IMBECILLOFOBIA

di Monello

Il successo di Le Pen in Francia e della lista di Pim Fortuyn in Olanda, sembra aver provocato un lampo, molto breve, d'intelligenza in alcuni leader politici europei cosiccome in alcuni "intellettuali" e giornalisti.

Se poi si va ad analizzare piu` a fondo questo raro fenomeno, parlo del lampo d'intelligenza in categorie che normalmente sembrano esserne prive, si scopre come in realta` solo un' infima minoranza sia stata colpita sulla via di Damasco, i piu` si sono semplicemente adeguati alle elaborazioni mentali dei novelli San Paolo.

Ed ora una spiegazione di questa arcana disquisizione. Il lampo d'intelligenza ha portato alcuni a scoprire che gli Europei vivono, con molte paure, quella che sembra essere un'inarrestabile invasione di popoli d'altre culture. Contemporaneamente altri sembrano essersi accorti, incredibile, che l'Europa, ed in particolare l'Italia, e` gia` sovraffollata ed evidentemente non ci puo` essere posto per tutti.

Quest'ultimo concetto non sembra ancora essere alla portata di tutti in quanto alla base vi e` una frazione aritmetica associata al principio d'impenetrabilita` dei corpi, concetti forse semplici per i bambini delle elementari, ma che richiederebbero impraticabili sforzi mentali da parte della maggioranza di politici ed intellettuali, ed anche di qualche cosiddetto industriale. E prima ancora di raggiungere il limite massimo teorico, vi e` un problema di risorse, per cui alcuni spazi devono assolutamente rimanere quasi disabitati per provvedere ai piu` elementari bisogni legati alla sopravvivenza di una popolazione crescente.

E qui mi fermo per non affaticare troppo il cervello di quelli di cui sopra nel caso, improbabile, che capitasse loro di leggermi.

Questi ragionamenti li facevo gia` 25 anni fa a quei "buonisti" che affermavano l'impossibilita`, oltreche` l'inumanita`, di fermare il flusso migratorio di miliardi di uomini che premevano alle porte del cosiddetto mondo ricco. Il piu` delle volte mi limitavo a dire semplicemente che esiste un limite alle nostre possibilita` d'accoglienza, e quando questo limite e` raggiunto, che si fa`, si schiera l'esercito alle frontiere con l'ordine di sparare?

Domande che non trovano risposta sui libri o sui giornali politicamente corretti. Ne` tantomeno il problema e` dibattuto in quei luoghi d'indottrinamento che sono le parrocchie o le scuole di partito.

In quelle sedi chi solo osasse mettere in dubbio l'ineluttabilita` dell'immigrazione o che osasse negare che questa sia una grande opportunita` per il Paese, se non addirittura un dono del Signore, oltre che meritevole della dannazione eterna, sarebbe anche tacciato di grossolana ignoranza riguardo all'economia od alla realta` del mondo contemporaneo o riguardo ai nuovi concetti quali "villaggio globale", "fine degli stati nazionali" con relative frontiere, o "governo mondiale" e via con tutto l'armamentario dei buonisti in SPE.

Guai poi a tentare un discorso sull'utopia delle societa` multiculturali, pena l'immediata accusa di fascismo razzista e xenofobia. Tutto questo fino a ieri, poi all'improvviso ecco l'annuncio che risveglia l'interesse, o solo la curiosita` di coloro che, per troppa pigrizia, dimenticano sempre di accendere il cervello quando si svegliano.

Durante uno dei suoi tanti discorsi, il Presidente della Repubblica accenna al fatto, banale e scontato, che vi e` un limite all'accoglienza, ed ecco che questa grande banalita` diventa l'argomento del giorno.

E via, sui giornali nazionali, titoloni a tutta pagina e decine d'articoli per spiegare al volgo questa grande scoperta, con interviste del tipo (recito testualmente):
Intervistato: E` vero: rischiamo di stare troppo stretti. Ed e` verissimo: la capacita` di accoglienza del nostro Paese non e` illimitata...
Giornalista: Stiamo stretti professore che cosa vuol dire?
Intervistato: Siamo in tanti in poco spazio...
E via discorrendo.

Visto che l'argomento e` stato toccato dal Presidente, si comincia a pensare che forse era un po` esegerato tacciare di xenofobia chi solo osava dubitare che l'immigrazione fosse una grande opportunita` per il Paese e che ci avrebbe permesso tra l'altro di risolvere anche il problema delle pensioni. E` proprio vero che al senso del ridicolo non c'e` mai fine.

Considerando pero` che non sarebbe stato opportuno chiedere scusa per l'accusa di xenofobia, meglio cercare di cambiarne il significato. Finora nel linguaggio usato dai buonisti, questa parola ha avuto il significato di "odio" per il diverso, per lo straniero.

Oggi si scopre che forse con troppa leggerezza si e` accusato milioni di europei di odiare gli stranieri, ecco allora arrivare la nuova spiegazione: "guardate che fobia non vuol dire odio ma paura, gli europei non odiano gli stranieri, hanno solo paura" Ed ecco decine di articoli sui poveri europei, un po` ignorantoni, provinciali e sempliciotti, che hanno paura degli stranieri.

La nuova verita` da divulgare e` che gli europei votano per i partiti della cosiddetta estrema destra, non perche` son fascisti, ma solo perché, poverini, hanno tanta, tanta paura. E quindi politici della sinistra, uomini di Chiesa, ma soprattutto intellettuali sentono il dovere di spiegare questa paura, di far capire al popolino che l'emigrazione e` un bene per loro, anche se necessita di qualche regolamento.

In altre parole, esorcizzate queste paure, e riconosciuto vagamente il concetto di regolamentazione dell'immigrazione, tutto dovrebbe poi continuare come prima. E come sempre, continua quel disprezzo che molti politici e intellettuali nutrono per il popolo.

Ma il popolo in realta` non e` cosi` ingenuo ed ignorante. Che abbia paura e` vero, ma non proprio degli stranieri. La paura del popolo, una vera e propria fobia che cresce di giorno in giorno, e` la paura di avere a che fare con troppi imbecilli.

L'imbecille mette paura, perche` prima o poi, e` immancabile, ne combinera` una delle sue, e sempre quando meno te lo aspetti. E questo un giorno potrebbe significare la fine della civilta` occidentale con le sue liberta` ed il suo benessere.

Il popolo comincia ad aver paura di tutti coloro che confondono la realta` con le loro utopie, con i loro desideri, e che disprezzano gli uomini, che li vogliono rieducare perche` non si adattano alle loro fantasticherie. Il popolo sente, e sa per esperienza, che buonisti, pacifisti, molti politici ed i cosiddetti intellettuali, sono in realta` gente pericolosissima, perche` non c'e` niente di piu` pericoloso dell'imbecille e delle sue utopie.

Questo e` cio` che comincia a spaventare i popoli europei, non certo qualche milione di povericristi in cerca di speranza.

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