppure indebitarsi presso banche locali.

Riteniamo inutile dilungarci su questo aspetto, date le sue implicazioni evidenti. Quello che appare certo è che l'assistenza scolastica all'estero non potrà avere futuro se il problema dell'entità, della certezza e della puntualità dei cofinanziamenti non verrà definitivamente risolto.

Un primo passo potrebbe essere quello di anticipare l'esame dei bilanci preventivi degli Enti Gestori da parte del Ministero degli Esteri,in modo che questi possa comunicare l'entità dei fondi attribuiti prima dell'inizio dell'anno scolastico.

Per concludere, la storia dell'insegnamento della lingua italiana in Olanda fa rilevare una stretta interdipendenza tra l'impegno organizzativo e la risposta dell'utenza potenziale. Le esperienze degli ultimi anni mostrano che un adeguato spiegamento di mezzi, in termini di disponibilità di insegnanti e di risorse economiche, può portare a triplicare il numero di allievi da un anno all'altro, come a ridurlo drasticamente della metà nel breve volgere di qualche mese, laddove questi mezzi vengano repentinamente a mancare.

In assenza di questi mezzi, risulterebbe anche priva di significato l'istituzione di tavoli di concertazione tra Istituzioni, Comites ed Enti Gestori.

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