MICHAEL COLLINS

 

Ultimo di otto fratelli, Michael Collins nasce nel 1890 a Woodfield, contea di Cork, nell'estremo sud dell'Irlanda; erano gli anni in cui l'Irish Republican Brotherhood (Fratellanza Repubblicana Irlandese), movimento fondato da Jeremiah O'Donovan Rossa, vantava un certo controllo su quel territorio. Perde il padre a sei anni e ad undici è già abbonato all'United Irishman, un foglio diretto da Arthur Griffith futuro fondatore del Sinn Fein (letteralmente Noi Stessi - 1905), fervente indipendentista seppur inizialmente monarchico.

A sedici anni Michael trova lavoro in un ufficio postale di Londra, ma non vi rimane a lungo; per l'Irlanda quelli sono anni di fermento: l'Irish Parlamentary Party, non riuscendo a trovare una strada politica per giungere all'indipendenza, entra in crisi; le differenze e i contrasti tra i suoi aderenti sono esaltati dal senso di frustrazione che li attanaglia; il partito si spacca così in due: da una parte i cattolici e dall'altra i protestanti. Anche l'Irish Republican Brotherhood è in crisi, ma trova nuova linfa in molti ex aderenti al partito parlamentare che vanno ad infoltire le sue fila. Anche Michael Collins aderisce all'IPB. L'Irish Republican Brotherhood aveva però un carattere più simile ad una società segreta che non ad un movimento politico e rivoluzionario ecco quindi la necessità di fondare un vero e proprio partito, il Sinn Fein, che si giova dell'appoggio dell'IPB e che come primo atto politico condanna l'Act of Union (atto con il quale nell'agosto del 1800 l'Inghilterra abolì definitivamente il parlamento di Dublino, assumendo direttamente il governo dell'Irlanda) ed accusa i parlamentari irlandesi di essersi fino ad allora resi complici di tale sopruso. In concomitanza con l'affermarsi del Sinn Fein, un nuovo soggetto si affaccia sulla scena politica irlandese, il partito socialista, che favorisce il nascere di una nuova coscienza sociale che considera l'indipendenza come l'unica strada possibile per arrivare alla risoluzione dei problemi socio-economici del paese. L'Irish Socialist Republican Party, guidato da James Connoly, da vita nel 1913 ad una campagna di scioperi che si protraggono per otto mesi, durante i quali era necessario difendere i lavoratori dalla polizia inglese; a questo scopo viene fondato il Citizen Army, una sorta di milizia che non si scioglierà con la fine delle agitazioni sindacali. Il rapporto tra irredentisti e lavoratori diviene pressoché indissolubile, e tra la popolazione si fa sempre più strada l'idea che l'uso delle armi sia l'unico mezzo per difendere i propri diritti. Un'altra organizzazione fondata da Padraic (Patrick) Pearse, gli Irish Volunteers, si da la fisionomia di un esercito, controlla campagne e periferie e nel 1913 conta più di quattromila aderenti. Tra i suoi ufficiali c'è anche Eamon De Valera, futuro presidente dell'EIRE. Ma non sono solo gli irredentisti a riorganizzarsi; infatti nel 1913 viene fondata da Sir Edward Carson una milizia volontaria lealista l'Ulster Volunteer Force (UVF), pronta ad intervenire nel caso la situazione dovesse precipitare, come durante l'anno seguente, quando la Camera dei Comuni di Londra approva definitivamente l'Home Rule scatenando la reazione dei presbiteriani che detengono il potere politico ed economico nell'isola dai tempi di Elisabetta I (nel 1870, un avvocato protestante Charles Stewart Parnell, guida i nazionalisti nella campagna per la Home Rule, cioè per la semi indipendenza del paese; probabilmente è da questo momento che nasce la frattura tra rivoluzionari e moderati, i cui frutti sono visibili ancora oggi). Per ironia della sorte, l'ennesima guerra civile viene scongiurata dallo scoppio della I Guerra Mondiale, ma proprio lo scoppio della guerra da la possibilità ad un altro patriota protestante, Roger Casement, un antropologo per il quale Eamon De Valera nutre una forte devozione, di preparare la rivolta che passerà alla storia con il nome di Pasqua di Sangue, l'Easter Rising. Approfittando dello stato di belligeranza che vede l'Inghilterra opporsi alla Germania, Casement riesce ad ottenere dai tedeschi una nave di armi ed un sommergibile di scorta. Ma all'appuntamento con il sommergibile egli trova ad aspettarlo anziché i volontari irredentisti, i soldati inglesi che lo arrestano. Casement viene deportato in Inghilterra e giudicato per tradimento finirà i suoi giorni impiccato nella Torre di Londra. A questo punto, svanita la possibilità di armarsi adeguatamente, la logica avrebbe voluto che l'insurrezione fosse rinviata. Invece Pearse, Connoly, De Valera, Collins e gli altri vanno avanti. Il 24 aprile 1916, un pugno di soldati in divisa attacca il palazzo delle poste di Dublino, dichiarando al suo interno la prima repubblica d'Irlanda. La rivolta, che non riesce ad infiammare i cuori della popolazione, cessa nel volgere di una settimana con l'arresto di tremila patrioti e la condanna a morte per novanta di loro. Tra questi c'erano anche i quattordici leader della rivolta che furono uccisi tra il 3 e il 12 maggio dello stesso anno. Dei capi si salvarono solo Eamon De Valera, graziato perché in possesso della cittadinanza statunitense e Michael Collins, probabilmente perché non riconosciuto come tale, che fu rimesso in libertà il 22 dicembre. Incredibilmente, ciò che non aveva fatto l'esempio degli irredentisti, fece la ferocia inglese. La popolazione, rimasta disgustata dal comportamento britannico, incominciò ad appoggiare massicciamente la causa rivoluzionaria. Non appena tornato libero, Michael si rituffa in politica. Egli durante il periodo della prigionia, aveva maturato una spiccata avversione nei confronti del Irish Parlamentary Party, maturando così la convinzione che questo dovesse essere battuto sul suo terreno, quello politico ed elettorale; il Sinn Fein doveva scendere in campo e vincere le elezioni grazie ad una campagna elettorale dura, improntata sulla richiesta del rilascio dei prigionieri irlandesi e su rivendicazioni di carattere politico e sociale. Nel frattempo era uscito dal carcere anche De Valera e Michael ne appoggiò la candidatura a presidente del Sinn Fein, carica che fu conquistata.

Alle elezioni al Parlamento inglese, tenutesi il 21 gennaio del 1919, il Sinn Fein conquistò circa i tre quarti dei seggi riservati all'Irlanda, seggi che il partito decise di non andare a ricoprire costituendo a Dublino il primo parlamento indipendente, il Dáil Éireann, del quale Collins fece parte come ministro delle finanze. Il popolo votando compattamente per il Sinn Fein aveva scelto la via dell'affrancamento totale dall'Inghilterra, pur sapendo che questo avrebbe potuto voler dire la guerra.
La risposta inglese non si fece attendere: il Dáil Éireann e il Sinn Fein furono dichiarati illegali, gli uomini di maggior spicco arrestati e la guerra dichiarata; fu una guerra sporca (Anglo-Irish War, 1919-1921) combattuta senza onore dagli inglesi, che si resero responsabili di una serie incredibile di crimini e di massacri attraverso gli aguzzini del reggimento Black and Tans, ai quali i patrioti irlandesi risposero con azioni di guerriglia e attentati terroristici.

Michael Collins, alle prime avvisaglie di repressione violenta da parte del governo britannico, pur continuando la sua attività politica, entra in clandestinità. Il suo realismo gli fa capire che gli inglesi non possono battersi attraverso una guerra regolare, una sorta di prosecuzione della Pasqua di Sangue (come invece, almeno sulla carta, avrebbe voluto De Valera): troppo grandi le differenze di mezzi e di uomini. Bisognava quindi escogitare una nuova strategia, portare la guerra dove gli inglesi non possono aspettarsela, e per farlo erano necessarie informazioni puntuali e "fresche". Collins inizia così ad allestire quella che sarà la struttura spionistica dell'IRA. Nella prima azione, una sorta di prova generale, furono giustiziati due poliziotti resisi colpevoli di violenze nei confronti di alcuni prigionieri. Da quel momento le operazioni militari non si contano più, ma rimane memorabile la fuga di Eamon De Valera dal carcere, che avvenne dopo che questi aveva servito la Santa Messa.

De Valera decise di partire per gli Stati Uniti per trovare fondi lasciando al comando della struttura Michael Collins, il quale nel frattempo riesce a coalizzare tutti i movimenti indipendentisti che si fondano dando vita all'Irish Republican Army (IRA). Collins riserva per se l'incarico di capo del servizio segreto, formando e addestrando una squadra speciale, la Squad (a cui verrà dato il nomignolo dei "12 apostoli"), con la quale diede vita ad una campagna di attentati che continuò fino alla fine del conflitto. Londra nel frattempo, aveva comandato in Irlanda Sir Ormonde Winters, un esperto dirigente dei servizi speciali che si fa affiancare in quella missione da una squadra formata in Egitto, la cosiddetta Cairo Gang. Winters prende in mano le operazioni, quindi è facile supporre che fu sua la responsabilità della strage che passerà alla storia con il nome di Bloody Sunday: il 21 novembre 1920, Collins riesce a far eliminare contemporaneamente tutti gli agenti inglesi e in risposta i Black and Tans, entrano in un campo di gioco iniziando a far fuoco sulla folla uccidendo 41 persone; non era quella la prima volta che l'esercito di Sua Maestà si macchiava di crimini contro la popolazione civile, era già successo e succederà ancora nelle colonie, dove rimane indelebile il ricordo della strage di uomini, donne e bambini inermi compiuta in India tra i seguaci del Mahatma Gandhi. Si giunge comunque alla risoluzione della crisi con la pace del 6 dicembre 1921: Eamon De Valera, che già immagina a quale compromesso era necessario giungere, decide di non rischiare la sua "verginità" politica mandando a trattare Michael Collins. L'accordo, sotto la minaccia del Primo Ministro inglese Lloyd George di scatenare entro tre giorni l'inferno in Irlanda se non si fosse trovata una composizione, viene siglato in questi termini: le ventisei contee a maggioranza cattolica sarebbero andate a formare l'Irish Free State che avrebbe goduto dello status di dominion, mentre le 6 contee dell'Ulster, a maggioranza presbiteriana, restavano annesse al Regno Unito.

Purtroppo, come era prevedibile, la reazione di De Valera e dei suoi furono veementi, al punto che l'IRA subì la prima scissione della sua storia. De Valera assume così il comando dei Provisional Ira e dà inizio alla guerra civile. Collins, che nel frattempo aveva assunto il governo, si trova nella necessità di ristabilire l'ordine. Il 22 agosto 1922, mentre si dirigeva personalmente a trattare con i Provisionals, Michael Collins viene assassinato in una imboscata, probabilmente ordita proprio da Eamon De Valera, che solo dopo un anno, il 1° giugno 1923, darà l'ordine del cessate il fuoco, dopo che la guerra civile aveva ormai fatto più di cinquemila vittime. I vertici dell'IRA però, non accettano l'imposizione come definitiva, riservandosi di riprendere la lotta in qualsiasi momento contro quelli che considera i nemici sia interni che esterni. Finita la guerra civile, nelle elezioni del 1923, il Sinn Fein rifiuta di occupare i propri seggi in segno di protesta per la divisione del Paese. Il vento era girato e l'intransigente Eamon, scoprì di possedere una buona dose di realismo politico, tanto da arrivare a lasciare il Sinn Fein nel 1926, per andare a fondare un nuovo partito "moderato", il Fianna Fail, con il quale vincerà le elezioni nel 1932 divenendo Primo Ministro.

Nel 1937, a seguito di un plebiscito popolare prende corpo definitivamente la Repubblica d'Irlanda, e De Valera ne è il primo presidente, ma bisogna attendere il 1949 perché il Republic of Ireland Act proclami ufficialmente la Repubblica d'Irlanda, che nel suo atto costitutivo considera solo temporaneo il distacco dall'Ulster.