COMUNICATO STAMPA
Nessuna penalizzazione per il personale regionale assunto a tempo determinato.
L’Assessore Mariucci dà ragione a Rifondazione Comunista.
Subito dopo le elezioni referendarie del 15 giugno u.s., il capogruppo
di Rifondazione Comunista in Emilia Romagna, Rocco Giacomino, aveva interrogato
la Giunta in merito ad una circolare, datata 30 maggio, riguardante il
personale assunto a tempo determinato.
Con questa circolare, facendo riferimento al CCNL del comparto regione
- enti locali, si davano disposizioni circa la limitata possibilità,
per il personale a termine, di usufruire di permessi retribuiti, che in
pratica si sarebbero ridotti a quello per il caso di matrimonio. E ciò
anche nei casi in cui precise e dettagliate norme di legge non distinguono
fra personale di ruolo e non. Nel caso specifico, proprio per i permessi
previsti in occasioni di consultazioni elettorali, il DPR 30 marzo 1957
n. 361 considera alla stregua di giornate lavorative (quindi regolarmente
retribuite) i giorni di assenza dal lavoro trascorsi nell’adempimento delle
proprie funzioni presso i seggi, senza operare distinzioni fra tipologie
di lavoratori (art. 119, 2° comma). Risulta quindi quanto meno arbitrario,
da parte degli uffici preposti, attribuire ad una circolare interna il
compito di disapplicare norme di legge che tutelano i diritti di tutti
i lavoratori.
L’interrogazione di Giacomino ha ricevuto risposta dall’Assessore competente,
Luigi Mariucci, il quale, riconoscendo fondatezza alle osservazioni mosse
dal capogruppo PRC, rende noto che in data 1° luglio è stata
diffusa una nuova circolare che in sostanza ripristina una situazione di
certezza giuridica. Nel documento si legge che alle lavoratrici ed
ai lavoratori assunti a tempo determinato è attribuita la facoltà
di astenersi dal lavoro usufruendo di permessi retribuiti in tutti i casi
nei quali tali facoltà sono riconosciute da disposizioni di legge.
Rifondazione Comunista esprime soddisfazione per l’esito positivo della
vicenda ed auspica che, qualora dovessero presentarsi situazioni analoghe,
l’Assessore intervenga in maniera più tempestiva per evitare possibili
discriminazioni fra categorie di lavoratori all’interno dell’Ente.