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Stagione 1999 / 2000


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Il 2° turno
di Gabe Giannini


E il primo è stato servito. C'è chi lo ha divorato, come Miami e NY, c'è chi l'ha gradito, come Phila, chi l'ha trovato decisamente indigesto come San Antonio e Charlotte e chi ha rischiato di farselo andare di traverso, come Lakers e Indiana. Ed ora avanti con il secondo, che se è possibile è più ricco del primo, composto di quattro succulente corse:

Los Angeles - Phoenix: AAA cercasi centro disperatamente. Effettivamente i lunghi di Phoenix sembrano non avere molte armi contro Shaq, e certo Longley non sembra la risposta agli storici problemi dei Suns nel ruolo. Note positive per quelli dell'Arizona sono il rookie Marion, che sui due lati del campo ai Lakers qualche problema lo può creare, il buon rendimento di Penny, che si prepara ad un duello western con Kobe, ma soprattutto il recupero di Jason Kidd, che tornato, pronti via ha scodellato 10 assists. J.K. e K.J. per fermare L.A.? Si non male ma sinceramente mi sembra poco. Vero che Shaq è andato a corrente alternata nel turno precedente, ma in casa L.A. ha triturato gli avversari, oltre ad avere avuto un ottimo Rice. La panchina di L.A. è un po' corta e di questo Phoenix potrebbe avvantaggiarsi, pescando tra i vari Rogers, Day... e se non sarà impegnato con qualche hamburger.. Oliver Miller.

Portland - Utah: Caro Horny, credo che il capolinea sia arrivato. Portland credo che fermerà la corsa dei Jazz, ponendo fine alla carriera di Hornacek e forse anche di Stockton. Ma sarà battaglia, non certo come l'anno scorso. Malone avrà le mani piene contro i lunghi biancorossoneri, senza aver il necessario aiuto da un cast di supporto che sinceramente l'Oscar non lo vincerà mai. Sabonis, Wallace, Grant, non c'è confronto per talento e profondità di panchina tra le due squadre. Russell rincontrerà Pippen, ma con un quintetto grande in campo di Portland, la difesa per Utah sarà un problema. Unico vantaggio per i Jazz il confronto in regia, dove Stockton insegnerà un paio di cosette allo studentello Stoudmire. Interessante anche il confronto Horny-Smith. 

Philadelphia - Indiana: Stesso piatto dello scorso anno, forse con un po' di pepe in più che ravviverà la serie. Chiave per i Sixers chiaramente la difesa. I due pericoli vengono dal perimetro e si chiamano Rose e Miller. Su Rose si alternerranno McKie, Lynch, non credo Kukoc, mentre Miller incrocerà McKie e Iverson. Non tanto i punti sono importanti quanto le percentuali da due, di solito ottimamente orchestrati da Jackson. In the paint la lotta sarà puramente difensiva, perché Geiger, Hill e Ratliff non sono attaccanti nati, e Davis e Smits non sono certo la prima opzione offensiva dei Pacers. Importante il fattore "blocks", per scongiurare le penetrazioni di Indiana.

NY - Miami: Dimenticatevi le statistiche, le percentuali al tiro, i rimbalzi, numeri e cifre. Conteranno poco anche gli aspetti tecnici, perché questa serie si vincerà con l'orgoglio, nothing but pride… si lo stesso pride che distingueva i Celtics. Miami vs New York, destini incrociati verso il titolo, come spesso in questi anni, scontri che sanno più di battaglie medievali che di match di basket.
Allora è la serie di Thunder Dan, che ai cavalieri medievali non ha nulla da invidiare e con una schiena che sconsiglierebbe perfino di stare seduti, si butta nella mischia forse per l'ultima volta.
E' la serie di Spree, occhi iniettati di sangue killer instinct, forse lo stesso che lo portò a "strangolare" Carlesimo.
E' la serie di Hardaway, che ci sarà eccome perché di scontrarsi contro il suo acerrimo nemico ex-Golden State… no, non ci rinuncia proprio.
E' la serie dei bravi ragazzi, in senso vero, come Allan Houston, occhi languidi, tutto casa e chiesa, ma a quelli di Miami non le manda certo a dire, e poi come P.J. Brown, sempre misurato ed educato, ma che se c'è da fare a botte con quelli della Grande Mela… beh fate voi.
E' la serie di Zo, centro intimidatore, incarnazione del credo di Riley…
Già Pat Riley, ex di lusso, che ai tifosi di NY ha perdonato tutto o forse niente, ma che "Don Nelson si veste anche meglio"…no questo non l'ha proprio mandato giù.
E' la serie di Van Gundy, allenatore poco considerato, ma che ogni anno è sempre li. Ma soprattutto è la serie di Pat Ewing… un guerriero, si come quelli di Coney Island, duro come il diamante, che ha capito che il tempo sta vincendo, ma non si arrende… ed al diavolo gli acciacchi, i dolori, ogni sera tutta la stamina che ha in corpo al servizio della squadra, che se vuole uscire vincente dalla serie dell'orgoglio di Pat non può proprio farne a mano. Chi uscirà da qui, sarà temprato, e talmente esaltato che la stanchezza svanirà, e via pronti per un'altra battaglia magari contro i rivali comuni guidati da uno che di orgoglio ne sa qualcosa.

Beh...buon appettito, e ricordatevi che le migliori portate sono a venire!!!


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