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Da un paio danni a questa parte,
nella NBA, si parla di "Generazione X", cioè di quei nuovi giocatori, da poco
entrati nel grande carrozzone del basket professionistico americano, che uniscono alle
loro indiscusse doti di talento, anche un modo di comportarsi e di atteggiarsi, dentro e
fuori dal campo, completamente diverso rispetto a quello dei loro predecessori. Esponente
n.1 di questa categoria di giocatori rimane Allen I., che ha avuto il
coraggio, alla sua prima partita in carriera contro Michael Jordan, di dichiarare che lui
non aveva nessun rispetto per i Campioni del Mondo (!).
A Minneapolis, però, da alcuni anni impazza un giocatore a cui
lappartenenza alla "Generazione X" sta stretta, tanto il suo modo di
giocare e i suoi atteggiamenti sono rivoluzionari. Stiamo parlando, appunto, di Kevin
"The Revolution" Garnett, uno dei più incredibili atleti mai scesi a
calcare un parquet nellNBA.
Giunto ormai alla sua quinta stagione fra i Pro,
Kevin ha ormai dimostrato di poter dominare una partita in tante maniere. Daltra
parte, dove si era mai vista unala piccola di 212 cm. per 98 kg. di peso, capace di
compiere balzi prodigiosi, volare in cielo per rimbalzi stellari, attaccare sia spalle sia
fronte a canestro, passare la palla e difendere come un ossesso su ogni tipo di
avversario?
Se non lavete mai visto giocare, non ve lo potete nemmeno
immaginare.
"The Revolution" interpreta la pallacanestro in una maniera estremamente
particolare, con una intensità fuori dal comune. E lui il leader della squadra, in
campo e fuori; da lui passano tutti i palloni giocati in attacco, e suoi sono tutti i
rimbalzi più importanti in difesa. Pochissimi giocatori in tutta la Lega sanno salire a
livello del ferro altrettanto rapidamente, il che, insieme alle braccia smisurate, lo
rende anche un grande stoppatore, e il destinatario perfetto di numerosi alley-hoop.
In questa stagione, poi, sta accumulando cifre da record.
Attualmente viaggia a 23 punti a partita, con 12 rimbalzi, 5 assist e quasi 2 palle
recuperate e 2 stoppate a partita: praticamente, numeri da MVP.
Notevole il progresso che nella percentuale di tiro, per la prima volta in carriera sopra
il 50%, con un miglioramento di oltre il 5% rispetto alla stagione scorsa; come pure
notevoli i suoi record carriera in punti e rimbalzi, entrambi migliorati in questo inizio
di stagione: 37 punti contro Indiana (in una partita vinta 101 a 100!) e 23 rimbalzi
contro Orlando (in un partita vinta 107 a 105).
E da notare, inoltre, che sono tutte
cifre ancora suscettibili di crescita, specialmente i punti: essendo estremamente
altruista, a volte non forza situazioni in cui invece la squadra avrebbe bisogno di lui,
preferendo invece passare ad un compagno smarcato. Inoltre, volendo cercare il pelo
nelluovo, non ha un tiro sicurissimo, un marchio di fabbrica da usare nel momento
del bisogno: ha talmente tante soluzioni che non ha ancora trovato un movimento che gli
dia più sicurezza di altri, e questo a volte può essere un limite.
Ma, in definitiva, il cielo è il limite per "The
Revolution": la rivoluzione è cominciata nel Minnesota ma, col passare degli anni, e
col migliorare della squadra, potrebbe estendersi e dominare su ogni campo nella NBA
Anche se il suo contratto, il più costoso di tutta la Lega, limita non poco la
possibilità di muoversi sul mercato, e compagni di squadra tipo Marbury e Gugliotta non
si trovano tutti i giorni
Dunque Garnett è, per concludere, molto di più di un esponente
qualunque della Generazione X: è il nuovo simbolo di quel tipo di atleti, nati per essere
leader, e per dominare il gioco sotto ogni suo aspetto.
Atleti come sono stati Magic, Larry, e Michael, e come potranno essere Jason Kidd, Gary
Payton, Tim Duncan, Shaquille ONeal e lui, "The Revolution". |