Bologna, 30 marzo 1998
Alla Presidente del Consiglio regionale
INTERPELLANZA
presentata dalla consigliera Patrizia Cantoni.
Premesso
- che l’Ospedale di Castel S. Pietro Terme, ricompreso nell’Azienda USL di Imola, ha
subito in questi ultimi anni un forte ridimensionamento, attuato attraverso la soppressione
del Pronto Soccorso, della divisione di chirurgia e del laboratorio di analisi e con la
riduzione dell’attività di altri reparti;
- che tale ridimensionamento ha comportato disagi e maggiori oneri per i fruitori
dell’Ospedale di Castel S. Pietro Terme, residenti nel suo bacino di utenza, ed oltretutto
mette ora a repentaglio le stesse possibilità di sopravvivenza dell’Ospedale;
- che, per quanto riguarda il settore dell’emergenza/urgenza, la chiusura del Pronto
Soccorso dell’ospedale castellano era stata in parte compensata dallo stazionamento sul
territorio di riferimento di un’ambulanza durante l’arco delle 24h, con la presenza del
medico a bordo nelle 12 ore diurne (8.00/20.00) e con la sola équipe infermieristica nelle
12 ore notturne (20.00/8.00);
- che il medico in servizio sull’ambulanza, oltre a prestare le prime cure ai pazienti in
condizioni critiche (i cosiddetti ‘codici rossi’) in attesa del loro trasferimento
all’Ospedale di Imola, assolveva sul posto anche a compiti di pronto intervento per i casi
di minore gravità (piccoli tagli, distorsioni, ecc.), in tal modo realizzando il duplice
obiettivo di fornire un servizio, molto apprezzato dai cittadini, e di alleggerire il carico di
lavoro del Pronto Soccorso imolese e di quello di Bologna Sud;
appreso
- che la Direzione generale dell’Ausl di Imola, su suggerimento tecnico del responsabile
del Dipartimento Emergenza/Urgenza, ha deciso, circa un mese fa, di apportare
modifiche al servizio di emergenza territoriale previsto per Castel S. Pietro Terme,
sopprimendo l’ambulanza medicalizzata nelle ore diurne;
- che la decisione è stata presa in quanto, a giudizio del Capo Dipartimento
Emergenza/Urgenza, il dislocamento di un medico nell’ambulanza di Castel S. Pietro
Terme non risponde a ragioni di efficienza e sicurezza (vista la media di circa un ‘codice
rosso’ al giorno), mentre, sempre a giudizio del Responsabile, appare più opportuno
concentrare i medici di emergenza nel Dipartimento, cioè all’interno dell’Ospedale di
Imola;
preso atto
- che amministratori locali (primo fra tutti il Sindaco), forze politiche e sociali, cittadini
singoli ed associati hanno espresso valutazioni estremamente negative nei confronti della
decisione dell’AUSL imolese; le critiche sono state di natura:
* sostanziale, in quanto la decisione appare in contrasto con le stesse
considerazioni svolte in precedenza, dal momento che la presenza a Castel S.
Pietro Terme di un’ambulanza medicalizzata nelle 12 ore diurne era stata
giudicata necessaria dai vertici aziendali imolesi, come risulta sia dal ‘Progetto
Qualità Emergenza’ - datato 1996 ed elaborato dall’AUSL di Imola con
l’apporto organizzativo di una ditta di consulenza - sia dal ‘Protocollo
operativo del programma di trasferimento della Centrale Operativa di Imola-
Soccorso a Bologna-Soccorso’, datato luglio 1997;
* formale, visto che si è verificato un grave difetto di comunicazione e gli
amministratori locali sono stati informati dall’AUSL a fatto compiuto;
* infine metodologica, in quanto la decisione dell’ AUSL di Imola è stata
interpretata come un’ulteriore penalizzazione per gli utenti castellani e vista
come un preoccupante segnale nel senso della definitiva chiusura dell’ospedale
di Castel S. Pietro;
considerato
- che la decisa presa di posizione del Sindaco e della comunità castellana ha accellerato un
processo di verifica dell’intero settore Emergenza/Urgenza dell’AUSL imolese
(organizzazione dipartimentale, funzionamento del Pronto Soccorso, efficienza della
nuovo assetto dell’emergenza territoriale coordinata dal ‘118’, ecc.);
- che gravi problemi di copertura dell’emergenza territoriale, confermati dai dati forniti
dall’AUSL di Imola, si riscontrano anche nella Vallata del Santerno, nella quale è stata
fin dall’inizio prevista la presenza a Borgo Tossignano di un’ambulanza non
medicalizzata per le sole ore diurne (7.00/19.00), mentre durante le ore notturne il
territorio risulta scoperto;
- che, inoltre, è tornato al centro dell’attenzione il futuro dell’Ospedale di Castel S. Pietro
Terme, sul quale sono state avanzate varie proposte che vedono un diverso
coinvolgimento della sanità pubblica nella sua gestione;
si interpella la Giunta e l’Assessore competente:
- per conoscere la loro posizione sui problemi dell’emergenza territoriale nell’area di
competenza dell’AUSL di Imola;
- per sapere se e come intendono intervenire presso i vertici aziendali per la ricerca di una
rapida soluzione ai problemi sollevati dalla comunità castellana ed illustrati in premessa;
- per sapere, infine, quali siano i reali intendimenti della Regione Emilia-Romagna per
assicurare un futuro ai servizi sanitari nel Comune di Castel S. Pietro, al fine di dare
concrete risposte ai bisogni dei cittadini.
Patrizia Cantoni
               (
geocities.com/capitolhill)