IL
CALENDARIO CELTICO

Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico
narra che i Celti contavano il tempo segnando le notti
passate da un dato evento e non i giorni come facciamo
noi. Essi, inoltre, dividevano l'anno in due sole stagioni:
la stagione dei mesi neri (l'inverno) e quella dei mesi
luminosi (l'estate). I Celti facevano iniziare l'anno
nei mesi neri, d'inverno, con la festa sacra di Samhain.
Samhain
(la notte che precede l'alba del 1° Novembre), indicata
anche come Trinox Samoni era la festa più importante
dell'anno celtico, la festa sacra per eccellenza che si
protraeva per tre notti. Tra l'altro era considerata la
notte in cui le porte dell'Altromondo si schiudono permettendo
il transito tra i due piani della realtà. A Samhain,
il tempo umano viene sospeso dall'intervento del Sacro,
e questo rende possibile l'intrusione del fantastico nel
reale.
Solstizio d'Inverno (la notte che precede l'alba del 21
Dicembre) il sole si ferma e per tre giorni sorge sempre
nello stesso punto il respiro della natura è sospeso
nell'attesa di una trasformazione, è il tempo stesso
appare fermarsi. E' uno dei momenti di passaggio dell'anno,
forse il più drammattico e paradossale: l'oscurità
regna sovrana ma nel momento del suo trionfo cede alla
luce che lentamente inizia a prevalere sulla brume invernali.
Il soltizio d'inverno è un periodo carico di valenze
simboliche e magiche.
Imbolc
(la notte che precede l'alba del 1° Febbraio) era
la festa delle greggi. Alle pecore monta il latte e il
peggio dell'inverno sta passando. Corrisponde ai Luprecales
romani festa della fertilità e di purificazione
dalle "impurità" dell'inverno. La Festa
di Imbolc non scompare, ma viene poi assorbita dalla festa
cristiana della Candelora.
Equinozio di Primavera (la notte che precede l'alba del
21 Marzo) giorno e notte sono in perfetto equilibrio ma
la luce aumenta sempre di più, dopo le lunghe notti
invernali. La natura si risveglia e i fiori sbocciano
ovunque. Simbolo di fertilità resurezzione ed inizio.
Beltane
(la notte che precede l'alba del il 1° Maggio) è
la festa dedicata al "Fuoco di Bel" come dice
il nome, che richiama il Belenus Gallico, dio della Luce,
segna la fine dell'Inverno e l'inizio dell'estate. Con
l'annuncio della buona stagione, Beltane, per un popolo
guerriero come i Celti, segnava anche l'inizio delle scorrerie
e delle glorie d'armi.
Solstizio d'Estate ( la notte che precede
l'alba del 21 Giugno) il sole celebra il suo trionfo in
quello che è il giorno più lungo dell'anno
ma che allo stesso tempo rappresenta l'inizio del suo
declino. E' tempo in cui si riceve il massimo della potenza
solare.
Lughnasadh
(la notte che precede l'alba del 1° Agosto) è
la festa dell'Estate detta anche "assemblea per Lug".
Durante i giochi e i banchetti in onore del Dio Lug avvenivano
scambi commerciali e promesse di matrimonio; Lughnasadh
era soprattutto il periodo delle assemblee plenarie del
popolo, momento in cui venivano dibattute le cause ed
emessi i verdetti.
Equinozio d'Autunno (la notte che precede
l'alba del 29 Settembre) nuovamente giorno e notte si
equivalgono ma stavolta il percorso segue una direzione
opposta a quella dell'equinozio di primavera. E' un
momento di passaggio dove il mondo del visibile e quello
dell'invisibile si fa più sottile, periodo propizio
ai riti misterici.
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