Bologna, 3 luglio 1997
All’attenzione del CAPOREDATTORE
NOTA STAMPA
Acque minerali: una proposta di legge del PRC.
Aumentare le entrate per la Regione e tutelare la risorsa ‘acqua’
Il gruppo consiliare PRC dell’Emilia Romagna ha depositato in data odierna
un progetto di legge, primo firmatario il capogruppo Rocco Giacomino, che
si pone l’obiettivo di gestire correttamente la risorsa regionale rappresentata
delle acque minerali.
Per aumentare gli introiti, il progetto di legge del PRC, salvaguardando
l’impianto della legge regionale 32/88, propone di mutare l’attuale impostazione
del canone per le concessioni che presuppongono lo sfruttamento a fini
commerciali: la base del calcolo non dovrà più essere la
semplice estensione in ettari della zona oggetto della concessione, bensì
la quantità d’acqua estratta dal titolare, al prezzo di una lira
per ogni litro. Allo scopo di stimare esattamente la quantità d’acqua
estratta o sorgiva, si prevede l’installazione obbligatoria di appositi
strumenti di misurazione.
Attualmente, invece, il concessionario di una fonte, indipendentemente
dalla quantità d’acqua destinata all’imbottigliamento, versa un
canone fisso di modesta entità, rapportato alla estensione in ettari
della concessione. È di tutta evidenza come le acque minerali siano
una risorsa poco sfruttata, dei cui proventi, economicamente non trascurabili,
traggono vantaggio solo le imprese commerciali e non anche, come sarebbe
auspicabile, l’ente regionale.
Nella normativa regionale vigente manca addirittura la considerazione
del bene "acqua" come risorsa, soprattutto in rapporto alla sua commercializzazione.
In realtà, lo sfruttamento a fini commerciali delle acque minerali
rappresenta uno degli aspetti più importanti ed interessanti della
questione, visto l’elevato consumo, anche nella nostra regione, di acqua
minerale in bottiglia.
Il progetto introduce, con un articolo di chiusura, alcune agevolazioni.
È previsto, infatti, un abbattimento della base di calcolo
del canone, in misura diversa a seconda dei casi, per i concessionari che
si mostreranno sensibili alle questioni ambientali (ad esempio, imbottigliando
in vetro o in plastica riciclabile) e per quelli che consentiranno, tramite
contratti di somministrazione ad enti locali, l’uso pubblico dell’acqua
proveniente dalla fonte di cui sono titolari.
L’Addetto Stampa