Il Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il progetto
di legge della Giunta Regionale, che realizza la cosiddetta "manovrina"
per la copertura del mutuo quindicennale di 840 mld. acceso per il ripianamento
del deficit sanitario.
A decorrere dal 1° Gennaio 1998 vi saranno aumenti dell’imposta
di consumo sul gas metano fino a 60 lire al metro cubo, mentre la tassa
automobilistica aumenterà del 10%.
Questo nuovo ed iniquo balzello, colpirà indiscriminatamente
i cittadini emiliano-romagnoli, senza tener conto della loro capacità
contributiva, come prescrive la Costituzione, non essendo previsto alcun
criterio di progressività.
Rifondazione Comunista ha detto NO ad un provvedimento i cui effetti
si ripercuoteranno sulle tasche dei ceti più deboli, già
sottoposti a ticket sanitari di ogni tipo, a tagli qualitativi e quantitativi
sui servizi sanitari, a tempi di attesa sempre più lunghi per visite
ed esami.
Intervenendo in aula il capogruppo PRC Rocco Giacomino ha affermato:
"non c’era bisogno della solita ‘soluzione tampone’, occorreva invece un
provvedimento di lungo periodo, che interrompesse il trend negativo in
atto in questa Regione, agisse sulla mala gestione, sulle inefficienze,
su discutibili interventi di edilizia sanitaria per i prossimi anni, sugli
ingiustificati stipendi di manager, consulenti e direttori sanitari".
Giacomino ha espresso anche parole di apprezzamento per la posizione
sostenuta dai sindacati, che, con un documento approvato dagli esecutivi
regionali CGIL - CISL - UIL, ribadiscono la loro contrarietà all’aumento
del metano e del bollo auto e riaffermano il carattere pubblico e universalistico
del Sistema Sanitario Regionale.
Il PRC propone quindi alla maggioranza di centro sinistra di avviare
un’iniziativa rivolta al governo per aumentare i trasferimenti statali
alle Regioni nel settore sanitario, adeguandosi agli standard degli altri
paesi europei.
"Chiediamo - ha concluso Giacomino - che la Giunta apra un confronto
con le forze politiche, sindacali, sociali, con tutte quelle persone che
hanno manifestato in questi mesi per protestare contro i tagli operati
nella sanità in Emilia-Romagna. La sfida è per una prospettiva
improntata sulla salvaguardia dei livelli avanzati raggiunti da questa
Regione, sul ripiano graduale del deficit sanitario e sul rifinanziamento
del welfare emiliano, con la compartecipazione di tutti i cittadini, ma
con modalità che assicurino equità e progressività.
Questo ci si aspetta da un governo di centro-sinistra, non certo politiche
di stampo neoliberista, proprie della destra. Se la maggioranza che governa
la Regione Emilia-Romagna avrà il coraggio di avviare una fase nuova,
il PRC non farà mancare il proprio contributo per dare speranza
e prospettiva ai cittadini che chiedono tutela del diritto alla salute
ed il mantenimento di una elevata qualità dei servizi. La Giunta
è dunque ad un bivio: o segue gli indirizzi suggeriti da confindustria
emiliana che chiede di tagliare di un ulteriore 10% la spesa sanitaria
regionale, o sceglie, senza tentennamenti, una svolta riformatrice che
riqualifichi e rilanci il welfare emiliano".
L’addetto stampa
Claudio Adelmi