Bologna, 12 settembre 1997

COMUNICATO STAMPA
 
Nessuna penalizzazione per il personale regionale assunto a tempo determinato.
L’Assessore Mariucci dà ragione a Rifondazione Comunista.
 

Subito dopo le elezioni referendarie del 15 giugno u.s., il capogruppo di Rifondazione Comunista in Emilia Romagna, Rocco Giacomino, aveva interrogato la Giunta in merito ad una circolare, datata 30 maggio, riguardante il personale assunto a tempo determinato.
Con questa circolare, facendo riferimento al CCNL del comparto regione - enti locali, si davano disposizioni circa la limitata possibilità, per il personale a termine, di usufruire di permessi retribuiti, che in pratica si sarebbero ridotti a quello per il caso di matrimonio. E ciò anche nei casi in cui precise e dettagliate norme di legge non distinguono fra personale di ruolo e non. Nel caso specifico, proprio per i permessi previsti in occasioni di consultazioni elettorali, il DPR 30 marzo 1957 n. 361 considera alla stregua di giornate lavorative (quindi regolarmente retribuite) i giorni di assenza dal lavoro trascorsi nell’adempimento delle proprie funzioni presso i seggi, senza operare distinzioni fra tipologie di lavoratori (art. 119, 2° comma). Risulta quindi quanto meno arbitrario, da parte degli uffici preposti, attribuire ad una circolare interna il compito di disapplicare norme di legge che tutelano i diritti di tutti i lavoratori.
L’interrogazione di Giacomino ha ricevuto risposta dall’Assessore competente, Luigi Mariucci, il quale, riconoscendo fondatezza alle osservazioni mosse dal capogruppo PRC, rende noto che in data 1° luglio è stata diffusa una nuova circolare che in sostanza ripristina una situazione di certezza giuridica. Nel  documento si legge che alle lavoratrici ed ai lavoratori assunti a tempo determinato è attribuita la facoltà di astenersi dal lavoro usufruendo di permessi retribuiti in tutti i casi nei quali tali facoltà sono riconosciute da disposizioni di legge.
Rifondazione Comunista esprime soddisfazione per l’esito positivo della vicenda ed auspica che, qualora dovessero presentarsi situazioni analoghe, l’Assessore intervenga in maniera più tempestiva per evitare possibili discriminazioni fra categorie di lavoratori all’interno dell’Ente.