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IL VENEZIANO onlinemagazine delle libertà di Venezia, diretto da Pietro Bortoluzzi |
assalto e blitz
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C'è qualcosa che non va in tutta questa storia dell'assalto pane&salame al campanile di San Marco in occasione del bicentenario della caduta del Serenissimo Veneto Governo...
A partire dalla incredibile e spettacolare azione condotta dai Gis, perfino esagerata nei confronti di otto "patrioti" semi-inermi, forniti di superarmamenti made in Padania, quali un carro agricolo trasformato in blindato con tanto di tubo della stufa come cannone e pericolosissime casse di soppressa, asiago, fagioli e grappa veneta, per non parlare della biancheria stirata...
Troppo semplici e sprovveduti quei patrioti di San Marco per poter pensare che sia tutta farina del loro sacco la serie di azioni che si succede da alcuni mesi a questa parte alle viste della triste ricorrenza del bicentenario della fine della Repubblica aristocratica di Venezia... E allora certe domande bisogna farsele: chi veramente li ha mossi? perché?
C'è qualcosa che non va anche nell'atteggiamento di certa stampa e di certa pubblica opinione nazionale (italiana) che approfittando di questo goffo e grottesco golpe nostrano ha cercato di sputtanare e ridicolizzare la storia ultramillenaria dell'indipendenza e dello Stato di Venezia, facendo anticipatamente cadere nel ridicolo tutte quelle manifestazioni di ricordo della Repubblica previste in calendario fra pochissimi giorni...
C'è qualcosa che non va nella violenza e nella determinazione di colpire in modo esemplare gli sprovveduti assalitori pane&salame del campanile da parte dello Stato Italiano. C'è qualcosa che non va nella censura relativa al fattaccio di un "patriota" semistrangolato dai Gis e ricoverato in rianimazione all'ospedale Civile di Venezia... Nessuno ne parla, mentre a Venezia si celebrerà fra poco una manifestazione di solidarietà nei confronti degli assassini (condannati all'ergastolo) Sofri, Bompressi e compagnia... C'è qualcosa che non andrà infine nella gestione della piazza San Marco, che sarà concessa ai sindacati per autocelebrarsi inneggiando all'antiviolenza e all'unità dello stato proprio il 12 maggio, proprio il giorno del bicentenario, annullando così alcune delle celbrazioni previste per la scomparsa libertà veneta. E Venezia, usata, dovrà ancora chinarsi...
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