"In un mattino scuro e piovoso, parte la Doyenne, la Decana, come
i belgi chiamano la Liegi-Bastogne-Liegi. Per tutti coloro che non amano
girare i pedali quando il clima morde, le cose si mettono subito male.
Fra questi non figura certamente Rolf Sørensen, che delle bizze
del tempo non ha mai fatto un problema.
Quando la corsa prende la sua piega decisiva, il danese è
in avanguardia.
Arriva sotto le porte di Liegi con Rominger, Fondriest e il belga
Nievens, mentre il resto dei pretendenti, compreso un Argentin impegnato
in un'ultima e vana rincorsa, ormai è tagliato fuori.
Parte Rominger, e Sørensen, lo arpiona. In volata Rolf è
troppo più forte dello svizzero, che infatti si arrende subito.
..la Decana ha baciato il biondo danese..."
"Rolf, la classe ha finalmente pagato"
"Ha stile, classe, grinta, piace alle donne: sì ma quando
vince qualcosa di grosso?
Rolf Sørensen si portava dietro il fardello delle tante occasioni
non sfruttate, da quando, giovanissimo, lasciò la Danimarca per
accasarsi in toscana. Un uomo fatto apposta per le classiche, che non era
mai riuscito a vincerne una.
Parliamo di grandi classiche, quelle comprese nell'altissima aristocrazia,
perché per la verità Rolf aveva già primeggiato in
corse come la Parigi-Bruxelles, e Parigi-Tours.
Ma vuoi mettere una Liegi? Del resto, Sørensen meritava il
successo, se non altro per come è riuscito a riemergere da un paio
di perfidi scherzi del destino: nel Giro 1989, rischiò la tragedia
cadendo in volata e picchiando violentemente il capo sull'asfalto; nel
1991, al Tour, si ruppe la clavicola mentre era in maglia gialla, e successivamente
non poté difendere la maglia di leader in Coppa del Mondo.
Incidenti che non gli hanno tolto un briciolo della voglia di gettarsi
nella mischia".
1993 | ![]() |