Giuseppe Valerio Fioravanti, classe 1958, un diploma di
maturità scientifica, un fratello, Cristiano, e una sorella.
Per il pubblico televisivo è "Giusva", il bambino
prodigio dello sceneggiato La famiglia Benvenuti, il figlio che
ogni genitore avrebbe sognato.
Il clima politico a Roma
Nel frattempo il clima politico s'è fatto pesante; a Roma
gli estremisti di destra e di sinistra si affrontano quotidianamente
in scontri dalla durezza crescente: dirà Fioravanti in
un'intervista a Mixer, . E' "la rissa del sabato sera":
e spesso, sul selciato, restano uccisi ragazzi dell'una o dell'altra
parte.
Gli amici ammazzati e le vendette
Intanto la lista di morti si allunga: nel corso di scontri di
piazza, il 30 settembre 1977, viene ucciso a Roma Walter Rossi,
simpatizzante di Lotta Continua. Pochi mesi dopo, tra il gennaio
e il febbraio 1978, si sussegono gli scontri di Acca Larentia
e le morti di Recchioni, Ciavatta e Bigonzetti,
studenti di destra per vendicare i cui omicidi Valerio Fioravanti
uccide, il 28 febbraio 1978, Roberto Scialabba, studente
di sinistra; il 6 marzo dello stesso anno, nel corso di una rapina,
a cadere sarà invece Franco Anselmi, ricorderà
Fioravanti al primo processo di appello a Bologna. L'assalto a
Radio Città Futura, il 7 gennaio 1979, chiude per i Nar
la fase dell'opposizione armata alla sinistra.
Nuovo obiettivo
E' tempo di alzare il livello dello scontro: meno di un anno dopo,
il 17 dicembre, Fioravanti partecipa ad un attentato contro l'avvocato
Arcangeli, sospettato di legami con i servizi segreti. Al suo
posto, verrà ucciso Antonio Leandri, studente: è
un errore di persona, il giovane passava di lì per caso,
assomigliava alla vittima designata.
Un vicolo cieco
Ma ormai la parabola di Valerio Fioravanti è in declino:
a Padova, il 5 febbraio 1981, in un conflitto a fuoco,
Fioravanti uccide i carabinieri Enea Codotto e Luigi
Maronese. Ferito anch'egli, verrà abbandonato dai complici
e arrestato. Non ha neanche ventitre anni.
Né pentito né dissociato, Valerio Fioravanti è
stato condannato con sentenze rese ormai definitive dalla Cassazione
a numerosi ergastoli, che sta attualmente scontando nel carcere
romano di Rebibbia .
Prima di quattro figli, Francesca Mambro nasce il 25 aprile
1959. La madre è casalinga, il padre, deceduto nel 1979,
maresciallo di Pubblica Sicurezza.
Insieme a Valerio
Con Valerio Fioravanti condivide il progetto politico dei Nar.
La prima azione cui la Mambro partecipa è quella contro
l'armeria "Omnia Sport"; seguirà l'omicidio del
poliziotto Franco Evangelista e del magistrato Mario Amato, per
il quale è condannata per concorso morale. Quella della
Mambro è una scelta atipica e pressoché unica nel
mondo della destra eversiva.
In fondo al vicolo
La Mambro viene ferita e arrestata dopo l'assalto ad una banca,
a Roma, realizzato per "autofinanziare" il gruppo.
Condannata in via definitiva a vari ergastoli, Francesca Mambro
sconta la sua pena nel carcere romano di Rebibbia, dove nel febbraio
1985 ha sposato Valerio Fioravanti.
Ma è un successo di breve durata: la sua carriera d'attore,
che lui del resto ha sempre osteggiato, finisce con l'arrivo dell'adolescenza.
Il 28 febbraio 1975, viene ucciso a Roma lo studente di destra
Mikis Mantakas: accanto a lui c'è Cristiano Fioravanti,
che già dall'età di tredici anni è attivissimo
nelle sezioni del Msi, quelle stesse di cui, nel quartiere di
Monteverde, il fratello diventerà segretario giovanile.
Di ritorno dagli Stati Uniti, dove ha trascorso un anno di studio,
Valerio si immerge nella politica, avviando una linea progettuale
poi sviluppatasi e definita come "spontaneismo armato",
svincolato dalle logiche di partito, dal fascismo "in doppiopetto"
di Almirante e da quello colluso con i servizi deviati:
è il germe dei Nuclei Armati Rivoluzionari, cui parteciperanno
a vario livello Alessandro Alibrandi, Franco Anselmi, Francesca
Mambro,Giorgio Vale ,
Gilberto Cavallini, Luigi Ciavardini .
Due mesi più tardi, tocca a Maurizio Arnesano, agente di
Polizia di guardia all'ambasciata del Libano; il 28 maggio 1980,
a Franco Evangelista, detto "Serpico", anch'egli
poliziotto; e il 23 giugno a Mario Amato, Sostituto Procuratore
della Repubblica a Roma, titolare dell'inchiesta sull'eversione
nera. A queste due ultime azioni partecipa anche Francesca Mambro.
Un mese dopo la strage di Bologna, il 9 settembre 1980, è
la volta di Francesco "Ciccio" Mangiameli,
esponente palermitano di Terza Posizione.
In aprile viene arrestato suo fratello Cristiano,
che comincia subito a collaborare con gli inquirenti. Rivela fatti,
date, nomi: accusa Valerio e lo implica anche in omicidi
da cui verrà in seguito completamente scagionato, come
quello del giornalista Mino Pecorelli o quello dell'esponente
democristiano Pier Santi Mattarella .
Beneficiario della legge sui pentiti, Cristiano Fioravanti ha
scontato una breve condanna ed è oggi in libertà.
Francesca Mambro
Da sempre simpatizzante di destra, si iscrive a 14 anni nella
sezione del Fronte della Gioventù di via Sommacampagna;
il 7 gennaio 1978 è accanto al giovane Stefano Recchioni
quando, nel corso di scontri di piazza, questi viene colpito e
ucciso dai carabinieri; ricordando l'episodio, dirà la
Mambro alla Corte del secondo processo di appello per Bologna:"
Da quel giorno ho giurato che non mi avrebbero più trovata
disarmata".
Continua intanto le azioni dei Nar anche dopo l'arresto di Valerio
Fioravanti, tra questi l'omocidio del Capitano Straullu,
ufficiale di Polizia in forza alla Digos romana, sospettato di
essere particolarmente brutale nell'interrogatorio dei terroristi.
E' l'inizio della fine dei Nar: dopo l'arresto dei due fratelli
Fioravanti e di Ciavardini,
la morte di Alibrandi in uno scontro a fuoco (5 dicembre 1981)
e l'arresto della Mambro, morirà Giorgio Vale
e verrà arrestato anche Gilberto Cavallini.