Mentre stanno per prendere il via le procedure per l’assegnazione degli
appalti per la tratta Rimini-Riccione (ca. 13 km) della cosiddetta ‘Metropolitana
di Costa’, riprendono vigore le proteste per le modalità di realizzazione
di questa infrastruttura.
Sono, infatti, numerosi gli oppositori del progetto di Trasporto Rapido
Costiero (TRC): cittadini (molti dei quali costituiti in comitati), associazioni,
forze politiche. Fra queste, Rifondazione Comunista, che da tempo avversa
la realizzazione di questo progetto, sia a livello locale, che a livello
regionale, ritenendo necessario quantomeno prendere in considerazione anche
altre proposte.
La nostra non è una protesta fine a se stessa. Noi riteniamo
che nella conduzione di tutta questa vicenda ci sia stata arroganza e protervia
da parte degli amministratori. Si è proceduto nella discutibile
scelta del TRC, senza tener conto delle legittime rimostranze dei cittadini
(che si sono visti negare anche il Referendum consultivo) e senza valutare
le possibili alternative alla realizzare di un’opera così
costosa (123 mld. per la prima tratta, ndr) e dall’innegabile disvalore
ambientale.
Esistono studi sulla situazione del traffico costiero, elaborati dalla
Regione Emilia Romagna qualche anno fa, che indicano altre soluzioni per
risolvere i gravi problemi legati alla viabilità della Riviera.
A questo proposito, è stata depositata nei giorni scorsi una nostra
interrogazione all’Assessore Pieri, nella quale chiediamo conto del perché
non si siano ricercate soluzioni diverse al progetto TRC, alla luce proprio
di quegli studi, che indicavano nel potenziamento ferroviario la strada
ideale per la riduzione del trasporto su gomma.
Rifondazione Comunista, d’altro canto, ha presentato già da
tempo un progetto di massima, alternativo a quello della ‘Metropolitana
di costa’, che prevede l’affiancamento di un terzo binario ai due già
esistenti sulla linea Rimini-Ancona; ciò eviterebbe gli espropri
e le demolizioni ed abbatterebbe di molto i costi di realizzazione.
Ci auguriamo che, nonostante l’avanzamento del progetto, sia possibile
la sua revisione e sopraggiunga da parte degli amministratori un ripensamento
sulle scelte già fatte, affinché sia impedito che un’opera
costosa, inutile e brutta deturpi per sempre le nostre zone e renda irreversibile
un’ulteriore frattura del territorio che già tanto negativamente
ha pesato sulle nostre realtà.
Rocco Giacomino
capogruppo PRC - Regione Emilia Romagna
Cesare Mangianti
segretario federazione PRC di Rimini