Bologna, 12 giugno 1997
All’attenzione del CAPOREDATTORE
NOTA STAMPA
Trasporto pubblico modenese: ancora tagli e privatizzazioni
Giacomino (PRC) fortemente critico verso le scelte dell’ATCM.
Rocco Giacomino, capogruppo PRC in Regione, critica la privatizzazione
del 20% del trasporto urbano ed i tagli ad alcune linee extraurbane attuata
dall’ATCM. È di questi giorni, infatti, la notizia che l’Azienda
Trasporti di Modena ha deciso di affidare in gestione ad una o più
aziende private, a partire dal 14 luglio, cinque linee urbane ed il servizio
scolastico, per un totale di oltre un milione di chilometri. A completare
l’opera, l’ATCM ha previsto, inoltre, già dal prossimo lunedì
16, la riduzione del servizio per alcune zone, in special modo montane,
accorpando alcuni servizi e rendendo di fatto quasi impossibile per gli
utenti l’utilizzo del mezzo pubblico.
"Queste decisioni ci lasciano sconcertati" commenta Giacomino "anche
se sappiamo bene che ciò costituisce il ‘frutto avvelenato’ delle
scelte di bilancio della Giunta regionale dell’Emilia Romagna. Anche le
Province ed i Comuni capoluogo non sono, però, esenti da critiche,
anzi si sono assunte una grave responsabilità in quanto firmatarie
nel febbraio scorso di un Protocollo d’intesa con la Regione con il quale
accettarono e sostennero le scelte di bilancio operate dalla Regione, che
hanno ridotto le risorse anche per la mobilità urbana ed extraurbana.
Oggi, dunque, dopo i tagli alla sanità ed ai servizi per l’infanzia,
arrivano puntuali quelli al trasporto locale. "
L’ATCM afferma l’esigenza di voler risparmiare sui costi di gestione.
"Ancora una volta appare chiaro come l’obiettivo di pareggiare i conti
passi sulla testa delle cittadine e dei cittadini. Non c’è infatti
nessun accenno alla qualità del servizio" continua Giacomino "ed
è risaputo che la gestione dei privati comporta, in genere, un peggioramento
per gli utenti e per i lavoratori. Inoltre, manca qualsiasi considerazione
per gli abitanti delle zone disagiate, che si trovano penalizzati dai tagli
sulle linee extraurbane, fatti perché le ‘corriere sono semivuote’
mentre è evidente che i parametri metropolitani relativi ai bacini
di utenza non sono applicabili alle zone montane. Siamo contrari alla classificazione
fra cittadini di serie A e di serie B"
Giacomino sottolinea, in conclusione, i riflessi occupazionali derivanti
da questi provvedimenti e da quelli annunciati per la fine dell’anno e
manifesta la propria solidarietà per le ragioni espresse dai lavoratori
del settore.
L’Addetto stampa
Claudio Adelmi