IL VENEZIANO online

magazine delle libertà di Venezia, diretto da Pietro Bortoluzzi

numero straordinario
10 maggio 1997

assalto e blitz
Guerriglieri per una notte
di Roberto Bianchin
da La Repubblica del 10.5.97

soppressa-command


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C'è qualcosa che non va...

di Pietro Bortoluzzi

C'è qualcosa che non va in tutta questa storia dell'assalto pane&salame al campanile di San Marco in occasione del bicentenario della caduta del Serenissimo Veneto Governo...

A partire dalla incredibile e spettacolare azione condotta dai Gis, perfino esagerata nei confronti di otto "patrioti" semi-inermi, forniti di superarmamenti made in Padania, quali un carro agricolo trasformato in blindato con tanto di tubo della stufa come cannone e pericolosissime casse di soppressa, asiago, fagioli e grappa veneta, per non parlare della biancheria stirata...
E poi, ci dicono che la Digos stava tenendo sotto controllo da parecchio alcuni dei "guerriglieri", eppure nessuno si è accorto che 'sti qua se ne sono andati a passeggio alle dieci di sera da Verona fino al Tronchetto con un "blindato"?E per montare sul ferry-boat hanno magari anche pagato il biglietto???

Troppo semplici e sprovveduti quei patrioti di San Marco per poter pensare che sia tutta farina del loro sacco la serie di azioni che si succede da alcuni mesi a questa parte alle viste della triste ricorrenza del bicentenario della fine della Repubblica aristocratica di Venezia... E allora certe domande bisogna farsele: chi veramente li ha mossi? perché?
Speriamo di non doverci imbattere in un altro ennesimo mistero italiano...

C'è qualcosa che non va anche nell'atteggiamento di certa stampa e di certa pubblica opinione nazionale (italiana) che approfittando di questo goffo e grottesco golpe nostrano ha cercato di sputtanare e ridicolizzare la storia ultramillenaria dell'indipendenza e dello Stato di Venezia, facendo anticipatamente cadere nel ridicolo tutte quelle manifestazioni di ricordo della Repubblica previste in calendario fra pochissimi giorni...
Per non parlare delle astoriche affermazioni dei soliti soloni da quattro soldi, che cercando di evocare la storia dimostravano quanto misconosciuta sia quella di Venezia, grazie anche ai faziosi libri italioti sui quali si sono formati...
Addirittura l'assessore alla cultura del Comune di Venezia, intervistato dalla Rai, derideva l'impreparazione storica dei "golpisti" affermando che il 12 maggio del 1797 Venezia non si era arresa ma si era volontariamente offerta ai Francesi... Una balla, dato che il 12 maggio del '97 il Maggior Consiglio effettuava un'importante modifica costituzionale, sancendo la fine della gestione aristocratica del potere e donando alla Municipalità Democratica Provvisoria (fatta da Veneziani) il potere, che sarebbe restato nelle mani dei Veneziani fino all'inizio del 1798 (anche se ufficialmente la data di Campoformio è quella che attesta la fine dell'autonomia veneziana).

C'è qualcosa che non va nella violenza e nella determinazione di colpire in modo esemplare gli sprovveduti assalitori pane&salame del campanile da parte dello Stato Italiano.
A Venezia 750 commercianti hanno (inutilmente) protestato per iscritto richiedendo ordine pubblico per le zone attorno alla piazza, luogo nel quale si effettuano liberamente scorrerie da parte di molti extra-comunitari borseggiatori e violenti. Ebbene molti di loro, autori di innumerevoli violenze e reati, vengono regolarmente riconosciuti, fermati e... liberati dalle forze dell'ordine, mentre i "poverini" autori di un gesto essenzialmente simbolico verranno processati per reati che potrebbero costare loro l'ergastolo, in un clima da "crucifige"...

C'è qualcosa che non va nella censura relativa al fattaccio di un "patriota" semistrangolato dai Gis e ricoverato in rianimazione all'ospedale Civile di Venezia... Nessuno ne parla, mentre a Venezia si celebrerà fra poco una manifestazione di solidarietà nei confronti degli assassini (condannati all'ergastolo) Sofri, Bompressi e compagnia...

C'è qualcosa che non andrà infine nella gestione della piazza San Marco, che sarà concessa ai sindacati per autocelebrarsi inneggiando all'antiviolenza e all'unità dello stato proprio il 12 maggio, proprio il giorno del bicentenario, annullando così alcune delle celbrazioni previste per la scomparsa libertà veneta. E Venezia, usata, dovrà ancora chinarsi...