Bologna, 29 Gennaio 1998
Dichiarazione del capogruppo regionale di Rifondazione Comunista, Rocco
Giacomino
RIDUZIONE D’ORARIO:
GIUNTA INADEMPIENTE
Mentre prima la Francia e poi l’Italia hanno avviato un percorso per raggiungere
l’obiettivo delle 35 ore, l’assessore regionale al lavoro Pier Antonio
Rivola non ha dato attuazione, e né intende farlo, all’ordine del
giorno sulla riduzione dell’orario di lavoro approvato nell’autunno 1996
dal Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna e sottoscritto dai capigruppo
del PRC, PDS, PPI, Verdi e Democratici.
All’atto dell’approvazione della legge regionale n. 46 del 1996, "Misure
di politica regionale del lavoro", i capi gruppo del PRC e del centrosinistra
impegnarono la Giunta a privilegiare elementi di sperimentazione ed innovazione
dei regimi di orario nella direzione della riduzione dell’orario di lavoro
stesso, attraverso le direttive applicative della suddetta legge.
A distanza di poco più di un anno, rispondendo ad un’interpellanza
del PRC si scopre che nulla è stato fatto e l’assessore si giustifica
sostenendo che l’obiettivo della riduzione dell’orario di lavoro non rientra
nelle finalità della legge.
L’episodio è maggiormente grave, appartenendo l’assessore Rivola
ad un partito, il PPI, ed a una maggioranza di centrosinistra che, oltre
ad aver sottoscritto l’ordine del giorno in Regione, ha concordato a livello
nazionale con il PRC l’avvio di un percorso che porti ad un disegno di
legge di riduzione dell’orario di lavoro.
L’Emilia-Romagna è sempre stata la Regione guida nella sperimentazione.
Oggi invece, in diversi campi, come il lavoro, la scuola e la sanità,
purtroppo ci tocca prendere atto che non rappresenta un esempio da seguire:
non solo non si rispetta un indirizzo votato dalla stragrande maggioranza
del Consiglio Regionale, ma volutamente si ignora l’accordo nazionale sulla
riduzione dell’orario raggiunto nell’autunno scorso fra PRC e centrosinistra,
e che evitò la caduta del governo.
L’addetto stampa
Claudio Adelmi