"L’assessore Sandri ha ribadito che la Regione non intende investire
risorse  nella costruzione di nuovi alloggi pubblici. Da tempo il
PRC denuncia le scelte di politica abitativa di questa Giunta che puntano
a ridimensionare il ruolo dell’edilizia residenziale pubblica.
Il problema della casa, non può essere risolto con il Fondo
per l’affitto, come se una manciata di soldi destinati ad un numero ridotto
di famiglie potessero risolvere una lacuna che è di carattere strutturale.
Occorre invece aumentare l’offerta pubblica di case, anziché elargire
qualche spicciolo come integrazione all’affitto che migliaia di famiglie
sono costrette a pagare al mercato privato, mentre avrebbero diritto ad
un alloggio pubblico. Con il Fondo per l’affitto non si risolvono i problemi
ma si incentiva la rendita fondiaria.
Il nostro paese vanta il record negativo a livello europeo per la percentuale
di alloggi pubblici., tanto che in Emilia-Romagna ben 75.148, secondo i
dati forniti dal Sunia, sono le famiglie che rientrano nella fascia di
reddito che da  diritto ad accedere all’Edilizia Residenziale Pubblica:
queste famiglie attualmente non sono né proprietarie di casa, né
affittuarie di un alloggio pubblico. Una politica neoliberista e miope
che distrugge l’Edilizia Pubblica ed attraverso i Piani di Riqualificazione
Urbana raccoglie il consenso e gli applausi dei costruttori ed ignora il
diritto alla casa.
In conclusione i Piani di Riqualificazione Urbana ed il Fondo sociale
per l’affitto, fiori all’occhiello dell’Assessore Sandri, sono insufficienti
per dare una risposta al problema della casa, distraggono risorse per l’edilizia
residenziale pubblica ed infine accettano le compatibilità del mercato
degli affitti, particolarmente elevati in questa regione. Dunque, sorge
spontanea una domanda: come mai, Sandri, assessore di una giunta di centrosinistra
pratica una politica di destra?".